Il principe William è volato negli Emirati, in occasione del giorno che l’Expo 2020 di Dubai ha dedicato al Regno Unito, per parlare di futuro e sostenibilità.

La sua breve assenza ha coinciso con una situazione particolare, e sollevato una questione assai interessante. Come sapete il Principe di Galles è in isolamento per essere risultato – di nuovo! – positivo al covid. Non si hanno informazioni sulle sue condizioni; considerando che Charles ha ricevuto tutte e tre le dosi di vaccino speriamo davvero che in questo caso valga il principio no news good news. Ciò che però sta preoccupando gli Inglesi è il fatto che il principe aveva incontrato la madre solo due giorni prima; Sua Maestà è stata sottoposta a un tampone il cui esito non è stato reso noto, e viene costantemente monitorata. Dunque il 10 febbraio ci si è trovati in una situazione inedita: l’erede al trono in isolamento, la sovrana forse pure, il secondo in linea di successione fuori dal Paese, il terzo minorenne..

Proviamo a fare un po’ di chiarezza. La reggenza è regolata da una legge del 1937, il Regency Act, che George VI – appena diventato Re dopo l’abdicazione del fratello Edward VIII – volle con forza dato che la sua erede aveva solo 11 anni. Contrariamente a quanto era avvenuto in precedenza, quando il Parlamento aveva legiferato in merito a situazioni specifiche, questa legge avrebbe avuto carattere generale. Si stabilì dunque che in caso di morte o interdizione del sovrano, se l’erede fosse stato un minore, la reggenza sarebbe stata assunta dal primo maggiorenne in ordine di successione, Per fare dunque un esempio il più ipotetico possibile, se Elizabeth Charles e William oggi non ci fossero più, ad assumere la reggenza per George dovrebbe essere Harry. Anzi no, perché una delle caratteristiche del reggente è che risieda nel Regno, e Harry ormai vive in California. Dopo di lui chi c’è? Andrew, che benché ritirato dalla vita pubblica, privato dei patronages e dei titoli militari, è ancora nella linea di successione.

Esiste poi un altro ruolo, quello del Counsellor of State; si tratta di senior members della Royal Family, che il monarca delega a fare le sue veci per alcune mansioni come firmare documenti o ricevere le credenziali dai nuovi ambasciatori in caso di sua assenza o temporanea indisponibilità. Tradizionalmente i Counsellors of State sono cinque, ma dopo la morte del Principe Philip, che non è stato ancora rimpiazzato, sono rimasti in quattro, i primi quattro adulti nella linea di successione: il Principe di Galles, il Duca di Cambridge, il Duca di Sussex e il Duca di York. Se dunque accadesse che Sua Maestà e Charles fossero indisposti – temporaneamente, per carità – con William assente, per non lasciare vacante il trono neanche un istante si dovrebbe ricorrere a Harry. Che sta sempre a Montecito, quindi no. Allora, di nuovo Andrew. Peraltro neanche così il problema sarebbe risolto, perché i Counsellors of State dovrebbero operare in coppia Insomma, urge mettersi al lavoro e rifare la lista,. Lady Violet fa il tifo per la Princess Royal e il Conte di Wessex e della Princess Royal, che hanno sempre dimostrato lealtà e affidabilità. E a esaminare la possibilità che a fare parte del gruppo possa essere chiamata anche qualche consorte, che abbia dimostrando capacità e fedeltà alla causa. Fortunatamente ce n’è più di una.
Quanto al Duca di York, ha appena ricevuto due non-regali per il compleanno (compirà 62 anni il 19): il fratello maggiore gli ha ingiunto di non farsi vedere a Windsor, e il Parlamento Nordirlandese ha reso noto che quel giorno non isserà la bandiera in suo onore. Probabilmente perché l’onore non ce l’ha più.


Mentre un carissimo amico libraio, accanito lettore del blog, mi segnala che l’ultima fatica letteraria dell’ex moglie Sarah, il romanzo storico-romantico Her hearth for a compass, tradotto anche in italiano e incentrato sulla figura di una sua pro pro zia, già nella lista dei best seller del Sunday Times, continua il suo viaggio e uscirà a breve in tutto il mondo in una nuova edizione tascabile. Finirà che sarà Sarah a dover mantenere l’ex marito.
Buonasera, riflettevo su quanto letto (girovagando per internet) in questo periodo su Andrew e Harry su quella che secondo la mia “sensibilità” trovo scandaloso e soprattutto “pericoloso” quello di mettere sullo stesso piano (quando si parla di conseguenze “royal”) Harry e Andrew….come si può a mio parere “punire” Harry allo stesso modo di Andrew il primo ha scelto (è vero commettendo una serie di errori) di vivere la sua vita fuori dalla famiglia reale, l’altro per accuse ben più gravi…personalmente lo trovo gravissimo sono due comportamenti che non si possono nemmeno paragonare, a meno che non lo si faccia per favorire (in maniera “nascosta” per distrarre l’opinione pubblica) Andrew….il che sarebbe davvero grave.
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A me capita di leggere, su giornali anche solitamente piuttosto autorevoli, delle sciocchezze sesquipedali, e la mia impressione è che siano pezzi curati da praticanti o dai quei giornalisti che ormai vengono pagati 8 euro lordi ad articolo (a volte addirittura 5), per cui non solo manca l’accuratezza, ma va bene qualunque cosa pur di scrivere. Harry ha la straordinaria capacità di sbagliare praticamente ogni uscita, e forse non gli si perdona di essere stato il beniamino del pubblico britannico e non solo, che ora si sente “tradito”. Ma Andrew ormai non lo sostiene neanche la sua famiglia, ed è accusato di cose molto gravi; il recente accordo economico con la sua accusatrice risolve il problema legale ma certo non lo assolve. Quindi speriamo che in futuro ci si astenga da paragoni impossibili, l’unica cosa che i due hanno in comune è l’essere i figli cadetti, il cui ruolo però evidentemente deve essere rivisto, perché negli anni – e penso anche a Margaret – ha portato parecchi guai.
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