A poche ore dall’incoronazione di King Charles III (e Queen Camilla) informazioni, impressioni ed emozioni si affastellano, e ci vorrà qualche giorno per rimettere tutto a posto. Intanto Lady Violet risponde alla domanda ripetuta oggi molte volte, cioè chi fosse la bella signora che ha avuto un ruolo importante portando le spade cerimoniali.
Si chiama Penny Mordaunt, è dal 2010 un parlamentare del partito conservatore ed è il Leader della House of Commons. Che attenzione, non è l’equivalente del nostro Presidente della Camera – quello è lo Speaker – ma è più simile al nostro Ministro per i rapporti col Parlamento. Tra i suoi incarichi in tale ruolo c’è anche quello di Lord President del Privy Council, l’istituzione che consiglia il sovrano su una serie di questioni, principalmente in relazione all’attività parlamentare; oltre al Prime Minister Rishi Sunak è dunque il politico che King Charles vede più spesso. La signora Mordaunt ha cinquant’anni, è nata a Torquay (come Agatha Christie), è figlia di un paracadutista ed è anche imparentata con Angela Lansbury, cugina di sua nonna.
L’abbiamo conosciuta lo scorso 10 settembre, quando ha svolto il ruolo principale nella proclamazione di King Charles, due giorni dopo la morte di Queen Elizabeth. Allora vestiva un lutto rigoroso, oggi ha fatto la sua bella figura grazie al portamento austero ed elegante, al modo impeccabile con cui ha svolto il suo incarico – pria dona nella storia – e anche alla sua mise.
(Ph: Jeff Spicer/Getty Images)
Daniela Karnuts, fondatrice e stilista del brand londinese Safiyaa ha creato per lei un cape dress in una sfumatura di blu chiamata Poseidon; Hand and Lock, famoso laboratorio di ricamo, ha aggiunto una decorazione in oro: la felce simbolo del Privy Council. Uguale tessuto e uguale ricamo sull’alto bandeau, assecondando il suo desiderio di indossare qualcosa di moderno ma con un richiamo al passato. Desiderio esaudito, pure troppo, se in molti hanno trovato delle somiglianze con i ritratti di Anne Boleyn. Che per una persona con una spada in mano… Sia come sia, la signora è stata senz’altro una delle protagoniste della giornata e sta registrando un grande interesse sui social media, dove qualcuno ha riportato anche un delizioso pettegolezzo. Sembra che Liz Truss durante le sei settimane del suo brevissimo premierato abbia deciso di dare a Penny Mordaunt il ruolo di Leader of The House of Commons per toglierle visibilità. Operazione perfettamente riuscita!
Ormai il tempo che ci separa dalla Coronation si conta in ore, ma uno dei grandi quesiti sul tavolo riguarda il dress code. Come saranno vestiti i sovrani? E gli ospiti? Catherine indosserà una tiara o invece, come si vocifera, un’acconciatura floreale? E nel caso, questa scelta è per fare brillare solo Camilla? Oggi forse abbiamo avuto un indizio: sotto una pioggia battente si è svolta la prova finale a Westminster Abbey, e William si è intravisto abbigliato così.
Il Principe di Galles indossa il mantello dell’Order of the Garther, comparirà così anche domani? Nel caso mi sembrerebbe un’ottima soluzione, un abito adeguatamente formale ma da giorno, per cui le signore potrebbero essere a loro volta in abito corto, con cappello o acconciatura. Certo, domani saranno presenti molte teste coronate, che potrebbero indossare qualcosa di diverso: Máxima, Letizia, Mary saranno in lungo con tiara? Ho l’impressione di no, vedremo. Sicuramente in tutto il loro formale splendore appariranno coloro con un ruolo ufficiale: Nicholas Lyons, Lord Mayor della City, indosserà questo sontuoso mantello, come il suo predecessore all’incoronazione dei Queen Elizabeth II.
Intanto stanno arrivando gli ospiti più importanti, Re Philippe dei Belgi ha raggiunto Londra in treno, in compagnia di Roberta Metsola, Presidente del Parlamento Europeo.
