Royal chic shock e boh – Philip Treacy edition

Oggi è il 26 maggio, e il compleanno da festeggiare subito è quello di Frederik X: il cinquantaseiesimo di vita e il primo da quando è sul trono. Centouno anni prima di lui aveva visto la luce a Kensington Palace la Queen Mary; non sua moglie ovviamente ma la consorte di George V, nonna della mai troppo rimpianta queen Elizabeth, nata Victoria Mary Augusta Louisa Olga Pauline Claudine Agnes of Teck il 26 maggio 1867. Un anno prima del sovrano danese nasce in Irlanda Philip Treacy, destinato a diventare uno dei più genali e amati creatori di cappelli del mondo, adorato da molte royal ladies – a partire da quelle della Royal Family – da molte ladies in generale, e pure da Lady Violet. Dunque oggi per la nostra rubrica di stile vi propongo una carrellata di sue creazioni con una necessaria precisazione: data la sterminata produzione (cercate, googlate, scoprirete meraviglie) restringiamo il campo ad alcuni cappelli realizzati per signore appartenenti a famiglie reali; nei quali la favolosa eccentricità che contraddistingue la produzione di Philip Treacy (accanto alla straordinaria tecnica) risulta necessariamente limitata.

Cominciamo con quella che deve essere stata una delle sfide più interessanti della sua vita, vestire la testa di Camilla Parker-Bowles per le nozze col principe di Galles. Se per le nozze civili abbina all’abito avorio della sposa un classico cappello a tesa larga ornato ma non troppo, per la benedizione nuziale nella St.George’s Chapel di Windsor crea qualcosa di unico.

(Ph: Getty Images)

Un cerchietto – in effetti una sorta di corona – di piume dorate che evocano delle spighe di grano e trasformano la non più giovanissima sposa in una sorta di moderna Demetra. Scommessa vinta, chic.

(Ph: Getty Images)

Modello simile ma effetto finale completamente diverso per la creazione che la allora Duchessa di Cornovaglia indossa al matrimonio di Zara e Mike Tindall, il 31 luglio 2011. Al posto delle piume ci sono i fiori, per una acconciatura che rimanda a quella delle damigelle, e non è un complimento. Troppi fiori, troppo girlie, e pure troppo alto. Shock.

Camilla nella sua vita pubblica indossa quasi solo cappelli Philip Treacy: sono quasi sempre bellissimi e le donano molto.

(Ph: Getty)

Se però dovessi sceglierne uno sarebbe questo: una girandola di piume rosa per il matrimonio di Harry e Meghan. A questo punto avete capito che per indossare bene un cappello, oltre a scegliere un modello adatto al viso, al fisico e all’occasione, ci vogliono anche un certo stile e senso dell’umorismo, due caratteristiche che la Queen Consort possiede, soprattutto la seconda. Ovviamente chic.

Quanto all’altro festeggiato di oggi, non mi risulta che abbia mai indossati cappelli Philip Treacy, ma la sua bella moglie sì. Ad esempio alle nozze monegasche tra Albert e Charlène, il 2 luglio 2011, quando quest’altra Queen Mary, allora sono principessa, abbina all’abito in raso ottanio di Prada il più classico dei fascinator, che mischia la sobrietà del disco con l’opulenza del grande fiore.

(Ph: Getty Images)

Lo stesso modello lo aveva indossato anche Zara qualche anno prima. Bello ma un po’ banale, boh.

(Ph: Chris Jackson/Getty)

Per il mio temperamento drammatico molto meglio il modello scelto dalla figlia della Princess Royal per il matrimonio del cugino William. Un pezzo veramente notevole, anche se per una cerimonia di mattina avrei evitato il nero. E chi pensa ancora che ai matrimoni si dovrebbero portare cappelli piccoli e sobri per non oscurare la sposa (né la visuale altrui) ormai deve rassegnarsi, come ha fatto Lady Violet. Comunque chic.

Un cappello simile lo ha indossato anche Maria Teresa di Lussemburgo per la festa nazionale del 2015; l’inclinazione è diversa rispetto a Zara, ma va considerato che la granduchessa è piccolina di statura, e deve stare attenta all’armonia delle proporzioni. Io la trovo chic (ma solo il cappello).

