Quante spose di luglio!

Those who in July do wed, must labour for their daily bread

Chi si sposa a luglio si deve guadagnare il pane quotidiano. Probabilmente perché per loro portare il pane in tavola non è di solito un problema, luglio è un mese gettonatissimo per i royal wedding, compreso il più famoso di tutti , quello di Charles e Diana, ormi entrato negli anta.

Se Paola Ruffo di Calabria lascia Roma alla volta di Bruxelles per diventare Principessa di Liegi il 2 luglio 1959 sposando Albert – fratello del Re dei Belgi e poi re a sua volta – nel 2014, il 6, il maggiore dei nipoti della coppia, Amedeo, fa il percorso inverso e viene in una Roma torrida a sposare la deliziosa – e italianissima, nonostante il cognome – Elisabetta Rosboch Von Wolkenstein. Paola indossa un abito couture e il sontuoso velo ereditato dalla nonna (belga a sua volta) che nell’emozione del momento finisce per calpestare. Elisabetta è in Valentino dalla testa ai piedi; nel suo caso il prezioso velo di famiglia resta nel comò.

(Ph: Riccardo De Luca)

È il 3 luglio 1993, un sabato, quando la cattedrale di Vaduz addobbata a festa accoglie il principe ereditario, Alois, che sposa la duchessa Sophie in Bavaria. Nonostante la proverbiale discrezione del Liechtenstein, è un matrimonio molto interessante per più di una ragione: innanzi tutto il rango dell’aristocraticissima sposa, che non solo appartiene al casato dei Wittelsbach, ma è anche nella linea di successione giacobita, che discendendo da James II si oppone alla successione degli Hannover, quella della Royal Family regnante. In secondo luogo abbonda di scapoli d’oro più o meno alla ricerca di una consorte di rango adeguato; all’epoca qualcuno sogna un matrimonio tra l’allora venticinquenne Principe delle Asturie Felipe e Tatjana, sorella ventenne dello sposo. Philippe del Belgio, timido e riservato, ha 33 anni ed è quasi fuori tempo massimo; è l’erede apparente al trono su cui siede solidamente lo zio Baudouin: la sua situazione apparentemente tranquilla si ribalta in appena 4 settimane, con la morte dello zio e l’inattesa ascesa al trono del padre Albert. Philippe trova in seguito l’anima gemella in Mathilde d’Udekem d’Acoz che sposa nel dicembre 1999.

Lady Violet, che deve di lì a breve fare da testimone a due delle sue migliori amiche – sempre damigella e mai sposa! – cerca ispirazione per le sue mise nei reportage di questo royal wedding, ispirazione che genera un clamoroso cappello di paglia con fiocco in organza per uno dei due matrimoni, celebrato di mattina.

Se il matrimonio di Philippe e Mathilde è l’ultimo royal wedding del millennio, il penunltimo credo proprio che sia quello di Alexia di Grecia, primogenita dei deposti Costantino e Anne-Marie, che il 10 luglio sposa nella cattedrale ortodossa di Londra l’architetto spagnolo Carlos Morales. Alexia ci dà la grande, e rara in questa generazione, gioia di vedere indossata la famosa tiara del Khedivé, che per tradizione indossano le spose discendenti di Margareth di Connaught (qui trovate la storia di questo splendido diadema A Royal Calendar – A Greek royal wedding).

Same month same place per il fratello minore di Alexia, il diadoco Pavlos, che il 1 luglio 1995 impalma la graziosa Marie-Chantal Miller, di Valentino vestita, alla presenza di varie regine consorti e ben due regnanti: Her Majesty The Queen e Margrethe di Danimarca, zia dello sposo. Marie-Chantal appartiene all’aristocrazia del denaro ma non a quella del sangue, e diademi di famiglia non ne ha, per cui la suocera Anne-Marie le presta la Antique Corsage Tiara – in origine un devant de corsage appartenuto alla Regina Victoria di Svezia – che la madre Ingrid, Regina Consorte di Danimarca, le ha donato per i 18 anni.

