Le foto del giorno – 30 settembre

Questa mattina la Francia ha detto Adieu all’ex presidente Jacques Chirac, scomparso quattro giorni fa. Funerali solenni con gli onori militari a Les Invalides e cerimonia religiosa nella chiesa di Saint Sulpice, seconda per dimensioni solo a Notre-Dame, al momento inagibile per le conseguenze dell’incendio del 15 aprile. Presenti molti capi di stato – tra cui il Presidente Mattarella – personalità come Bill Clinton e teste coronate. moulay-el-hassan-obseques-jacques-chiracA rappresentare il Marocco, paese che ha legami strettissimi con la Francia, c’era il principe ereditario, il sedicenne Moulay El Hassan; ufficialmente il padre, Mohammed VI, è affetto da polmonite virale bilaterale, ma non vi nego che in più di un giornale ho letto la parola “pneumopathie” così, tra virgolette. È da parecchio tempo che attraverso la pur impenetrabile cortina che protegge la Corte marocchina filtrano voci preoccupanti sulla salute del re, che ha solo 56 anni ma nel 2017 si è sottoposto a un delicato intervento di cardiochirurgia. Lalla Salma in New York with childrenBuone notizie invece da un altro fronte che riguarda la dinastia alawide: la moglie separata del re, Lalla Salma, scomparsa di punto in bianco, è stata fotografata il 18 settembre per le vie di New York con i due figli, Moulay e la dodicenne Lalla Khadija. Il divorzio non è stato mai annunciato ufficialmente, ma questa immagine fuga molti timori sulla sorte di Salma. E ci rassicura sul fatto che se Moulay dovesse sostituire in tempi brevi il padre sul trono potrà contare anche sulla discreta presenza della madre.

Three ladies

Tre signore, più o meno royal, oggi al centro dell’attenzione generale. Crown-Princess-Victoria-birthdayCompleanno per Victoria di Svezia, il quarantaduesimo, che come da tradizione la futura regina ha festeggiato in famiglia nella residenza estiva di Solliden. Con lei il marito Daniel, i figli Estelle e Oscar, e naturalmente i genitori: Silvia sempre piacevole in rosa carico e Carl Gustav nelle vesti di intrattenitore, che con quella abbronzatura, la giacca bleu marine e i pantaloni bianchi sembra appena arrivato dall’Anema e core di Capri. Ma non temente non cantava canzoni napoletane; faceva gli auguri alla figlia e ringraziava i sudditi, che come ogni anno sono andati a festeggiare la principessa. Victoria, che non è ancora sul trono ma è senz’altro la regina del floreale, non si è smentita: fiancheggiata dai due bimbi in total white, con abito lungo leggero e fluttuante, è apparsa bella semplice e sorridente come sempre. E questa sera concerto!

Ma oggi è il 14 luglio, e messa da parte la sorprendente coincidenza che la futura regina svedese, discendente da uno degli uomini di Napoleone – il Maresciallo Bernadotte – sia nata proprio il giorno della presa della Bastiglia, si va a Parigi per la Fête de la République. brigitte macron fete republique 2019La Première Dame sfida il pavé con passo deciso nonostante il tacco a spillo delle scarpe con puntale assassino en pendant con l’argento delle stringhe che decorano l’abito candido aggiungendo quel tocco fetish che è proprio l’ideale per una parata militare. Perché si sa, à la guerre comme à la guerre.

Attraversiamo la Manica; mentre Catherine dopo la combattuta, entusiasmante ma anche lunghissima finale a Wimbledon sarà andata a riposarsi, Meghan ha lasciato il pupo a casa e attraversato il red (anzi yellow) carpet mano nella mano con Harry per la prima della milionesima versione di The Lion King nel West End. sussexes the lion kingUna uscita quasi a sorpresa, che non mancherà di riattizzare polemiche dato che la duchessa in maternity leave partecipa tranquillamente ad eventi legati agli USA o alle sue amicizie, evitando quelli più formali e più tipicamente British. E probabilmente qualcuno censurerà anche la foga con cui ha, con gesto piuttosto irrituale, abbracciato Beyoncé, star del cast. meghan beyonceLady Violet si limita tristemente a notare quanto poco doni alla neomamma l’abito nero di Jason Wu, che comprime ferocemente il seno e sottolinea impietosamente la temporanea assenza di punto vita.