Torniamo alle nozze dei Duchi di Cambridge, dove le signore che avevano scelto Philip Treacy si contavano a decine; tra tutte fu una sua creazione a lasciare tutti a bocca aperta.

(Ph: Pascal le Segretain/Getty)

La cugina dello sposo, Beatrice di York, arriva a Westminster Abbey con padre e sorella; indossa un bel robe manteau di Valentino, cui abbina questo straordinario pezzo di modisteria. Io lo trovo geniale, fantastico, divertentissimo, però è troppo impegnativo per Bea, col suo fisico minuto e le incertezze dei suoi ventidue anni. Per portare una cosa del genere ci sarebbero voluti maggior temperamento e sicurezza di sé. Data la reazione urbi et orbi, la principessa decide di mettere il cappello all’asta, ricavando dalla vendita una somma enorme andata in beneficenza. Autenticamente, positivamente shock.

(Ph: Samir Hussein/Getty)

Anche Eugenie sfoggia una creazione di Philip Treacy, che contribuisce ad affossare la sua mise: un insieme un po’ pasticciato e pochissimo donante della divina Vivienne Westwood. C’è da dire che questo modello stretto e appuntito (ispirato da Robin Hood?) lo portavano almeno altre due signore, Victoria Beckham e la povera Tara Palmer-Tomkinson e stava male a entrambe. Shock.

(Ph: Dave Thompson – WPA Pool/Getty Images)

Stesso matrimonio, ancora cugine dello sposo ma dal lato materno: ecco Amelia, Eliza e Kitty Spencer, figlie del fratello di Diana, in versione tre grazie con tre creazioni Philip Treacy. Loro sono giovanissime e tanto belline, ma i fascinator delle prime due, almeno in questa foto, mi perplimono assai, boh. Mentre il cappellino della terza, wow! Chic, anche se l’abito è troppo scollato.

Altro matrimonio di un cugino, quello di Peter Phillips con Autumn Kelly (ora divorziati) altra creazione: la giovanissima Beatrice sceglie un fascinator dalla collezione Butterfly, una di quelle che ho amato di più, e continuo ad amare; ci ho proprio lasciato il cuore. Chic.

A questo punto so che state per chiedermi, e Catherine? La Principessa di Galles ha indossato spesso creazioni di Philip Treacy, nessuna delle quali davvero memorabili. Diciamo che al contrario di Camilla, che predilige abiti relativamente semplici con accessori importanti, della principessa di solito valutiamo la mise in generale, di cui il cappello è solo una parte. Spesso Catherine sceglie il modello a disco volante con grande fiore laterale, per il quale non nutro una passione smodata, o fascinator con decorazioni floreali. Un po’più particolare il cappello creato come complemento per il noioso abito a pois di Alexandra Rich (ne ha diversi, e me ne piace forse uno), a comporre la mise indossata lo scorso anno per il giorno dedicato all’Order of the garter. Chic.

Ha fatto a modo suo la storia il cappello nero che Miss Middleton indossò il 15 dicembre 2006 a Sandhurst per assistere alla Passing Out Parade, prima occasione pubblica alla presenza della Regina e di buona parte della Royal Family. Il cappello è stato riusato anche dopo il matrimonio; un po’ pesante per una ragazza così giovane, ma bello. Chic.

Quanto alla cognata Meghan, anche lei nella breve stagione da working royal si era affidata a Philip Treacy, per poi scegliere Stephen Jones nelle ultime uscite (il giubileo di platino e il funerale della regina). A me era piaciuto molto questo, indossato ad Ascot poche settimane dopo il suo matrimonio. Chic.

Meno convincente quello indossato a Sandringham per la messa di Natale del 2017, suo debutto con la Royal Family quando era ancora fidanzata. All’epoca fu paragonato a un fungo, e devo dire che il colore non aiuta né a valorizzare il suo incarnato né a evitare paragoni ortofrutticoli, oltre al fatto che secondo me è troppo grande per lei. Francamente shock.

