Le foto del giorno – Bella come una sposa

Ieri la Regina Rania ha ospitato la cerimonia dell’henné in onore della figlia Iman, che domenica si unirà in matrimonio con Jameel Alexander Thermiotis.

La sposa è arrivata vestita di bianco, in un abito ispirato alla tradizione del suo Paese creato da Reema Dahbour stilista Giordana d’origine palestinese, come Rania. La regina ha aggiunto un tocco pieno di significato dando alla figlia la cintura del suo abito da sposa, disegnato dal britannico Bruce Oldfield (probabile creatore dell’abito dell’incoronazione di Camilla).

A festeggiare Iman c’era anche la futura cognata Rajwa Al Saif che come la futura suocera ha scelto una mise di ispirazione tradizionale – saudita l’una, giordana l’altra – nelle tonalità del magenta con tocchi di arancione odi rosa cipria. Una visione di grazia, bellezza, eleganza veramente rare.

L’uso dell’henné a scopo medicinale e per decorare la pelle in occasione di feste o eventi sacri è attestato in tempi antichissimi tra le popolazioni sahariane, in Mesopotamia in Egitto e tra gli Ebrei; in testi assiri del VII secolo a.C. si parla della decorazione con l’henné delle mani di una fanciulla che si prepara al matrimonio. La cerimonia dell’henné celebra il momento in cui la sposa dice addio alla casa paterna, festeggiata dalla madre e dalle donne di famiglia, e probabilmente fino a qualche decennio serviva anche a istruire la fanciulla sulla vita coniugale, cosa che francamente oggi mi sentirei di escludere.

Mi ha un po’ sorpreso la presenza di fotografi uomini in quello che avrebbe dovuto essere un gineceo, ma in fondo è la testimonianza di come sia possibile mantenere il fascino delle tradizioni adattandole a uno stile di vita contemporaneo. Un’altra cosa che non manca mai di colpirmi è la relazione che la regina Rania riesce a stabilire con le donne del suo Paese, così diverse da lei. Un Paese (come tutti quelli dell’area) organizzato in un sistema tribale dal tempo dei Nabatei, se non prima. L’identità araba è cosa assai più complessa di quanto si pensi e di quanto io sappia dire.

Non ci resta che aspettare domenica, godendoci questi giorni di preparazione, chissà se porteranno altre sorprese.