Royal chic shock e boh – Sayōnara giugno

Settimana ricca di eventi royal quella che si chiude oggi, su cui troneggia (ovvio, sennò che royal sarebbe) la visita ufficiale degli Imperatori del Giappone del Regno Unito. Naruhito e Masako sono arrivati qualche giorno prima per impegni privati, poi martedì sono stati ricevuta in pompa magna da Charles, Camilla e William, che è andato a prenderli all’hotel dove alloggiavano (il Claridge’s a Mayfair).

Signori in thight e signore in bianco. Invero l’imperatrice ha indossato mise candide durante tutto il viaggio; nel suo dress code mi oriento pochino, ma sappiamo che Masako è sottoposta al rigidissimo controllo dell’Agenzia Imperiale che decide tutto, non solo il modello ma anche la lunghezza dei suoi abiti (e non escludo che nell’orlo ci siano i piombini).Lei di suo ci mette la sua grazia, la sua dolcezza, la sua cultura, ma insomma non è che si possano fare miracoli.

In questo caso la meschina indossa un completo composto da soprabito di pizzo bianco stile prima comunione su un tailleur con gonna midi a sirena con dettagli dello stesso pizzo, che decora anche il cappello. Faccio difficoltà a trovare le parole. Shock.

Camilla in robe manteau – questo veramente bello, di Anna Valentine come la borsa – e l’elegante cappello con dettagli neri che avevamo ammirato il mese scorso durante uno dei garden party (Royal chic shock e boh – Special edition (parte seconda) naturalmente opera di Philip Treacy. Mi sembra di vedere qualche imperfezione nell’orlo, ma chic.

Signore in bianco anche la sera, quando però possono godere dello splendore delle pietre preziose che mettono tutto sotto un’altra luce. Camilla, in abito Fiona Clare, inalbera la Burmese Ruby Tiara: pietre che vengono dalla Birmania – dono di nozze del popolo birmano a Elizabeth, che negli anni ’70 commissionò la tiara a Garrard – ma disposte in una foggia che evoca la bandiera nipponica, Ottima mossa, chic. Molto interessante anche la scelta dell’Imperatrice, che sfoggia la tiara imperiale del crisantemo, fiore simbolo del Paese e della Corona, come fece la suocera quando accompagnò il marito in visita ufficiale nel Regno Unito, nel 1998. Anche quest’abito è di pizzo ma l’effetto finale è assai più convincente, chic.

Fermatevi un istante, e ammirate le rivière di diamanti al collo delle due sovrane.

In bianco anche la Duchessa di Gloucester, che ha riproposto l’abito indossato lo scorso anno all’incoronazione (Coronation attire, gli abiti dell’incoronazione – Ladies) e ha fatto bene: ci era piaciuto allora e ci piace forse ancora di più oggi, quasi un robe manteau impreziosito dai bottoni gioiello (letteralmente, sono spille floreali di brillanti). Sul capo della duchessa un’importante diadema, la Cartier Indian Tiara, eredità della suocera Alice. Brava, chic.

(Ph: Aaron Chown/Getty Images)

L’unica a distinguersi per il colore, un verde bosco piuttosto invernale, la Duchessa di Edimburgo. Per lei un abito in seta della sua maison del cuore, Suzannah London con clutch argento di Anya Hindmarch, e soprattutto la Lotus Flower Tiara direttamente dallo scrigno reale, gentile prestito della cognata Camilla. È la prima volta che Sophie la indossa e devo dire che mi convince, la delicata struttura della tiara si sposa bene con i suoi lineamenti fini. Semplice, chic.

Prima di tornare in patria, venerdì, la coppia imperiale ha visitato Oxford, dove in gioventù hanno studiato entrambi i sovrani. Masako, che ha ricevuto una laurea honoris causa, questa volta mi è piaciuta. Se la gonna dritta ha la solita lunghezza poco donante la giacca ha una bella linea, anche vagamente orientale. Chic, e sayōnara.

(Ph: Éric Mathon/Palais princier)

Di bianco vestita anche Charlène, che giovedì, col marito Albert, ha presentato la squadra olimpica monegasca, composta da cinque atleti. Incolpevolmente vestiti coi colori della bandiera, sembrano usciti da Irma la dolce, rappresentazione naif di una certa idea della Francia. Con l’entusiasta partecipazione del sovrano, che in queste occasioni non si risparmia. Al confronto la sobria Princesse, nel suo completo pantaloni Emporio Armani con slingback Gianvito Rossi, fa un figurone. Chic.

Ancora bianco per la tshirt di Letizia, che giovedì con Felipe ha ricevuto alla Zarzuela Charles H. Rivkin, presidente di Motion Picture Association; i sovrani hanno poi ospitato la riunione della commissione della Fundación Princesa de Girona. Ora, sappiamo che la Reina ha problemi ai piedi per cui indossa scarpe e sandali flat, ma questi, insieme alla tshirt – pure molto di moda e in seta (Adolfo Dominguez) – sono veramente troppo informali, più da caffè al mare che da impegni reali. Molto bella la gonna plissé di Hugo Boss, ma non basta. Boh.