E a proposito di trasporti, Londinesi e turisti che in questi giorni affollano la capitale prendendo la Tube, la celeberrima metropolitana della città – la più antica del mondo e la più estesa d’Europa – verranno accolti da un messaggio dei sovrani: https://fb.watch/kkN27d6EsE/
Pensavate che per oggi avessimo finito, e invece no! Perché oggi pomeriggio i giardini di Buckingham Palace si sono aperti per il primo garden party della stagione, uno di quegli eventi cui Lady Violet sogna da una vita di essere invitata. Presenti i sovrani – con Camilla che ripropone una delle sue mise primaverili meno convincenti – e i Duchi di Edimburgo. Anche Sophie tira fuori dall’armadio qualcosa che avevamo già visto, riproponendo per intero la mise indossata l’anno scorso al Troping the Colour; con un pensiero alla defunta suocera, credo. Presenti anche gli inossidabili Duchi di Gloucester, con la duchessa sempre allegramente inelegante, e perfino l’ottantasettenne Duca di Kent.
Entusiasti come sempre gli invitati, che immaginiamo non abbiano fatto un plissé neanche quando, convinti di andare a prendere il tè con i sovrani, si sono ritrovati a fare il serpentone come all’aeroporto. Ah, il britannico aplomb!
Tra gli invitati anche Lionel Richie, accompagnato dalla bella fidanzata Lisa Parigi. Reduce dal fastosissimo matrimonio della figlia Sofia (e direi pure da un lifting ugualmente poco discreto) l’artista è sembrato assai felice di incontrare il Re, per il quale si esibirà domenica, nel concertone a Windsor.
Se siete curiosi di sapere cosa si mangia in questi casi, ecco qui: mini (o meglio, micro) crostatine di pastafrolla con crema e lamponi. Deliziose, spero solo non siano contate perché questa vanno giù a dozzine, come le uova.
Insomma amici cari, teniamo duro che ormai pochi giorni ed è fatta. Un unico dubbio mi resta, ma perché i royal gentlemen a questo appuntamento portano sempre l’ombrello anche se non sembra essercene bisogno?
Via gli ombrelli, date un paio di occhiali da sole a quest’uomo!
Chiunque abbia partecipato a una manifestazione come una parata militare (ok. immagino che tra voi non siano tantissimi) sa che perché tutto funzioni a puntino c’è bisogno di provare parecchio, e la prova finale è sempre in strada, sul luogo previsto per la manifestazione. Lady Violet partecipò in gioventù a una parata per la festa della Repubblica nel gruppo delle Infermiere Volontarie di Croce Rossa; fu un’esperienza molto divertente, a tratti surreale. La prova per le via della città si fa naturalmente di notte, ed ecco cosa succedeva nel centro di Londra alcune ore fa.
(Ph: James Manning/PA Wire)
Al centro della scena l’imponente, ingombrante e assai poco maneggevole Gold State Coach che verrà usata dopo l’incoronazione, quando Charles e Camilla torneranno a Buckingham Palace; per raggiungere Westminster Abbey i sovrani saliranno invece sulla Diamond Jubilee State Coach.
(Ph: Getty Images)
Realizzata in Australia per celebrare i 60 anni di regno di Queen Elizabeth è molto più confortevole dell’altra, con aria condizionata, finestrini elettrici, e un ottimo sistema di ammortizzazione (viaggiare in carrozza non è così piacevole come si potrebbe pensare, c’è bisogno di una certa pratica e di uno stomaco di ferro). La decorazione usa il linguaggio dei simboli ma con una certa sobrietà: sul tetto troneggia – mai termine fu più adatto – una corona intagliata nel legno di quercia della HMS Victory, vascello protagonista della battaglia di Trafalgar, che riportò in patria il corpo di Nelson. All’interno sono inseriti frammenti di materiali diversi dalla più disparata provenienza ma particolarmente significativi per la storia britannica; c’è anche un pezzetto del melo grazie al quale Sir Isaac Newton scoprì la legge di gravità (l’albero esiste ancora e si trova nel giardino di Woolsthorpe Manor, la sua residenza nel Lincolnshire).
