il 2011 fu un anno eccezionale per i royal wedding, che vide andare all’altare due sovrani già regnanti e un principe che in futuro siederà a sua volta sul trono. Per l’importante anniversario speravamo di vedere feste e balli, diademi e diamanti, invece il 29 aprile i Duchi di Cambridge hanno celebrato in sordina causa pandemia annessi e connessi; i Principi di Monaco non hanno celebrato proprio a causa dell’assenza della sposa (ancora in Sudafrica e recentemente operata di nuovo, ma in probabile recupero, come tutti speriamo e le auguriamo).
Oggi tocca a loro: il 13 ottobre di dieci anni fa il giovane brillante e aitante Jigme Khesar Namgyel Wangchuck, Druk Gyalpo – cioè Re Drago – del Bhutan da sposava la bellissima Jetsun Pema, e gli ottocentomila Bhutanesi conoscevano la loro incantevole sovrana, che a soli 21 anni diventava la regina più giovane al mondo, primato che mantiene ancora. Le nozze, annunciate dal Re il 20 maggio di quell’anno all’apertura della settima del parlamento, ha fatto veramente la storia, dato che il sovrano ha dichiarato di rifiutare la poligamia che pure sarebbe suo diritto. Jetsun è e sarà the one and only. Difficile allora non restare incantati dalla bellezza, la grazia, la delicatezza della sposa, il suo favoloso abito tradizionale, e lo sposo così chiaramente è appassionatamente innamorato.
(Ph: Triston Yeo/Getty Images)
Dieci anni dopo i due sono diventati genitori di due bambini, sono amatissimi dal loro popolo e si sono costruiti una solida reputazione di serietà, capacità e dedizione.
Lui ha cominciato a ingrigire, il che non fa che aumentarne il fascino. Lei mantiene intatta la sua sfolgorante bellezza, che il tempo che passa e la maternità hanno reso appena più dolce, noi li amiamo sempre di più, e accogliamo con gioia ogni foto che ci regalano.
Oggi è il 12 ottobre, e in Spagna è la Fiesta Nacional, celebrata in Plaza de Lima dalla tradizionale cerimonia con l’omaggio alla bandiera e la parata militare, cui hanno presenziato i sovrani, che poi hanno offerto l’altrettanto tradizionale ricevimento a Palazzo per autorità e personalità di spicco.
Al loro fianco solo la figlia minore Sofía; per la prima volta da quando Felipe è salito al trono manca l’erede Leonor, che studia in Galles, e forse rivedremo in patria a fine mese, in occasione del sedicesimo compleanno. Oggi ci dedichiamo all’Infanta, che con un inedito – almeno per l’occasione – abitino in stile boho cattura l’attenzione dei più pur trovandosi tra il fascinoso papà, quest’anno con l’uniforme dell’Esercito (da comandante in capo delle Forze Armate Felipe indossa a rotazione le uniforme delle diverse Armi) e la madre Letizia, impeccabile as usual.
Per la mise di Letizia vi rimando alla nostra rubrica domenicale, mentre vi dico subito Sofía mi piace da pazzi. Note di costume a parte, ciò che vale davvero la pena di notare è il posto assegnato alla fanciulla, a destra del padre, mentre la madre è alla sua sinistra. Questo potrebbe preannunciare un ruolo di rilievo anche per Sofía nelle Casa Real. Non ci resta che attendere!
Altro regno, altra coppia madre-figlia. Accompagnandosi con un inedito bastoncino – che tiene graziosamente in mano più che appoggiarvisi – Sua Maestà oggi ha partecipato a Westminster Abbey alla cerimonia per i 100 anni della Royal British Legion. Nata nel primo dopoguerra a sostegno delle Forze Armate, ha come simbolo il poppy, il papavero rosso che i Britannici indossano nei primo giorni di novembre in ricordo e onore dei caduti.
Siccome non è ancora il momento, Her Majesty ha appuntato sulla spalla “solo” una spilla: la Queen Mary Russian Brooch, che la nonna ricevette come dono di nozze dalla Imperatrice Madre Marija Fëdorovna di Russia, nata Dagmar di Danimarca e dunque sorella della suocera, la Regina Alexandra. Un semplice disegno geometrico fa da base a due grandi pietre carré, un diamante e uno zaffiro, che illuminano il cappotto blu di Stewart Parvin abbinato a un cappello Rachel Trevor Morgan.
Insieme c’è Anne, la Princess Royal, di viola vestita, che dalla morte del padre sei mesi fa è sempre più vicina e affettuosa con la madre.
