Dove sta andando la giovane sorridente Queen Elizabeth, scortata dall’affascinantissimo marito Philip? Se non lo sapete ve lo dico io! I due sono gli ospiti d’onore al matrimonio di una coppia che in qualche modo ha contribuito a scrivere una pagina di storia.

Se non fossero mancati entrambi da tempo – e se non avessero divorziato dopo quindici anni – oggi gli sposi di quel giorno lontano festeggerebbero settant’anni di matrimonio. Quel 1 giugno del 1954 Westminster Abbey ospita qualcosa di molto vicino a un royal wedding. Lo sposo è Edward John Spencer, detto Johnnie, Visconte Althorp; la sposa Frances Ruth Roche, figlia minore del barone Fermoy. Sette anni e un mese dopo dalle nozze sarebbe nata Diana, destinata a diventare la Principessa di Galles, e tutte le altre cose che sapete.

Lui trent’anni, lei appena 18; la più giovane a sposarsi a Westminster Abbey dal 1893. Lui è il figlio minore, e unico maschio, del settimo conte Spencer e di sua moglie Cynthia, figlia del Duca di Abercorn. Le origini della famiglia risalgono al Cinquecento, la notevole ricchezza alle pecore e al commercio della lana. Nasce a Londra il 24 gennaio 1924 e viene tenuto a battesimo dal futuro Re Edward VIII. Come molti anni dopo faranno i nipoti William e Harry, frequenta Eton e il Royal Military College di Sandhurst. Fa in tempo pure a partecipare con onore alla seconda guerra mondiale; tornata la pace inizia la sua carriera: aiutante di campo del governatore dell’Australia del Sud, scudiero di re George VI e poi di Queen Elizabeth. Assume diversi incarichi pubblici finché il 9 giugno 1975, alla morte del padre, diventa l’ottavo conte Spencer e va a occupare un seggio alla Camera dei Lord, che resterà suo fino alla morte.

La sposa ha dodici anni meno dello sposo (la stessa differenza di età tra Charles e Diana), è nata il 20 gennaio 1936 a Park House, all’interno della tenuta di Sandringham. Suo padre Maurice è uno degli amici più intimi di re George V, che gli ha affittato la casa dove la coppia va a vivere, ed è qui che sette anni dopo nasce Diana. Le madri di entrambi gli sposi sono al servizio di Elizabeth, prima Queen Consort e poi Queen Mother, che a sua volta partecipa al matrimonio con la figlia Margaret. Insomma, un affare di famiglia (reale).

A match made in heaven? Non proprio, ma quel giorno sembra una favola. La sposa indossa un abito riccamente ricamato – forse troppo, per una ragazza così giovane – ma senza strascico, in testa un semplice velo di seta fermato dall’elegante tiara della sua famiglia. Dopo la cerimonia ricevimento per i numerosissimi e prestigiosissimi ospiti in un luogo che più royal non si può, St.James Palace.

Nove mesi e mezzo dopo le nozze nasce Sarah, due anni dopo Jane, e il 12 gennaio 1960 arriva l’agognato maschio, l’erede del titolo e della tenuta di famiglia, Althorp. Purtroppo il bimbo muore dopo poche ore. Diana vede la luce il 1 luglio 1961; non è il maschio che gli Spencer desiderano ma la terza femmina, e la sua nascita genera qualche malumore. Il maschio arriverà tre anni dopo: Charles, che viene battezzato a Westminster Abbey, con la Regina come madrina. Il matrimonio non è felice, Johnnie è anche violento con la moglie: uno dei ricordi della Diana bambina è il padre che schiaffeggia la madre, con la piccola che si nasconde dietro una porta per non sentirne il pianto.

È il 1967 quando Frances si innamora di Peter Shand Kidd, neanche una goccia di sangue blu ma un notevole patrimonio grazie alle carte da parati. Gli Spencer si separano, lei va a vivere a Londra con Diana e Charles, mentre le figlie maggiori restano col padre, che poi riesce a trattenere con sé anche i due più piccoli. Arriva il divorzio, chiacchieratissimo; la madre di Frances, convinta sostenitrice dell’indissolubilità del matrimonio, testimonia a favore del genero. Forse pensava che la figlia dovesse continuare a prendere sberle e tacere. Frances sposa Peter ma perde la custodia dei figli, e si trasferisce col nuovo marito nella campagna inglese; nel 1990 la coppia divorzia.

Qualche anno dopo si risposa anche John, con la pittoresca Raine, che nonostante l’improbabile cotonatura è una sposatrice seriale di aristocratici. Avrà preso spunto dai romanzi rosa scritti dalla madre, Barbara Cartland, una vera pink lady, altro che Barbie! Il resto, dicevamo, è storia. Nel 1981 Diana sposa Charles, e il complesso retaggio familiare probabilmente fa la sua parte nel disastro che diventerà quel matrimonio. John muore a 68 anni, nel 1992. Dodici anni dopo muore anche Frances, che si è ritirata a vivere in un villaggio scozzese.
Di quel giorno di giugno di giugno restano la delicata bellezza della sposa, la baldanza dello sposo, le pellicce delle ospiti (a giugno!) e un bagaglio di promesse non mantenute. E quindici bei nipoti, che alla fine sono la vera ricchezza.










































