Le coppie dell’estate

Grande classico dell’estate, con l’insalata di riso il burraco e il morto a galla, è mettere il naso nelle relazioni altrui e Lady Violet non si tira certo indietro.

La prima coppia è quella che incuriosisce di più sia perché coinvolge un futuro re, sia perché è la prima che riguarda la nuova generazione, sia infine perché la fanciulla ha sangue e titolo italiani, italianissimi. Lui è Christian di Danimarca, 18 anni da compiere il 15 ottobre, secondo nella successione dopo il padre Frederik. Lei è Maria Chiara di Borbone Due Sicilie, e 18 anni li ha compiuti a capodanno. Nata a Roma, è la minore delle due figlie dei Duchi di Castro, Carlo di Borbone Due Sicilie e Camilla Crociani, uno di quei matrimoni – invero piuttosto frequenti – in cui lei diventa nobile e lui diventa ricco. La fanciulla ha studiato privatamente, parla ben sei lingue, ma sulla pagina che la riguarda sul sito di famiglia non si parla di progetti universitari. Su questa coppia non ci sono certezze ma solo indizi. Il primo: i due sono stati visti insieme a Montecarlo nei giorni del Grand Prix; il secondo: in coda alle vacanze di famiglia a Ibiza lui si è fermato a St Tropez dove lei è in villeggiatura; il terzo: l’articolo che ha dedicato loro la rivista ¡Hola!, pubblicazione regina della prensa del corazón. Nulla di certo dunque, ma come sanno i fan della divina Agatha (e gli appassionati di letteratura gialla in generale) un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. Per sapere qualcosa in più non dobbiamo aspettare tanto, solo due mesi; vedremo cosa succederà per il compleanno di lui, che sarà celebrato col fasto che merita. Però a me la bionda Camilla – che qualcuno chiama Princess Barbie, di modissima in questi giorni – consuocera di sovrani mi piacerebbe assai, e l’accoppiata con la bruna Mary sarebbe piuttosto stimolante.

(Ph: splashniews.com)

Seconda coppia, altra mancanza di certezza ma voci che sulla stampa anglosassone si susseguono da vari mesi. Lui, Constantine Alexios di Grecia, è il secondogenito e primo maschio dei cinque figli di Pavlos e Marie-Chantal; anche lui compirà gli anni a ottobre, nel suo caso 25. Tenuto a battesimo dall’attuale Principe di Galles, nel Regno Unito è considerato il miglior partito in circolazione, dopo che anche il giovane simpatico e ricchissimo Duca di Westminster ha annunciato le proprie nozze (a giugno dell’anno prossimo). Lei è Poppy Delevingne, della famosa famiglia di imprenditori e modelle. Ha dodici anni di più, un paio di pupi, e risulta ufficialmente sposata, ma si pensa sia separata di fatto da un annetto. Un amore che noi comuni mortali possiamo seguire soprattutto grazie a Instagram: lui posta immagini bucoliche di lei, lei mette i cuoricini ai post di lui. Sembra uno di quegli amori “leggeri” e a questo stadio non ci sono elementi per dire che evolverà in altro, ma è proprio il caso di dire che… se son papaveri fioriranno (per i non anglofoni, poppy è il papavero). E vi assicuro che di lui parleremo ancora.

La terza coppia è l’unica che possiamo dare per certa, dato che ha appena annunciato le nozze. In questo caso diamo la precedenza a lei, la deliziosa Iman Pahlavi; trent’anni a settembre, seconda delle tre belle figlie di Reza, principe ereditario dell’Iran, e dunque nipote della leggendaria Farah Diba. Come sapete, la famiglia reale iraniana fu costretta all’esilio a seguito della rivoluzione islamica; quando il 16 gennaio 1979 lo Shah e la Shabanou abbandonarono il Paese, Reza era all’estero per ragioni di studio, e non ha mai più rimesso piede in patria. Dalla morte del padre, nel 1980, è il capo della famiglia e pretendente al trono; vive negli Stati Uniti con l’occhio sempre fisso al suo Paese e a ciò che vi accade. Negli USA ha conosciuto e sposato Yasmine Etemad-Amini, anche lei iraniana rifugiata all’estero, avvocata e attivista; hanno avuto tre figlie: Noor, Iman e Farah. Lo sposo si chiama Bradley Sherman, ha 33 anni e lavora nella finanza; la coppia si frequenta da tre anni, dopo il fidanzamento alle Bahamas con tutta la famiglia non ha ancora resa nota la data del matrimonio ma si sa che poi Iman e Bradley vivranno a New York, dove lei lavora per American Express. Sono molto curiosa di vedere queste nozze, che penso avranno uno stile più americano che persiano, certo molto lontano dai matrimoni dei nonni della sposa (o quello del nonno con Soraya); sono anche lieta della felicità che spero porterà alla famiglia, negli anni straziata dalla morte dei due figli più giovani dei sovrani, Leila e Ali Reza, entrambi suicidi a dieci anni di distanza. Francamente, più di quello che chiunque possa sopportare.