Restiamo nella capitale britannica per le prime foto della piccola Sienna, che lunedì compirà il primo mese di vita. La bambina non è ancora stata presentata ufficialmente in società, dunque per ora dobbiamo accontentarci di immaginarla – bellissima, come dice nonna Sarah – nel suo carrozzino. Con cui Edoardo e Beatrice sono spesso stati visti passeggiare intorno a St James’ Palace, dove risiedono. Delle varie immagini che circolano ho scelto questa, così abbiamo la possibilità di conoscere i nonni paterni della bambina, i genitori di Edo: la madre Nikki, col pullover a righe, e il padre, il famoso Conte Alessandro Mapelli Mozzi.
Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Nel caso dei Sussex direi che la loro assenza di solito attira l’attenzione, mentre è abbastanza difficile immaginarli in disparte. E comunque questa volta non andranno. Dove? Ora vi dico.
Ricorderete che lo scorso 1 luglio, giorno in cui Diana avrebbe compiuto sessant’anni, William e Harry brevemente riuniti inaugurarono una statua dedicata alla madre nel Sunken Garden, a Kensington Palace (Breaking News – Di&Kids). Per celebrare l’opera e la memoria della principessa era previsto anche un party, naturalmente per un gruppo selezionatissimo di ospiti, che fu rimandato, e il disvelamento dell’opera avvenne dinnanzi a pochi intimi della principessa scomparsa, tra cui le sorelle Sarah e Jane, e il fratello Charles. Il party fu dunque rimandato a settembre, e poi ancora rinviato fino alla data definitiva, fissata per il 19 ottobre. Per qualche giorno ci si è chiesto se i Sussex sarebbero intervenuti, magari cogliendo l’occasione per far conoscere la piccola Lili ai parenti inglesi, e far loro incontrare di nuovo Archie, assente dal suolo britannico da quasi due anni. Ora invece c’è la certezza; Harry e Meghan non ci saranno. Però ci sarà – e come potrebbe mancare – Elton John, grande amico di Diana e protagonista di un’emotiva performance al suo funerale. (Lady Violet a sua volta non sarà al party se non virtualmente, ma vi proporrà un’analisi approfondita della statua di Diana).
Si parla però di un possibile Natale inglese per i duchi e i loro bambini, che potrebbero approfittarne per celebrare (o almeno organizzare) il desiderato battesimo a Windsor alla piccolina di casa. Dunque per ora non vengono, ma non è escluso che verranno in un futuro prossimo.
Chi invece va, e probabilmente non vorrebbe, è il Duca di York, sul cui capo al momento pendono non una ma ben due spade di Damocle: da una parte l’azione legale promossa contro di lui da VirginiaRobinson Giuffre per i presunti abusi sessuali, dall’altra il processo che inizierà a novembre contro Ghislaine Maxwell, amica, compagna, anima nera e chissà cos’altro del defunto Jeffrey Epstein. La figlia dell’editore Robert Maxwell – un altro che in vita ne ha combinate di ogni – non solo è colei che presentò a Andrew il magnate americano, ma per salvare il salvabile potrebbe fare rivelazioni e magari aggravare la situazione del duca. Nei confronti del quale si registra un’insolita presa di posizione dei fratelli: CharlesEdward e Anne nel corso di un incontro avvenuto a inizio anno gli hanno intimato di ritirarsi a vita privata chiudendo definitivamente l’argomento.
Dunque l’unico posto dove può andare (almeno per ora) è a cavallo nel parco di Windsor, sotto l’ala protettrice (e i milioni pe le spese legali) di mammà.
(Ph: Jim Bennett)
Che oggi per la prima volta, dall’inizio della pandemia non ha santificato la domenica in privato ma è andata a messa nella piccola Royal Chapel of All Saints all’interno del parco di Windsor, dove a luglio dell’anno scorso la nipote Beatrice sposò il suo Edo.
Immaginate di avere: un titolo di Regina Consorte, un carattere esuberante, un’altezza di tutto rispetto (1.78 che con i tacchi si avvicina pericolosamente ai due metri), una bella figura e uno stile unico. E di dover inaugurare una mostra su Frida Kahlo, pittrice feticcio del Novecento, latinoamericana come voi, ma al contrario di voi piccola e nera, disperatamente innamorata e crudelmente tradita, il corpo martoriato quanto l’anima. Come vi vestireste?
Máxima non ha dubbi: ricicla un vecchio completo Natan – blusa shocking pink su gonna fantasia – e lo completa con un cerchietto floreale come non si vedeva dai tempi dei romani Floralia.
