Il caffè del lunedì – Reali transatlantici

Nei giorni scorsi è stato annunciato ufficialmente il trasferimento del principe Joachim di Danimarca a Washington con la moglie e i figli avuti da lei.

Si potrebbe dire che dopo Harry un altro spare varca l’Atlantico per cercare fortuna in USA, ma in questo caso la situazione è forse meno chiara anche se sicuramente più semplice, visto che la regina Margrethe ha privato tutti e quattro i figli del suo cadetto del titolo principesco, lasciando loro solo quello assai meno prestigioso di Conti di Montpezat, ereditato dal principe consorte Henrik. Accompagnati da voci mai sopite di incomprensioni e gelosie familiari, Joachim e Marie hanno trascorso gli ultimi anni a Parigi, dove entrambi lavoravano per l’ambasciata danese, lui come addetto militare lei nell’ufficio culturale. Dopo la retrocessione è diventato manifesto a tutti – perfino a loro – che la Corona danese punta su altro (e altri), per cui la coppia dal 1 settembre inizierà una nuova vita con i figli Henrik di 13 anni e Athena di 11; il principe sarà alle dipendenze del ministero della Difesa e si occuperà della promozione dell’industria danese legata alla difesa. Dovesse sentirsi solo, potrà magari frequentare i cugini greci: Theodora che fa l’attrice a Hollywood – e forse prima o poi riuscirà a sposare il fidanzato – e il diadoco Pavlos, di base a New York. A meno che questi, divenuto capo della casata dopo la morte del padre Costantino, non pensi di trasferirsi in Grecia, dove vivono già la madre e il fratello Nikolaos con la moglie.

Per un principe che va una principessa torna: Madeleine di Svezia col marito angloamericano Chris O’Neal e i tre figli lascia il sole della Florida per tornare a vivere in Svezia. Ragione del rientro potrebbe essere il fatto che i tre bambini per restare nella linea di successione al trono devono necessariamente ricevere un’istruzione svedese. È anche possibile che la scelta sia stata presa in considerazione della salute del Re, di recente sottoposto a un intervento di cardiochirurgia. O magari, celebrato quest’anno il giubileo d’oro, Carl Gustav potrebbe abdicare in favore dell’erede Victoria, una di quelle occasioni per cui è sempre meglio trovarsi nei paraggi.

Anche nel terzo regno scandinavo c’è chi ha il cuore oltreoceano. La principessa Märtha Louise, primogenita dei sovrani norvegesi, risiede con le tre figlie nate dal matrimonio con Ari Behn nella comunità di Lommedalen a Bærum, nei pressi di Oslo ma è legata a un americano: il 7 giugno dello scorso anno ha annunciato il fidanzamento col fidanzato Durek Verrett, sedicente sciamano dal profilo non proprio impeccabile (durante la pandemia il signore vendeva un medaglione sostenendo che avrebbe curato il covid). Non sappiamo se il legame finirà in un matrimonio, e nel caso se la principessa si trasferirà armi e bagagli negli USA, sappiamo però che il coinvolgimento negli affari del fidanzato, con vendita di prodotti vari come candele erbe talismani/amuleti e altra robetta ha causato una netta presa di posizione della Corte, con la proibizione di usare i titoli reali nelle attività commerciali. Nello scorso novembre è stato annunciato che la principessa non avrebbe più avuto rappresentato ufficialmente la Corona, perdendo anche i suoi patronage, ridistribuiti tra vari membri della famiglia. Nel corso di un’intervista concessa dai sovrani per l’occasione, il Re ha detto con grande semplicità che gli Americani non hanno idea di cosa sia un regno, non comprendono cosa comporti questo ruolo. Dunque non è strano che Dudek non abbia dapprima compreso la situazione, pensando di poter continuare a fare ciò che voleva senza conseguenze. Sembra che alla fine lo sciamano abbia compreso e si sia adeguato, speriamo non sia il solo.

Domenica di Carnevale

Quest’anno il Re di Svezia Carl XVI Gustav celebra i cinquant’anni sul trono, e pensando alle mascherine che in questi giorni colorano le strade dedichiamo a lui il post di oggi. Sia chiaro, Lady Violet non vuole suggerire una certa qualità carnascialesca nel regno scandinavo, ma parlarvi (o ricordarvi) di un altro anniversario in terra svedese, che fu festeggiato en travesti.

