La fase acuta della pandemia sembra alle spalle e anche i reali, in accordo con la situazione e le limitazioni in atto nei rispettivi Paesi, abbandonano la gestione virtuale dei loro impegni e tornano a mostrarsi in pubblico.
Ieri è toccato a Mary, Principessa Ereditaria di Danimarca, che ha inaugurato Holmegaard Værk, nuovo museo del design scandinavo di vetro e ceramica nato dalle ceneri di Holmegaard Glasværk, antica vetreria fondata nel 1825 che chiuse i battenti nel 2008 non riuscendo a superare un grave crisi.
Le fornaci e le officine sono però state conservate, e oggi costituiscono il nucleo del museo, che oltre a esporre un’importante collezione di vetri – ben 42.000 pezzi – testimonianza di due secoli di storia della manifattura, offre al visitatore la possibilità di conoscere dal vivo i processi di produzione. Bella e piacevole as usual, la mise di oggi non mi entusisma: la gonna plissé di Paul&Joe non è male, la fantasia un po’ troppo girlie ma sicuramente adeguata alla stagione; la blusa bianca ha un’importante funzione didattica: spiega a che servono i polsini (esatto, a evitare che la manica scivoli a coprire la mano!). Francamente tremende le scarpe azzurro baby, tonalità che già mi piace poco per la copertina di un neonato, figuriamoci ai piedi di una futura regina. Però, come avrebbe detto mia madre, nell’insieme fa figura e Mary la sua bella figura la fa sempre, dimostrando che classe ed eleganza hanno moderatamente a che fare con gli abiti. Da notare i capelli post-quarantena, più lunghi e più chiari; immagino che anche per lei l’incontro col parrucchiere sia stato una festa.
Confesso di non avere tazze scandinave né tazze in vetro, per cui la principessa dovrà accontentarsi di questo trio Milton Radfordian il cui raffinato decoro rimanda all’epoca in cui è stato creato: gli anni in cui accanto a George V regnava la sua omonima, la grande Mary.