L’altissimo profilo di queste nozze fa passare in secondo (o terzo, o quarto) piano quelle che nello stesso giorno si svolgono a Monaco, dove la principessa Stéphanie sposa con sole nozze civili il padre dei suoi due figli, Daniel Ducruet, già sua guardia del corpo. Per lei un abito corto che mette in mostra le belle gambe, realizzato da una sarta monegasca. L’espressione di papà Rainier, fiero oppositore alle nozze, è tutta un programma. Non ha tutti i torti, papà: il matrimonio dura appena quindici mesi, e finisce con Daniel fedifrago praticamente in mondovisione.

Evidentemente il fratello di Stéphanie non è superstizioso: nonostante la fine ingloriosa del matrimonio della sorella, Albert II sceglie la stessa data per sposare Charlène: nel 2011, il 1 le nozze civili e il giorno dopo quelle religiose. Come sapete, i due coniugi non hanno trascorso insieme il decimo anniversario: lui nel Principato con i figli, lei in Sudafrica convalescente da una misteriosa malattia. Solo il tempo ci dirà se la malasorte ha colpito ancora, a noi per ora non resta che riguardare le immagini di un matrimonio che al di là del glamour, delle mise della sposa – Chanel e Armani Privé – qualche nota stonata l’ha suonata da subito, come il bacio un po’ forzato dopo la cerimonia civile, o lo sposo infastidito dalle lacrime della neoconsorte.

Scelgono luglio anche due nipoti di Albert: Louis Ducruet, figlio maggiore di Stéphanie e Daniel, sposa la sua Marie Chevallier nel 2019, il 26 e il 27 (vi ricordo che nei Paesi dove non c’è concordato tra Stato e Chiesa sono necessarie due cerimonie, civile e religiosa). Un matrimonio magari privo dell’allure di raffinata eleganza della Monaco dei tempi d’oro, ma sembra felice e i due sposi davvero innamorati. L’abbiamo raccontato qui Le nozze di Louis e Marie.

Come dimenticare poi il matrimonio di un altro nipote di Albert II, Pierre Casiraghi, con Beatrice Borromeo? Siamo nel 2015, e per loro le nozze iniziano in luglio, il 25, e finiscono il 1 agosto, dal Principato all’Italia, in un tourbillon di invitati (alla cerimonia civile assistono pure Travaglio e Peter Gomez, dato che la sposa lavora per il Fatto) party, location diverse, paparazzi, ospiti vip e jeunesse dorée internazionale, e vestiti, vestiti, vestiti, con la sposa che indossa Valentino, Alberta Ferretti, Armani, solo per citare i principali. Abbiamo cercato di sintetizzare tutto in questo post: A Royal Calendar – 1 agosto 2015.

In questa rassegna non può mancare il Regno Unito, che quanto a matrimoni di luglio si piazza tranquillamente al primo posto. Il 6 luglio 1893 nella Chapel Royal, a St. James’s Palace, si celebrano le nozze tra il Duca di York George e Mary di Teck, che saliranno al trono diciotto anni dopo. Lei appartiene a una ramo minore della Royal Family ed è stata fidanzata con il fratello maggiore di lui, quel Duca di Clarence che in vita di non gode di grandissima reputazione (qualcuno lo mette pure nella rosa dei possibili Jack the Ripper) e muore sei settimane dopo il fidanzamento. Il comune dolore probabilmente avvicina i due, che finiscono per innamorarsi; sarà un matrimonio solido e felice.

(Ph: Royal Collection Trust)

Anche l’attuale Duca di York, Andrew, ha sposato Sarah Ferguson in un giorno di luglio: il 23, nel 1986. Anche il loro matrimonio è durato poco; sembra che Sarah soffrisse molto la solitudine dato che il marito, ufficiale di Marina, era lontano per buona parte dell’anno e fu protagonista di un ruspante scandaletto agli inizi degli anni ’90 che portò al divorzio. Nulla in confronto dello scanalo che ora coinvolge lui, di una gravità che potrebbe penalizzare la Corona stessa. Quel giorno di luglio li vede chiaramente innamoratissimi, e forse lo sono ancora; il loro appassionato bacio al balcone è rimasto famoso per le ragione opposte di quello tra i Principi di Monaco, compresa la scomposta interazione con la folla urlante. A quel matrimonio Lady Violet ha dedicato uno speciale chic shock e boh Royal chic shock e boh – 1986 Royal wedding edition,

