Trooping the Colour 2020, a low-key celebration

Una delle infinite ragioni per cui adoro Her Majesty The Queen è che è una di quelle donne che sa come godersi una festa. trooping 2020Oggi non ha fatto eccezione: sorridente e soddisfatta si è goduta la breve cerimonia delle Welsh Guards organizzata a Windsor Castle, al posto del fastoso Trooping the Colour, che il secondo sabato di giugno tradizionalmente celebra il compleanno ufficiale della sovrana. trooping 2020 2L’ampio Quadrangle, il cortile superiore del castello scenario della manifestazione, ha consentito al drappello di soldati di rispettare rigorosamente il distanziamento sociale, osservato anche nella piccola tribuna che ha ospitato la regina, scortata da due ufficiali. trooping 2020 4Nessuno della famiglia era presente, questa circostanza avrà influito sul suo umore? D’altronde il lockdown inizia appena ad allentarsi, molti tra figli e nipoti si trovano ancora nelle residenze dove hanno trascorso il periodo di quarantena. trooping 2020 3Unica eccezione il Principe di Galles, di rientro a Londra con la moglie Camilla; i due riceveranno a Clarence House il Presidente francese Macron per celebrare gli 80 anni dell’Appel du 18 juin che il Generale De Gaulle pronunciò dai microfoni della BBC per spingere i Francesi alla resistenza contro i Nazisti, che quattro giorni prima avevano occupato Parigi. Quanto alla mise direi che Sua Maestà che si merita anche la corona di regina del riciclo: il pardessous color tiffany di Stuart Parvin con cappello in tinta firmato Rachel Trevor Morgan lo abbiamo visto già in due occasioni – e che occasioni! – in poco più di un anno. Le ricordate? Qui vi svelo l’arcano Re-Opening of Parliament

trooping 2020 leek brooch (2)Quanto alla spilla, di solito al Trooping the Colour la sovrana indossa il badge del reggimento impegnato nella cerimonia, e oggi non ha fatto eccezione: sulla spalla sinistra brillava la Diamond Leek Brooch, con il porro che è uno dei simboli del Galles, e quello delle Welsh Guards.

 

 

2 pensieri su “Trooping the Colour 2020, a low-key celebration

  1. Il riciclo dovrebbe essere una cosa comune e scontata, gli abiti sono costosi e su misura, se ci si trova bene perché uno non dovrebbe rimetterli? Se li scarta chi altro potrebbe indossarli? Basta far ruotare gli accessori e i gioielli oppure apportare qualche piccola modifica sartoriale. Dovrebbe essere additato chi non lo fa semmai. Nel ventunesimo secolo vai col riciclo, ci sono abiti che oltretutto fanno parte di noi, calzano bene, si legano a dei ricordi, sono un oggetto di affezione. Non mi sembra che tutti i reali siano allineati con questa visione.

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    • Anni (meglio, decenni) fa si diceva che le royal ladies non riciclassero praticamente mai, nel caso solo dopo aver modificato il modello. E si diceva che donassero – o vendessero – gli abiti indossati. Ora mi sembra che il riciclo sia ampiamente sdoganato: la Regina replica spesso, a volte con modifiche, ma la Princess Royal è imbattibile, rimette tranquillamente capi di quarant’anni prima. Beata lei che ci entra!

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