(Ph: SIP/Claude Piscitelli)

Puntano invece sul colore le signore del Granducato di Lussemburgo, che domenica scorso ha celebrato la Fête nationale. La giornata è iniziata con la cerimonia ufficiale seguita dalla parata militare, con la partecipazione della famiglia quasi al completo (manca solo Claire, moglie del principe Félix). Maria Teresa si rivolge a Natan (e come ti bagli…) che la drappeggia in un incubo di mussola mauve: abito e mantello fermato sulla spalla sinistra, come un pallio nella Roma antica. No dai, shock. Natan firma anche l’abito color fiordaliso di Stéphanie, anche questo dotato di inutile drappo, Ma perché? Boh, ma mi piacciono le scarpe.

(Ph:Maison du Grand-Duc / Kary Barthelmey )

Le celebrazioni si concludono col Te Deum in cattedrale; Félix se l’è squaglita ma restano tutti gli altri, compreso il giovane Sébastien cui tira il bottone della giacca; mon cher, basta che sbottoni e risolvi il problema. Semplice ed elegante la neomama Alexandra con un abito dalla delicata fantasia verde e crema, con accessori in tinta (la clutch è Dior), chic. Per una volta che Stéphanie aveva quasi indovinato la mise, ha pensato bene di cambiarsi ricorrendo di nuovo a Natan, col solito drappo/mantello, che non sarebbe neanche brutto ma è indossato male un po’ troppo corto e con l’orlo sbilenco. Simpatico il cappello, di Sylvia Martinez, tremende le open toe color crema, neanche tanto adatte all’occasione. Shock.

(Ph: Maison du Grand-Duc/Patricia Pitsch)

I festeggiamenti si sono conclusi con due garden party nello Château de Berg, uno il martedì e uno il giovedì. Per il primo, Maria Teresa opta per Oscar de la Renta scegliendo un maxidress in popeline di cotone a fiori con cardigan abbinato. Non abbiamo foto a figura intera dunque non possiamo apprezzare appieno il modello, ma anche se non dovesse slanciarla particolarmente a me piace, lei porta bene queste cose, e per un pomeriggio in giardino mi sembra adatto. Abbastanza chic. Stéphanie sceglie i volant e Carolina Herrera, ma tra il modello, il colore e la sua acconciatura l’effetto camicia da notte c’è tutto. Boh, ma almeno ha evitato il mollettone di plastica.

(Ph: Maison du Grand-Duc/Kary Barthelmey)

Ultimo appuntamento giovedì 27; Maria Teresa indovinate? Torna su Natan che la veste di un rosa intenso da vera Barbie di mezz’età, e non resiste alla tentazione dell’ennesima mantellina che stavolta per forma, lunghezza e colore sembra proprio quella del coiffeur. Shock, e attenzione a questi tessuti scivolosi: evidenziano anche i difetti che non ci sono. Sorprendentemente non mi dispiace Stéphanie, in un maxidress arancio con fantasia floreale nei toni del crema e del viola, adatto alla sua età e all’occasione. Non proprio chic ma quasi.

Caro giugno sayōnara, ci si vede l’anno prossimo.

Royal chic shock e boh – Quanti stili!

Ladies in red

(Ph: Marc Piasecki)

Lo scorso weekend il Principato di Monaco ha ospitato il GP di Formula 1, finito in gloria col trionfo dell’eroe locale, il ferrarista monegasco Charles Leclerc, che ha fatto commuovere pure il sovrano. In serata la tradizionale cena di gala, dove Charlène si è presentata in rosso; omaggio alla Ferrari? L’abito Vuitton – come la come la minaudière che ha in mano – mixa un tubino con maniche lunghe che lascia le spalle abbondantemente scoperte da un ampio scollo, da cui parte un inserto pietrificato. L’effetto finale è evidenziare l’ampiezza delle spalle da nuotatrice togliendo un po’ di respiro al collo. Io continuo a pensare che la princesse abbia un problema con i volumi, e solo Armani – autore del suo abito da sposa e poi misteriosamente scomparso – riuscisse a valorizzarne il fisico sportivo. Comunque contenta lei contenti tutti, per me boh.

(Ph: Instagram @camilladeboubon)

Alla serata di gala c’erano anche i Duchi di Castro con le due figlie, che ormai sono grandi e devono socializzare. D’altronde Carlo e Camilla (questi, i Borbone Due Sicilie, non gli omonimi british) nel Principato non solo hanno una residenza, ma ci si sono anche sposati, col principe Albert come testimone. Mentre le due figliuole preferiscono la sicurezza del nero e del cipria la biondissima Camilla, neé Crociani, non rinuncia al rosso.

(Ph: Instagram @camilladeboubon)

Con tanto di spalla scesa, che è proprio il modello dell’abito. Io impazzirei per il fastidio, ma lei non fa un plissé, con l’eccezione dell’intrico di boccoli. Al di là di ogni categoria (e comunque secondo me con la sua barbietudine ci gioca parecchio, e io mi ci diverto assai).