Beatrice, figlia maggiore della coppia, ha sposato il suo Edo Mapelli Mozzi il 17 luglio dell’anno scorso, e ora è in attesa del primo figlio. Nozze celebrate durante la pandemia, riservate ma molto emozionanti, per il particolare momento, per l’abito della sposa, prestatole dalla nonna come la tiara, la stessa che Her Majesty aveva indossato per il suo matrimonio, e per la presenza del nonno Philip, ritratto in pubblico per l’ultima volta. Questo è uno dei post che abbiamo dedicato alle nozze di Edo e Beatrice: Le parole di un royal wedding.

La cugina di Bea, Zara Phillips, quest’anno ha festeggiato l’arrivo del figlio maschio – scodellato sul pavimento del bagno di casa – e i quarant’anni; il 31 sarà ancora festa per i dieci anni di matrimonio con Mike Tindall. Per loro nozze scozzesi, nella Canongate Kirk sul Royal Mile di Edimburgo, precedute da un party sul royal yacht Britannia, ancorato ormai in pianta stabile nel porto della capitale scozzese, e seguite da un ricevimento a Holyroodhouse, residenza ufficiale della Regina in Scozia. Zara indossa un abito creato dal sarto caro alla nonna, Stewart Parvin, che come notato anche con l’abito di Beatrice, ama sottolineare gli orli con alte fasce (Here comes the bride!). Sulla testa bionda della sposa brilla la Meander Tiara, grande favorita di Lady Violet, prestito della madre Anne che l’ha ereditata dalla nonna paterna Alice. Un gioiello che come pochi altri parla di Grecia e di classicità, di cultura.

Last but not least, il matrimonio del secolo (scorso) che incolla davanti agli schermi televisivi la bellezza di 750 milioni di spettatori: è il 29 luglio 1981, quando il principe di Galles porta all’altare la giovanissima Lady Diana Spencer. Nato come un sogno e trasformatosi rapidamente in un incubo, è stato scrutato, analizzato, radiografato da chiunque in ogni modo. La Royal Family ha deciso per il basso profilo e il quarantesimo anniversario è passato sotto un inglesissimo silenzio cui anche Lady Violet si è adeguata; se volete, questi due post ne trattano alcuni aspetti: Invitate al matrimonio del secolo e Diana the bride.

Un tea con Lady Violet – Nata oggi: The Queen Mary

IMG_20200521_171151In casa la chiamavano May come il mese in cui era nata, il suo nome intero era Victoria Mary Augusta Louisa Olga Pauline Claudine Agnes von Teck, la storia la conosce come Queen Mary. mary and georgeIl padre appartiene alla casa di Württemberg, ma frutto di un matrimonio morganatico non trova sposa migliore di Maria Adelaide di Cambridge, membro minore della famiglia reale britannica, non particolarmente attraente né giovane (sì sposò a 33 anni, un record per l’epoca). Mary, prima dei quattro figli della coppia, nasce a Kensington Palace il 26 maggio 1867; al suo battesimo ha una madrina d’eccezione, la regina Victoria in persona, prima cugina di sua madre. May gode da subito dell’affetto della sovrana, il cui apprezzamento cresce con il maturare della fanciulla, che sempre più appare come la candidata ideale a sedere un giorno sul trono accanto al re, finché arriva il giorno proposta: il 3 dicembre 1891 la ventiquattrenne May si fidanza con Albert Victor, Duca di Clarence, primogenito dei Principi di Galles, destinato a regnare dopo la nonna e il padre. Le nozze sono fissate per il successivo 27 febbraio, ma il 14 gennaio, sei settimane dopo di fidanzamento e sei prima del matrimonio, il futuro sposo muore. Nonostante la tragedia sono in molti a tirare un sospiro di sollievo: lo stile di vita del giovane duca è tutt’altro che impeccabile, coinvolto nello scandalo di un bordello omosessuale (l’omosessualità all’epoca è fuori legge), c’è addirittura chi lo considera il misterioso Jack lo Squartatore. Al suo funerale la promessa sposa depone il suo serto nuziale di fiori sulla bara poi, fortunatamente, trova conforto nel fratello minore del defunto, George, che lo sostituirà nella successione e nel cuore della fidanzata. Si ripete quanto quattro secoli prima era accaduto a Caterina d’Aragona; ma per fortuna George non assomiglia all’antenato Henry VIII, e il matrimonio tra i due sarà felice e durerà per sempre. Nascono sei figli, due dei quali regneranno: Edward VIII e George VI. May, che da regina consorte ha scelto di usare il secondo nome, Mary, muore il 24 marzo 1953. Sul trono siede da tredici mesi la nipote Elizabeth, la cui incoronazione non viene rinviata per espresso desiderio dell’anziana sovrana. girls tiaraInutile negare che accanto alla sua storia, e alla forza del suo carattere (oltre al promesso sposo e al marito perderà tre dei sei figli, e sorvoliamo sulle nozze del primogenito con la detestata Wallis Simpson) ciò per cui Mary è costantemente ricordata è la passione che l’accompagnò per tutta la vita: i diamanti. lovers knot.jpgDagli incredibili Cullinan, montati in due spille (oltre che sullo scettro e sulla State Imperial Crown), ai diademi più famosi, visti sul capo di Elizabeth, Diana e Catherine, fino alla tiara nuziale di Meghan.

