Alla fine anche questi neo cinquantenni hanno avuto la loro bella festa di compleanno, e visto che compiono gli anni a distanza di un mese circa ne hanno organizzata una sola, in un giorno speciale per entrambi: quello che ventidue anni fa ha unito le loro vite.

Festa bella e abbastanza insolita per le monarchie scandinave, che spesso celebrano queste occasioni con grande sfarzo. Loro, Haakon e Mette-Marit, hanno voluto invece qualcosa di diverso, una festa per celebrare gli eroi di tutti i giorni che rendono bella la Norvegia, come hanno ricordato nel loro discorso a due voci.

I principi hanno voluto con sé tante delle persone incontrate durante le visite alle diverse regioni del Paese, persone preziose per il loro lavoro e il loro impegno nella comunità. “Ci sentiamo fortunati. Grazie per aver voluto venire a festeggiare con noi. Festeggiamo la Norvegia. Festeggiamo ciò che abbiamo creato insieme. Festeggiamo ciò che possiamo essere gli uni per gli altri e per il nostro Paese” ha detto Mette-Marit secondo quanto riferisce la stampa norvegese (perdonate la traduzione automatica).

E si è commossa a sentire le parole del primo ministro Jonas Gahr Støre (che a sua volta festeggiava il compleanno, per lui sono 63) “Vediamo che buona squadra siete l’uno per l’altra e per il nostro Paese, quanto siete felici l’uno per l’altra, quanto date priorità alla famiglia, alla famiglia allargata e quanto siete aperti e onesti, quando la vita non scorre senza intoppi” (per la versione italiana vale quanto sopra).

Una bella festa popolare – dunque intelligentemente politica, alla fine sempre di un futuro capo di stato di tratta – con circa 400 invitati divisi in 48 tavoli, ognuno con la sua torta di compleanno.

E siccome lo stile – come varie altre cose – è nei dettagli, vi prego di notare il grembiule personalizzato con le iniziali dei festeggiati sotto cui campeggia il numero 50.

Notate anche i plaid, uno per ogni sedia, en pendant con le tovaglie. Molti ospiti li hanno usati per difendersi dall’aria frizzante della sera, e chissà se hanno potuto portarli a casa come ricordo o hanno dovuto mollarli.

Delle mise parleremo meglio nel prossimo Royal chic shock e boh, lo stile che ha ispirato la famiglia – gli ospiti erano vestiti un po’ a caso – lo definirei Ischia sul fiordo: vestitoni di sapore più o meno etnico per le signore, e molti signori senza cravatta (ma il re la portava, c’è un limite a tutto!).

Non pervenuto il sedicente sciamano Durek Verrett, fidanzato della principessa Märtha Louise, che è entrata dando il braccio alla signora Marit Tjessem, madre di Mette-Marit (il padre è morto da molti anni). Non credo ci fosse Marius, il figlio che la futura regina aveva avuto prima del matrimonio, ma si sa che i giovai tendono a evitare le feste dei genitori. Spero di tornare a vederlo, perché secondo me è un valore aggiunto.

Insomma, a Lady Violet è piaciuto tutto. Soprattutto i festeggiati.