(Ph: Manuele Mangiarotti/IPA-AGENCY.NET)

Non escludo che fosse davvero un sostegno a Leclerc e alla Ferrari la mise di Alexandra von Hannover, figlia minore di Caroline avuta dal terzo marito Ernst August, con un prendisole scarlatto semplice e leggero del brand americano Sandy Liang. Attenzione ai dettagli, dagli occhiali anni ’60 (Celine) alle scarpine The Row (brand fondato dalle gemelle Olsen) praticamente introvabili e oggetto del desiderio di molte comuni mortali, con cui Alexandra ha in comune solo la mortalità. Chic.

Da lunedì 27 a sabato 1 giugno si sono tenute a Bruxelles le finali dedicate al violino nell’ambito del Concours Reine Elisabeth. Alla serata inaugurale hanno partecipato entrambi i sovrani, e la regina Mathilde ha indossato un abito ricoperto di paillettes di Jenny Packham un po’ eccessivo accanto al sobrio completo blu del re. Vi devo dire la verità, questi abiti paillettati iniziano a stancarmi, però questo non è male, bella la linea e bellissimo il colore. Chic.

Altra serata altro vestito; Mathilde non lascia ma raddoppia e sceglie di nuovo il rosso, in questo caso una tonalità corallo. L’abito monospalla di Costarellos è caratterizzato da un’ampia manica a sbuffo. Fotografie a figura intera non ne ho trovate e sono pronta a rivedere il mio pensiero in qualunque momento, ma visto così lo trovo terribile. Shock.

Optical

(Ph: Olivier Huitel/IPA-AGENCY.NET)

Cambiamo decisamente registro ed esaminiamo qualche mise in fantasia optical, che a me piace sempre. Torniamo a Monaco, per la gara Beatrice Borromeo, ha scelto un total look Dior e noi non siamo sorpresi. Molto bello l’abito pied-de-poule la cui dimensione aumenta scendendo verso l’orlo, completato da ballerine, borsa (la Lady D-Joy Micro Bag) e gli indispensabili occhiali da sole. Très chic.

(Ph: Jean-François Ottonello/Monaco-Matin)

Il giorno prima della gara Charlène ha accompagnato il marito per una serie di impegni, tra cui ringraziare il personale di Croce Rossa che presta servizio durante tutto il lungo fine settimana. Per farlo sceglie un completo dell’amato Akris in jersey a righe. L’idea non è male, ma la linea dei pantaloni non mi convince, e pure la cintura mi perplime; avrei scelto anche scarpe più sportive invece di queste, le slingback Ascent 100 di Gianvito Rossi. Un grande boh.

Di lei parlo poco ma mi piace parecchio: Laurentien dei Paesi Bassi – moglie del principe Constantijn, il minore dei tre figli della ex sovrana Beatrix – il 25 maggio ha compiuto 58 anni e la casa reale l’ha festeggiata con questo bel ritratto. Una donna intelligente equilibrata e consapevole, con un tocco di eccentricità a sottolinearne la personalità. La mise è un po’ così, ma in questo caso passa decisamente in secondo piano. Boh, ma tanti auguri.

Geometrie

La frattura al piede ha dato alla Reina Letizia l’alibi per togliersi (definitivamente?) i tacchi, già ridotti rispetto a quelli altissimi che indossava nei primi anni di matrimonio, nel vano tentativo di bilanciare il 1.97 del consorte. Questa settimana per partecipare a Solo de ciencia – certame di monologhi in lingua spagnola con l’obiettivo di migliorare la comunicazione scientifica – sopra gli amati pantaloni bianchi piazza una blusa di Adolfo Dominguez in un color giallo paglierino (anche se in questo caso sarebbe più opportuno definirla giallo Isabella) con svolazzanti pannelli bianchi. Ma perché? Boh.

Sabato 25 la Giordania ha festeggiato i 78 anni di indipendenza; il 25 maggio 1946 diventò infatti uno stato autonomo dal controllo britannico. Per l’importante celebrazione Rania ha scelto un abito color prugna di Solace London, praticamente l’evoluzione del cape dress, dato che qui la mantella copre una spalla sola per poi arrivare fino a terra. Sarà la solennità dell’occasione, sarà l’indubbia classe della signora che lo indossa, ma mi piace moltissimo, e la cintura etnica è il tocco perfetto. L’unica cosa che non mi convince è la borsa, che non si abbina neanche particolarmente alle scarpe color bronzo (Manolo Blahnik). Superchic.

E per finire…

Col post ci entra poco, ma mi è piaciuta tanto e ve la propongo. Venerdì Queen Camilla ha accompagnato il re alle corse di Epsom; per l’occasione ha indossato un tailleur azzurro di Bruce Oldfield sotto il trench – supertrend di questa stagione e anche delle prossime – il nastro del cappello di Philip Treacy riprende il colore della mise e la borsa di Charlotte Elizabeth, in una tonalità più scura, completa il tutto. Devo dire che nonostante io non ami particolarmente l’azzurro questo abbinamento col beige mi piace molto. Chic.

Royal chic shock e boh – Una settimana di mezza primavera

Martedi 14 il principe di Monaco Albert II ha ricevuto all’Eliseo, dalle mani del presidente Macron, l’onorificenza di Commendatore dell’Ordre du mérite agricole, ordine cavalleresco prestigioso, che francamente non so se abbia ancora qualcosa a che fare con l’agricoltura. Però, ripensandoci, credo che allo Château de Marchais, proprietà dei Grimaldi nel nord della Francia, siano associate anche coltivazioni di vario genere, per cui probabilmente l’onorificenza ha più senso di quanto non sembri.