Giugno 2001, i sovrani sono sposati da 25 anni e decidono di marcare le nozze d’argento con un gran ricevimento in costume nel cinquecentesco castello di Gripsholm. Costume forse rinascimentale, almeno a guardare loro; poi, come sempre accade alle feste mascherate, ognuno s’è vestito come voleva, e qualcuno si è vestito come sempre.

Bella Silvia in viola, colore che indossa spesso e le dona molto; deliziose le figlie Victoria e Madeleine; manca il figlio Carl Philip (si sarà vergognato?) in compenso c’è Lilian, vedova dello zio Bertil (qui la loro storia Bertil e Lilian, omnia vincit amor). Lei non rispetta il dress code e indossa un normale abito da sera, ma a 85 anni si può questo e altro. In definitiva il più convinto mi sembra il servitore.

Non conosco abbastanza la cultura svedese per decifrare l’abbigliamento del re, ma quella parrucca farebbe invidia pure a Benny&Bjorn degli ABBA.

Rinascimento danese

La golden age della Danimarca coincide col regno di Cristiano IV; il Rinascimento danese che risale al Seicento (cioè più o meno un secolo dopo il nostro). A questo rinascimento si ispirano evidentemente Margrethe di Danimarca e il marito Henrik; data la passione della regina, che spesso si diletta nella creazione di costumi per il teatro, immagino che anche questi siano opera sua. Henrik ci aggiunge quel tocco di goliardia che è stato uno dei suoi tratti più simpatici.

I mantellati

La famiglia reale norvegese fa quello che molti di noi fanno in questi casi: tira fuori un mantello (o un tabarro, per i più eleganti un domino) se lo piazza su qualcosa a caso, e pedalare. Quella che sembra osare di più è Mette-Marit, che un paio di mesi dopo sposerà il principe ereditario Haakon. La più simpatica Märtha Louise, che col mantellaccio e i capelli corti sembra una merry girl appena uscita dalla foresta di Sherwood.

Su il cappello!

In borghese col cappello in divisa avrebbe detto Totò, e alcuni giovani invitati fanno proprio questa scelta. Modesto Albert de Monaco, con cappetta di cammello e cappello en pendant, più paggio che principe. Willem-Alexander, allora erede al trono dei Paesi Bassi, accanto a una insolitamente sobria Máxima, sfoggia un cappello da moschettiere giallorosso per la felicità dei tifosi romanisti. Clamoroso il fratello minore Constantijn, che oltre al cappello deve aver rubato il cappotto di astrakan a mammà, e ci ha piazzato sotto un paio di stivaloni che mai il raffinato Aramis avrebbe calzato. Total Orange per la moglie Laurentien, con un marito combinato così che ci puoi abbinare?

Io non ci volevo venire

Inequivocabile l’espressione dei cognati Costantino di Grecia e Richard zu Sayn-Wittgenstein-Berleburg che accompagnano le mogli danesi Anne Marie e Benedikte. Loro vere principesse delle fiabe, i mariti in smoking senza fronzoli; anzi l’ex re degli Elleni si è portato pure il trench, che non si sa mai. Faccia di circostanza per il trentatreenne Principe delle Asturie, che proprio non ci voleva venire.

Un po’ così

Indecisi i principi ereditari di Jugoslavia: lui classico in smoking, lei improbabile attempata creatura di Botticelli con tanto di coroncina di fiori. Smoking anche per Henri di Lussemburgo, accompagnato dalla moglie Maria Teresa, meno flamboyante del solito e quasi sobria, non fosse per il fioccone piazzato proprio lì.

I miei preferiti

Non li conosco ma li trovo perfetti. Ti arriva un invito a cui non puoi dire di no. C’è un dress code che non sai come rispettare (e forse non vuoi spendere per qualcosa che non indosserai più). Ed ecco l’idea! Abiti da sera classici su cui piazzare una bella gorgiera e voilà il gioco è fatto. Le gorgiere fanno la loro comparsa nel XVI con una funzione precisa: intercettare i pidocchi che cadendo dalla testa rischiavano di annidarsi nei voluminosi abiti dell’epoca. Spero che in questo caso siano state scelte con un criterio puramente estetico.

Tra tre anni Carl Gustav e Silvia festeggeranno le nozze d’oro, dite che ci dobbiamo preoccupare?