E poi smeraldi, perle, talmente tanti, e talmente preziosi da meritare di essere trattati singolarmente.

Con questo breve post inizia una piccola serie, Un tea con Lady Violet: ogni giorno sarete invitati per un tea e due chiacchiere, ogni giorno una tazza diversa, finché non finiranno… Quella di oggi è piuttosto nota, e scommetto che molti di voi ne abbiano in casa: è il trio del mese di maggio della serie dei mesi Royal Albert. A domani!

Le foto del giorno – 2 ottobre

Il 2 ottobre 1869 nasceva nella città indiana di Porbandar, affacciata sul Mar Arabico, Mohandas Karamchand Gandhi, che tutto il mondo conosce come il Mahathma, la Grande Anima. prince charles on gandhiIn un sentito messaggio il Principe Charles ha celebrato questo centocinquantesimo con parole molto belle per colui che in fondo lo ha privato della corona imperiale. Due uomini diversissimi, l’erede al trono britannico e il padre della nazione indiana, accomunati da una data, il 1948: l’uno nasce – a Londra, il 14 novembre – l’altro muore – a New Delhi, il 30 gennaio. gandhi gift to elizabethDue mesi prima che il Mahathma cadesse sotto i colpi della Beretta di Nathuram Godse, dall’altra parte del globo la Principessa Elizabeth andava sposa a Philip Mountbatten. Lo zio dello sposo era stato l’ultimo vicerè, e si trovava ancora nel paese per assicurare la transizione; sua figlia Lady Pamela Hicks ha raccontato che Gandhi comunicò al padre il proprio dispiacere per non poter offrire agli sposi nessun regalo, avendo rinunciato a tutti i suoi averi. Lord Mountbatten gli fece notare che in effetti possedeva qualcosa: un filatoio (che compare in molte sue foto) per cui un tessuto realizzato con le sue mani sarebbe stato il regalo perfetto. E fu così che un panno lavorato col motivo Jai Hind arrivò a Buckingham Palace, dove nessuno capì che cosa fosse e a cosa dovesse servire (infatti sembra non sia stato mai usato dagli sposi, anche se è stato esposto con altri doni in occasione del settantesimo anniversario delle nozze). Anzi a dirla tutta la nonna della sposa, la Regina Mary, pensò che il Mahathma avesse inviato un dhoti (indumento tipico: una sorta di pantaloni composti da un tessuto drappeggiato intorno al corpo; insomma, letteralmente un perizoma) e ritenne che fosse un regalo veramente «indelicate».