La foto del giorno – 24 giugno

Mary di Danimarca è a Parigi, come sempre ottima ambasciatrice in alcuni eventi che riguardano società e cultura del suo paese. mary in parisIeri, affogata nel pizzo, ha partecipato al disvelamento di un’opera dell’artista Jesper Christiansen nella Chiesa dei Danesi, oggi dopo una conferenza alla Maison du Danemark ha incontrato la Premiere Dame Brigitte Macron all’Eliseo, poi insieme hanno raggiunto il Centre Pompidou per la mostra della danese Sonja Ferlov Mancoba. Crown-Princess-Mary-and-Brigitte-Macron-1Confesso, il primo abito mi ha ricordato quei regali che tanti anni fa gentili signore dalle mani d’oro facevano a mia madre o a me, per il mio corredo (!). Si trattava solitamente di centrini di pregevolissima fattura, costati probabilmente ore e ore di lavoro certosino, ma francamente inutili e infatti mai utilizzati. Venivano confezionati in scatole, avvolti in una carta velina color corallo intenso – sempre la stessa, chissà perché – per far risaltare la raffinatezza dei dettagli. Nel secondo caso la Premiere Dame è fedele al suo stile ye ye, cui il rosa confetto aggiunge un tocco da Barbie fuori tempo massimo; Mary invece è venuta così come stava in casa, perciò la ringrazio dal profondo del cuore, perché ha la grazia di ricordarci che chiunque, per quanto elegante, prima o poi sbaglia mise. E questo è proprio il messaggio giusto per il lunedì.

Le foto del giorno – 20 giugno

A quattro mesi dalla scomparsa, Parigi celebra il suo re con un evento al Grand Palais Karl for Ever, promosso dalle tre maison per cui il maestro creava: Karl Lagerfeld, Fendi e naturalmente Chanel.

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(Ph, Christophe Archambault/AFP/Getty Images)

Le sedie bianche e nere hanno accolto un vero parterre des rois: modelle, stilisti, aristocratiche e signore del beau monde, clienti ma soprattutto amiche.

C’era la Premiere Dame in carica Brigitte Macron

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(Ph, Christophe Archambault/AFP/Getty Images)

e quella emerita, Carla Bruni, che quando era una top model ha sfilato spesso per lui.

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(Ph, Christophe Archambault/AFP/Getty Images)

C’era Valentino col nastrino rosso della Legion d’Honneur

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(Ph, Christophe Archambault/AFP/Getty Images)

e Stella McCartney con la veletta (e il marito Alisdhair Willis).

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(Ph, Christophe Archambault/AFP/Getty Images)

C’era una modella di ieri, Claudia Schiffer

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(Ph, Christophe Archambault/AFP/Getty Images)

e una di oggi, Gigi Hadid.

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(Ph. Eva Espresso)

E poi c’era lei, l’amica di sempre, Caroline.

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(Ph, Christophe Archambault/AFP/Getty Images)

Triste il suo sguardo dietro lo schermo degli occhiali, bella la tenerezza con cui la guarda la figlia Charlotte.

 

Qui trovate il post dedicato a Karl Lagerfeld Adieu Karl

La foto del giorno – 16 aprile

La scelta della fotografia di oggi è in qualche modo obbligata: Le Sacre de Napoléon, opera dipinta da Jacques-Louis David tra il 1805 e il 1807 che ha come soggetto l’incoronazione dell’Imperatore e della consorte. Incoronazione-di-Napoleone-Jacques-Louis-DavidLa grande tela, custodita al Louvre, rappresenta il momento in cui Napoleone alza la corona per porla sul capo di Josephine alla presenza del papa, delle famiglie Bonaparte e Beauharnais, di dignitari francesi e stranieri. L’episodio si era svolto il 2 dicembre 1804, quando il futuro Imperatore aveva scelto per la sua consacrazione la cattedrale parigina di Notre Dame e non quella di Reims, dove tradizionalmente venivano incoronati i Re di Francia.

