Mettiamola così: il periodo è quello che è, la crisi sanitaria non dà ancora tregua e Lady Violet ha avuto qualche giorno complicato, ma va detto che comunque il periodo pasquale non sempre porta con sé quella serenità che è protagonista di ogni augurio di stagione. E se pensavamo di aver visto il massimo quel giorno di Pasqua di tre anni fa, quando all’uscita dalla messa nella cattedrale di Palma de Mallorca la Reina Letizia quasi mise le mani addosso alla suocera (vi ricordate? 2018 A Royal Year – 12 mesi in 12 foto), quest’anno registriamo addirittura un mezzo colpo di stato in Giordania, col principe Hamzah, fratellastro del sovrano, accusato più o meno velatamente di far parte del complotto (e la di lui madre, la ex regina Noor, che sdegnata lo difende a spada tratta). Proviamo allora noi ad alleggerire l’atmosfera per quanto possibile, esaminando le poche mise viste in questi giorni addosso alle royal ladies. E partiamo da chi di solito non compare nella nostra – invero un po’ singhiozzante – rubrica: lei, Her Majesty Queen Elizabeth II, che di solito non fa parte della rassegna, rifuggendo ormai da ogni umana catalogazione.

Impossibilitata a partecipare al tradizionale rito del giovedì santo, la sovrana ha partecipato in privato alla messa ma ha voluto fare gli auguri ai sudditi con un paio di fotografie che la ritraggono qualche giorno prima – il 23 marzo – in passeggiata col Principe di Galles nei giardini di Frogmore House, a Windsor. Se il futuro re indossa un classico cappotto di cammello, che i maligni sostengono essere lo stesso da decenni (non è vero! ne ha sia a doppio petto sia a un petto solo, come questo) la regina stupisce in loden con mantellina – il modello si chiama Havelock – con stivali e uno dei classici carré Hermès semplicemente annodato sotto il mento.

Da non perdere assolutamente il dettaglio di stile che ha trionfato quest’anno: i guanti tricot. Che nel suo caso immagino siano degli autentici Far Isle e non lavorati da un’insegnate del Vermont come quelli che Sanders ha indossato all’inaugurazione della Presidenza Biden. E adesso chi glielo dice a Bernie? Chic, of course.
Tra le poche ad aver partecipato in persona a qualche evento c’è la Duchessa di Cornovaglia, che due settimane fa ha accompagnato il marito in visita ufficiale in Grecia, per celebrare i due secoli d’indipendenza del Paese. Un viaggio particolarmente significativo per Charles, che non ha marcato di rimarcare l’origine del padre, nato a Corfù quando i Greci celebravano il primo secolo da nazione indipendente.

Per la cena offerta dalla Presidente Katerina Sakellaropoulou Camilla ha indossato un raffinato caftano azzurro polvere con dettagli in oro; in oro anche gli accessori – magari avrei evitato quella mascherina – e una bellissima stola con inserti di pizzo. Chic.
Per gli appuntamenti di giorno la duchessa ha optato sempre per il classico bicolore bianco e blu, che fa sempre la sua figura, perfino sulla mascherina con le tre piume de principe di Galles. Chic.
Bicolore anche per la Reina Letizia, che in visita nella minuscola Andorra ha optato per pantaloni neri e una bella giacca principe di galles (Carolina Herrera), fermata da un’alta cintura (lei può). Una sorpresa le scarpe flat Hugo Boss, che a me piacciono assai, ma naturalmente sottolineano la notevole differenza d’altezza col Rey.

Che al contrario della moglie sceglie il colore: giacca a scacchettoni bluette con cravatta granata – sarà tifoso del Torino? – e gli inevitabili mocassini con nappina. Chic lei, shock lui.
Ancora bicolore, nel classico stile marinaro con tshirt a righe di Hugo Boss, uno dei brand preferiti della Reina, che per la visita al villaggio di Fuendetodos presso Zaragoza, dove 275 anni fa nacque Francisco Goya, ha riciclato una giacchina bianca con grossi bottoni neri indossata la prima volta nel lontano 2008. Fin qui benissimo, ma personalmente detesto sia quei pantaloni gaucho (una mia amica li chiamerebbe acqua in casa) con le sling back kitten heel (tradotto: le scarpine con cinturino al tallone e tacco a rocchetto). Che vi devo dire? Boh.

