Le foto del giorno – It’s Christmas

È Natale, e se ovviamente tutte le famiglie reali festeggiano, è quella britannica la protagonista della giornata. Col tradizionale discorso del monarca, e con la camminata che porta la Royal Family alla messa nella chiesa di St.Mary Magdalene, non lontano dalla residenza di Sandringham.

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Che si è svolta come sempre, con il percorso delineato dalle tante persone che sfidano il freddo di dicembre pur di vedere i reali e fare loro gli auguri. Con qualche assenza significativa ancorché annunciata, come quella del Duca di York, e qualche presenza confermata a sorpresa: quella della figlia Beatrice col marito Edo Mapelli Pozzi. Il primo caldamente invitato a restarsene a casa dopo l’ultima sciocchezza compiuta (e magari fosse davvero l’ultima…) cioè l’aver aperto il proprio inner circle e le porte delle residenze reali ad un uomo d’affari cinese sospettato di essere una spia; la seconda data in vacanza con la famiglia del marito, poi sconsigliata dai medici per via della gravidanza.

Se il colore di questa stagione è generalmente considerato il bordeaux, per i Windsor deve invece essere il verde scuro, tonalità scelta sia dalla Queen Consort sia dalla Principessa di Galles per due cappotti abbastanza simili, entrambi già indossati in precedenza (quello di Catherine è Alexander McQueen), completati da cappelli verdi anch’essi, stivali guanti e borsa nera (quella di Camilla è Chanel).

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La principessa ha aggiunto anche una sciarpa scozzese sui toni del verde e del blu, che richiama il deliziosissimo cappottino della figlia, altissima come i due fratelli.

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Tartan anche per la Princess Royal, nel suo caso una gonna a pieghe scaldata da un bel giaccone rosso. Anne è la dimostrazione plastica di cosa sia lo stile, che ha a che fare più con la consapevolezza di sé che con i vestiti (e men che meno con a sempre difficilmente definibile eleganza).

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Poche cose mi piacciono meno dei cappotti azzurri; evidentemente la Duchessa di Edimburgo non lo sa, o non mi avrebbe dato questo dolore. Anche se va detto che ciò che ammazza definitivamente la sua mise è quel cappello bizzarramente piazzato sulla testa. Mi fa pensare a uno shtreimel, quel copricapo di pelo indossato in alcune occasioni speciali dagli ebrei ortodossi; molto graziosa la figlia Louise, in cappotto color cipria e berretto bianco latte. Mi sembra che la fanciulla stia definendo il suo stile, quando capirà che non è sempre necessario portare quelle scarpine saremo a buon punto.

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La futura mamma Beatrice sceglie un cappotto cammello con cintura in vita che la ingoffa il giusto, ma siccome son tutte belle le mamme del mondo va bene così. Invece mi permetterei di suggerire al marito Edo un cappotto o almeno un giaccone, perché ha l’aspetto di chi sta congelando. Adorabile il piccolo Wolfie.

Più che bordeaux – come ho letto da qualche parte – a me sembra melanzana la mise di Zara Tindall, colore che le dona moltissimo. Eccessiva la decorazione del cerchietto – che mi sembra simile a quello della cugina Bea – ma lei da brava amazzone è in grado di domare e controllare quasi ogni eccentricità.

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Presenti anche i figli della principessa Margaret: Lord Snowdon è il signore col cappotto cammello mentre la sorella Lady Sarah, che si intravvede accanto a lui, è arrivata col marito Daniel Chatto e i due figli. Il maggiore Samuel è in compagnia di quella che è probabilmente la sua ragazza, la giovane artista di origine armena Eleanor Ekserdjian. Il minore Arthur, che fa il personal trainer (e direi che si vede) cammina fianco a fianco con nientepopodimenoché il colonnello Johnny Thompson, per la gioia di alcune delle mie lettrici. Quando si dice un finale col botto!

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Alle tre del pomeriggio del giorno di Natale la BBC tradizionalmente trasmette il discorso del monarca, registrato in precedenza. Nel suo breve speech King Charles si è augurato che la pace torni presto in Ucraina, in Medio Oriente e in Africa (vi ricordo che il sovrano britannico “regna ma non governa” per cui non è che possa fare molto di più), poi ha ringraziato i medici e gli infermieri che lo hanno seguito per tutto l’anno nella sua lotta contro il cancro. Come sede per il discorso di quest’anno è stata opportunamente scelta la Fitzrovia Chapel nel centro di Londra, edificio ottocentesco che anticamente era la cappella del Middlesex Hospital. E qui scatta una riflessione: abbiamo più volte ragionato sul fatto che Queen Elizabeth II fosse diventata lei stessa l’incarnazione monarchica, per cui anche i suoi discorsi seguivano un canovaccio sempre simile. Argomenti a parte – ovviamente adeguati allo scorrere del tempo – era in qualche modo la rappresentazione della monarchia, che celebrava sé stessa. Alla fine non era particolarmente importante cosa dicesse, ma che parlasse, tanto era forte il suo valore simbolico. Charles secondo me utilizza diversamente il linguaggio del simbolo: la scelta di quest’anno è chiara, ma penso che lui si sia datala missione di avvicinare la monarchia ai cittadini, cercando e trovando di volta la materia, il linguaggio, il modo e il luogo per comunicare, Se è come io penso, sta trasformando la sua debolezza, soprattutto paragonata alla forza materna – e cioè il limitato carisma, l’autorevolezza che probabilmente non avrà il tempo di conquistare, anche la scarsa simpatia che le sue scelte personali hanno generato – nel suo punto di forza, e nella chiave di rinnovamento della monarchia. Se è così, il suo regno sarà magari non particolarmente lungo, ma potrebbe essere più significativo di quanto ci aspettiamo.

Fatemi sapere cosa ne pensate, e buon Natale.