La principessa Margaret e Tony Armstrong-Jones, 6 maggio 1960
Sofia di Grecia e Juan Carlos, poi sovrani di Spagna, 14 maggio 1962
Märtha Louise di Norvegia e Ari Behn, 24 maggio 2002
Mary Elizabeth Donaldson e Frederik, Principi Ereditari di Danimarca, 14 maggio 2004
Letizia Ortiz Rocasolano e Felipe Principe de Asturias, poi sovrani di Spagna, 22 maggio 2004
Autumn Kelly e Peter Philips, 17 maggio 2008
Meghan Markle e Harry of Wales, Duchi di Sussex, 19 maggio 2018
Lady Gabriella Windsor e Thomas Kingston, 18 maggio 2019
Tante sono state negli ultimi sessant’anni le spose reali di maggio, cui potremmo aggiungere anche Miss Pippa Middleton – che non è proprio royal, piuttosto, come diremmo oggi, congiunta – che il 20 maggio 2017 ha sposato James Matthews.
Noi restiamo in trepidante attesa, i cappelli riposte nelle cappelliere ma pronti a essere usati!
La tazza di oggi è la Petit Point Royal Albert, prodotta dal 1932 al 2001. Il decoro evoca un ricamo a piccolo punto, che per mostrarsi in tutta la sua bellezza ha bisogno di tempo e pazienza, proprio come il matrimonio di Bea e Edo.
Il 29 giugno 1983 i Principi di Galles sono in tour in Canada, e a Edmonton partecipano a un barbeque ispirato al Klondike della corsa all’oro. L’abito alla moda di fine Ottocento è in seta in una chiarissima tonalità di rosa pesca. La classica linea princesse presenta un bustino aderente su una gonna più ampia, caratterizzata da un drappeggio su due balze di pizzo che sul retro formano un breve strascico. L’abito fu scelto da Diana tra diversi che le aveva proposto John Bright. Il famoso costumista, premio oscar per Camera con vista (tra i suoi film anche Casa Howard, Ragione e Sentimento, Jefferson in Paris, La dodicesima notte), adattò al fisico alto e sottile della principessa un costume indossato da Francesca Annis nella serie tv Lillie, e forse Diana scelse maliziosamente di interpretare Lillie Langtry, che fu amante di un altro Principe di Galles, il trisavolo di suo marito, poi Re Edward VII. Il cappellino fu creato da Bright apposta per questa occasione.
Quattro anni dopo si replica, questa volta i protagonisti del party Klondike style sono i Duchi di York, ma l’effetto finale è un tantino meno elegante, in gran parte – ma non solo – a causa dell’abito bella del saloon indossato da Sarah.
Meglio il piccolo di casa, Edward, che nel 1984 ha vent’anni e al Raj Ball organizzato al London’s Lyceum Theatre sembra veramente il principe di Cenerentola (anche se la giubba è un po’ abbondante).
Grace de Monaco l’abbiamo vista con abiti splendidi e costumi altrettanto splendidi durante gli anni da attrice prima di diventare principessa. Ma quando la sera del 17 marzo 1969 compare al Casino di Montecarlo per un Diner de Têtes con un’acconciatura da dea cinese avrei veramente voluto esseri lì. Sublime.
Nel 2017 il diadoco Pavlos compie cinquant’anni, e la prima dei suoi cinque figli, Olympia, ventuno. Per cui la moglie dell’uno e madre dell’altra, Marie-Chantal, organizza nella campagna inglese un party in maschera: Prince and Revolution. La padrona di casa si presenta in shocking pink con un’acconciatura stellata stile Miss Liberty. Quasi sobria rispetto ai suoi standard Máxima d’Olanda con diadema di enormi orchidee su un abito in raso stampato che sembra una creazione dell’olandese Escher.
In attesa del suo royal wedding ecco la sposa dell’anno Beatrice di York
Concludiamo con un’immagine veramente storica: è il 1943, c’è la guerra, e le principesse Elizabeth e Margaret sono al sicuro tra le mura di Windsor Castle. Per passare il tempo si organizzano delle pantomime, ed ecco a voi Aladdin e la principessa Jasmine.
Che si tratti di storia o di leggenda, la verità è che l’investitura di Edward si tenne davvero qui nel 1301; e sette secoli dopo ancora qui un altro Edward – il futuro Edward VIII re per qualche mese prima dell’abdicazione e delle nozze con Wallis Simpson – celebra la sua nel castello.
Oggi è custodito a St James Palace; io ho avuto la possibilità di vederlo in occasione della mostra Fashioning a Reign: 90 Years of Style from The Queen’s Wardrobe, allestita a Buckingham Palace nel 2016, era esposto nella vetrina con la mise indossata dalla Regina.
Her Majesty era nella sua fase Tudor, per cui l’insieme abito+soprabito di seta giallo pallido, creazione di Norman Hartnell, era completato da una sorta di cuffietta ricamata di perline. Più un ombrello in tinta, che non si sa mai.
Colori brillanti e cappelli fantasiosi anche per le altre royal ladies: mini azzurra e toque per Anne (con una decorazione rigida che sembra la coda di un pavone), rosa con turbante per Margaret, e un favoloso giallo chartreuse per The Queen Mother.
l’altra aveva un buco nelle calze. 