La povera Queen Mary, ultima Imperatrice d’India, doveva essere rimasta sconvolta da quella volta che Gandhi era andato a prendere il tè a Buckingham Palace. Nel 1931, dopo la Marcia del sale – che in seguito alla violenta reazione britannica e all’arresto di molti manifestanti, Gandhi compreso, portò al Patto di Delhi  – il Mahathma compie un lungo viaggio in Europa. gandhi in romeViene anche a Roma, dove incontra Mussolini e gerarchi vari; a Londra partecipa ai lavori per una nuova costituzione indiana, e viene ricevuto dai sovrani. Avendo rinunciato già da dieci anni a indossare abiti cuciti, si presenta con la sua tenuta abituale: sandali artigianali e dhoti, con l’aggiunta di una semplice stola per proteggersi dal freddo. Le cronache dell’epoca raccontano che all’uscita dal Palazzo un giornalista gli chiedesse se si era sentito a disagio a indossare così pochi panni davanti al re. Nessun problema – è la risposta – il Re ne indossava abbastanza per entrambi. gandhi king george v

Le foto del giorno – 26 maggio

Oggi ci siamo presi una pausa dal royal watching e vi proponiamo un piccolo quesito.

Indovinate che cos’hanno in comune:

Mary di Teck mary-of-teck-1Regina Consorte del Regno Unito, Imperatrice d’India, moglie di King George V, madre di King Edward VIII e King George VI, nonna di Queen Elizabeth II

Frederik André Henrik Christian frederik 51Principe Ereditario, Conte di Montpezat, futuro Re di Danimarca.

Helena Bonham Carter CBE helena & the queenAttrice, candidata al Premio Oscar per il ruolo di Queen Elizabeth The Queen Mother nel film Il Discorso del Re, Commander of the Order of the British Empire

Philip Treacy philip treacy & camillaIrlandese, creatore di opere d’arte in forma di cappello, prediletto da tutte le royal ladies, prima su tutte Camilla, Duchessa di Cornovaglia

Lady VioletRoyal watcher, innamorata di Purple, affascinata da tutte le sfumature di viola, amante dei fiori con una predilezione per le peonie bianche.

Indovinato? Non era difficile!

A Royal Calendar – 6 luglio 1918

Re George V e la Regina Mary festeggiano le nozze d’argento.

george mary wedding 25 anniversary

Nel ritratto ufficiale i sovrani sono circondati da quattro dei loro sei figli: Albert – il futuro George VI, padre di Elizabeth – David, futuro Duca di Kent, Henry, futuro Duca di Gloucester e l’unica femmina Mary. Assenti il primogenito Edward e il figlio minore, John, che morì l’anno seguente, dopo una vita trascorsa lontano dalla Corte. Affetto da una grave forma di epilessia e forse anche da altre patologie neurologiche, il bambino fu tenuto lontano dall’occhio curioso del pubblico, e visse la sua breve esistenza nella tenuta reale di Sandringham, accudito dall’amorevole tata Lala Bill e godendo dell’amicizia dei bambini del villaggio.

L’anniversario cade durante la prima guerra mondiale, per cui il re si fa ritrarre in uniforme così come i suoi figli, con l’eccezione del quindicenne David. Notevolissimo il pennacchio sul cappello della Regina. (e pure un po’ crudele, visto che era più alta del marito).

george mary wedding 1893I due si erano sposati quando regnava ancora la nonna di lui, la grande Victoria, e il padre era ancora Principe di Galles. George era solo Duca di York, in quanto secondo figlio di maschio dell’erede al trono, e Mary era stata promessa al fratello maggiore. Poi quello morì, lui divenne il futuro re e lei sua moglie.

george mary wedding invitationSull’invito al matrimonio, celebrato nel Palazzo di St. James, vi invito a leggere il dress code. Per le signore è richiesto l’abito da giorno (ma il matrimonio  che ora era? non c’è scritto!) per gli uomini il Levée Dress, cioè l’abito di corte. Il nome deriva dal Levée, cioè quell’antico uso del sovrano di ricevere i più intimi tra i suoi cortigiani appena alzato, preparandosi per la giornata. Quella che prima era una semplice pratica, divenne con Louis XIV una vera cerimonia, e arrivò in Gran Bretagna nella seconda parte del Seicento, durante il regno di Charles II. Dal mattino, la cerimonia del Court Levé scivolò lentamente verso il mezzogiorno, fino a identificare i ricevimenti formali tenuti durante il giorno nel Palazzo di St. James, appunto.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale la cerimonia fu abbandonata, e con essa il Levée Dress, in favore del morning suit, che noi chiamiamo, quelle poche volte che qualcuno se lo mette, tight.