The C Day

Doveva essere il giorno di Charles, è stato il giorno di Catherine. E non credo che a lui si dispiaciuto, per l’affetto sincero che nutre per la nuora e, fatemelo dire, per la sua generosità. Il tempo non è stato favorevole – l’iniziale pioggerella si è trasformata in un diluvio – ma insomma, anche oggi la squadra ha portato a casa il risultato.

Per la prima uscita pubblica in sei mesi Catherine si gioca la carta My Fair Lady con quello che sembra proprio il riadattamento di un abito di Jenny Packham indossato lo scorso anno, cui è stato aggiunto un fiocco a righe e sostituita la cintura. Il rimando alla mise indossata nella scena delle corse di Ascot dalla filiforme Audrey finisce col sublimare la magrezza della principessa, la cui forma immagino sia stata scrutata da molti se non da tutti (da Lady Violet sicuro). Alle orecchie orecchini di perle, mentre sulla spalla sinistra brilla il badge delle Irish Guards, di cui è Colonnello onorario.

Se la domanda del giorno è come sta Catherine qual è la risposta? Tutto considerato io l’ho trovata abbastanza bene; sicuramente dimagrita ma non scheletrica – tenendo presente quanto fosse già sottile – bellissimo il viso spesso acceso da un sorriso.

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La principessa ha partecipato alla parata a bordo di una carrozza chiusa, insieme ai tre figli. La loro era preceduta dalla carrozza su cui si trovavano i sovrani; Charles emozionato, un po’ pallido ma determinato, Camilla come sempre equilibrata e attenta.

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Per questa giornata particolare la regina compie un piccolo capolavoro: è impeccabile ma leggermente sottotono, lasciando così alla nuora il primo piano. Lo fa anche con la sua mise, composta da abito e soprabito in un chiarissimo color menta con cappello panna, opera del fido Philip Treacy, che firma anche quello nuovo e bellissimo di Catherine.

L’utilizzo di una carrozza chiusa è stata probabilmente dettata dal meteo, ma dati i problemi di salute del sovrano appariva scontata prima ancora di essere annunciata la scelta di non passare in rassegna a cavallo le truppe. Come invece hanno fatto William, Edward – che ha rischiato di affogare nel colbacco – e l’immarcescibile Anne, che si è presa tutta l’acqua senza fare un plissé, e sembra aver ereditato la fibra forte dei genitori.

A bordo di un landò con la cappotta alzata erano la Duchessa di Edimburgo con la figlia Louise e il Duca di Kent. Sophie deliziosamente vestita di giallo limone con un abito Beulah London, cappellino Jane Taylor e grandi orecchini. L’adorabile Louise ha riproposto l’abito indossato all’incoronazione dello zio (Royal chic shock e boh – Coronation edition (parte prima) completandolo con un cappello prestatole dalla madre. Su un altro landò gli stacanovisti Duchi di Gloucester con l’ammiraglio Tim Laurence, che svolge con sobria eleganza il ruolo di marito di (nel suo caso, della Princess Royal).

Il saluto dal balcone è sempre un momento di allegra commozione e nemmeno questa volta ha fatto eccezione; certo, noi abituati a vedere una folla di parentame vario oggi siamo rimasti piuttosto intristiti dalle tante assenze. In compenso Catherine ha brillato come non mai, interagendo spesso e con grande calore con i figli, che sono sembrati a volte un po’ disorientati.

Parliamo dei due maggiori, naturalmente, perché Louis non si è smentito: molto interessato alle finestre di Palazzo ha testato le sue doti muscolari e le competenze tecniche.

Lady Violet confessa: dopo aver seguito due ore e mezza di cerimonia, sul canale yotube della Royal Family e dunque senza commenti, si è sentita particolarmente vicina al piccolo di casa Wales.

Tirando le somme direi che oggi è andata bene, meglio di quanto mi aspettassi. Ora speriamo di vedere Catherine (e il Re) in forma sempre migliore. E speriamo che l’anno prossimo all’adorabile Charlotte sia finalmente risparmiata la versione marinaretta.

Christmas in Sandringham

La mattina di Natale è andata in scena la classica promenade della Royal Family, capitanata dai sovrani, alla volta della St. Mary Magdalene’s Church per la funzione religiosa. Sicuramente avrete visto un po’ di foto, ma avete colto tutti i dettagli? Lady Violet è qui per questo!

L’ospite inatteso

(Ph: Stephen Lock / i-Images)

Per la prima volta dopo più di trent’anni nel gruppo è comparsa Sarah Ferguson, ex moglie del Duca di York (anche lui presente), madre delle sue figlie Beatrice e Eugenie, nonché nonna dei piccoli August Sienna ed Ernest. La fiammeggiante Sarah potrebbe aver goduto di una sorta di “perdono reale” da parte dell’ex cognato, ma sicuramente ha il suo peso il fatto che la defunta Queen, prima del trapasso, abbia stabilito per la ex nuora, quando sarà, la possibilità di essere sepolta tra i reali a Frogmore, dopo un funerale a Windsor. Di verde vestita, allegramente scombinata as usual, con un cappotto di Holland Cooper che sarebbe anche bello se fosse della sua misura, stivaletti e calze velate – per carità date delle calze opache a questa donna! – le chiome rosse abbondantemente sparse sulla schiena e trattenute a stento da un cerchietto ricoperto da quelle che sembrano piume di pavone. La nota che più mi è piaciuta: la spilla alberello appuntata sul cappotto, ma in generale in quell’orgia di verde l’effetto albero di Natale c’era tutto.

In alto le penne!

