Ci hanno fatto aspettare a lungo ma alla fine ecco le foto! Il modello dell’abito per le nozze civili – una tuta, in verità – lo avevamo conosciuto grazie al bozzetto, questo è il suo aspetto dal vero. Certo non è che si veda tanto, non si possono valutare né l’aspetto generale né il fitting, ma basandomi su questa sola immagine non mi dispiace. Magari è una mise adatta più a un party che a un matrimonio, però per una cerimonia civile, molto riservata, in piena estate, per una ragazza giovane dalla bellezza esotica è una scelta insolita e interessante.
Finalmente oggi pomeriggio il matrimonio nella Cattedrale del Principato; un omaggio che Louis ha voluto espressamente in memoria del nonno, morto quando lui era ancora piccolo, che proprio qui sposò la sua principessa. La sposa è arrivata a bordo di un’auto d’epoca, seduta da sola sul sedile posteriore. Francamente avrei evitato la decorazione floreale sul parafango e soprattutto quei due fiocchi che decorano mosciamente le maniglie.
Belli e molto innamorati gli sposi, niente di che l’abito di Marie: il solito modello in pizzo con gonna ampia, con l’aggravante di un corpino che schiaccia il già esile décolleté.
I capelli spettinati che sbucano alla rinfusa da sotto al velo non li commento neanche, sapete già come la penso. Ma poi, con queste temperature, non fanno ancora più caldo?
Tutti insieme appassionatamente sulle scale della chiesa: commovente la mamma dello sposo vestita da signora, abito al ginocchio e filo di perle. Pessima invece l’attuale moglie del padre dello sposo; fossi stata in lei avrei fatto un passo indietro, soprattutto se abbigliata da hostess di una linea area secondaria. Brutti gli abiti delle damigelle, il colore è veramente inguardabile. Sorridenti alle spalle degli sposi gli zii di lui: c’è Albert e Caroline accanto a lui, con pamela monstre; non c’è Charlène, che ha brillato per assenza praticamente a tutti i matrimoni dei nipoti acquisiti. D’altronde è comparsa ieri sera al Gala de la Croix Rouge, sia mai prendiamo il vizio di vederla troppo. Pamele enormi anche per le due nuore di Caroline, Tatiana e Beatrice, che con un movimento repentino rischia di accecare l’incolpevole Alexandra; le vedete in alto a sinistra, mentre sempre a sinistra, subito dietro le damigelle, ci sono gli altri sposi dell’anno: Dimitri e Charlotte, in abito corto a pois. L’impressione generale è quella di un matrimonio certo non particolarmente principesco, ma allegro e sentito. Però una domanda è inevitabile: chi, e perché, ha ammassato così sui gradini lo strascico e il velo, con l’effetto di una meringa spiaccicata?
Va bene che la stilista dell’abito per la chiesa era la sorella dello sposo, ma c’è un limite a tutto, per rovinare così un vestito da sposa ce ne vuole tanto di pessimo gusto.
Innanzitutto il corpino minimalista nettamente sproporzionato rispetto alla gonna, troppo striminzito il primo e troppo ampia la seconda: considerato che le braccia della sposa sono a momenti più grosse del seno, a parer mio dovevano essere mimetizzate con una mezza manica di organza o tulle con pizzo a palloncino fermata da un polsino con piccolo fiocco; inoltre la scollatura è abbastanza inadatta per la chiesa perchè mostra il solco intermammario, quindi io avrei adottato una scollatura rotonda meno profonda.
Cintura di organza (invece che della banalissima stoffa dell’abito), con eventuale decoro posteriore (nodo o altro), gonna di tessuto molto più leggero (seta o cady in seta) con sopragonna in organza o tulle con pizzo a richiamare le maniche, più morbida e meno ampia.
Pessima anche l’acconciatura, uno spettinato nient’altro che spettinato, e ridicola la posizione del velo sul cocuzzolo della testa, che quindi cade tutto ammassato sul dietro e manco si vede.
Non commento le damigelle, francamente inguardabili, se non per il colore dell’abito, che mi ricorda una cosa che è meglio che non dica.
Ma santo cielo, siamo in estate, la natura è un trionfo di colori meravigliosi, e vanno a scegliere proprio quello?
Che dire?
Disastro totale è troppo poco?
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Mia cara, che dire? L’abito oltre che banalotto è proprio sbagliato, non valorizza affatto la sposa ma anzi ne evidenzia i lati deboli. E in generale manca uno stile, un’idea, un fil rouge che leghi il tutto. Come si dice in questi casi: se sono felici loro, va bene così.
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