Ecco, dopo il rogo di questa notte noi temiamo di non vedere più Notre Dame come la videro gli occhi di Napoleone. Trascurando di considerare che neppure la cattedrale del 1804 era quella originale, rimaneggiata più volte e poi devastata durante la Rivoluzione. E trascurando il fatto che i Bonaparte non vedevano ciò che abbiamo visto noi; non la guglia, che ieri è caduta per prima avvolta dalle fiamme, e nemmeno i celebri gargoyles – termine inglese derivato dal francese gargouilles, le grondaie – l’una e gli altri aggiunti dall’architetto Eugène Viollet-le-Duc circa un secolo e mezzo fa.

Tutto ciò per dire che gli edifici hanno una funzione, una storia, dei codici estetici; nessuno di questi aspetti è immutabile ma cambia col passare del tempo e l’evoluzione delle società. L’architettura è più complessa della pittura, ma in questa complessità è la sua vitalità; un dipinto distrutto è perduto per sempre, un edificio può essere ricostruito. Sta agli uomini farne un simbolo, e a dargli la forza per continuare ad esserlo.

Lady Violet’s Advent Calendar – Day 18

Siete a Parigi? Avete in programma di andarci nei prossimi giorni? A Natale non potete perdervi le Galéries Lafayette in Boulevard Haussmann; non solo sono uno dei paradisi dello shopping nella Ville Lumière, ma sono anche celebri per addobbi natalizi di grande effetto. Quest’anno l’albero allestito nella sala centrale è sponsorizzato da Piaget, maison di alta gioielleria e orologi da favola. grand-sapin-galeries lafayette piaget Può un albero con tale lussuosa paternità deludere? Non può, e infatti non lo fa. Un’enorme struttura sospesa punteggiata di luci dorate, con grandi sfere nei toni del blu e del verde, e alla base tanti pacchetti blu col nastro d’oro, nei colori della maison.

L’albero vi è piaciuto tanto e vorreste vederlo più da vicino? quest’anno si può! Approfittate della Glasswalk: una passerella in vetro di nove metri, a 16 metri da terra, da cui godere una vista eccezionale non solo dell’albero di Natale ma anche della splendida cupola Art Déco dell’edificio. Poco adatta a chi soffre di vertigini, temo. https://www.youtube.com/watch?time_continue=6&v=wb5B1csHjIE

Lady Violet’s Advent Calendar – Day 6

In questi giorni il web è inondato dalle immagini di Place Vendôme con una installazione dalla forma piuttosto equivoca, una struttura gonfiabile evocante sia un grande albero stilizzato sia altro che non staremo a specificare. Paul McCarthy Place Vendome Lady Violet è qui per svelarvi l’arcano: trattasi banalmente di una bufala. L’albero gonfiabile dal rivoluzionario titolo Tree, opera dell’artista statunitense Paul McCarthy,  è stato veramente piazzato in Place Vendôme – come peraltro è evidente dalle immagini – ma nell’ottobre del 2014 in occasione dell’annuale FIAC (Foire Internationale d’Art Contemporain). Tra l’altro fu anche rimosso prima del tempo, perché qualcuno – buontempone, sdegnato amante dell’arte o moralista non è dato sapere – lo sgonfiò durante la notte e l’artista rifiutò di rigonfiarlo. Sic transit gloria arboris.

Se siete davvero interessati a sapere come Place Vendôme si prepara ad accogliere Papa Noël, ecco due belle fotografie che sono state scattate in esclusiva per voi.place vendome 2

Ecco l’addobbo: semplici alberi di Natale costituiti da eleganti e slanciate strutture coniche in perfetta armonia con la geometrica bellezza della piazza – la cui forma ottagonale si dice abbia ispirato a Coco Chanel il tappo del suo profumo più famoso, il N°5 – che di giorno rivaleggiano in altezza con la Colonna e la sovrastante statua di Napoleone, e di notte si illuminano, gareggiando coi bagliori dei favolosi bijoux esposti nelle vetrine dei gioiellieri che la abitano: Boucheron, Buccellati, Bulgari, Cartier, Chaumet, Chopard, De Grisogono, Repossi, Tiffany, Van Cleef & Arpels, in rigoroso (ma assolutamente incompleto) ordine alfabetico. place vendomeEleganti, semplici, grafici e di classe, scommetto sarebbero piaciuti anche alla più famosa residente, quella Mademoiselle Coco che occupò per 34 anni una suite dell’Hotel Ritz.