(Ph: HM Queen Elizabeth II)
Il corteo reale partirà da Buckingham Palace alle 10.20 (11.20 in Italia), la cerimonia di incoronazione inizierà alle 11.00 (mezzogiorno da noi) e durerà un paio d’ore, poi King Charles III e Queen Camilla faranno il tragitto inverso, questa volta a bordo della Gold State Coach. La carrozza era stata commissionata per matrimonio e incoronazione di King George III, nel 1761, ma fu terminata solo l’anno seguente, per cui fece il suo debutto nel 1762, il giorno dell’opening of Parliament. A partire da quella di William IV nel 1831 è stata usata per tutte le incoronazioni.
Realizzata in legno ricoperto di foglia d’oro è caratterizzata da una ricchissima decorazione, opera di un team di artisti che spesso lavoravano insieme: il progetto è dell’architetto William Chambers, i pannelli dipinti con soggetti mitologici del pittore fiorentino Giovanni Battista Cipriani mentre le sculture di Joseph Wilton. Sul tetto della carrozza tre cherubini, simbolo di Inghilterra, Scozia e Irlanda, reggono alcune delle insegne regali (in inglese Regalia) usate durante l’incoronazione, compresa la St. Edward’s Crown. Accanto a ciascuna delle quattro ruote c’è la statua di un tritone, simbolo del potere imperiale del Paese, ottenuto grazie al dominio dei mari. I due tritoni davanti soffiano nella buccina, la conchiglia usata come tromba che è uno dei loro attributi, i due sul lato posteriore della carrozza reggono il tridente, come Poseidone.
A causa del suo peso – 4 tonnellate – ha bisogno di essere trainata da otto cavalli, e può comunque marciare solo a passo d’uomo.
La State Jubilee di tonnellate ne pesa 2,75, ed è trainata da 6 cavalli; in entrambi i casi saranno impiegati quelli della razza Windsor Grey. I cavalli viaggiano a coppie, ciascuna con un solo conducente, che monta il cavallo di sinistra. Credo che qualcuno me ne avesse chiesto la ragione durante i funerali di Her Majesty, ma nella frenesia del momento forse non ho risposto. La presenza di un postiglione solo per ogni coppia di cavalli è legata alla tradizione militare, soprattutto all’artiglieria a cavallo, quando uno dei due animali trasportava l’uomo e l’altro il materiale. Ovviamente il cavaliere è a sinistra perché è da quel lato che si monta in sella.
(Ph: James Whatling)
Soldati, cavalli e cavalieri non sono i soli a dover provare; oggi è toccato anche alla royal family: a Westminster Abbey sono arrivati il Re, i Principi di Galles con i tre figli (e l’espressione di Charlotte è tutto un programma). Non mancava la Regina con i suoi nipoti, che avranno il ruolo di paggi e reggeranno il suo manto, incarico che George svolgerà per il nonno.
Tramonta il sole sul compleanno di Charlotte, ora in Albione ci si concentra solo sull’incoronazione, cui ormai mancano poche ore. E mentre l’attesa sale – e il nervosismo pure, è notizia di questi minuti che nei pressi di Buckingham Palace è stato arrestato un uomo, dopo che si erano avvertite delle modeste esplosioni – i Principi di Galles pubblicano un’altra foto della figlia, per ringraziare dei tanti auguri ricevuti.
(Ph: Millie Pilkington)
Nella nuova fotografia, opera di Millie Pilkington, autrice anche degli scatti usati per il compleanno di Louis, una decina di giorni fa (Le foto del giorno – Louis & Co), la principessina abbraccia l’amato cocker spaniel, Orla, già comparso con lei in una delle fotografie per i sette anni (Le foto del giorno – Sette!). Il cane è arrivato dopo la morte di Lupo, il primo a entrare in famiglia poco dopo le nozze di William e Catherine, anche lui ritratto in varie foto, tra cui una delle prime con George appena nato.
Orla è la nipote di Lupo, figlia di sua sorella Luna, e proviene dall’allevamento di James Middleton, fratello di Catherine. Il nome Orla è la forma semplificata di un antico nome dell’Irlanda celtica, e vuol dire golden princess, principessa d’oro. Nome perfetto per il cane perfetto di una preziosa principessa.
