Non temete non ho avuto una crisi mistica e la croce, nonostante l’abbondante presenza di ametiste, non appartiene a Lady Violet.

Kristian Spofforth, responsabile del dipartimento gioielleria nella sede londinese di Sotheby’s, ci informa che ieri, tra gli oggetti offerti in asta nella Royal and Noble Sale, c’era anche questo importante pezzo, la cosiddetta Attallah Cross. Un grande pendente – circa 13,5 centimetri per 9,5, che supera i 45 grammi di peso – creato da Garrard negli anni Venti e acquistato negli anni Ottanta da Naim Attallah, scrittore, editore e uomo d’affari anglopalestinese di religione cristiana. Noto estimatore delle belle donne, ammirava particolarmente l’allora Principessa di Galles, cui prestò spesso il gioiello.

Diana lo indossò in varie occasioni; la più famosa il charity gala nell’ottobre 1987, in favore Birthright, associazione benefica impegnata nella tutela della salute femminile e il rispetto dei diritti umani. Quella sera lo agganciò a una lunga collana, abbinandolo a un abito in stile vagamente barocco, in velluto e seta viola, creato da Catherine Walker.
A questo punto vorrei tranquillizzarvi, non vi sto raccontando tutto ciò in omaggio al mio colore preferito, ma perché la storia di questa meraviglia ha appena subito una svolta inattesa. Ieri la Attallah Cross è finita nelle mani di un’altra principessa, quella del trash; la regina d’ineleganza e imperatrice del cattivo gusto Kim Kardashian. Che se l’è aggiudicata in cinque minuti sborsando 163.800 sterline (cioè 187 mila euro e rotti), cifra piuttosto superiore al valore stimato del gioiello.
Potrei ragionare su quale effetto tale importante monile potrà fare indosso a una signora significativamente meno alta – parliamo di una ventina di centimetri – di Diana, ma non lo farò, Temo però di vedere presto la croce piazzata trionfalmente sull’abbondante Golgota kardashianesco. Sperando che non voglia usarla per evidenziare il suo pezzo forte, magari lasciandola penzolare sul generoso e sempre generosamente esposto derrière.
P.S. l’equazione scollatura/Golgota non è mia, ma la citazione di un episodio attribuito al Cardinal Lambertini (poi Papa Benedetto XIV).