Per completezza di informazione va detto che nella capitale francese molti degli addobbi previsti non sono stati montati – e quelli già presenti rimossi – a causa delle manifestazioni organizzate a Parigi nel prossimo weekend dai Gilets Jaunes.

La foto del giorno – 11 novembre

Se gli Inglesi oggi hanno celebrato con l’abituale solennità – come ogni anno da 99 a questa parte – la Remembrance Sunday deponendo corone di poppies scarlatti al Cenotafio, gran parte del resto del mondo si è riunita a Parigi per commemorare i cento anni dall’armistizio che mise fine alla Prima Guerra Mondiale. paris 918-018Una settantina tra sovrani e capi di stato hanno assistito all’Arc de Triomphe alla cerimonia organizzata del Presidente Macron, il cui profilo aquilino si riconosce in basso a destra, accanto all’inconfondibile zazzera bionda della moglie Brigitte. Sempre a destra ma di fronte – con un ampio 7/8 color panna dall’ancor più ampio collo – la Granduchessa Maria Teresa del Lussemburgo accanto al marito Henri; segue Felipe VI di Spagna. Sul lato opposto, se riuscite a distogliere lo sguardo dal vasto fiocco che addobba collo petto e addome di Charléne (Givenchy, come il cappotto pied-de poule) noterete, dopo la principessa monegasca, il marito Albert e un altro signore a me sconosciuto, il Presidente Sergio Mattarella. La cui presenza consola un po’ del generale disinteresse del nostro paese per il centenario.

Benvenuto 14 luglio!

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E dopo il battesimo di Ascot per la neo Duchessa di Sussex giunse anche quello di Wimbledon (amici, dimostrate la vostra scioltezza con l’inglese e pronunciate sempre correttamente “wimBELdon”, bella figura assicurata). Accompagnata dalla cognata Catherine, lasciati i mariti a casa, Meghan è comparsa nel Royal Box per vedere Djokovic battere Nadal e assistere alla finale dell’amica Serena Williams.

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Le due duchesse sono apparse rilassate e in ottima forma, dimostrando di aver creato un buon rapporto. Catherine un po’ troppo sciuretta in un abitino Jenny Packham con borsetta rigida Dolce&Gabbana e décolleteé – indovinate? – in suede.

wimbledon cognate 3Più sportiva Meghan in Ralph Lauren: bella la camicia a righe bianche e azzurre, ridicolmente lunghi i pantaloni di lino bianco. Spettinata il giusto, forse anche a causa del cappello, in questo caso Lady Violet la preferisce alla più coiffata cognata.

La mattina era però iniziata nella maniera meno royal possibile: con la celebrazione della Rivoluzione Francese – iniziata oggi 229 anni fa con la presa della Bastille – e l’immancabile parata militare sugli Champs-Élisées.

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Dopo aver visto Monsieur le Président passare in rassegna le truppe con la giacca sbottonata (lo possino!) Lady Violet ha rivolto la propria attenzione alla Première Dame in tribuna. Madame Macron indossava un completino bianco con profili che vengono descritti come bleu marine – ma potrebbero sembrare neri – con grossi bottoni dorati e accessori in tinta. Bruttissime le calze, ma d’altronde quasi tutte le calze sono brutte d’estate con le gambe abbronzate. Lady Violet si permettere di suggerire a madame di allungare un po’ gli orli, il che le consentirebbe di non mettere le calze – pratica ormai sdoganata anche per gli impegni mediamente formali – e avere un aspetto più fresco.

Altro consiglio che ci permettiamo di dare alla couple presidentiel – ma siamo ragionevolmente sicure resterà inascoltato – evitare se possibile, soprattutto quando Monsieur rappresenta la France, ammiccamenti, sguardi languidi e mani incrociate, che il tempo delle mele è passato da un po’.