Breaking News! – Ciao ciao Martha

Alla fine, dopo mesi di dubbi e analisi della situazione (immaginiamo) Märtha Louise come Celestino V fa il gran rifiuto, sceglie l’amore e abbandona il Palazzo.

(Ph: Stian Lysberg Solum/NTB)

Un comunicato della Corte norvegese appena diffuso ci informa che la principessa rinuncia ai doveri ufficiali e non rappresenterà più la Casa Reale. La decisione è stata presa con l’intento di operare una chiara distinzione tra i doveri reali e l’attività in comune con il fidanzato Durek Verrett, sedicente sciamano che dovrebbe sposare a breve.

Re Harald V ha deciso che la figlia manterrà il titolo, ma non potrà usarlo per le proprie attività commerciali. Si risolve così, con meno clamore che altrove, il problema posto da Märtha Louise, che pur essendo la primogenita dei sovrani norvegesi, in virtù del suo sesso aveva dovuto cedere la pole position per il trono al più giovane fratello. Una spare, insomma che ha fatto le sue scelte di vita – l’ultima anche piuttosto originale, diciamo – senza avere la pretesa (o avendo rinunciato) di utilizzare la propria origine in ambiti che nulla hanno a che fare con la Corona. E ciao.

Le foto del giorno – Fifty&fabulous

Compie oggi cinquant’anni la principessa Märtha Louise di Norvegia, primogenita dei sovrani Harald V e Sonja; il suo nome ricorda la nonna Märtha, nata principessa di Svezia e moglie del nonno Olav V, col quale non riuscì a dividere il trono a causa della morte prematura, e la trisavola Louise, regina di Danimarca e madre del primo re della Norvegia moderna.

(Ph: Stian Lysberg Solum / NTB og Det kongelige hoff)

La sua nascita, a tre anni dal matrimonio dei genitori, fugò dubbi e insinuazioni di molti cortigiani sulla fecondità della povera Sonja, anche se l’arrivo di una femmina scontentò molti, dimostrando ahimé che per certe cose ogni mondo è paese. La nascita del fratello Haakon, due anni dopo, la liberò dall’impegno del trono, e la bambina crebbe il più possibile come le sue coetanee, frequentando la scuola materna comunale e poi le scuole pubbliche, e praticando sport (è ancora oggi una buona amazzone). Dopo gli studi ha lavorato come fisioterapista, offrendo anche consulenze angeliche in una scuola appositamente fondata a Oslo, la Astarte Education, ora chiusa. Ha confermato la sua natura originale e fuori dagli schemi fidanzandosi col controverso autore Ari Behn, che ha sposato nella meravigliosa cattedrale di Trondheim il 24 maggio 2002. La coppia ha avuto tre figlie, ma nel 2016 è arrivata la separazione, conclusa dal divorzio l’anno seguente. Purtroppo la loro è stata una favola senza lieto fine: Ari si è tolto la vita il giorno di Natale del 2019.

Da qualche anno Märtha Louise, fedele alla sua fama di eccentricità, si è legata al californiano Durek Verrett, che si presenta come Sciamano di sesta generazione, qualunque cosa voglia dire. La coppia risiede principalmente in Norvegia, Paese che lui non ama, sentendosi non particolarmente gradito e oggetto di discriminazione. Alcuni mesi fa era girata la voce di un matrimonio imminente seguito dal trasferimento neli USA con le tre figlie di lei, smentita dalla principessa in una recente intervista.

(Ph: Stian Lysberg Solum / NTB og Det kongelige hoff)

I ritratti ufficiali di oggi sono piuttosto interessanti, non tanto per l’abito in pizzo rosa carico e il rossetto Barbie, quanto per i gioielli indossati da Märtha Louise: la parure – collier orecchini e anello – di diamanti e pietre di luna che la principessa ha sfoggiato in importanti momenti della sua vita, a partire dal giorno del fidanzamento con Ari. Sarà il suo talismano? La pietra di luna è una delle piete femminili per eccellenza, attributi di Iside e della Papessa dei Tarocchi; legata al nostro satellite, è legata anche alle mareee, e ha fama di proteggere nei viaggi in mare. Ha anche fama di proteggere le relazioni familiari, che è una cosa sempre utile, soprattutto se la famiglia è reale, ma non solo. Nell’organizzazione di una mostra a Lady Violet capitò di scoprire che la pietra di luna aiuterebbe a dimagrire, ma mi dispiace dirvi che non funziona.