Un copricapo degno contraltare di quel capolavoro faunistico che fu l’indimenticabile fagiano inalberato alle nozze di Guillaume e Stéphanie del Lussemburgo (A Royal Calendar – 20 ottobre 2012).
Accolta con una certa perplessità da una piccola Frida, la sovrana ieri ha aperto le porte della mostra Viva la Frida! – Life and art of Frida Kahlo, allestita presso il Drents Museum della città di Assen.
L’esposizione resterà in cartellone fino al 27 marzo 2022, e presenta al pubblico non soltanto un’ampia selezione delle opere dell’artista, ma anche abiti, gioielli, e i famosi corsetto che Frida fu costretta a indossare dopo l’incidente che le distrusse la spina dorsale.
Come dire, viva la Frida, ma soprattutto viva la faccia!
It’s never too late! Rubrica domenicale prevista eccezionalmente per il lunedì – in modalità elettorale, diciamo – rinviata al martedì causa crack dei sistemi informatici di mezzo mondo compreso il nostro, e infine pubblicata di mercoledì. Questa volta interamente dedicata alla Royal Family, che per tutta la settimana ha offerto spunti ottimi e abbondanti.
Martedì 5 Ottobre
La Duchessa di Cambridge in visita all’University College London compie un capolavoro di riciclo. Per incontrare i ricercatori impegnati in un progetto di studio sullo sviluppo infantile fino ai cinque anni Catherine ha tirato fuori dall’armadio un abito Zara già indossato a gennaio del 2020. Stampa pied-de-poule collo chiuso da un fiocco, leggero il giusto, sobrio il giustissimo: lo stile bon chic bon genre funziona sempre. Avrei messo scarpe di un altro colore, ma vi dirò, queste pump grigie Hugo Boss aggiungono un tocco di spietato rigore che non mi dispiace affatto. Chic.
Sabato 2 Ottobre
Prima di rientrare a Windsor al termine del periodo di riposo trascorso a Balmoral, Sua Maestà ha inaugurato i lavori del Parlamento di Edimburgo, accompagnata di Duchi di Rothesay, titolo che spetta a Charles&Camilla quando sono in Scozia. Per la prima volta dalla scomparsa del marito, durante il suo discorso la Regina ha ricordato commossa i tempi felici trascorsi con l’adorato Philip nelle Highlands, da entrambi tanto amate. Solitamente Lady Violet si astiene dal commentare l’abbigliamento della sovrana, che ormai appartiene all’empireo della regalità, ma in questo caso non si può fare a meno di notare la bellezza della sua mise: il cappotto (Stewart Parvin) e il cappello coordinato (Rachel Trevor Morgan) sono realizzati in una tonalità di verde bottiglia con una punta di blu non solo splendida, ma anche assai moderna; al confronto il classico tweed verde di Camilla sembra smorto, quasi opaco. Sulla spalla sinistra brilla l’originale Queen Mary’s Diamond Thistle Brooch, le cui linee stilizzate evocano il cardo scozzese. Royal chic.
Spilla con i cardi di Scozia, in versione più classica, anche per la duchessa, che indossa un cappottino di tweed con dettagli tartan. Camilla spesso indossa il tartan nelle Highlands, ed è una scelta che mi piace molto; in questo caso però è appena accennato, tanto da risultare didascalico, un esercizio di stile con poca convinzione. Né sono convinta dalla lunghezza dell’orlo del cappotto, né da quelle maniche bianche che sbucano dal polsino, né men che meno dal basco pennuto. Boh.
Mercoledì 29 Settembre
Viaggio lampo a Derry-Londonderry, in Irlanda del Nord, dei Duchi di Cambridge, reduci dal trionfo della sera precedente (sì, stiamo per parlarne). Catherine, di ottimo umore, sfoggia – oltre a un invidiabile coraggio nel maneggiare tarantole, che ha fatto inorridire certe amiche aracnofobiche di Lady Violet – un completo pantaloni di Emilia Wickstead.
Adoro il colore (non ve l’aspettava eh?) e mi piace la giacca, ma non i pantaloni. Che trasformano la falcata sportiva della duchessa in camminata alla John Wayne, e a dirla tutta fanno pure un po’ di borsa al ginocchio. Banalotto l’abbinamento con dolcevita e accessori blu. Boh.
Martedì 28 Settembre
Ricevute da un Daniel Craig in tuxedo fuxia, alla sua sesta e ultima performance nei panni della spia più famosa del mondo, le due coppie che nei prossimi decenni regneranno (senza mai governare) sulla terra d’Albione hanno riportato un po’ di quel glamour scintillante – non privo di un certo humour – cui abbiamo dovuto rinunciare per parecchi mesi. E non si può dire che non si siano messi d’impegno!