Il sovrano era accompagnato da moglie figli e sorella maggiore, a sua volta insignita della stessa onorificenza alcuni anni fa. Non c’ è una foto a figura intera, ma si può apprezzare lo stesso l’eleganza sicura di Caroline, con soprabito crema su vestitino nero, e borsetta Chanel. Che le vogliamo dire se non chic?

Charlène deve aver frainteso e ha pensato di doversi vestire in stile casual/agricolo con un tailleur pantalone scozzesone, un po’ lumberjack (che poi sarebbe il taglialegna), un po’ Scaramacai (celebre clown televisivo del tempo che fu). Shock. Assai meglio la figlia Gabriella, con un cappottino bianco Dolce e Gabbana molto più vicino allo stile della zia che a quello della madre.

(Ph: Rodrigo Freitas / NTB)

Martedì 14 è anche il primo giorno del viaggio ufficiale in Norvegia di Frederik e Mary di Danimarca, nel ventesimo anniversario del loro matrimonio. Mary sbarca dal vascello reale con cui la coppia ha raggiunto Oslo da Copenaghen (traversata fatta anche da Lady Violet tanti anni fa) nel suo più classico stile bon ton: giacchina color panna Ralph Lauren, gonna fantasia Erdem, borsetta Max Mara e i soliti stiletti Gianvito Rossi. Completa il tutto un fascinator più adatto a un matrimonio; chic ma noiosetta. Ugualmente soporifera la mise di Mette Marit, in abito Fendi color taupe con banda avorio che riprende il cappellone; data l’altezza la principessa pare un po’ un ombrellone. La trovo terribile, shock. Non si può certo parlare di noia con le due signore più agée; la regina Sonja accende la sua mise beige chiaro grazie a un soprabitino color aragosta con ramages e dettagli avorio. A ottantasette anni vorrei essere così. Ma pure a sessantasette. Chic. E come non amare la principessa Astrid che ripropone l’abito Polo Ralph Lauren che le avevamo già visto e apprezzato la settimana scorsa (Royal chic shock e boh – Special edition (parte prima), aggiungendo un cappello boater piazzato sulle ventitré. Irresistibile, l’eleganza del chissene…

Al banchetto di stato accade una cosa particolare: tutte e tre le principali signore scelgono mise che avevano indossato in precedenza, a royal wedding svedesi. La stilista di fiducia Birgit Hallstein ha rimaneggiato l’abito color lavanda con cui Mary aveva partecipato alle nozze tra Carl Philip e Sofia nel 2015. È stato aggiunto dello chiffon a coprire spalle e braccia (scelta strategica, anche se la regina danese mi sembra ancora piuttosto tonica) e il volume della gonna è stato dimezzato. Ma il senso di quell’orlo così corto? Va bene che sotto Mary porta le celeberrime Hangisi di Manolo Blahnik, ma francamente sono perplessa. Sul capo della neosovrana brilla la tiara di perle Poiré, in parure con orecchini e spilla. Non so, non mi convince, boh.

Anche Mette Marit ripropone la mise – o meglio, una parte – indossata al matrimonio di Carl Philip e Sofia: la gonna a fiori di Temperley London, che allora era abbinata a un corpino a mezze maniche rosa, ora è invece indossata con una creazione del brand francese Gunhild Paris, fondato da una stilista norvegese che ha lavorato anche per Dior e Givenchy ma non sembra proprio. Un modello che non esalta il punto vita e si allunga sulla pancia senza però raggiungere l’arricciatura della gonna. Salvo solo, per ovvi motivi, la tiara di ametista; il resto è shock.

Sonja ripropone tale e quale l’incredibile abito arancio con gonna e mantellina plissé indossata alle nozze di Victoria e Daniel di Svezia, il 19 giugno 2010; ora come allora lo ha abbinato alla sontuosissima parure di smeraldi. La adoro, ma questa volta passo, shock.

Il giorno dopo appuntamento col Primo Ministro Jonas Gahr Støre per un pranzo al castello di Akershus. Mary propone il manifesto del suo stile più classico: pencil skirt midi (Emilia Wickstead) che esalta la sua silhouette e blusa color cielo (Jesper Høvring) che illumina il viso. Le scarpe Prada replicano l’incarnato della regina a perfezione, e la clutch, Prada pure lei, non può che adeguarsi. Chic.

Tanta chirurgica perfezione finisce con l’oscurare l’onesto vestitino blu, firmato Oscar de la Renta, di Mette Marit. Ma prenderlo della propria misura pareva brutto? Boh. Chi non si fa oscurare da nessuno è la regina Sonja, con un tailleurino azzurro a bande fosforescenti. Shock, ma pur così abbigliata la sovrana non perde un grammo del suo charme.