Se volete, in attesa di bearci delle immagini nuziali, su Netflix trovate il film Drottningen och jag, documento che una regista iraniana naturalizzata svedese (in lingua originale con sottotitoli) ha girato nel 2008 con la Shabanou.

Se poi volete combattere il caldo con un matrimonio veramente da favola, seguite i link: A Royal Calendar – 12 febbraio 1951 (prima parte) e A Royal Calendar – 12 febbraio 1951 (seconda parte)

La foto del giorno – Principesse rivoluzionarie

Prendiamoci una pausa dalle vicende politiche italiche; le mise della (anzi del, come preferisce essere chiamata) Presidente del Consiglio e delle altre signore coinvolte hanno scatenato un’accesa discussione cui non ci sottrarremo. Oggi vi propongo invece una fotografia in cui mi sono imbattuta navigando nel web, e mi ha colpita. In queste settimane moltissime donne sono scese in strade per manifestare in favore delle donne iraniane; a Washington c’erano anche loro, che con quel Paese hanno un legame speciale: le discendenti dell’ultimo Shah, quel Mohammad Reza Pahlavi che il 16 gennaio dovette abbandonare il suo Paese per poi morire al Cairo un anno e mezzo dopo.

Lo Shah si sposò tre volte: la prima con Fawzia, Principessa d’Egitto, da cui ebbe solo una figlia femmina, Shahnaz; la seconda fu la sterile e infelice Soraya Esfandiary Bakhtiari, e la loro storia, che fece versare oceani di lacrime alle fanciulle degli anni ’50, l’abbiamo raccontata qui: A Royal Calendar – 12 febbraio 1951 (prima parte). Alla fine arrivò la giovanissima Farah Diba, che gli diede quattro figli – e l’agognato principe ereditario – e fu ringraziata col titolo (e la corona) di Shahbanu, Imperatrice. Il loro primogenito è l’erede al trono e attuale capo della casata, Sua Altezza Imperiale Reza Pahlavi, che vive in esilio addirittura da prima del resto della famiglia, dato che allo scoppio della rivoluzione si trovava all’estero per l’addestramento da pilota militare, e non gli fu permesso di rientrare. Nel 1986 ha sposato Yasmine Etemad-Amini, anche lei iraniana esiliata (nella foto la seconda da sinistra) da cui ha avuto tre figlie: la trentenne Noor (al centro), Iman, 29 anni (la prima a sinistra) e Farah, che ha 18 anni e il nome della nonna, e chiude la fila. Accanto a lei Farahnaz, secondogenita dello Shah e della Shahbanu. Gli altri due figli della coppia, il principe Ali-Reza e la principessa Leila sono morti suicidi a dieci anni di distanza. Lui doveva compiere 45 anni e stava per diventare padre; la figlia Iryana è nata sei mesi dopo. Si dice che non si sia mai ripreso dalla morte della sorella minore Leila, suicida nella sua camera d’albergo a Londra ad appena 31 anni. Testimonianza della sofferenza imposta dall’esilio, che si legge ancora oggi sul viso scavato di Farahnaz. La generazione giovane sembra invece meno tormentata e più equilibrata, ma sempre legata alle origini; le principesse mostrano la bandiera dell’Iran imperiale, col simbolo del leone che brandisce una scimitarra davanti al sole.

Una piccola curiosità: il nome completo della Croce Rossa Internazionale è Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (i paesi islamici leggevano nella croce romana un simbolo del cristianesimo, mentre come sapete è la bandiera svizzera in negativo). All’epoca dello Shah, fu aggiunto anche quel simbolo: Leone e Sole Rosso.

E una piccola riflessione: nell’assai improbabile caso di una restaurazione monarchica, sul trono del Pavone dopo suo padre Reza siederebbe Noor. Che sarebbe un bel segnale per le donne iraniane, e per gli uomini.