Il 24 marzo però i media spagnoli hanno distratto lo sguardo dalla rigidamente stilosa Reina per posarlo sulla gemma più preziosa della corona; Leonor, Princesa de Asturias, ha affrontato il primo impegno ufficiale in solitaria, il trentesimo anniversario dell’istituto Cervantes. Se l’occasione era nuova, la mise era invece riciclata: l’erede al trono ha ripetuto pari pari quanto indossato lo scorso ottobre per la consegna dei premi intitolati a lei: abito del brand spagnolo Poète e kitten heel di camoscio nero (Pretty Ballerinas).

Che francamente avrei evitato, perché finiscono con l’intristire un abito non particolarmente allegro, che non fa risaltare l’incarnato eburneo della fanciulla. Il modello dell’abito non mi fa impazzire, ma certamente è assai complicato mettere d’accordo un’età così giovane, un titolo così ingombrante e un’occasione così formale; niente giudizi fino alla maggiore età, ma quanto ci sogniamo di vedere Leonor in un bel rosso, in verde smeraldo, in turchese?
Ciao, ben tornata! Anche io spero, ogni volta, in colori più decisi per Leonor! Il rosso le sta benissimo e così il blu. Ma niente. Continuerò a sperare. Camilla in azzurro mi è piaciuta tantissimo, che eleganza quel caftano!, mentre durante il giorno ho apprezzato il completo bicolore, l’altro è troppo scuro anche per lei. Felipe choc è quasi..uno choc! 😄 E sono d’accordissimo sui “pantaloni acqua in casa”. Quelli indossati da Letizia mi danno sempre l’idea che di colpo mancava stoffa e hanno chiuso lì! Non è nemmeno facile portarli, secondo me.
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Il problema dell’abito di Leonor è che quel modello in quel colore finisce per sembrare una di quelle camicie da notte di flanella. Che dire, speriamo!
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Capitolo Giordania. Da parecchi anni corrono voci di disaccordi tra Noor e il figlio e il resto della famiglia. È vero che Hamzah è stato sostituito come erede al trono per dare spazio al primogenito del re però non è né il primo né, probabilmente, l’ultimo in quella famiglia. Ho letto giusto oggi che anche due zii di Abdullah (e quindi di Hamzah) sono stati in passato principe ereditario a turno, diciamo così. Sembra una sorta di abitudine familiare per coprire il ruolo finché non nasce o cresce l’erede definitivo. A pelle non mi dicono granché Noor e Hamzah ma posso immaginare che abbiano dovuto rinunciare a parecchio potere e non dev’essere facile. Ma sono passati quanti anni? Possibile che uno debba finire a frequentare conoscenti ed eventi non proprio così leali al fratello sovrano?
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Temo che le regole della successione non siano chiarissime, consentendo al Re di nominare per decreto erede al trono un maschio della famiglia che non sia suo figlio. Credo che queste designazioni siano servite per mettere in sicurezza il trono, che è sempre stato piuttosto fragile. Poi le numerose mogli con relativi figli finiscono naturalmente per creare situazioni complicate. Mi sembra che l’attuale sovrano, che si sta rivelando meglio di come molti si aspettavano, voglia modernizzare dando un tono più “occidentale” e meno legato alle logiche tribali.
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Secondo quello che ho letto la Costituzione giordana considera erede il primogenito del re a meno che il sovrano, appunto, decida di affidare la carica ad un altro parente. L’attuale re è amato ma ci sono alcuni (non so quanto influenti) a cui non piace affatto la modernità che cerca di portare al Paese. Mi viene il dubbio che forse tali signori perderebbero troppi vantaggi… Hamzah pare che sia piuttosto tradizionalista, più vicino al rigore islamico che all’aperta tolleranza. Purtroppo è difficile seguire bene perché escono poche notizie però la situazione interna della famiglia reale giordana dev’essere piuttosto interessante da osservare.