C’è stata anche una passeggiata sul fronte del porto di Oslo, che in questi anni ha subito una profonda trasformazione con interventi architettonici ad hoc e l’apertura di istituzioni culturali di rilievo come il nuovo museo Munch o il teatro dell’opera. Très chic la regina Sonja, che da grande appassionata e sostenitrice delle arti appare perfettamente a suo agio sia nell’ambiente, sia col candido insieme pantaloni sportivi camicia di sangallo e sneakers. Non si può dire lo stesso della nuora Mette Marit, ingoffata da ampi (troppo!) pantaloni beige di Sportmax e blusa di Pia Tjelta Studio, brand fondato da un’attrice norvegese che probabilmente è meglio che continui a recitare. Shock.

Deliziosamente impeccabile Mary, che durante queste giornate è stata vista spesso mano nella mano col marito. Per lei ampia gonna blu, una bella camicia bianca che fa sempre la sua figura (Bagutta), ballerine bicolore Chanel, tracolla Chloe e un cappello stile panama (ma di un brand australiano) per ripararsi dal sole del nord. Molto chic, e quanto è carina questa foto?

Concludiamo con due ladies in green.

(Ph: NLImage/Patrick van Emst)

Venerdì 17 Máxima ha festeggiato in privato il cinquantatreesimo compleanno, ma il giorno precedente era stato ricco di impegni. Ne ho scelto uno, la visita a realtà che si occupano della popolazione anziana nella città di Almere. L’abito di viscosa è del solito Natan, e vi confesso che non mi dispiace per niente, nonostante le spiegazzature, anche perché ho una gran simpatia per il color lime e devo dire che a lei sta benissimo. La clutch è di Sophie von Haubsburg, brand italiano – anzi romano – fondato dalla bionda principessa d’Asburgo, coniugata Windisch Graetz, sempre più amato dalle royal ladies. Italiane anche le scarpe, le solite Gianvito 105 di Gianvito Rossi. Chic, e auguri.

Prima di volare in Italia per celebrare gli 80 anni della battaglia di Montecassino la Duchessa di Edimburgo ha partecipato col marito ad una cerimonia nella capitale scozzese. Dì la verità Sophie, hai perso una scommessa, sennò non si spiega come ti sia venuto in mente di farti appioppare da Suzannah London, che tante volte ti ha vestita carina, questo completino anni ’50 pesante come un topper per il letto. Ho visto un’immagine ravvicinata del tessuto, che ha una interessante lavorazione diamantata, ma gonfia la gonna in maniera assurda (e mi taccio sull’orlo). Non mi convincono nemmeno le scarpe nude di Prada, meglio la clutch con catenella, anch’essa di Sophie von Haubsburg, nella stessa tonalità del completo. Se mai c’è stata una mise che porta la persona che la indossa è questa. Shock!

Royal chic shock e boh – Robes de soirée

Accantoniamo per un attimo la Principessa di Galles e il suo dramma – sicuramente ne parleremo ancora – e concediamoci un po’ di frivolezza con la nostra rubrica domenicale, questa volta dedicata agli abiti da sera. Sì perché ieri a Montecarlo c’è stato il Bal de la Rose, e questo ce lo aspettavamo, cui ha partecipato anche Charlène, e questo non ce lo aspettavamo proprio!

(Ph: SBM)

L’ultima sua presenza risale al 2014, dieci anni tondi tondi, poi è scomparsa, convalidando l’ipotesi che lei e la cognata si fossero divise le serate clou del principato: a Caroline il Bal de la Rose a marzo, a lei il Gala de la Croix Rouge in estate. Invece ieri sera la sorpresa; vedremo col tempo come – e se – la situazione evolverà, intanto ciò conferma l’impressione di un lento ma costante ritiro di Caroline, che forse, magari al compimento dei settant’anni, sceglierà definitivamente la vita privata. Christian Louboutin, che ha sostituito il defunto Lagerfeld come direttore artistico, ha scelto il tema Disco, ispirandosi al mitico Studio 54 di New York. Scelta che avrà deliziato il sovrano Albert, in gioventù appassionato frequentatore del locale. Dove non portava certo il papillon rosso stile zio Artemio al cenone di capodanno. Fantastico Louboutin con parruccone stile Ivano&Silvano dei Cugini di campagna; l’abito color caramello è un’autentica chicca vintage. Meravigliosa la superospite, miss Gloria Gaynor, e i suoi gloriosi ottant’anni.

Divertente e azzeccata la principessa consorte, con una tuta di paillettes dorate di Elie Saab, (come la clutch metallica); il modello prevede anche un leggero mantello nello stesso tessuto, e francamente mi piace molto di più. Charlène non l’ha indossato, completando la sua mise con sandali dorati Jimmy Choo e capelli a caschetto a sottolineare gli orecchini di diamanti Griff. L’avrà consigliata il marito dopo essere stato al festival di Sanremo (Le uscite che non ti aspetti), dove probabilmente ha preso ispirazione da Mahmood con la sua tuta gold? Ve lo dico, la mise è sicuramente molto adatta ma non mi convince, non la valorizza adeguatamente ed è un peccato. Boh.

(Ph: @monacomatin)

Le paillettes sono state anche la scelta di Caroline, che ha tirato fuori dall’armadio un abito Lanvin. Bellissimo, un po’ cupo per l’allegria della serata, il suo tono viene sollevato dai favolosi orecchini JAR – la principessa ne ha almeno un altro paio – che dire, a me lei piace praticamente sempre, anche ingrigita e un po’ perplessa. Chic.