(Ph: Shutterstock)

La stagione c’è, un inverno che sembra ancora autunno, l’ambientazione – la campagna inglese – pure, e così diverse royal ladies si sono buttate su un grande classico: il cappello piumato. Se il cerchietto di Sarah si ispirava alla coda di un pavone, sul basco di Queen Camilla, creazione del fido Philip Treacy, si era inalberata una snella penna che avrebbe fatto la felicità di Robin Hood

Leziosetto il cappellino della Principessa di Galles, in uno dei suoi colori-feticcio, il bluette (ve lo dico, è uno dei colori dei prossimo mesi. Ancora). Creazione della modista Juliette Botterill, è il modello Bow & Arrow; e sentendo il nome, senza averlo osservato con attenzione, Lady Violet è stata scossa da un brivido di perplessità. Perché se arrow vuol dire indubbiamente “freccia”, bow ha più di un significato, a partire da “arco”. Per un attimo mi sono dunque immaginata Catherine con la testa addobbata da arco e frecce, novella Pocahontas. Poi ho guardato meglio, verificando che il termine bow in questo caso si riferisce al fiocco. Meno male!

Converrete con me che la palma – anzi la penna – del più clamoroso cappello piumato va questa volta senza dubbio alla Princess Royal, che ha sfoggiato un modello maschile con falda rialzata e ricoperta di piume. Cappello già indossato in precedenza, di sicuro al battesimo della nipotina Lena Tindall nel 2019. Bruttarello anzichenò, ma chi potrebbe indossare una cosa del genere senza perdere un grammo del suo aplomb?

Regali di Natale

Che cosa avevano in comune con Anne e il marito Tim Laurence altri membri della Royal Family, come Lady Louise Windsor, figlia dei Duchi di Edimburgo?

O il Conte di Snowdon, figlio della principessa Margaret e di Tony Armstrong-Jones, o ancora il prestante Samuel Chatto, nipote del conte in quanto figlio della sorella Lady Sarah, discreta e legatissima alla zia Elizabeth?

(Ph: Getty Images)

Esatto, la sciarpa! Probabile dono del re ai familiari, è la Highgrove Heritage Scarf realizzata in lana merino ultrafine da Johnston of Elgin, che spesso collabora col sovrano per le attività solidali e di promozione dell’artigianato. Il disegno, ovviamente esclusivo, si rifà alla fantasia Principe di Galles inventata dal trisavolo dell’attuale sovrano, colui che sarebbe diventato King Edward VII. Se desiderate introdurre nel vostro abbigliamento un tocco royal, la sciarpa è in vendita a 115 sterline nello shop di Highgrove, ma se la volete dovete aspettare la fine di aprile, dato che è in preordine. In compenso avrete la soddisfazione di contribuire a una buona causa: il ricavato serve a finanziare i progetti della fondazione creata da Charles quando era ancora soltanto l’erede. https://www.highgrovegardens.com/collections/clothing-and-accessories/products/highgrove-heritage-scarf

Love is all around

(Ph: Mark Cuthbert)

A Natale forse non siamo tutti più buoni, ma sicuramente più pronti a intenerirci davanti a qualcosa di particolarmente grazioso. Impossibile non notare la deliziosa Mia Tindall, 10 anni il 17 gennaio, tenere per mano il cuginetto Louis, che di anni ad aprile ne compie 6. Adorabili.

(Ph: Splash)

Ancora più bello l’abbraccio che suo padre Mike riserva al fratello maggiore di Louis, George. Un attimo fermato dalle telecamere quasi per sbaglio. Il Grinch direbbe che l’operazione famiglia unita aperta e uguale a tutte le altre procede con successo.

Dulcis in fundo…

Sì, c’era anche Lui, come avrebbe potuto mancare? Il Tenente Colonnello Jonathan Thompson detto Johnny, fido scudiero di Sua Maestà. Questa volta in borghese (posso dire? lo preferisco nella scenografica uniforme del 5th Battalion Royal Regiment of Scotland), chiude con discrezione il corteo reale. Per la gioia dei vostri occhietti vi informo che il baldo ufficiale ha accompagnato il sovrano anche alla messa della vigilia; stesso abito, diversa cravatta.

(Ph: PA)

E chissà se a un certo punto gli sarà stato concesso di raggiungere la sua famiglia e festeggiare anche con il suo bimbo.

Le foto del giorno – Feste di famiglia

Il Natale, si sa, è la festa della famiglia per definizione, e le riunioni con i parenti sono d’obbligo in questi giorni. Qualcuno però ha più ragioni per festeggiare, e mentre aspettiamo di vedere come la famiglia reale svedese celebrerà gli 80 anni della regina Silvia, cha li compie sabato 23, oggi è la volta di quella spagnola.

Gira infatti la boa dei 60 la Infanta Elena, primogenita di Juan Carlos e Sofía, che alle due è uscita dal suo ufficio alla Fundación Mapfre, dove lavora da anni come responsabile di progetti socioculturali, e ha raggiunto il ristorante Pabù nel centro di Madrid per festeggiare in famiglia, a cominciare dai figli Felipe e Victoria de Marichalar.

Presenti entrambi i genitori – il padre è rientrato apposta da Abu Dhabi, e non saprei dire se si tratterrà per tutto il periodo di festa – la sorella Cristina con tre dei suoi quattro figli, la zia materna Irene di Grecia e quella paterna Margarita col marito Carlos Zurita; c’erano anche le cugine Alexia di Grecia e Simoneta Gomez Acebo.

Per ultimi, e non era scontato data la tegola che è piombata loro addosso, sono arrivati i sovrani Felipe e Letizia, molto sorridenti e all’apparenza rilassati.

Di ottimo umore il Rey Emerito, che non ha nascosto una certa soddisfazione per i saluti festosi che ha ricevuto. Per ora ho poche informazioni e qualche sensazione, quando mi sarò chiarita le idee sicuramente torneremo a parlare di ciò che accade a palacio Real.

Intanto feliz cumpleaños alla Infanta, che i 60 sono i nuovi 40. Più o meno.