Ultima piccola osservazione: gli occhi di Charlotte, che da piccolina sembravano azzurri, sono ora chiaramente nocciola come quelli dei fratelli. I famosi occhi blu di famiglia hanno saltato la generazione dei piccoli Wales.
Ladies and gentlemen, ecco a voi Charlotte di Galles che oggi compie otto anni. La fotografia è di mamma Catherine, ma la faccia è tutta di papà William.
(Ph: HRH The Princess of Wales)
Qualche dente è assente giustificato, ma presto tornerà al suo posto. Quanto a Lady Violet, non vede l’ora di conoscere il ruolo che questa deliziosa signorina svolgerà sabato all’incoronazione del nonno. Non abbiamo dubbi che sarà perfetta: lo stile royal, quello è tutto della bisnonna. Happy birthday!
È il primo giorno di maggio; inizia un nuovo mese e inizia anche la settimana dell’incoronazione di King Charles e Queen Camilla. Finora ne abbiamo parlato poco perché le informazioni abbondano dappertutto, sito e account social della Royal Family diffondono notizie a getto continuo che vengono ampiamente riprese da organi di stampa, blog e pagine varie. Proviamo a dire qualcosa, se non di nuovo, almeno di meno noto? Come sapete io sono affascinata dai simboli e qui non mancano. Partiamo dalla data: non credo sia stata presa in considerazione la concomitanza col quarto compleanno del nipotino Archie, ma la circostanza potrebbe addirittura creare un legame speciale tra nonno e nipote. Immagino che l’inizio di maggio fosse per molte ragioni l’opzione migliore e la decisione ha sicuramente coinvolto una serie di istituzioni, ma scommetto che la simbologia di questi giorni abbia deliziato Charles. Riprendiamo in mano l’invito, ricevuto da molti, anche se non da tutti quelli che se lo aspettavano.
Creato da Andrew Jamieson, disegnatore esperto in illustrazioni araldiche, il cartoncino (stampato su carta riciclata of course) è un compendio di simboli davvero affascinanti. Un po’ dappertutto si trovano i fiori dei quattro Paesi che formano il Regno Unito: la rosa d’Inghilterra, il cardo di Scozia, il narciso giallo del Galles e il trifoglio d’Irlanda. Nella parte superiore gli stemmi del Re e della Regina, chiamata per la prima volta ufficialmente Queen Camilla e non Queen Consort. Da notare che i due stemmi si equivalgono per dimensione e posizione, il che probabilmente allude all’intenzione di Charles quasi di “dividere” il regno con la moglie. Sopra gli stemmi sono dei rami di biancospino, ciascuno composto da tre fiori: l’utilizzo del tre, ripetuto anche altrove, indica che Charles è il terzo sovrano a portare quel nome. Il biancospino è protagonista di un’antica leggenda inglese che vede Giuseppe d’Arimatea raggiungere la Britannia. A Glastonbury egli piantò in terra il suo bastone da cui fiorì un biancospino (un ibrido presente solo in quell’area). Lì accanto il santo fondò la prima chiesa cristiana d’Inghilterra. Il biancospino fioriva ogni vigilia di Natale, e il giorno seguente un ramo veniva offerto in dono ai sovrani.
In mezzo ai fiori si trovano anche tre animali: accanto al leone, simbolo della regalità inglese e all’unicorno, simbolo scozzese c’è un nontiscordardime, probabilmente dedicato al ricordo di Elizabeth e Philip, Duca di Edimburgo, (il terzo animale è il cinghiale, presente nello stemma di Camilla). La memoria della defunta regina torna anche in altri elementi: sotto lo stemma di Charles si vede un rametto di rosmarino, e anche questo è un simbolo del ricordo; nella corona funebre che il Re depose sul feretro della madre c’era un rametto di questa pianta. Tra i due stemmi c’è una C, che è l’iniziale di Charles, di Camilla, e pure di Coronation; all’interno un ramo di mughetti, il fiore preferito della Regina (Lady Violet dovrà aggiornare il post Ladycameron giorno 8 – Le primule della Regina). Al suo funerale, la nuora Sophie l’ha onorata con un soprabito realizzato da Suzannah London e ricamato con mughetti. Non mancano neanche le fragole che Elizabeth adorava.