(Ph: SBM)

Assenti suo figlio maggiore Andrea Casiraghi e la moglie Tatiana, c’erano gli altri tre. Charlotte, la cui relazione col giovane scrittore Nicolas Mathieu sta scatenando molte chiacchiere e pure qualche critica, è arrivata da sola e ha goduto della compagnia della sorella Alexandra e del di lei fidanzato Ben. Belli trucco e parrucco anni ’60/70, terribile l’abito Chanel Couture Collection. Capisco che lei sia global ambassador e che indossi sempre i capi della maison, ma questo è veramente brutto brutto. Shock. La piccola di casa, Alexandra von Hannover, è sempre più graziosa ed elegante. Pure troppo con quest’abito nero dal grande fiocco rigido, molto stile sixties, poco stile disco, abbinato a borsina (tutto Celine) e orecchini prestati dalla mamma, dell’antica maison viennese Köchert. Sicuramente chic, anche se non particolarmente adatto al tono della serata. Ma forse semplicemente non aveva voglia di mascherarsi.

(Ph: Pierre Villard/SBM)

Se Charlotte è il volto Chanel, la cognata Beatrice è quello Dior. Scortata dal marito bizzarramente in bianco, Bea era in Dior dalla testa ai piedi, dall’abito a frange – più anni ’30 che ’60, ma va bene – alla clutch ai sandali. La tonalità oro pallido secondo me la spegne, i capelli si sono un po’ ammosciati e lui sembra appena arrivato da una giornata a Ibiza, ma insieme non mi dispiacciono. Però neanche mi piacciono davvero, boh.

(Ph: Kongehuset)

Avendo dedicato questo post agli abiti da sera, ampliamo lo sguardo. È un po’ che non parliamo di Mary, praticamente da quando è diventata regina di Danimarca, dieci settimane fa. Invero sembra che abbia rallentato un po’ le sue attività, e che l’upgrade le stia pesando, sempre che il problema sia quello e non la crisi coniugale di cui si continua a parlare con insistenza. L’occasione per tornare a occuparci di lei ce la dà la cena che i neosovrani hanno offerto lunedì scorso al Consiglio di Stato. Mary ha riciclato alla grandissima, tirando fuori dall’armadio un insieme della danese Malene Birger che ha indossato la prima volta nel 2007. La blusa nera non mi fa impazzire ma funziona, funziona molto bene con la gonna a pasticche svolazzanti; e alcuni pezzi della parure di rubini fanno il resto. I capelli raccolti così la intristiscono un po’ rendendola severa, ma sempre chic.

Qualche giorno – anzi sera – dopo, a Washington dove si sono trasferiti, sono stati i cognati di Mary a partecipare a un gala, alla presenza del presidente Biden. Io trovo Marie sempre piuttosto banalotta, e non si smentisce nemmeno in questo caso, ma immagino che non fosse occasione per particolari eccentricità. Anche lei riusa un abito già visto, del brand USA Haute Hippie; solito nero sbrilluccicoso, ma la linea pulita non è male anche se il bordo, che in foto non si vede, è percorso da piumette svolazzanti. In generale, mi piace l’abbinamento con l’orologio sportivo, in questo caso un Rolex. Mi convince? Boh.

Se i Danesi sembrano rallentare, gli Svedesi hanno messo il turbo. Non hanno fatto in tempo i sovrani a rientrare dalla visita ufficiale in Messico, che l’erede al trono Victoria è partita per il Bangladesh con UNDP, il programma dell’ONU per lo sviluppo. Non ci sono state serate di gala, ma qualche cena sì, e devo dire che il guardaroba della futura regina mi ha davvero convinta; alle tenute da lavoro ha alternato abiti graziosi e leggeri, perfetti per affrontare il caldo umido del Paese affacciato sul golfo del Bengala, tenendo anche presente la religione islamica che vi si professa. Una per tutte, ho scelto la mise indossata la prima sera, per la cena ufficiale con il Primo Ministro, che è una donna, Sheikh Hasina.

Abito in seta del brand svedese By Malina; è il modello Meadow, che Victoria ha in molte fantasie diverse. Questa non è una della mie preferite ma tutto l’insieme, con clutch dorata Anya Hindmarch e le classiche Gianvito Rossi in camoscio beige, mi piace assai. Brava, bella e chic.

Le foto del giorno – 66 printemps pour Albert

Un giorno forse qualcuno ci spiegherà che problema hanno i Monegaschi con le torte di compleanno, ma andiamo con ordine. Oggi il sovrano del Principato, Albert II, compie 66 anni; per lui un’allegra festa di popolo nella Place du palais.

Il principe è arrivato a ricevere gli auguri in compagnia della moglie Charlène – in abito di maglia grigio con scarpette in tinta – e dei figli gemelli Jacques e Gabriella. Inevitabile la foto davanti alla grande torta, con gli auguri scritti in lingua monegasca. Ora, ricordate il gateau davanti al quale aveva posato la famigliola per il compleanno di Charlène, lo scorso 25 gennaio (La foto del giorno – Joyeux anniversaire)? Difficile immaginare qualcosa di peggio, e invece…

Magari gli hanno voluto fare una sorpresa, riproducendo il fumaiolo di quella barchetta di plastica rossa, con cui giocava da piccolo… Va bene, diciamo che non potendo godere tanto della torta – parliamo dell’aspetto, magari era buonissima – Albert si sarà senz’altro goduto il bacio della consorte.