Al di là della Manica invece oggi è il giorno del pranzo per gli auguri che riunisce la versione estesa della Royal Family con zii cugini e nipoti di vario grado, organizzata tradizionalmente il mercoledì che precede il Natale. Prima di trasferirsi a Sandringham i sovrani hanno invitato al castello di Windsor anche i rami collaterali, che non saranno presenti alle celebrazioni nella residenza del Norfolk.

(Ph: Bruce Bennett via Daily Mail)

A mangiare il tacchino si siedono di solito alcune decine di ospiti (al pranzo del 2021, poi saltato causa pandemia, la defunta Regina ne aveva invitati 50), tra cui i Duchi di Edimburgo con la ventenne figlia Louise, e la Princess Royal col marito, fotografati a bordo di un’altra auto. E merry Christmas.

Ci pensa mammà

La regina dell’estate è lei, Camilla di Borbone Due Sicilie née Crociani, una di quelle donne che ti distraggono con il leggiadro aspetto bambolabionda e piazzano tutti i colpi che vogliono. Ora, Madame – o meglio Sua Altezza Reale la Duchessa di Castro – ha due figliuole, bionde e belline, beneducate e istruite, praticamente mogli ideali per molti, soprattutto se questi molti hanno/avranno ruoli socioeconomici di primo piano.

(Ph: Instagram @camilladebourbon)

Magari è solo una piccola malizia estiva quella che legge nella sua chiamiamola dinamicità degli inviti anche un progetto a lungo termine per la realizzazione delle sue creature, sta di fatto che la cronaca rosa abbonda di foto dal ritiro tropezienne dei Borbone, di cui peraltro la stessa Camilla è generosa dispensatrice attraverso il suo account Instragram, da seguire assolutamente. Le immagini più recenti ritraggono la famiglia con ospiti illustri: Laurent e Claire del Belgio con i tre figli. Distogliendo la nostra attenzione dalle impressionanti margheritone in materiale indefinibile che segnano l’ingresso della maison, dedichiamola alle due coppie che sorridono all’obiettivo. I due signori gemelli diversi in pantaloni bianchi e camicia blu, le due signore con mise agli antipodi: la principessa belga semplicissima ed elegante in palette neutra, l’italiana tutta in tiro in un completo stile Raffaella Carrà degli anni d’oro, coi pantaloni a zampetta a celare la probabile presenza di supertacchi.

(Ph: Instagram @camilladebourbon)

Stessa differenza tra i ragazzi – o meglio le ragazze – con Louise francescana in camicione e sandali flat e le due Marie tirate a lucido e pronte per una serata; Maria Carolina addirittura in miniabito sbrilluccicoso da disco anni ’80.

(Ph: Instagram @camilladebourbon)

Tra tutte, la foto che preferisco è l’ultima, caratterizzata da un interessante metamessaggio: Camilla e Laurent al centro in primo piano, fiancheggiati dai figli; i rispettivi coniugi in seconda fila quasi in castigo, col Duca di Castro che si sforza con poco successo di fingere indifferenza, mentre la principessa belga sorride serenamente, probabilmente lieta di aver piazzato anche se per poco l’ingombrante marito.

(Ph: Instagram @camilladebourbon)

A questo punto un solo interrogativo si muove pigro nella testa di Lady Violet: ma le principesse di Borbone girano in casa con la borsetta come The Queen buonanima? Brave, puntare in alto, sempre.

Royal chic shock e boh – Coronation edition (parte prima)

Royal blue

(Ph: WPA POOL/Getty Images)

Col blu non si sbaglia mai devono aver pensato le varie signore che per affrontare l’evento clou dell’anno si sono affidate al colore più rassicurante del mondo occidentale. A partire dall’incintissima Eugenie di York, che ha avvolto il suo pancione quasi a termine in un look total bue, firmato Fendi dal collo ai piedi (il cappello è di autore sconosciuto). E proprio i due estremi mi perplimono: da una parte quel pillbox piazzato in testa come un tegamino, dall’altra i sandali open toe. Che oltre ad essere francamente inadatti sembrano pure piuttosto scomodi, ma la gravidanza è una di quelle liete condizioni in cui le scarpe non vanno criticate. Notevolissimo l’insieme in diamanti di Garrard, il collier e gli orecchini Albemarle di cui per ora non abbiamo altre notizie. Un dono, un prestito? vedremo. Per me sarebbe boh, che diventa chic col bonus bebè.

(Ph: Mark Cuthbert/Getty Images)

Maria Teresa di Lussemburgo mi lascia senza parole, una donna di mondo come lei dovrebbe sapere che in una occasione del genere i pantaloni sono banditi. Non vorrei che questa recente passione fosse dovuta a un qualche problema fisico, unico caso in cui si potrebbe scusate una tale scelta. Altrimenti no, e il completo Alexander McQueen, tra le spalle, la banda sui pantaloni e quel drappo ammainato sul davanti, nemmeno la slancia. Sorry, shock.

(Ph: David Fisher/Shutterstock)

Favolosa la regina Suthida di Thailandia in abito tradizionale. Non saprei dire se abbia scelto il blu – divinamente abbinato con l’argento e un tocco di lilla – perché le piace o per far brillare la leggendaria demiparure di zaffiri e diamanti della suocera, l’altrettanto leggendaria regina Sirikit, ma l’effetto è veramente wow. Unico dubbio per la borsetta che sembra un vecchio ferro da stiro, ma basta spostare lo sguardo… Chic.

