Premessa: con Sanremo ho una relazione ondivaga: qualche anno sì e qualcun altro no. Quest’anno era no, ma poi qualcuno di voi mi ha chiesto un parere, e potrei mai deludervi?
Cristiana La prima ospite della serata è lei, in Philosophy by Lorenzo Serafini. Abito monacale che rivela una scollatura abissale sulla schiena; modello fascinoso e rischiosissimo, da replicare con molta circospezione. Favoloso il contrasto del nero profondo con la pelle candida. Chic.Mara Altra ospite, stesso colore, effetto opposto. Banalmente caciarona, scontata, inutile; la casalinga di Voghera non sarà il massimo, ma manco quella di Mestre è granché. Boh il completo, shock i piedi.
Elodie Per essere una delle girls del divino Gianni le manca un po’ di sfrontatezza, ma lui non c’è più e il tubino con scollatura ombelicale, nipotino di that dress, è una delle cose più Versace che abbia fatto Donatella. Personalmente non avrei messo gli orecchini ma diciamola tutta, non avendo il fisico non avrei messo neanche il vestito, ahimé. Chic.
Irene Il rock evidentemente mantiene giovani, e Irene ha la bravura, l’energia e le braccia toniche di una venticinquenne. Sembra ancora la ragazza degli anni ’90, decennio da cui evidentemente arriva il prendisole silver con stivaletto en pendant. Lei è la zia rock che ci vorrebbe in ogni famiglia, ma boh.
Diletta mai ricevuto un cesto a Natale? Dentro ci sono sempre sempre anche i datteri. In scatole bianche e sbrilluccicose con sopra l’immancabile palma. Shock.
Francesca Sofia C’era una volta la fidanzata d’Italia, poi arrivò direttamente la fidanzata di Valentino. Stile sirenetta per il bell’abito di Alberta Ferretti, che la fanciulla indossa con straordinaria inconsistenza, come fa qualunque altra cosa. Chic la mise, lei boh.
Levante Di una bellezza classica eppure assai moderna, alta e sottile, sarebbe il sogno di qualunque stilista. Sceglie Marco De Vincenzo, che la veste tutte le sere con lo stesso completo: reggiseno e gonna longuette con spacco centrale, cui lei abbina tacchi vertiginosi (e pure bruttarelli). Boh..
Tosca un classico abito da sera di Antonio Riva, bello, elegante, drammatico il giusto, col plus delle tasche, in nero punteggiato di strass. Magari il tulle sulla scollatura non la slancia, ma lei è un’artista vera, e dona un pizzico della grazia dell’arte a tutto ciò che tocca. E tutte noi più o meno coetanee sentendo la sua canzone abbiamo pensato all’attimo fatale in cui ci siamo arrese. Chic (ma solo finché non si è tolta le scarpe).
Rita Abbonata allo stesso stile da decenni: pantaloni più o meno skinny, sottogiacca, di solito in tinta, e giacche sempre troppo lunghe per la sua altezza, il tutto condito da grande energia e trucco atroce. In questa occasione abbina al tutto nero un blazer in lamé principe di Galles, ma prometto che a Charles non lo dico. Shock.
Giordana Al Festival veste Dolce&Gabbana, e per la finale la scelta cade su una jumpsuit nera con revers profilati di fucsia. Citofonare Buckingham Palace per farsi spiegare come appuntare una spilla sulla spalla. Boh.
Elettra Ha stonato divinamente la cover Non succederà più (e superare in stecche la divina Mori non era semplice); nella serata finale conferma il suo stile con la tutina Marinella Spose, un po’ ABBA un po’ ballerino carioca. Peccato per la mutanda in bellavista. Shock.
I glitter sullo smoking Le giacche di Amadeus (Gai Mattiolo gliene ha fornite 15), la pochette di Fiorello (Armani, vedrete che diventerà un trend), i revers di Diodato (Dolce&Gabbana): vanno gli smoking stressati. Ma ogni signora sa che lo strass, già un po’ farlocco di suo, è un falso amico che tende a evidenziare l’eleganza, o la sua mancanza, in ognuno. Ergo, fate voi. Il preferito di Lady Violet è quello che Gabriele Fiorucci Bucciarelli ha creato per Sabrina Salerno, che alla soglia dei 52 anni è sempre gloriosamente splendida e, diciamolo, mangia tranquillamente in testa alle altre signorine sul palco con lei. Senza fare paragoni improbabili, ho sempre pensato che Sabrina avesse qualcosa che la avvicina a Marilyn: una grande bellezza accompagnata da una certa fragilità. Bellezza di cui non è mai stata inconsapevole, certo, ma che probabilmente non ha mai usato deliberatamente contro un’altra donna. Insomma, il contrario dell’esemplare che ogni donna non facente parte della categoria aborre: la gattamorta. Fifty&fabulous
Menzione d’onore Francesco Gabbani Bellissimo il tuxedo Emporio Armani, abbastanza sanremese senza scadere nella banalità del glitter, e raffinata la scelta della camicia nera. Il capello impomatato e il baffetto malandrino ne fanno un Fred Buscaglione sessant’anni dopo. Chic con (molto) brio.
Gran finale Non certo quello del Festival, che nella sua ultima ora di vita ha raggiunto vette di delirio mai viste in settant’anni. Chiudere questo post spetta a lui, Achille Lauro, che dopo aver attraversato le cinque serate in un vero crescendo rossiniano – superba l’acconciatura plumes-en-tête ispirata alla Marchesa Casati – ieri ci ha regalato un inatteso tocco royal con il suo personalissimo omaggio alla Virgin Queen Elizabeth I. Con un dettaglio particolarmente interessante, anche se probabilmente del tutto preterintenzionale. I pantaloni rossi che sbucavano dalla crinolina mi hanno riportato alla mente la grande antagonista della regina, Mary Stuart Queen of Scots, che si presentò al patibolo indossando sotto il mantello un abito scarlatto, colore del martirio per i Cattolici. Per un incredibile coincidenza, Mary fu decapitata su ordine della cugina l’otto febbraio 1587. Cioè 433 anni fa, ieri. Sublime.
(il post sull’esecuzione di Mary lo trovate qui A Royal Calendar – 8 febbraio 1587 )
Gabriele fiorucci bucciarelli fa abiti meravigliosi…
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a Sanremo ha vestito la Salerno davvero bene
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Calzanti tutti i commenti grazie Lady Violet, io ho scelto consapevolmente di non seguire il festival per non aumentare l’audience di un conduttore che ha detto quello che ha detto in conferenza stampa di presentazione. Il tuo post mi rimette al passo con l’attualità!
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Grazie! Confesso che nemmeno io avevo seguito tranne qualche momento, poi ieri sera ho ceduto.
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