Un breve post per ricordare quel giorno di tanti anni fa in cui una ragazza di neanche 26 anni salì su una casa sull’albero da principessa e ne discese regina, pur se con la morte nel cuore. Da quel giorno lontano sono passati 69 anni oggi, la giovane principessa è ancora sul trono, regina delle regine, icona stessa della regalità, al culmine del regno più lungo nella storia del suo Paese, uno dei più lunghi di tutti i tempi.

La sovrana è solita dedicare questa giornata al ricordo del padre tanto amato più che alla celebrazione della sua ascesa al trono; giornata negli ultimi trent’anni trascorsa a Sandringham, dove King George VI morì nel sonno nelle prime ore del 6 febbraio 1952. Come sapete quest’anno Sua Maestà a causa della pandemia non ha trascorso la pausa natalizia nella tenuta del Norfolk ma è rimasta col marito a Windsor Castle, e magari visiterà la tomba del padre, nella St. George’s Chapel. In attesa delle grandi celebrazioni pubbliche già previste l’anno prossimo, per uno straordinario Giubileo di Platino, oggi resta il giorno del ricordo privato.
Lady Violet vi propone invece un piccolo aneddoto, utile a spiegare il legame quasi familiare che i cittadini di una monarchia sentono per il proprio sovrano. La celebre cantante e attrice inglese Gracie Fields si è innamorata di Capri la prima volta che c’è stata in visita, e qualche anno dopo ha potuto esaudire il suo desiderio, comprare una casa sull’isola. Sono gli anni ’30 e con l’alzarsi di venti di guerra per l’artista britannica è più prudente rientrare in patria. Torna a guerra finita, e trasforma quella casa affacciata sul mare di Marina Piccola, di fronte ai Faraglioni, in uno dei posti (Lady Violet non pronuncerà né scriverà mai la parola location) più famosi e chic dell’isola, se non del mondo intero: La Canzone del Mare. Nel 1952 Gracie, stabilmente insediata a Capri, ha 54 anni ed è pronta per il terzo matrimonio; lui è Boris Alperovici, radiotecnico di origine rumena. Le nozze sono fissate il 18 febbraio, e la sposa va all’altare – quello di Santo Stefano, la chiesa madre dell’isola – in viola, stemperando la sobrietà del lutto nella gioia nuziale.

Un omaggio per il suo Re. E per la sua Regina.
Qui trovate i post dedicati a questo giorno, l’Ascension Day di Elizabeth II:
La sposa è grande amica di Sofia – moglie del principe Carl Philip – e madrina del loro bimbo più piccolo, il principino Gabriel; e proprio Sofia è stata una delle tre damigelle nerovestite della sposa, bionda e bella proprio come potevamo aspettarcela.
Sull’uso dello smoking ai matrimoni – qui con l’aggravante della giacca bianca à la mode de 007, che avrebbe almeno meritato un papillon dritto – non mi dilungherò, così come sull’uso del nero per l’abito delle damigelle; continuo ad essere fieramente contraria, ma qualcosa mi dice che gli sposi sarebbero educatamente ma moderatamente interessati al mio parere. 
Un po’ provato Carl Philip, che gli abbiano dato il colpo di grazia quei bicchieri di plastica con mignolo alzato?
Gli sposi sono Gunnar Eliassen e Carolina Pihl, e a festeggiare con loro hanno voluto un’illustre coppia di amici: Carl Philip e Sofia di Svezia, che ovviamente non hanno perso l’occasione di comportarsi anche da turisti, visitando (e postando su Instagram) le bellezze dell’isola. Ed essendo svedesi, hanno ovviamente visitato la magica Villa San Michele ad Anacapri, edificata da Axel Munthe, che fu medico della Casa Reale (e innamorato della regina consorte, Victoria). 
E Sarah si è diligentemente vestita da Zelda: abito nero variamente frangiato, nastrino di passamaneria sulla fronte a trattenere gli sciolti capelli infuocati, lungo bocchino nero tenuto tra le mani guantate – guanti oltre il gomito eh – insieme alla clutch. Ma le infradito sono un omaggio ai famosi sandali capresi?
Sarah ha il raro dono di sembrare sempre allegramente improbabile, che sia vestita Chanel (ma chi ce l’ha vista mai?) o charleston. Però diciamocelo, il party si è svolto a Villa Lysis dunque poteva andare anche peggio, poteva essere in stile Fasti di Tiberio. A questo punto però il dubbio mi assale: la sua sarà ispirata all’Inghilterra dei Tudor?
Purtroppo per i famosi gioiellieri romani, ho come l’impressione che non siano le loro pur splendide creazioni ad attirare per prime l’attenzione di chi guarda la nostra foto del giorno.