Con un’affezionata lettrice di questo blog ci stavamo chiedendo se ci libereremo mai del bluette/royal blue/blu elettrico. Temo di no, infatti ecco appropinquarsi Victoria di Svezia, con l’intera mise in tonalità Klein blue. Il suo abito è opera dello stilista svedese Pär Engsheden, nome che probabilmente vi dirà poco – il riservatissimo couturier non ha un sito né pagine social – ma negli anni egli ha creato molte delle mise indossate dalle signore Bernadotte, tra cui IL vestito, quello con cui Victoria ha sposato il suo Daniel. Svedese anche il creatore del pillbox, Tim Martenson, così come la creatrice della clutch – è la Port Doré di Susan Szatmary – disegnata in Svezia e realizzata in Italia, come tutti prodotti della designer. Al collo della futura regina brilla una rivière di diamanti che Victoria – beata lei – indossa spesso. Sulla spalla la spilla dell’ordine reale di famiglia con il ritratto del padre, re Carlo Gustavo. Un grande boh.

(Ph: Jeff Spicer/Getty Images)

La principessa Margarita di Romania è la figlia maggiore del defunto re Mihail, (il padre, privo di figli maschi, l’aveva nominata erede presuntiva, in contrasto con la legge salica che non prevede la presenza di donne sul trono; ma il trono non c’è più, dunque problema risolto). Ha un bellissimo titolo: Custode della Corona di Romania; purtroppo ha anche una passione smodata per tessuti damascati, texture lucide e tagli improbabili. Salviamo quella sublime spilla a forma di giglio, ma il completino fosforescente, peggiorato dall’improbabile fascinator, va bocciato senza pietà. Shock.

(Ph: WIREIMAGE)

Lei non è una vera royal lady, ma dopo William tutti i sovrani britannici avranno i suoi geni. È la suocera del regno, Carole Middleton, madre della Principessa di Galles. E nessuno mi toglie dalla mente che abbia scelto questa tonalità di blu come ideale rimando al mantello del Royal Victorian Order indossato dalla figlia. La sua mise è di Catherine Walker, maison spesso scelta da Carole, da Catherine, e a dirla tutta pure da Diana buon’anima. Non mi piace, il cappottino è troppo lungo (e pure stazzonato), tremendo il begiarello rosato delle scarpe, e a quasi settant’anni si potrebbe evitare il cerchietto coi fiorellini? Shock.

(Ph: Jeff J Mitchell/Getty Images)

Riecco la versione ellenica della triade capitolina: Anne Marie Pavlos e Marie Chantal. La regina indossa una creazione blu inchiostro di Celia Kritharioti, la più antica maison greca, fondata ad Atene nel 1906. Sobria, signorile, come ci si immagina una sovrana (nel suo caso ex), non più giovanissima, sempre bella e dotata di garbata distinzione. Lei è elegante, il robe-manteau con quel taglio che si ferma sui fianchi boh. La mise della nuora Marie Chantal ci introduce al secondo gruppo, quello delle signore in azzurro. Sceglie ancora la stessa stilista che l’ha vestita per il ricevimento del giorno prima a Buckingham Palace, la greca Mary Katrantzou, mentre cappellino a goccia è di Philip Treacy. Non è il migliore dei suoi look – e lei nelle foto ha pure un discreto muso – ma difficilmente Marie Chantal sbaglia. Vorrei notaste la clutch a forma di libro, creazione di Olympia Le-Tan, brand di nicchia che sta attirando una certa attenzione, tra cui quella di un’altra Olympia, la figlia di Pavlos e di sua moglie; la fanciulla ne è anche testimonial. Marie Chantal portava una di queste pochette anche al party nel giorno prima dell’incoronazione, ma questa è particolarmente interessante per via del titolo: In search of the lost time, che sarebbe il titolo inglese della Récherche di Proust; scelta dettata dal colore o metamessaggio? Comunque chic.

Le azzurre

(Ph: Stuart C. Wilson/Getty Images)

Non è in costume tradizionale un’altra sovrana esotica, ‘Masenate Mohato Seeiso, Regina Consorte del Lesotho. Un abito troppo lungo e abbondante, che noi non metteremmo mai di mattina, e certo non abbineremmo a un vezzoso cappellino, eppure io la trovo molto elegante, grazie anche allo splendido portamento, davvero regale. Chic.

(Ph: Jeff Spicer/Getty Images)

La First Lady americana è una bella donna; è anche una donna che ha dedicato tutta la vita all’insegnamento, e infatti non perde mai quell’aspetto da professoressa simpatica sempre dalla parte degli studenti. All’incoronazione di King Charles e Queen Camilla ha rappresentato il marito, e pure la moda statunitense: in questo caso un tailleur Ralph Lauren in un bellissimo color fiordaliso. Non so perché non mi convince, sarà il fitting, sarà il fiocchetto sulla testa come un’attempata adolescente? Jill dev’essere proprio convinta, perché ne portava uno uguale, naturalmente nero, al funerale di Queen Elizabeth. Boh.

(Ph: Getty Images)

Forse la migliore versione di sempre di Zara Tindall che ha presenziato all’incoronazione dello zio, cui è legatissima (si narra che il nome Zara lo scelse lui), tutta d’azzurro vestita. Molto bello il robe manteau di Laura Green, con il cappellino della stessa tonalità (Juliette Botterill) mentre la borsa Strathberry (altro brand da tenere d’occhio) e le scarpe sono in un celeste più chiaro e polveroso. Perfetto il dettaglio della spilla di diamanti, dono di nozze di Charles alla sorella per il suo matrimonio con Mark Phillips, genitori di Zara. Chic.

(Ph: Getty Images)

Ve lo dico subito, con Louise non sono obiettiva, sto sviluppando una vera passione per questa fanciulla. L’anatroccolo di casa Windsor sta diventando un delizioso cigno, con un portamento che avrebbe incantato suo nonno. Abito da jeune fille en fleur – e chi meglio di lei? – di Suzannah London, che ha realizzato anche il vestito che sua madre portava sotto il mantello del Royal Victorian Order. Questo è il modello Kumiko, realizzato in una seta stampata con gli iris fotografati da Rachel Levy, artista francese specializzata in fotografia botanica. Sul capo, il cappello Pomona di Jane Taylor – a sua volta autrice dell’acconciatura della Duchessa di Edimburgo – realizzato nella sfumatura di azzurro violetto dei fiori dell’abito. Perfette anche le scarpe, in una tonalità nude molto simile al suo incarnato. Chic.

