Oggi, terzo martedì di settembre, in Olanda si celebra il Prinsjesdag, il giorno in cui a L’Aia il sovrano sale su una carrozza d’oro e raggiunge il Binnenhof, dove pronuncia il Discorso del Trono, dando così il via alla ripresa dei lavori del Parlamento.
Il dress code richiede morning suit per gli uomini e lungo da giorno con cappello per le signore, una combinazione non scevra da pericoli; la Regina Máxima quest’anno si è data al burgundy, optando patriotticamente per un abito del couturier olandese Jan Taminiau; un abito a colonna in crêpe di lana con rischiosissima scollatura a cuore, appena celata da un coprispalle/mantellina pietrificato.
Che sarebbe ancora accettabile, se non fosse per quel cappellino in velluto a forma di fungo, di Philippe Treacy da cui piovono i capelli sciolti.
E benché io sia notoriamente una grande sostenitrice dei guanti, questo poco formale modello al polso a corredo di questa mise non mi convince per niente .
Quasi meglio la cognata Laurentien – moglie del principe Constantijn, fratello minore del re – donna piena di charme ma dal gusto un po’ claudicante. Oggi tutta in rosa cipria, come avrebbe detto mia madre, nell’insieme fa figura.
Alla fine della cerimonia tradizionale saluto alla folla entusiasta – perché questa è una delle giornate dell’orgoglio Orange – dal balcone del Palazzo Noordeinde.
Se fossi una delle dame d’onore della Regina Maxima, le consiglierei ossequiosamente, ma molto caldamente, di cambiare sarto, sarta, stilista, modista, guantaia/o, calzaturiere, parrucchiere e gioielliere.
Già mi era piaciuto poco quell’abito bianco e nero con fodera pendente, ma la mise di oggi è orrenda, oltre ogni umana comprensione, dalla testa ai piedi; ne avesse azzeccata una!
Seguirà la moda argentina che forse noi europei non capiamo?
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Maxima è fantastica proprio perché è fuori dalle righe, ha uno stile molto personale sostenuto anche da un fisico anch’esso “esagerato”, considerando che è alta quasi un metro e ottanta. Se ci fai caso, anche quando è elegante difficilmente indossa cose che – occasione a parte – metteremmo anche noi. In questo caso il colore le sta molto bene, il resto dà soprattutto un senso di poca armonia. Farei due considerazioni; da una parte la scelta di couturier nazionali può avere dei limiti perché ovviamente non sono tutti allo stesso livello, e certamente non sono al livello dei grandi, sennò sarebbero grandi pure loro… L’altra, banalmente, è che quando c’è bisogno di un numero molto cospicuo di capi, alla fine nel tentativo di differenzarli si sbaglia per forza. In questo caso trovo tremendo il coprispalle, inadeguati i guanti, tremendissimo il cappello che è proprio una cosa da indossare con un cappotto, e secondo me era sbagliata pure l’inclinazione. Però confesso, lei mi piace sempre, è una donna intelligente e anche ironica, con se stessa innanzi tutto.
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Anche a me la regina Maxima piace molto, il suo fisico giunonico ed il suo volto sempre sorridente sprizzano simpatia da tutti i pori, molto meglio lei malvestita che la regina Letizia benvestita, e capisco la necessità royal di servirsi di stilisti nazionali, ma questo purtroppo non influisce sulla disperante bruttezza delle sua mises.
Dove non arrivano i sarti dovrebbe arrivare il suo gusto estetico, ma, anche se mi dispiace moltissimo dirlo, evidentemente ne ha poco.
Avrei da ridire anche sui pantaloni del re, un pelino troppo stretti di gamba, un pelino troppo corti e, soprattutto, con la cucitura dell’orlo che tira (si nota molto bene dalla foto dove è seduto),
In ogni caso sono comunque una gran bella coppia, affabili, estroversi, e, soprattutto, si vede che si vogliono un gran bene, e su questo aspetto 10 e lode!
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Sono assolutamente d’accordo.
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Ahahah! Quello che mi diverte è che lei sottolinea dei particolari che a prima vista sembrano irrilevanti,ma appena me li fa notare,io trovo che l’osservazione sia assolutamente pertinente e determinante per la riuscita dell’outfit.Ciò detto, mi meraviglia che una regina si vesta elegante,in lungo,e poi indossi dei guanti che ho anch’io e abbino ai cappotti cammello, per scendere a fare una commissione.Saluti.
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Sono d’accordo, quei guanti sono veramente inadeguati al resto. E grazie per le belle parole!
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Come mail il re e suo fratello non portano le insegne e le signore invece si? E poi non sapevo che il tight fosse un morning coat, grazie cara Lady per avermelo rivelato!
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Il tight nel mondo anglosassone si chiama così perché è appunto un abito da giorno, che va tassativamente evitato dopo una certa ora del pomeriggio. Un mio zio diplomatico mi aveva spiegato che alcuni usano un gioco di parole, perché nei funerali di stato (o comunque di un certo tono) si usa lo stesso abito, con panciotto nero invece che grigio, e in quel caso diventa un MOURNING suit, un abito da lutto. Devo dire che finora non ho trovato altre fonti che avallino questa storia, però finché non le trovo tengo per buona la versione dello zio, in sua memoria. Col tight però non si portano le decorazioni, ed è questa, immagino, la ragione per cui i due signori in questo caso non le hanno. Gli uomini dovrebbero indossarle solo col frac o l’alta uniforme, però certo che così la cosa è un po’ squilibrata. Non ho idea di quando sia stato fissato questo dress code, però ho pensato che dato che prima di Willem-Alexander sul trono olandese si sono succedute tre donne tutto sommato si notasse di meno: la regina adeguatamente ornata, e il suo accompagnatore più sobrio.
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