Anno nuovo, decennio nuovo – anche se secondo me una decina finisce con lo zero, e quella nuova inizia con l’uno, ma mi sa che sono rimasta l’unica a pensarlo – foto dinastica nuova. Nella suggestiva location (come direbbero gli enzomicci) della sala del trono di Buckingham Palace, ecco riuniti per il benvenuto agli anni venti Her Majesty Queen Elizabeth II e la sua successione: figlio Charles, nipote William, pronipote George. Che a sei anni ha conquistato i pantaloni lunghi – in un tartan piuttosto “plebeo” (sembra il Black Watch, dell’omonimo reggimento di fanteria delle Highlands) – ma ha ancora la camicia da piccolo lord e quel po’ di lordosi infantile che gli fa sporgere il pancino. Molto bella la composizione della fotografia (di Ranald Mackechnie) che mettendo sul gradino nonno e nipote pone Charles in piacevole risalto. Dagli abiti indossati direi che l’immagine è stata presa lo stesso giorno della preparazione del Christmas pudding per la Royal British Legion ( Le foto del giorno – 22 dicembre ). Loro sono pronti per i Roaring Twenties, e voi?
Credo che la composizione sia stata influenzata dall’esigenza di appaiare le ( reali) altezze, come già nella foto del 2015: George e la Regina, Carlo e William, lasciando nel contempo centrale la figura di Sua Maestà e ponendo Carlo più vicino al trono ( che c’è ma quasi non si vede). Un manifesto di intenzioni? Anche se George continua a sembrare perplesso assai …
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Pensi anch’io che la prima ragione della scelta fosse l’intento di riequilibrare le altezze, soprattutto per William che è un po’ fuori misura. L’effetto finale per me è davvero piacevole, e simbolicamente significativa.
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Secondo me questa è una delle fotografie più belle, se non la più bella, di Charles futuro re: sguardo dritto. postura fiera ma rilassata, sorriso bonario ma non artefatto, insomma, sprizza regalità spontanea da tutti i pori mista a quella pacatezza signorile che gli è tipica.
Benissimo anche William, ormai Principe di Galles fatto e finito anche se per il momento soltanto in pectore, piacevolissimo George con uno dei suoi rarissimi sorrisi, e sicuramente con i suoi pantaloni preferiti, che non ci azzeccano granchè con la camicia ma che probabilmente si è scelto da solo, e bravissima mamma Kate che gli ha consentito di metterli.
Su the Queen ormai si è detto tutto da tempo, a me piace pensarla in questa fotografia soltanto come madre, nonna e bisnonna felice mentre mostra orgogliosamente al mondo la sua discendenza di bravi ragazzi, che garantiranno il futuro del regno.
Bravissimo il fotografo, che pur avendo sicuramente studiato la posa è abilmente riuscito a far dare a ciascuno il meglio di se.
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Non potrei essere più d’accordo, è esattamente il pensiero.
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P.S. Siamo in 2 a pensare che il nuovo decennio incominci con il 2021, ma ormai, nell’era dell’informatica,
anche la matematica è diventata un’opinione.
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Ricordavo proprio oggi che né in storia né in archeologia esiste l’anno 0, di passa da 1 avanti a 1 dopo. Anche perché l’introduzione del concetto di “zero” è medioevale. Poi 2020 è una cifra suggestiva, godiamocela per questo. E speriamo soprattutto di avere davvero occasioni piacevoli da osservare e commentare. Buon anno!
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Mi ricorda tanto il dibattito di inizio secolo, se questo fosse iniziato nel º nel 2001 … alla peggio, si festeggerà due volte !
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Esattamente!
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Mi fa un certo effetto pensare che la Regina stia entrando negli anni ‘20 (del XXI secolo) e sia nata …negli anni ‘20 (quelli ruggenti)!
È una riflessione che mi viene ogni volta che penso ad una persona decisamente anziana: la mia nonna paterna, del ‘18 (morta nel 2015) era a Milano negli anni ‘30, ha subito la guerra, ha vissuto gli anni ‘50, ‘60 e tutto il resto…storia pura! Lei nemmeno se n’è accorta 😒
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L’ho pensato anch’io. Mia nonna era di epoca vittoriana, nata nel 1893 e morta a 104 anni; con lei ho capito la differenza tra il ricordo che è soggettivo e la memoria che è collettiva. Aveva vissuto entrambe le guerre mondiali, la dittatura, il passaggio da monarchia a repubblica per cui finalmente votò anche lei, e poi il terrorismo (solo per rimanere al nostro paese), ma perché la cronaca diventi storia ci vuole un passaggio in più. Forse la Regina, che ha un ruolo simbolico di rappresentanza di un popolo riesce a fare in vita questa sintesi.
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