A Royal Calendar – 22 giugno 1911

A Londra, nell’Abbazia di Westminster, viene incoronato Giorgio V.

DgSOa7_XUAA6cL6

Nato nel 1865, secondo maschio – dopo Alberto Vittorio – dei principi di Galles Edoardo e Alessandra, diventa erede al trono dopo l’improvvisa morte del primogenito. L’anno seguente sposa la cugina Mary di Teck, che era stata promessa al fratello maggiore. Nonostante l’unione possa apparire forzata, il matrimonio si rivelerà felice, e Mary viene incoronata regina insieme con il marito.

L’abito della regina, conservato dal Royal Collection Trust, riprende le linee pulite ed eleganti di moda nel primo ‘900.

È in seta avorio con splendidi ricami allegorici realizzati in oro puro, creati per brillare sotto il sole di giugno.

 

 

A Royal Calendar – 12 giugno 1901

 

Nasce a Londra Norman Hartnell. Non appartiene ad alcuna famiglia reale, ma è l’uomo che ha inventato  il royal style più iconico che c’è.

norman-hartnell

Completati gli studi inizia una brillante carriera realizzando per signore e signore della high society favolose creazioni ispirate alle opere d’arte studiate a Cambridge. Suo l’abito da sposa di Barbara Cartland, ma suo soprattutto l’abito con cui nel 1935 Alice Montagu Douglas Scott  va a nozze col Duca di Gloucester. Oltre a quello della sposa, disegna anche i vestiti per le damigelle, tra cui due bambine di nome Elizabeth e Margaret, figlie dei Duchi di York.

La regina Mary apprezza molto e il sarto viene incaricato di creare alcuni degli abiti per l’incoronazione di Giorgio VI, tra cui quelli per le due principesse. Per fornirgli l’ispirazione necessaria re Giorgio VI gli fa visitare la galleria dei ritratti eseguiti da Winterhalter, ed lì che nasce l’idea di tornare a usare le crinoline, che caratterizzano lo stile della Regina Madre prima e di sua figlia Elisabetta II poi.

queen-victoria-franz-xaver-winterhalter

La giovane regina Vittoria ritratta da Winterhalter nel 1843

Nel 1938 arriva un incarico particolarmente importante: Elizabeth, moglie di Giorgio VI deve accompagnare il marito in un viaggio in Francia. Il nazismo è in espansione, tirano venti di guerra, e il viaggio ed è necessario per cementare le relazioni tra le due nazioni. Tutto è pronto, ma cinque giorni prima della partenza la madre della sovrana muore.

Il viaggio viene posticipato di tre settimane ma non può essere cancellato. Gli abiti pronti non sono adatti alla regina in lutto, ma nemmeno il nero lo è.

 

 

portrait-of-Queen-Mother-in norman hartnell by cecil beaton

Ed ecco il colpo il genio, la sovrana vestirà di bianco, alla moda delle regine francesi. In pochi giorni viene preparata una serie di lunghi abiti bianchi leggeri, eterei, romantici, capaci di far sembrare Elizabeth, piccolina e paffutella, più sottile e slanciata. La regina sale a bordo del treno reale in nero, quando ne scende in terra francese è in bianco, e regge tra le mani un vezzoso parasole per proteggersi dal sole di luglio.

Successo planetario e nascita di un legame che durerà quarant’anni, tutto il tempo che a lui resta da vivere. Fino al giorno della morte, a Windsor nel 1979, Hartnell è il responsabile del guardaroba della Regina Madre. Ma suoi sono anche gli abiti da sposa di entrambe le principesse, e soprattutto il sontuoso vestito con cui Elisabetta viene incoronata il 2 giugno 1953, ricamato con i simboli della Gran Bretagna e del Commonwealth.

norman hartnell incoronazione

Per i suoi servigi alla Corona verrà creato cavaliere nel 1977. Noto principalmente per il suo ruolo nella definizione del royal style del XX secolo,  va ricordato anche come creatore di prêt-à-porter ante litteram. Negli anni ’40 infatti disegna varie collezioni da vendere nei department stores, oltre alle uniformi per British Red Cross  e Women’s Royal Army Corps.