Oltre ai festosi auguri dei suoi concittadini, assai numerosi e dotati di apposite bandierine con la scritta Joyeux anniversaire, buon compleanno. Poteva mancare la banda dei Carabiniers du Prince? Giammai!

Auguri dunque al sovrano nato nel Pi Greco Day, la giornata della matematica. Non conosco la relazione del principe con tale materia, oggetto di amore (poco) odio (assai di più) per ogni studente; ma sappiamo che matematicamente tra soli quattro anni ne compirà ben settanta. Per dirla con Gianni Perego, il personaggio interpretato da Gassman nell’immortale C’eravamo tanto amati: “il futuro è passato, e non ce ne siamo nemmeno accorti”. Felice compleanno, Munsignù!

Le uscite che non ti aspetti

Confesso, io non l’ho visto, perché avevo la tv accesa mentre facevo altro, ma ieri a Sanremo c’era Albert de Monaco. No, non ha duettato con nessuno, era lì come “semplice” spettatore, piazzato nel palchetto d’onore che lo scorso anno ospitò Mattarella. Il principe oggi partecipa a Torino ai funerali di Vittorio Emanuele di Savoia, dunque sembra essersi concesso un mezzo fine settimana italico. Era solo, evidentemente la sua bionda consorte non ama il belcanto. Come si dice in questi casi, ce ne faremo una ragione.

La seconda notizia, ci perdonerà Monseigneur, è più importante: Richard Eden del Daily Mail rivela in esclusiva che i Principi di Galles hanno lasciato la residenza di Windsor per trascorrere qualche giorno di vacanza con i tre figli nel Norfolk. Dov’è la loro casa di campagna, Anmer Hall, e dove si trova anche King Charles che trascorre questo periodo di terapie e riposo a Sandringham. Insomma, per William casa e bottega, ma soprattutto il segno che Catherine inizia davvero a stare meglio. Quanto al re, può contare sulla presenza salda e costante della moglie Camilla; che in tutto il trambusto di questi giorni non dimentica i suoi doveri di regina e giovedì sera ha raggiunto Salisbury (da Sandringham dista circa 350 chilometri) per un concerto di beneficenza. E si è messa pure un abito maculato, tiè!

(Ph: The Royal family)

Vogliamo chiudere in bellezza? Buffa e simpatica la foto che Eugenie di York ha scelto per festeggiare il figlio maggiore Augie, che ieri ha compiuto tre anni. Alla preoccupazione per la salute di zio e cugina, le ragazze York aggiungono quella per la madre Sarah, che dopo essere stata operata per un carcinoma mammario lo scorso anno, ha rivelato di recente di essere stata colpita da un melanoma. Niente di meglio per alleggerire l’atmosfera che godersi i figli.

(Ph: Instagram @princesseugenie)

E il piccolo Brooksbank, “una forza della natura” come lo definisce la madre, è uno sempre pronto a farsi una bella risata. God bless him.

Le foto del giorno – Cerimonie di gennaio

Innanzi tutto una precisazione, nel post di ieri (La foto del giorno – Holocaust Memorial Day) scrivevo di non aver trovato menzioni alla Giornata della Memoria negli account social delle famiglie reali europee, con l’eccezione della britannica.

(Ph: Karl Gabor)

È vero che non avevo trovato nulla, ma non è vero che non ci siano state manifestazioni alla presenza di reali: oggi sono uscite le immagini che riguardano i sovrani svedesi durante la cerimonia di ricordo presso la sinagoga di Stoccolma.

(Ph: Caisa Rasmussen / TT)

Per parte sua la principessa ereditaria Victoria, accompagnata dal marito Daniel, ha preso parte a quella organizzata dal Forum för levande historia (forum per la storia viva) sull’isola di Skeppsholmen, sempre a Stoccolma. In entrambi gli eventi i reali hanno potuto incontrare sopravvissuti all’olocausto.

Chiedo venia.

(Ph: Eric Mathon/Palais princier)

Per fortuna ci sono appuntamenti anche meno tragici: il 27 gennaio a Monaco è il giorno della patrona, Sainte Dévote, e la tradizione prevede, la sera prima dalla festa, una cerimonia che culmina con l’incendio della barca davanti alla chiesa dedicata alla Santa, in ricordo di un suo miracolo. Presenti Albert, Charlène, i gemelli, e Mélanie-Antoinette de Massy, figlia della defunta Elisabeth, cugina di primo grado del principe; i due sono molto legati.

(Ph: Eric Mathon/Palais princier)

Sabato mattina messa solenne in Cattedrale, presieduta da Sua Eccellenza il Cardinale François-Xavier Bustillo, vescovo di Ajaccio (Dévote era di origine còrsa). Piuttosto che fotografie del rito sacro, o della processione con le reliquie della Santa ho scelto questa; ho fatto bene?

Breaking News – Au revoir

Non c’è due senza tre, ma questa volta a soffrire non è il corpo bensì il cuore, quello di Charlotte Casiraghi e del marito Dimitri Rassam; oggi la stampa francese annuncia la fine del loro matrimonio.