La Duchessa di Cornovaglia ha deciso che fosse il caso di omaggiare un celebre personaggio cinematografico vestendosi da Elsa di Frozen: manca il treccione biondo ma c’è l’abito azzurro ghiaccio cosparso di cristalli, creazione di Bruce Oldfield. Contrariamente al solito, nemmeno il fitting è impeccabile – guardate come scende la spalla destra – e anche la splendida spilla di diamanti si perde un po’, almeno nelle fotografie. Peccato perché è un pezzo notevole anche se meno conosciuto tra i gioielli dello scrigno reale: la Princess Marie Louise’s Diamond Sunburst Brooch, appartenuta a Marie Louise, figlia di Helen e nipote di Queen Victoria, che dal matimonio infelice, poi annullato, con Aribert di Anhalt non aveva avuto figli. La spilla è favolosa, purtroppo non basta. Shock.
E poi c’è lei, la Duchessa di Cambridge, una dea vestita d’oro come come la più bella delle Bond girl. Trovo la scelta di Catherine geniale, l’idea è fantastica, l’equilibrio tra glam(our) e hum(our) perfetto, mi piacciono gli orecchini-patacca smaccatamente falsi, i capelli impalcati (e forse neanche ha mai sentito parlare di Moira Orfei, maestra del genere), l’espressione scanzonata che sembra voglia dire non ve lo aspettavate, vero? Un po’ meno mi piacciono le sopracciglia disegnate, così scure e marcate. E l’abito? Ecco l’abito a me non piace troppo.
Disegnato da Jenny Packham – sembra proprio con in mente i film di Bond – ha qualcosa che mi sembra poco armonico: le spalle troppo appuntite, le braccia scoperte troppo in alto, vanificando la funzione del capedress, il tessuto molto leggero, un po’ tanto carta stagnola. Diciamo che per farne un capolavoro ci sarebbe voluta la mano più sicura di Valentino, o l’estro rivoluzionario di Saint Laurent. Però in fondo è un investimento, andrebbe benissimo anche per la prima di altri film, tipo Cleopatra o magari La Regina di Ninive. Nè chic né shock né boh ma wow!
La bimba di Beatrice di York e Edo Mapelli Mozzi oggi compie due settimane, e ieri finalmente abbiamo scoperto il suo nome: Sienna Elizabeth.
Lady Violet mentirebbe se negasse una certa perplessità per la scelta; il nome ha subito evocato Sienna Miller, attrice deliziosa ma di non luminosissima carriera (e ve lo dico, pure un wrestler che mi era capitato di vedere facendo zapping a New York). Ma in fondo, who cares? Nemmeno Lady Violet è esclusivo, essedo ad esempio il nome d’arte di una cantante, né aristocratica e nemmeno British: la fiorentina Francesca Messina, assunta una ventina d’anni fa a moderata fama, credo mai più ripetuta.
La ragione della mia perplessità sta nel fatto che Sienna è diventato un nome molto popolare nei Paesi di lingua inglese, ma è un po’ middle class, e da Bea&Edo mi sarei aspettata qualcosa di più, come dire, arstoesotico. Un nome ispirato dalle origini italiche di lui, magari uno di quelli di derivazione romana – Lavina, Ottavia – che restano più o meno invariati in lingua inglese.
(Ph: Instagram @Sarah Ferguson)
Tutto ciò premesso, una breve ricerche sula stampa britannica – Hellomagazine, nello specifico – ha fornito una spiegazione piuttosto verosimile, sicuramente interessante, suggerita dal solito amico che non viene menzionato: la coppia voleva davvero un nome di ispirazione italiana, ma che iniziasse con la lettera S, come nonna Sarah. La scelta sarebbe caduta su Sienna sia perché evoca la città toscana, -che però anche nella lingua di Shakespeare mantiene la n singola – sia perché è il termine che oltremanica identifica la terra di Siena, pigmento rosso intenso come i capelli della nonna, della mamma e sembra anche della piccina. Che a questo punto non vediamo l’ora di vedere!
Nota a margine, non c’entra nulla con l’Italia, col nome della bimba né coi suoi capelli, ma finora ogni messaggio diffuso, compreso l’annuncio ufficiale i Buckingham Palace, citano il figlio di primo letto di Edo, il piccolo Christopher detto Woolfie, e lo lodano come fratello maggiore, e questo mi sembra davvero importante e bello assai.