Cappellino simile lo ha indossato Máxima per il Prinsjesdag del 2019 (Le foto del giorno – 17 settembre); a lei sta sicuramente meglio che a Meghan, d’altronde se c’è qualcuna che ha personalità da vendere e un fisico che si presta è proprio la sovrana olandese. La mia perplessità resta tutta, sostenuta anche dalla bizzaria della mise, però la manifattura è molto interessante. Boh.

Bellissimo, e perfettamente in equilibrio tra la solennità dell’occasione, l’abilità del creatore e il gusto della signora che lo indossa il cappello bianco sfoggiato all’incoronazione di King Charles. Perfetto, chic.

E a proposito dell’incoronazione, a Philip Treacy è stato affidato un incarico delicato: sostituire il velluto e adattare le corone alla testa dei sovrani; il riconoscimento definitivo alla sua abilità alla sua sensibilità, alla sua cultura.

(Ph: Robbie Reynolds)

Happy birthday!

Breaking News – Fine di un’epoca

Questa mattina è morto a Ginevra Vittorio Emanuele, figlio dell’ultimo Re d’Italia Umberto II.

Aveva il titolo di Principe di Napoli, e a Napoli era nato il 12 febbraio 1937, secondogenito e unico maschio di Umberto e Maria José, all’epoca Principi di Piemonte. Sposato con Marina Doria e padre di Emanuele Filiberto – dotato dell’originale titolo di Principe di Venezia – lascia molto ricordi, non particolarmente apprezzabili.

Data e luogo dei funerali saranno annunciati in seguito.

Le foto del giorno – Pascua Militar 2024

Oggi 6 gennaio la Spagna non celebra solo el día de Reyes – l’Epifania, giorno dei Re Magi – ma anche la Pascua Militar, festa delle Forze Armate. La tradizione risale al 1782 durante il regno di Carlos III, che volle celebrare la vittoria sugli Inglesi insediati militarmente a Minorca dall’inizio del secolo, favorendo così il ritorno dell’isola sotto il dominio della Corona di Spagna.

Per i reali questo è il primo evento solenne dell’anno, e in passato aveva probabilmente un particolare significato dato che il Re Emerito Juan Carlos compie gli anni il giorno precedente. Oggi casomai sottolinea le distanze – anche geografiche – tra i Borbone. Ieri il vecchio sovrano ha festeggiato gli 86 anni ad Abu Dhabi, dove risiede, alla presenza di molti amici invitati personalmente; c’era sicuramente il nipote Felipe de Marichalar, figlio della Infanta Elena, probabilmente presente con la sorella Cristina, mentre se non ho capito la moglie Sofìa sarebbe già ad Atene, dove mercoledì la famiglia ricorderà Re Costantino II nel primo anniversario della scomparsa. A Madrid invece a presenziare alla cerimonia el Rey Felipe e la Reina Letizia, col supporto della figlia Leonor, cadetto dell’Accademia militare di Saragozza. Il dress code impone l’alta uniforme per i militari, il tight per i signori e il lungo da giorno per le signore.

Devo dire che Letizia in altre occasioni ha interpretato la regola in modo meno monacale: questa volta ha rispolverato la cappa nera di Carolina Herrera, cui ha abbinato una gonna dritta nera, e una volta rientrata a Palacio Real ha rivelato una blusa in raso grigio argento col collo ad anello. Diciamo che la sovrana ha voluto lasciare tutta l’attenzione alla figlia, ma l’impressione che stia risentendo della crisi innescata dalle rivelazioni dell’ex cognato francamente c’è.

Cosa regalerà il nuovo anno a noi royal watcher? Non perdete il vostro posto sul sofà di Lady Violet!

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Mancano nove giorni al passaggio di testimone sul trono danese, e la mia impressione è che l’anziana regina non sia mai stata così popolare.

Ieri la sovrana ha, per l’ultima volta da monarca regnante, viaggiato sulla carrozza d’oro di Christian VIII da Amalienborg – il complesso di edifici dove risiede la famiglia reale – a Christiansborg, dove ha sede il governo. Avvolta in una delle sue pellicce, nella citta innevata, la scena sembrava veramente la sintesi della fine di un’epoca.