Le sfumature violacee della toilette di Louise ci portano verso un altri colori ed altre mise, che potrete leggere nella seconda parte del post. Stay tuned.

La foto del giorno – Gone but not forgotten

Scomparsa ma non dimenticata, per tutti sempre e solo The Queen, la Regina.

Oggi avrebbe compiuto 97 anni, invece questo è il primo compleanno senza di lei. Ricordata ovunque dalla Family e da quella grande famiglia composta da tutti coloro che l’hanno ammirata, apprezzata, guardata con simpatia o perfino – uso una parola forte – amata. Tanti gli omaggi pubblici e privati, ma il più bello è quello che le ha fatto Catherine, Principessa di Galles dal giorno in cui lei ha chiuso gli occhi. Fotografia scattata a Balmoral questa estate quando ormai, ora lo sappiamo, la vita si contava in giorni, in ore.

(Ph: HRH The Princess of Wales)

Elizabeth è seduta al centro di un divano capitonné verde salvia; alla sua destra Mia Tindall tiene in braccio il fratellino Lucas (sono la prima e il terzo figlio di Zara); alla sua sinistra Savannah, figlia di Peter Phillips. Nella fila dietro ci sono Lena, seconda figlia dei Tindall, i principi George e Charlotte, Isla Phillips, sorella minore di Savannah, e il principino Louis. In ultima fila Lady Louise e il fratello James, figli di Edward e Sophie, ora Duchi di Edimburgo.

Al momento della sua scomparsa la Regina aveva 8 nipoti e 12 pronipoti; nella foto sono presenti solo i due nipoti più giovani – con James che come tutti gli adolescenti vorrebbe essere altrove – mentre tra i pronipoti mancano Archie e Lili, figli di Harry e Meghan, August, il bambino di Eugenie di York, e Sienna, la bimba di sua sorella Beatrice.

(Ph: Annie Leibovitz/Getty Images)

Alzi la mano chi di voi non ha ripensato a quest’altra foto, scattata da Annie Leibovitz per i 90 anni della sovrana; era il 2016, e i pronipoti allora erano solo cinque, tra cui la deliziosa Mia Tindall, che si era appropriata della borsa di nonna.

O magari a questa – sempre scattata da Catherine – con l’amato Philip e il piccolo Louis sulle ginocchia.

(Ph: HRH The Duchess of Cambridge)

E l’eleganza della gonna scozzese, quella sì eterna davvero.

December/January chic shock e boh

E venne Natale a Sandringham, il primo senza Her Majesty, il primo con His Majesty, che ha mantenuto la tradizione della messa nella chiesa di St Mary Magdalene con tutta la famiglia.

Ma mentre King Charles si conferma uomo di grande eleganza, stavolta Queen Camilla mi piace meno. Il cappotto (Anna Valentine) è il modello che preferisce, ma non amo particolarmente quella sfumatura di blu e le applicazioni di passamaneria – in effetti sono piccole sfrangiature – mi hanno un po’ stufato. Bella senza guizzi la borsa Chanel, bellissima la spilla di diamanti, probabilmente appartenuta alla Queen Mom, ma appuntata così sembra quasi un badge e non aggiunge nulla. Non mi convince neanche il cappello Philip Treacy, con quelle penne messe in orizzontale; aureola o copricapo precolombiano? Boh.

Il grande Philip Treacy fa meglio, e molto, con la Principessa di Galles, dotata di un bel cappello verde loden a tesa ampia con penna di fagiano; la campagna inglese nella versione più elegante. In nuance il cappotto (riciclato) Alexander McQueen, modello militare e linea slim come piace a lei, ma quelle pieghe danno un volume diverso, e questa volta piace anche a Lady Violet, chic. A patto di dimenticare quegli orecchini vagamente etnici – andati subito sold out – che non c’entrano proprio niente.

I Wales erano accompagnati da tutti e tre i figli, col piccolo Louis simpatico e caciarone come al solito. Non è stato però l’unico bambino ad attirare l’attenzione; ha infatti debuttato sulla scena royal il seienne Wolfie Mapelli Mozzi, figlio di primo letto di Edo e dunque figliastro di Beatrice di York.

La quale sembrava uscita da un film anni ’30 con un cappotto (Shrimps) verde bottiglia bordato di pelliccia rigorosamente finta, già indossato in precedenza, e un vezzoso cappellino nuovo di Somerset Millinery in una nuance leggermente diversa, tendente al blu. In teoria sarebbe la mise perfetta per un natale reale, ma in pratica, boh.

Silhouette opposta per la sorella Eugenie, che incinta o no (sembra, ma non c’è conferma ufficiale) sceglie anche stavolta di avvolgersi in un cappotto e ampio, a pied-de-poule grigio, di Weekend Max Mara. Avrei comunque evitato la cintura. Il bel viso è incorniciato da un bandeau in tinta di Emily London. Un po’ troppo infagottata ma la trovo graziosa, Eugenie sembra immune dall’ansia di prestazione, che me la fa apprezzare sempre. La probabile gravidanza poi mitiga il giudizio, quindi boh.