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Molto interessante. Penso che il problema, o almeno uno dei problemi, sia che i Paesi mediorientali si basino ancora su forti logiche tribali; la Giordania è uno stato piccolo, ma in posizione strategica tra Oriente e Occidente. Tra l’altro è sottoposto spesso a stress notevoli: pensa ora solo all’enorme problema del divorzio della principessa Haya dal potentissimo sceicco di Dubai. Tenere tutto insieme dev’essere difficile, se poi ci aggiungi le ambizioni dei vari pretendenti diventa ancora più difficile. I due fratelli qualche giorno fa sono apparsi insieme, a dare il segnale che la crisi è superata. Almeno per ora, non so per quanto.
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Quando ho letto la notizia e sopratutto quando è uscito il video di Hamzah consegnato alla BBC (in tempo di record!) ho pensato “Ah, rieccoci! Un altra vittima dichiarata”. Perché ripeteva ” non è colpa mia se…” oppure “mi hanno bloccato in casa e tolto le comunicazioni”. Ma caspita! Sei un probabile sospettato in un colpo di Stato (per fortuna mancato), hai contatti a rischio e per di più sei tenuto d’occhio dall’intelligence del tuo Paese e ti aspetti di andartene in giro libero e beato? Mi sembra assurdo. Comunque attraverso la mediazione dei suddetti zii di cui sopra ha firmato una dichiarazione ufficiale di sostegno al fratello re, controfirmata da zii e cugini. Dubito seriamente che sia proprio spontanea e sincera ma tant’è.
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Che ti devo dire, non ci sono più i congiurati di una volta!
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Riprendiamo le antiche e buone abitudini!
Allora:
– per la prima volta in assoluto devo dire che purtroppo sia la Regina che Carlo stavolta non mi sono piaciuti.
La Regina è manifestamente infagottata in quel cappottone decisamente fuori misura: spalle troppo larghe, mantellina troppo lunga così come l’orlo, sovrabbondante di almeno 15 cm. La misura giusta per un cappotto portato con gli stivali è o stile minigonna, che non credo che la Regina porterebbe mai, oppure 2 dita sotto il bordo dello stivale, in modo che non si veda quell’antipatica porzione di pelle tra stivale e cappotto. Visto così, direi che il capo è di Camilla. Il cappotto del principe invece è troppo fasciante, tira sui fianchi e quindi sulla bottoniera, direi che gli stava a pennello almeno una ventina di anni fa, quando era più snello, e ci credo che risalga a quell’epoca.
– Camilla sempre molto molto fine, elegante ed adeguata alla sua età. Un piccolo appunto sulla terza foto, il cappottino tira leggermente sui fianchi, ma glielo perdoniamo volentieri, così come la mascherina argentata; avrebbe fatto molto peggio se l’avesse messa dorata.
– Letizia molto bene nella prima foto, malino nella seconda; la maglietta a righe (che mia mamma aborriva in tutte le circostanze tranne che in spiaggia) ed i pantaloni alla pescatora, che oltretutto le stanno malissimo per via delle caviglie troppo secche, sono, a mio parere, decisamente inadeguate alle cerimonie ufficiali, perfino se tenute in riva al mare.
El rey bene nella seconda foto, male nella prima per via delle giacca bruttina come fantasia e demodèe nel modello, con abbinamento terribile della cravatta bordeaux, bruttina pure lei; ça va sans dire, un pugno nell’occhio le scarpe marroni.
Un complimento però glielo devo proprio fare: i calzoni perfetti come lunghezza e come stiratura, molto molto meglio del Principe monegasco Alberto, ormai senza speranza.
– Principessa Leonor: quel vestitino sarebbe stato considerato demodè perfino da mia nonna, brutto il modello e brutta la stoffa. E’ vero che le adolescenti sono difficilissime da vestire, sono alte ma non hanno forme, non sono più bambine ma nemmeno donne, ed allora in genere si cerca di rimediare con modelli piuttosto ampi che diano grazia ad un corpo ancora acerbo. Io avrei visto bene una giacchina tipo quella bianca della madre di color turchese o glicine o porpora su una gonna godet fantasia geometrica o floreale. Sotto la giacchina una blusa a riprendere uno dei colori della gonna.
Alla prossima, mia carissima Lady, e grazie per il tuo impegno a fornirci sempre nuovi spunti di conversazione sul tuo delizioso sofà.
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Cara Maria Teresa, se non ci fossi bisognerebbe inventarti! Penso però che Sua Maestà usi quei cappottoni per cavalcare, il che ne giustifica la misura over. Però li adoro, lei e Charles, in versione décontractée.
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