Questa signora è la Principessa Maria Christina d’Olanda, sorella minore della ex regina Beatrice e zia dell’attuale sovrano Willem-Alexander; una figura minore nella famiglia reale olandese, ma non per questo meno interessante. Nata a Soestdijk Palace, Baarn, il 18 febbraio 1947, era l’ultima delle quattro figlie di Juliana, che nel settembre 1948 sarebbe diventata Regina dei Paesi Bassi. Durante la gravidanza la madre si ammalò di rosolia, e la bambina nacque con un gravissimo deficit visivo. Alla disperata ricerca di una cura efficace per la figlia Juliana cadde sotto l’influenza della guaritrice Greet Hofmans, e la situazione si complicò tanto da arrivare a sfiorare la crisi costituzionale, con la corte spaccata in due tra la fazione della regina e quella del marito, il principe Bernhard van Lippe-Biesterfeld, che metteva in dubbio che la sovrana, plagiata dalla Hofmans, fosse ancora in grado di esercitare la sua funzione. In pratica, un affaire Rasputin in salsa olandese, che si risolse con l’allontanamento della guaritrice.
Con le cure costanti la giovane principessa riuscì a ottenere straordinari miglioramenti, tanto da riuscire ad andare in bicicletta; poliglotta, la sua caratteristica principale era un grande talento musicale. Desiderando dedicarsi esclusivamente alla musica, studiò canto – sarà anche una concertista – e pedagogia, approfondendo le possibilità della musicoterapia
Chiamata a insegnare in una scuola Montessori a New York, conobbe Jorge Guillermo, figlio di un medico cubano rifugiato, che sposò nel 1975; in seguito al matrimonio si convertì al cattolicesimo abbandonando i diritti dinastici per sé e i tre figli, Bernardo Nicolás e Juliana. Dopo il divorzio, nel 1996, Christina visse tra New York e l’Italia; negli ultimi anni si era trasferita a Londra, mantenendo in patria alcuni impegni, come il Comitato della Princess Christina Competition, che incoraggia bambini e ragazzi a riconoscere e sviluppare i propri talenti.
È morta questa mattina a L’Aja, per un cancro alle ossa che l’aveva colpita un paio d’anni fa.