Sarebbe stata la figlia maggiore di Caroline de Monaco a decidere per la rottura a causa delle continue assenze del marito, diventato un importante produttore cinematografico, uno dei maggiori di Francia.

Qualche giorno fa avevo ammirato Charlotte, sola e scicchissima in Chanel, di cui è ambassador, ma va detto che nei quasi cinque anni del matrimonio Dimitri e Charlotte insieme si sono visti raramente.

Si erano sposati nel giugno del 2019; alle nozze civili nel Principato (Scene da un matrimonio monegasco) erano seguite quelle religiose a Saint-Rémy-de-Provence qualche settimana dopo (Le foto del giorno – 30 giugno). Insieme hanno avuto un bambino, Balthazar, nato a Monaco il 23 ottobre 2018; Charlotte aveva avuto il figlio Raphaël da una precedente relazione con l’attore Gad Elmaleh, e Dimitri una figlia da un precidente matrimonio.

In questi anni si sono spesso alternate le voci che volevano Charlotte a volte incinta, a volte in fase di separazione; alla fine avevano ragione le seconde.

La foto del giorno – Joyeux anniversaire

Oggi Charlène de Monaco compie 46 anni, ed è stata festeggiata con un gâteau al mercato della Condamine, antico quartiere monegasco ai piedi della rocca su cui sorge il Palais prinicier.

(Ph: Éric Mathon/Palais princier)

Con lei il marito Albert e i figli gemelli Jacques e Gabriella. Lady Violet confessa: non credeva che questo momento sarebbe mai arrivato, ma in questa foto la più allegra – diciamo meglio, sorridente – è lei. Piuttosto perplessi, per non dire pietrificati, i due bambini, e perfino il loro padre, che essendo un uomo di mondo è in grado di assumere un’espressione cordialmente lieta in ogni occasione, anche le più improbabili. A me francamente sorge un dubbio: la torta è vera? Perché è talmente liscia e perfetta da sembrare posticcia; e non aiuta la decorazione a farfalle tristemente monocrome, né la scritta azzurra stile biglietto da visita. Posso dire? Non tutto può o deve essere sobriamente elegante; vale per le torte di compleanno e in fondo pure per le bambine di nove anni vestite di grigio e beige. Per il prossimo anno una bella crostata? Anyway, buon compleanno!

Le foto del giorno – Charlène ride, di nuovo!

Il titolo di questo post cita quello di qualche anno fa (Charlène ride!) che a sua volta citava la frase – la Garbo ride! – con cui venne pubblicizzato il film Ninotchka, girato da Ernst Lubitsch alla fine degli anni ’30 con Greta Garbo, abituata ai ruoli drammatici e dotata di un temperamento non particolarmente allegro, per la prima volta messa alla prova in un ruolo brillante. Primo e ultimo, dato che la diva si ritirò dalle scene qualche anno dopo.

Mi fa quasi tenerezza pensare che nel 2019, anno del primo post, pensavamo che la Princesse fosse triste, troppe tristezze ci avrebbe riservato negli anni seguenti! Ora il peggio sembra essere passato, e possiamo postare questa deliziosa fotografia che la vede allegramente abbracciata alla cognata Stéphanie.

(Ph: David NIVIERE/ABACAPRESS.COM)

Il tutto è avvenuto lunedì 22 allo stadio del Principato, dov’è stata disputata la Fight Aids Cup, per celebrare i vent’anni di  Fight Aids Monaco, associazione per la lotta all’AIDS fondata e presieduta da Stéphanie. In questi giorni Monaco ospita un’edizione speciale del Festival del circo, ed è una delle manifestazioni per il centenario della nascita di Rainier III, grande appassionato delle arti circensi, che istituì il festival cinquant’anni fa. Si sono affrontate la squadra dei Barbagiuans, capitanata da Louis Ducruet, e quella del Circus Festival, che ha vinto il match 3 a 2.

(Ph: Eric Mathon-Frédéric Nebinger/Palais princier)

Charlène non ha partecipato a tutti gli appuntamenti della kermesse, a volte sostituita non si capisce come mai dal fratello Gareth, che sta sempre in mezzo come il giovedì, ma insomma direi che stia facendo del suo meglio. Ha pure provato a tirare un calcio al pallone, con stile invero un po’ incerto, peggiorato dai tacchi degli stivali.

(Ph: Eric Mathon-Frédéric Nebinger/Palais princier)

Quello che sembra davvero sincero è il rapporto con la cognata più giovane, che con l’età pare essere diventata una donna solida, i piedi per terra e pochi fronzoli. I rumors vogliono invece una relazione più complicata con Caroline – che oggi compie 67 anni – e devo dire che non sarei stupita nell’avere conferma che la principessa sudafricana, che non ha mai mostrato grande passione per le formalità della Corte, si trovi più a suo agio con l’informale Stéphanie.

(Ph: David NIVIERE/ABACAPRESS.COM)

Posso dire? Una volta archiviato – temo per sempre – il glamour dei tempi d’oro, a me i Grimaldi piacciono in fondo più in queste occasioni ludico/beneficheche che in quelle più formali legate al loro ruolo di reali.