Anche la sempre piacevole e spesso elegante Sophie Wessex non resiste alla tentazione del cappotto in cashmere double con cintura, e pure color crema (Joseph) che la arrotonda molto. In contrasto le linee rigide del cappello da gaucho (JT Millinery) con corona piatta e tesa rigida – in inglese si chiama pork pie perché ricorderebbe l’omonimo pasticcio di carne, pensate voi – e la grande clutch squadrata Sophie von Haubsburg, in un color cuoio che fa a pugni con gli stivali. Si sarà portata un laptop? Shock. Sceglie una linea più smilza la figlia Lady Louise, in blu. Bellissimo il cappotto Roland Mouret, preso a prestito dall’armadio materno; perfetto per una ragazza così giovane il cappello, un trilby JT Millinery. Farò finta di non vedere i sandaletti nude con calze abbinate, chic.

Difficile pensare a una coppia meglio assortita di Mike e Zara Tindall, sportivi, allegri, molto affiatati, anche i fisici sono simili: atletici e costruiti con generosità. Zara indossa un cappotto di LK Bennet in tessuto spigato bianco e nero che secondo me la ingoffa molto. Il pullover (o l’abito, o quello che è) le accorcia il collo, la cinturina in vita le taglia a metà la figura, in mano la bag Lalage Beaumont brandita come se volesse prendere qualcuno a borsettate, simpatico il cappellino (Juliette Botterill), ma non mi piace particolarmente con quel cappotto. Salviamo le Louboutin, per il resto shock.

Finisce dicembre, arriva gennaio e noi ci trasferiamo in Danimarca, dove il capodanno è salutato con una serie di ricevimenti di gala. Appena rientrata dalla natia Australia, dove ha trascorse le vacanze con marito e figli. la futura regina Mary ha riciclato senza batter ciglio.

(Ph: Keld Navntoft, Kongehuset)

La sera del primo gennaio ha partecipato al tradizionale ricevimento ad Amlienborg, offerto alle Autorità del Paese. La futura regina ha riproposto la mise indossata all’inizio dello scorso anno per le fotografie ufficiali col marito (Mary, fifty&fabulous). Favolosi i pezzi della parure di rubini – a partire dalla tiara, che le sta d’incanto – ma l’abito del danese Lasse Spangenberg è troppo da fata turchina. In fondo il mondo si divide tra chi ha letto Pinocchio e chi no. Boh.

Il 3 gennaio è stata la volta del corpo diplomatico presente a Copenaghen; se Mary ha riciclato anche la sua mise grigia rigorosamente made in Denmark (blusa Birgit Hallstein, gonna Julie Fagerholt) tutta l’attenzione era per la Regina, con indosso il nuovo abito di corte, offerto da Haandv ærkerforeningen, l’Associazione degli Artigiani. Questo vestito sostituisce il precedente, con un modello simile ma realizzato in blu, ricevuto 25 anni fa. Naturalmente Lady Violet non approva collo e polsi in pelliccia, prodotto comunque tipico dei Paesi scandinavi, per il resto la mise, per linea e colore, è splendida. Chic + chic.

Ultimo appuntamento il giorno seguente, dedicato alle Forze Armate. Se Margrethe ha replicato l’abito di corte, Mary ha deciso di rendere felice Lady Violet, presentandosi in total color viola bacca. Pure questo un riciclo, ma volete mettere? I due pezzi, abito e cappa, indossati spesso anche singolarmente, sono un’altra creazione di Lasse Spangenberg. Chic.

Il tour delle feste finisce il 6 gennaio a Madrid, giorno della Pascua Militar. Riciclo anche per la Reina Letizia, che a sua volta opta per un colore in armonia con quello scelto dalle altre royal ladies.

La mantella nera con collo in pelliccia ecologica è Carolina Herrera; l’abito, di Felipe Varela, ha troppo pizzo e troppo inutilmente distribuito; non finisce per sembrare la tenda del salotto di Nonna Speranza solo grazie al fisico asciutto e sottile della Reina. Lo trovo terribile, shock.

E ora pronti a tuffarci nel nuovo anno!

The (once) Fab Four

Mentre il feretro di Queen Elizabeth lascia per sempre Balmoral alla volta di Edimburgo, noi facciamo brevemente il punto sulle ultime ventiquattr’ore. Nonostante l’importanza della cerimonia con cui sabato mattina Charles è diventato King Charles III, ciò di cui tutti hanno finito per parlare è rappresentato in questa foto: i due figli del nuovo sovrano e le loro mogli nuovamente insieme, a Windsor.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Le due coppie sono uscite dai cancelli del maniero per salutare i presenti e ammirare i fiori lasciati in omaggio alla regina scomparsa. Catherine, neo Principessa di Galles, dritta come un fuso e affilata come un rasoio, procede con passo da bersagliere. La cognata Meghan, che rimane Duchessa di Sussex – e rimane overseas, come ha amabilmente sottolineato il suocero nel suo discorso – appare meno sicura, infagottata nel vestitone nero. Non è strano, in fondo l’una è nel suo ambiente, l’altra no. Tra loro i rispettivi mariti, vicini e distanti. Bravi, un gesto che andava compiuto, anche se non credo che cambi qualcosa, almeno per il momento. Confesso che guardandoli più che i Fab Four mi vengono in mente i Neri per caso.

(Ph: Jonathan Brady/POOL/AFP/ Getty Images)

Come di diceva, l’evento clou della giornata è stata la proclamazione del nuovo Re in una cerimonia dal sapore antico per la prima volta trasmessa in televisione. King Charles non ha nascosto né l’emozione né la tensione, evidenti soprattutto al momento della firma, ostacolata dall’improvvida presenza di un paio di oggetti da scrittoio che hanno impavidamente sfidato le ire reali. D’altronde il primo discorso del sovrano ha fatto cadere il velo di impeccabile, algido controllo che era stato la cifra della monarchia britannica finora. Bisogna marcare da subito le differenze col monarca precedente, e la comunicazione è il primo passo; non credo che si tornerà indietro.

