“La fabbrica dei matrimoni” titolò un giornale il 23 luglio 1986, giorno in cui il principe Andrew sposava Sarah Ferguson, ed entrambi diventavano Duchi di York.
Cinque anni esatti dopo le nozze del secolo tra Charles e Diana si replica col terzogenito della Regina e la sua rossa e scatenata fidanzata: stesso mese di luglio, stesse carrozze, stessi abiti in colori brillanti, stessi cappelli ottimi e abbondanti; cambia la chiesa – lì la cattedrale di St.Paul, qui Westminster Abbey – e tutti quei dettagli che fanno la differenza tra the heir and the spare, l’erede al trono e il cadetto. La mise indossata da Sua Maestà, in un bellissimo color fiordaliso, è probabilmente una delle sue migliori e rappresenta un punto di svolta nel suo stile. Dopo quel cappello nulla sarà più lo stesso.
Ancora un completo abito+soprabito per lei, ma declinato al contrario rispetto al precedente matrimonio: qui il soprabito si chiude incrociandosi e trattiene il plissé del vestito. In più, e questa è veramente una rarità, Her Majesty non indossa alcuna spilla, ma “solo” un doppio filo di perle con una favolosa chiusura di diamanti.
Il pezzo più straordinario dell’insieme è però il cappello: Philip Somerville crea un modello saucer (termine che in inglese identifica il piattino sotto tazza ma anche il disco volante). La sua comparsa cancella tutti i turbanti, i caschetti, le cuffiette indossate dalla Regina fino a quel momento; d’ora in poi la regal testa cambia aspetto per sempre.
Da bambina la principessa ha sofferto di una grave forma di scoliosi che rischiava di comprometterne seriamente la mobilità e dunque la vita. A dodici anni fu operata dal dottor Lehovsky e dalla sua équipe; in un intervento durato otto ore le furono applicate delle placche metalliche lungo la schiena ed il collo, per tenere dritta la spina dorsale ed evitarne la curvatura. Per questo Eugenie è patronessa del RNOH, il Royal National Orthopaedic Hospital, ed è molto attiva sia nella raccolta fondi sia come testimonial. In tale veste la principessa ha dichiarato di essersi ispirata alla sorella, che in quei momenti difficili – dopo l’intervento passò alcuni giorni in terapia intensiva e altri immobile sulla sedia a rotelle – seppe darle il coraggio di affrontare le sue paure e la forza di non mollare. La madre della sposa, Sarah Ferguson, ha rivelato che il dottore e i suoi colleghi sono stati invitati “in honour of the fact that she is walking up that aisle with a straight back because of them”.