(Ph: Keld Navntoft Ritzau/Scanpix)

Dopo la grand soirée del primo giorno dell’anno altri due ricevimenti sono seguiti: il 3 e il 4 gennaio, per incontrare tutte le autorità del Paese, dagli alti ranghi militari al corpo diplomatico accreditato in Danimarca. Appuntamenti tradizionali che quest’anno sicuramente saranno stati l’occasione per Margrethe II di accomiatarsi. La regina abdica, viva il re.

(Ph: Keld Navntoft Ritzau/Scanpix)

Quanto a domenica 14, giorno scelto per l’abdicazione, è stato diffuso lo stringatissimo programma: alle ore 14.00 il Consiglio di Stato si riunirà a Christiansborg; qui Margrethe II firmerà il documento di abdicazione in favore del figlio. Alle 15.00 il Primo Ministro Mette Frederiksen proclamerà Re Frederik X al balcone del palazzo. Alle 17.00 la scena si sposterà nel complesso di Amalienborg: qui gli stendardi reali verranno trasferiti dal palazzo di Christian IX, residenza di Margrethe, a quello di Frederik VIII, dove abita il nuovo sovrano con la famiglia. Al momento non ci sono altre notizie; non sappiamo dunque se ad esempio i nuovi regnanti faranno un giro per le vie della capitale con conseguente bagno di folla. Intanto lunedì 8 si festeggia il tredicesimo compleanno dei gemelli Vincent e Josephine, figli minori di Frederik e Mary.

E per quelli che se lo stanno chiedendo, ricordo che i sovrani danesi per tradizione si chiamano alternativamente Christian e Frederik, e l’uso è così radicato che quando è toccato a Margrethe ha chiamato il figlio Frederik come suo padre, in modo che il ritmo uno sì/uno no fosse rispettato. Mary invece sarà la prima regina ad essere nata in terra d’Australia: ha infatti visto la luce in Tasmania il 5 febbraio 1972. Chissà se il suo compleanno sarà l’occasione per un primo gala da sovrana. Sarà poi anche interessante capire chi rappresenterà nei vari eventi la Corona, dato che al momento in pista ci sono solo i futuri sovrani, vedremo!

Una piccola storia di Natale

Arriva da Windsor la più tenera, dolce, bella storia natalizia di quest’anno.

Il 7 dicembre il Re registra il suo secondo Christmas speech, al termine del quale un coro di giovanissimi esegue una popolare canzone di Natale,While Shepherds Watched Their Flocks by Night. È il Bexley Music Junior Choir, assai rinomato per l’impegno di avvicinare i più piccoli alla musica. Tra i coristi c’è Olivia Taylor, una bimba di sette anni affetta da un tumore cerebrale che l’ha resa cieca quando aveva solo 17 mesi. Queen Camilla viene a sapere di Olivia e decide di invitarla a per l’afternoon tea con i genitori e la sorellina Imogen.

È così che la piccola viene ricevuta con tutti gli onori al castello di Windsor, e la regina in persona le serve il tè. Olivia ha con sé l’orsacchiotto Corrie, che la accompagna sempre, anche durante esami e terapie; e pure per lui c’è un posto a tavola, e addirittura un biscotto col suo nome (credetemi, gli Inglesi per queste cose sono imbattibili). Per le due bambine c’è poi un regalo davvero regale: due nuovi peluche, non orsetti ma corgi of course.

(Ph: Jonathan Brady/PA

Oltre a conversare amabilmente con l’illustre padrona di casa, che l’ha trovata deliziosamente chatty, chiacchierona, Olivia ha potuto toccare ogni cosa presente nella sala, e giocare con le repliche delle regalie della recente incoronazione. La storia è stata resa nota solo ieri, e magari vi è capitato, o vi capiterà, di vedere altre immagini di questo speciale afternoon tea: non potrete fare a meno di notare come in ognuna la bimba rida allegramente.