Un tea con Lady Violet – Spose di maggio

margaret weddingLa principessa Margaret e Tony Armstrong-Jones, 6 maggio 1960

boda reina sofiaSofia di Grecia e Juan Carlos, poi sovrani di Spagna, 14 maggio 1962

martha louise weddingMärtha Louise di Norvegia e Ari Behn, 24 maggio 2002

princess mary weddingMary Elizabeth Donaldson e Frederik, Principi Ereditari di Danimarca, 14 maggio 2004

UnknownLetizia Ortiz Rocasolano e Felipe Principe de Asturias, poi sovrani di Spagna, 22 maggio 2004

autumn phillips weddingAutumn Kelly e Peter Philips, 17 maggio 2008

wedding sussexesMeghan Markle e Harry of Wales, Duchi di Sussex, 19 maggio 2018

lady gabriella weddingLady Gabriella Windsor e Thomas Kingston, 18 maggio 2019

pippa middleton weddingTante sono state negli ultimi sessant’anni le spose reali di maggio, cui potremmo aggiungere anche Miss Pippa Middleton – che non è proprio royal, piuttosto, come diremmo oggi, congiunta – che il 20 maggio 2017 ha sposato James Matthews.

Oggi avremmo celebrato un altro royal wedding tanto atteso, che avrebbe reso HRH Beatrice of York la Signora Mapelli Mozzi. Poi sappiamo com’è andata, sono accadute cose assai più gravi, migliaia di persone non ci sono più, e sicuramente un matrimonio rinviato è l’ultimo dei problemi, ma un leggero sapore amaro Lady Violet lo prova. Sappiamo che Bea e Edo stanno trascorrendo la quarantena nell’Oxfordshire ospiti della madre di lui, Nikki Shale. Invece la madre di lei, Sarah, oggi ha affidato il suo pensiero a due tweet; in uno augura salute e amore a tutti gli sposi costretti a rinviare le nozze, nell’altro pubblica una buffa foto di Beatrice bambina, che definisce colei che le ha donato più gioia di quanta mai avesse mai potuto desiderarne. bea by sarahNoi restiamo in trepidante attesa, i cappelli riposte nelle cappelliere ma pronti a essere usati!

IMG_20200529_211713La tazza di oggi è la Petit Point Royal Albert, prodotta dal 1932 al 2001. Il decoro evoca un ricamo a piccolo punto, che per mostrarsi in tutta la sua bellezza ha bisogno di tempo e pazienza, proprio come il matrimonio di Bea e Edo.

 

 

Breaking News!

Il giorno di Natale si chiude in modo tragico con la notizia del suicidio di Ari Behn, artista, scrittore, ed ex marito della principessa Martha Louise di Norvegia. FB_IMG_1577311495480La coppia, divorziata da due anni, si era sposata con una cerimonia fiabesca nella cattedrale di Trondheim il 24 maggio 2002. Dalle nozze sono nate tre figlie: Maud Angelica di 16 anni, Leah Isadora, 14, ed Emma Tallulah di 11. La Corte ha diffuso un comunicato in cui Re Harald e la Regina Sonja hanno con profondo dolore confermato la notizia.

La foto del giorno – 29 novembre

Alcuni mesi fa la principessa Martha Louise di Norvegia ha presentato alla famiglia, ai connazionali e al mondo il nuovo fidanzato californiano Durek Verrett, già attore, attualmente sciamano con un ampio seguito di discepoli tra cui la paladina delle discipline alternative Gwyneth Paltrow. princess-martha-louise-shaman-durek-zAnche Martha Louise è notoriamente affascinata dall’inafferrabile, tanto da aver fondato tempo addietro una scuola per parlare con gli angeli; e dato che di solito tali consulenze spirituali hanno un prezzo, la principessa è stata invitata a non usare il proprio titolo nel suo nuovo business. Ora secondo la rivista ¡Hola! l’intraprendente sciamano avrebbe offerto la sua solidarietà, il suo sostegno – e immaginiamo anche i suoi servigi – ai Duchi di Sussex, per aiutarli nella complessa relazione con i media. Veramente una bella idea, peccato non sia venuta al Duca di York, che ormai giusto le potenze ultraterrene possono tirare fuori dai guai.