L’immagine che però più di tutte ha attirato l’attenzione è al centro in basso: il Green Man. Presente in molti edifici, anche religiosi, dell’Europa centro-settentrionale, compresa Westminster Abbey, è il classico esempio di elementi pagani assimilati dal Cristianesimo.
Simbolo di rinascita dopo un lungo inverno – e i mesi del lutto – di nuovi inizi, di fecondità, sul cartoncino d’invito è rappresentato composto da foglie di quercia – simbolo di forza e di regalità, l’albero inglese per eccellenza (nel suo legno riposa anche la Regina) – di edera, simbolo di fedeltà, e ancora fiori di biancospino, simbolo di speranza e buona fortuna. Altro aspetto interessante, la presenza di alcune ghiande. Sebbene spesso presenti nella rappresentazione del Green Man, potrebbero anche riferirsi a Catherine, nel cui stemma personale, creato in occasione del matrimonio, compaiono tre ghiande, a rappresentare lei, la sorella e il fratello (se vi ricordate la sposa indossava degli orecchini di diamanti a forma di ghianda, dono di nozze dei genitori)
Il nome Green Man viene coniato in un articolo del 1939 da Lady Raglan, studiosa di tradizioni popolari, e qui la cosa si fa interessante perché l’autrice ipotizza che anticamente il Green Man fosse figura centrale delle celebrazioni di May Day, il Primo Maggio, nell’Europa centrale e settentrionale. Il fatto che il Green Man fosse solitamente rappresentato con ghiande e biancospino, simboli di fertilità in epoca medioevale, ne rinforza l’associazione con la primavera. Lady Raglan propone una correlazione con Jack in the Green, figura del folklore inglese che dalla metà del diciottesimo secolo compare nel corteo di May Day. Sebbene non esattamente sovrapponibili, sono entrambi spiriti precristiani della natura e della fertilità. Molte tradizioni popolari in Inghilterra risalgono all’epoca celtica, quando l’anno era diviso in quattro feste principali. Beltane, “il fuoco di Bel”, segnava l’inizio della bella stagione salutato con l’accensione di falò. La tradizione continua nei secoli, e la notte di Beltane – il 30 aprile – lascia il posto al May Day. Giorno di allegria e danze intorno al maypole, l’albero di maggio. Le celebrazioni del May Day vengono bandite dai Puritani di Oliver Cromwell, che prendono il potere nel 1645 dopo aver sconfitto King Charles I, poi giustiziato. E chi ripristinò il May Day, riportando il maypole in ogni città paese e villaggio? Un altro Carlo, King Charles II, The Merry Monarch, che celebrò anche questa restaurazione facendo erigere un albero di maggio di ben 40 metri nello Strand, nel centro di Londra. Quante favolose coincidenze!
Qualcuno si chiede se le citazioni del paganesimo siano eccessive. Mi sento di tranquillizzarvi: Charles è ben consapevole che accettando la corona accetta anche il ruolo di Capo della Chiesa d’Inghilterra, il che tra l’altro rende questa incoronazione diversa da quelle degli altri sovrani. Tra i tanti aspetti del complesso cerimoniale mi piace citarne uno: in testa alla processione regale ci sarà la Cross of Wales, realizzata per volere di Charles quando era ancora Prince of Wales come dono per la Chiesa Anglicana Gallese.
(Ph: Christopher Furlong/Getty Images)
Lo scorso 21 aprile il Papa ha inviato al Re un dono particolare di immenso significato: due frammenti della Vera Croce che, disposti a forma di croce, sono stati inseriti nella Cross of Wales. Dopo l’incoronazione questa raggiungerà il Galles, dove potrà essere usata da Anglicani e Cattolici, nel segno di quell’ecumenismo che tanto sta a cuore al nuovo sovrano. Si può immaginare un modo migliore per iniziare il nuovo regno?