Perché, come ricorda in una breve intervista la madre Liz, la disabilità, la malattia, non è ciò che definisce una persona, è solo un aspetto della meravigliosa complessità umana. Olivia è una bambina con una condizione particolare, ma non è quella condizione, non è quel corpo, è anche quello, ma è molto altro: un carattere aperto e affettuoso, un temperamento gioioso, una bella voce,

E questa riflessione può essere un piccolo regalo di Natale per noi.

Giovedì gnocchi! James

Confesso, lo gnocco di oggi è tra i miei preferiti; ho sviluppato un certo interesse per lui dal giorno in cui, sfidando la dislessia che lo affliggeva, lesse un brano dalla lettera di San Paolo ai Romani al royal wedding dei Duchi di Cambridge, cioè davanti al mondo intero.

(Ph: AP)

Quel giorno il giovanissimo James (aveva solo 24 anni, essendo nato il 15 aprile 1987), fratello minore della sposa, apparve comprensibilmente teso, fragile ma determinato, conquistando almeno altrettanti estimatori di quelli affascinati dal derrière dell’altra sorella, designata damigella d’onore e autopromossa star della giornata. Negli anni James ha perso l’aspetto delicatamente spaesato, ha acquisito maturità e si è fatto crescere la barba assumendo un po’ quell’aria che fa tanto King George V e in ambito royal funziona dunque assai.

(Ph: Max Mumby/Indigo/Getty Images)

James William Middleton è l’ultimo dei tre figli – e l’unico maschio – di Michael e Carole; benché sia inequivocabilmente un commoner immagino che pure nelle sue vene scorra qualche goccia di sangue blu, quel minimo inevitabile essendo nato in un’isola dove nel corso dei secoli una certa promiscuità ha riguardato le classi elevate e aristocratiche come le popolari. In compenso i futuri sovrani britannici, da George in poi, avranno anche un po’ del suo sangue, il che regala al giovanotto un posto d’onore tra i royal gnocchi.

Come le sorelle maggiori James ha frequentato l’ottimo Marlborough College e si è poi iscritto a una università scozzese; nel suo caso, come Pippa, quella di Edimburgo. Al contrario di Pippa però non si è laureato ma ha abbandonato gli studi dopo un anno a causa dei suoi disturbi dell’apprendimento. Ha iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia, la Party Pieces, aggiungendo una costola: la Cake Kit Company, che proponeva kit per la preparazione delle torte di compleanno. Il dolce business è andato avanti un po’ tra alti e bassi per poi arenarsi definitivamente per varie ragioni, tra cui una molto seria: James soffre di depressione, e ha attraversato momenti veramente difficili.

(Ph:

Con coraggio e il sostegno della famiglia – che naturalmente non è perfetta ma è sempre affidabile e solida e unita – James non ha nascosto la sua malattia, e anzi si è impegnato a fondo contro lo stigma che la depressione di porta dietro. Nella sua lotta per non soccombere ha trovato l’alleata perfetta: Ella, un meraviglioso cocker spaniel che ha camminato al suo fianco per 15 anni; un therapy dog che ha aiutato a guarire anche altre persone oltre a lui.

(Ph: Instagram @jmidy)

A gennaio Ella è morta, ma per fortuna il dolore per la sua scomparsa è stato attenuato da una splendida notizia: James e sua moglie Alizée Thevenet, una analista finanziaria francese sposata nel 2021, aspettano il primo figlio. Con la moglie James vive in campagna, produce cibo di qualità per animali (https://ella.co il sito è delizioso, ma per ora non spediscono all’estero) e alleva cocker spaniel; ha regalato lui ai nipoti principini Orla, il cane di famigli che ha sostituito il defunto Lupo, figlio di Ella e zio di Orla.

(Ph: Getty Images)

Per il resto, qualche serata mondana, poche ma significative presenze ad eventi sociali di rilievo: con i genitori e la sorella (ma senza i rispettivi coniugi) ha partecipato all’incoronazione di King Charles e Queen Camilla. Inoltre lui e la sua gentile metà non mancano mai sugli spalti di Wimbledon. Insomma il tipo di vita che Lady Violet adorerebbe.

(Ph: PA Images)

A questo punto so che cosa state per dirmi: non è che finora siamo stati troppo seri? Non temete, la foto da gnocco ce l’abbiamo pure per lui.