(Ph: Victoria Jones/PA)

King Charles ha anche mostrato per la prima volta – in forma di spilla appuntata sulla cravatta – il suo monogramma, che reca l’iniziale del nome intrecciata alla R di Rex, in latino. Lo vedremo presto sostituire ER (Elizabeth Regina) su passaporti, banconote, monete, francobolli, cassette postali, alcune livree e uniformi.

(Ph: Jeff J Mitchell/Getty Images)

Stessa evidente commozione a Balmoral, dove la sorella e i fratelli del re, con coniugi e figli, hanno partecipato ad una funzione privata nella vicina Crathie Kirk fermandosi poi a salutare e a ringraziare i presenti per la vicinanza, il rispetto, l’affetto, i fiori. Mai li avevamo visti manifestare così apertamente le proprie emozioni; commossa la solitamente controllata Anne, contrito l’arrogante Andrew – molto affettuoso con le figlie – angosciato il tenero Edward, sconvolta la moglie Sophie. Guardate il video; vederli allontanarsi insieme, abbracciati (minuto 3’30) è davvero toccante. https://videos.dailymail.co.uk/video/mol/2022/09/10/2970358429742485038/480x270_MP4_2970358429742485038.mp4

Confermate data e ora dei solenni funerali di stato di Queen Elizabeth II; saranno celebrati lunedì 19 alle 11:00 (le 12:00 in Italia) a Westminster Abbey, alla presenza dei potenti della terra.

Il calendario completo lo trovate qui: The day after

L’estate sta finendo…

… e un anno se ne va, cantavano i Righeira, aedi elettropop degli anni ’80, quando Caroline era pazza d’amore per Casiraghi e Diana sembrava solo una giovane sposa teneramente annoiata. La tristezza per il tempo che passa è tipica dell’età adulta, per bambini e ragazzi lo scorrere dei giorni vuol dire nuove esperienze da fare. A partire da quella che chiude l’estate e apre l’autunno: il ritorno a scuola.

Grandi cambiamenti per i piccoli Cambridge, a giugno protagonisti inconsapevoli del Trooping the colour in onore della bisnonna. La famiglia lascia il “condominio reale” di Kensington Palace e fissa come propria residenza l’Adelaide Cottage, nel parco di Windsor, a breve distanza dal castello dove vive la Regina. George e Charlotte – lui dal 2017, lei dal 2019 – hanno finora frequentato la londinese Thomas’s Battersea, scuola chic a sud del Tamigi. Oggi è stata annunciata la novità: tutti e tre i figli di William e Catherine sono stati iscritti alla Lambrook School nella cittadina di Bracknell nel Berkshire, vicinissima ad Ascot, a pochi minuti di macchina da Windsor (e a meno di un’ora dai nonni Middleton). La scuola offre una grande varietà di insegnamenti: dalla religione – è associata alla Chiesa d’Inghilterra – al francese, al design; c’è persino il latino, su richiesta a partire dai cinque anni . E non manca un serio programma contro il bullismo. Sono ammessi studenti dai 3 ai 13 anni che a seconda dell’età pagano una retta annua di circa 15/20 mila sterline. Jonathan Perry, preside dal 2010, dice che l’obiettivo della scuola è dare ai ragazzi “feathers to fly” ali per volare. Nell’attesa di spiccare il volo, gli studenti possono perfezionare la camminata nei 52 acri (21 ettari) di parco che comprende un campo da minigolf a 9 buche, e il nuoto nella piscina semi-olimpica. A settembre dunque Lambrook accoglierà i tre principini, che in questi giorni sono in Scozia con i genitori – Catherine si è imbarcata con i figli minori su un volo low cost – per passare gli ultimi giorni di vacanza con la bisnonna, a Balmoral.

(Ph: Getty Images)

La Scozia sarà prossimamente la meta di un’altra nipote di Sua Maestà, la diciottenne Lady Louise, figlia dei Conti di Wessex. La ragazza si è molto impegnata negli studi, si è diplomata con ottimi voti e si è iscritta all’università di St. Andrews, il prestigioso ateneo non lontano da Edimburgo frequentato vent’anni fa dal cugino William, che incidentalmente conobbe lì la sua futura moglie Catherine. In attesa di trovare – o forse no – il suo prince charming Louise si è trovata un lavoretto estivo in un garden centre per £6.63 all’ora, più o meno 8 euro. Potevano mancare i bulli ad attaccarla per aver guadagnato denaro che in fondo non le serve? Ovviamente no, e sono gli stessi che l’avrebbero chiamata couch potato se fosse rimasta a casa. (“couch potato”, letteralmente patata da divano, viene definito chi passa il suo tempo stravaccato sul divano davanti alla tv). Date retta a Lady Violet, Louise ci darà molte soddisfazioni.

(Ph: Utrecht Robin/ABACA)

Il programma antibullismo della Landbrook School servirebbe in molte scuole, non ultimo il Ginnasio Herlufsholm di Næstved a un’ottantina di chilometri da Copenaghen. È la scuola frequentata da Christian, primogenito dei principi ereditari di Danimarca, dove quest’anno avrebbe dovuto iscriversi anche la sorella Isabella. Di recente la scoperta di gravi e diffusi episodi di bullismo, che non avrebbero però coinvolto il giovane principe, all’oscuro di tutto.

I genitori Frederik e Mary in un comunicato alcune settimane fa avevano affermato di prendere sul serio le accuse, riservandosi di decidere per il bene dei proprio figli. E la decisione è arrivata: Christian frequenterà l’Ordrup Gymnasium nella capitale, Isabella la scuola di Ingrid Jespersen, poco lontana dalla residenza di famiglia. Alla fine la brutta avventura ha avuto un lieto fine, dato che la scelta, così comune e così poco elitaria, è piaciuta ai Danesi.

In bocca al lupo ragazzi, state diventando grandi (anche se non vi va).