A giovedì!

Le foto del giorno – Daddy’s day

Il Regno Unito celebra oggi la festa del papà, ed ecco pronta la foto del Principe di Galles con i suoi tre adoranti e adorabili pupi.

(Ph: Millie Pilkington)

Coordinatissimi in royal blue, i quattro sono ritratti a Windsor, e in un posto speciale: seduti sulla panca dedicata alla defunta Regina per i suoi novant’anni. Il ritratto è opera della fotografa (e amica) Millie Pilkington, già autrice degli scatti per il quinto compleanno di Louis (Le foto del giorno – Louis & Co). Non sfuggirà al vostro occhio acuto l’indizio offerto proprio dal piccolo di casa, che indossa lo stesso pullover in entrambe le occasioni; è dunque assai probabile che questa foto sia stata preso nello stesso giorno, in una impeccabile operazione di risparmio&ottimizzazione.

Se poi posso aggiungere una piccola nota per festeggiare questo papà, mi è particolarmente piaciuta questa immagine, scattata ieri sul balcone di Buckingham Palace durante il Trooping the Colour.

William e Charlotte mostrano quel legame speciale che c’è spesso tra padri e figlie. Teneri ma non smielati, pura delizia.

Il caffè del lunedì – India, dicevamo

Avevamo appena finito di disquisire sull’interpretazione di mise ispirate all’India delle real signore monegasche, ed ecco che da Mumbai arrivano nuove interessanti notizie (ma quanto mi piacciono queste coincidenze!). Dopo la deludente prova offerta quest’anno al ballo della rosa ispirato a Bollywood (Bal-lywood de la Rose) le cognate Casiraghi ci riprovano.

(Ph: Pascal Le Segretain/Getty Images for Christian Dior)

Giovedì 30 marzo Beatrice Borromeo, global ambassador della maison Dior, ha partecipato di fucsia vestita alla sfilata della collezione Autunno 2023 organizzata al Gateway of India, monumento simbolo di Mumbai, l’antica Bombay. Con lei il marito Pierre, global ambassador Dior pure lui. La sera seguente una delle soirée più importanti dell’anno ha acceso le luci sulla capitale del Mahārāṣṭra; la miliardaria e filantropa Nita Mukesh Ambani ha inaugurato il centro culturale che porta il suo nome con la prima del musical The Great Indian Musical: Civilization to Nation. Nita è la moglie di Mukesh Ambani, uomo d’affari con un patrimonio stimato in 83.4 miliardi di dollari, il che ne fa uno dei più ricchi al mondo. Al lussuosissimo ricevimento hanno partecipato ospiti da tutto il mondo; le cronache non citano Beatrice Borromeo, c’era però la sorella Lavinia col marito Jaki Elkann più altri Agnelli in ordine sparso. C’era Maria Grazia Chiuri, direttore creativo di Dior, e c’era Tatiana Santo Domingo, moglie di Andrea Casiraghi.

Tatiana indossava un monospalla di paillettes nel colore indian rose firmato dallo stilista indiano Ashish Gupta. Come nelle migliori tradizioni, la moglie di Andrea Casiraghi ha unito l’utile al dilettevole, cercando ispirazione dall’artigianato locale per il suo brand di abiti accessori ed elementi d’arredo, Muzungu Sister. Insomma signore, il rosa intenso – indiano, fucsia, shocking – è il colore dei prossimi mesi. Prendete nota!

Breaking News! – Buone notizie

L’avevamo immaginato guardando la sua silhouette rivelata negli eventi natalizi cui ha partecipato – il concerto a Westminster Abbey e a messa a Sandringham il giorno di Natale – e ora arriva la conferma ufficiale, Eugenie è incinta!

(Ph: Instagram @princesseugenie)

La minore delle principesse York ha sposato Jack Brooksbank il 12 ottobre 2018, ed è già mamma di August, che compirà due anni il prossimo 9 febbraio. Il nuovo royal baby è atteso “per l’estate” e sarà il primo pronipote che la Regina non conoscerà. L’annuncio è arrivato subito dopo le dichiarazioni della principessa, che sottolineando la sua attenzione verso ambiente e sostenibilità, ha rivelato di aver bandito la plastica inutile dalla sua casa, e di educare così il suo bambino, una sorte di attivista duenne. Insomma, la famiglia si allarga, e già immagino la felicità di nonna Sarah, che magari non sferruzzerà golfino e cappellini, ma mi sembra una compagna di giochi complice e un po’ matta.

Il caffè del lunedì – Addio al Re

Oggi, terzo lunedì di gennaio, è il cosiddetto Blue Monday, individuato qualche anno fa da un docente dell’Università di Cardiff come il giorno più triste dell’anno per gli abitanti dell’emisfero boreale. E il mondo royal celebra, suo malgrado, la giornata in grande stile con i funerali di Costantino II.

La Grecia non ha concesso le esequie di stato, ma data l’abbondante presenza di sovrani regnanti alla fine più o meno è stato così. Chi c’era: Margrethe di Danimarca e Felipe di Spagna (con la moglie Letizia) rispettivamente cognata e nipote dello scomparso; Carl Gustav e Silvia di Svezia, Willem-Alexander e Máxima dei Paesi Bassi con la ex regina Beatrix, Henri del Lussemburgo accompagnato dalla sorella Margaretha, Albert de Monaco, Philippe e Mathilde dei Belgi. E un po’ di sovrani di regni che non esistono più, come Simeone di Bulgaria e la Shahbanou, Farah Diba. Non c’erano i sovrani di Norvegia, rappresentati dai figli Martha Louise e i principi ereditari Haakon e Mette-Marit, né Charlène de Monaco, che in queste occasioni si vede poco. E nemmeno il Principe di Galles, la cui presenza peraltro non è mai stata annunciata, nonostante Costantino fosse tra i suoi padrini di battesimo, ed egli abbia poi ricambiato tenendo a battesimo Constantine Alexios, primo maschio dei cinque figli del diadoco Pavlos. William era rappresentato dalla cugina Lady Gabriella Windsor, mentre a rappresentare Re Charles c’era la sorella Princess Royal accompagnata dal marito. C’era naturalmente la famiglia reale greca al completo, e le due famiglie più strettamente imparentate: la danese – oltre alla regina la principessa Benedikte, entrambe sorelle della vedova, con i rispettivi figli – e la spagnola.

Questa ha attirato un certo interesse, date le crepe che negli anni incrinato l’immagine di famiglia perfetta, che forse in fondo non ha mai avuto. Anyway, con Sofía e Irene, sorelle di Costantino, si è rivisto il Rey Emerito Juan Carlos; presenti anche le Infante Elena e Cristina con rispettiva prole, mancavano invece le figlie dei sovrani, Leonor e Sofía.

Oltre al fascino del rito ortodosso, cui la lingua ha donato un incanto a tratti ipnotico, elenco di seguito alcune cose che ho trovato notevoli: innanzi tutto l’orazione funebre in greco e in inglese dell’assai commosso diadoco Pavlos, e la grazia con cui ha accolto gli ospiti sul sagrato della cattedrale

Le tante signore, a partire dalla vedova, che erano a capo scoperto. Quelle che però hanno scelto di indossare il cappello, hanno fatto scelte notevoli, come Marghrethe II e il suo maxibottone (ricordate la sua spilla? Ne abbiamo parlato qui The final farewell – I dettagli),

Margaretha del Liechtenstein, nata Principessa di Lussemburgo, con una pantagonna (non ho la foto, ma ho trovato un breve video https://twitter.com/i/status/1614931749724913664).

Tra le decorazioni poste davanti al feretro c’era anche l’oro olimpico, qui tra le mani del genero Carlos Morales, marito della primogenita Alexia, accanto a lui. Costantino vinse la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma del 1960, un tempo in cui a governare i flutti bastavano mano esperta e timone saldo.

Per i momenti salienti della cerimonia vi rimando al breve riassunto di Hola! https://www.hola.com/realeza/casa_espanola/20230116224655/reina-sofia-llora-en-el-misa-funeral-constantino-de-grecia/

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