L’arte di essere secondi

Il mese prossimo porterà con sé due importanti compleanni: gireranno la gloriosa boa dei 18 anni due deliziose fanciulle, che oltre all’età hanno in comune l’essere secondogenite, figlie cadette, insomma due spares. Il 21 aprile è il gran giorno di Isabella di Danimarca mentre otto giorni dopo, il 29, tocca a Sofía di Spagna. E se nulla si sa dei festeggiamenti per la Infanta, la Casa reale danese ha già pubblicato il programma delle celebrazioni per Isabella.

(Ph: Steen Evald, Kongehuset)

Il suo compleanno cade il giorno dopo Pasqua, e forse per questo i festeggiamenti sono stati anticipati. Venerdì 11 aprile alle 14.00 il municipio di Aarhus si aprirà ai giovani creativi: musicisti e danzatori emergenti si esibiranno per gli ospiti, studenti delle scuole professionali prepareranno il rinfresco e non mancherà una sfilata di moda sostenibile realizzata con materiali innovativi curata dai nuovi talenti della moda. Un centinaio gli ospiti provenienti da associazioni giovanili e istituti scolastici della città, cui se ne aggiungeranno altri 50 estratti a sorte.

La sera di martedì 15 aprile la principessa, i sovrani e il resto della famiglia assisteranno a uno spettacolo messo in scena al Det Kngelige Teater, il teatro reale. Anche in questo caso saranno i giovani performer ad animare la scena, davanti ai reali e a un migliaio di giovani connazionali tra i 17 e i 24 anni, che avranno la possibilità di ottenere il loro biglietto tramite lotteria. Insomma una festa di giovani, che è sempre la cosa più giusta e allegra.

(Ph: Casa de S.M. El Rey)

Classico understatement di famiglia invece per l’Infanta Sofía che sta concludendo il ciclo di studi superiori al prestigioso UWC Atlantic College in Galles, i cui progetti per il compleanno restano avvolti nel mistero. A dicembre l’altissima fanciulla ha sostenuto il suo primo impegno ufficiale in solitaria, la consegna dei premi al concorso fotografico Objetivo Patrimonio, il che ci fa pensare a un suo progressivo coinvolgimento nelle attività della Corona, modulato sulle scelte che verranno fatte nel prosieguo della sua formazione. Sofía potrebbe seguire le orme della sorella maggiore e seguire un addestramento militare, o iscriversi all’università, magari all’estero come fece suo padre. O magari ci stupirà con qualcosa di totalmente inatteso, vedremo!

(Ph: RVD/Z.M. de Koning)

In aprile festeggerà i 18 anni anche un’altra principessa, Ariane dei Paesi Bassi. Il suo compleanno è il 10 e non oso immaginare cosa si inventerà Máxima per la piccola di casa. La principessa olandese studia a sua volta all’UWC, United World College, ma ha scelto la sede di Trieste. Diversamente da Isabella e Sofía lei non è esattamente the spare essendo la terzogenita dei sovrani e dunque la terza in linea di successione; e si sa, più il trono si allontana più la libertà di scelta aumenta. Anche nel suo caso, staremo a vedere, ma quello che mi piacerebbe davvero è che queste ragazze interpretassero in modo nuovo il loro ruolo soprattutto, naturalmente, se dovessero avessero parte attiva nelle loro famiglie, a sostegno di fratello e sorelle sul trono. Il modello alla fine c’è, ed è una donna: la sublime Princess Royal, l’incrollabile Anne.

E a proposito di Royal Family, e di spare, alcuni di voi hanno chiesto il mio parere sulla spare’s consort e sul suo programma di lifestyle With love, Meghan, disponibile da qualche giorno su Netflix, per cui oggi ho guardato il primo episodiio. Premessa 1: non mi appassiona la tenzone Kate vs Meghan, che penso, aldilà delle intenzioni delle protagoniste sia costantemente attizzata da certa stampa e rinfocolata da chi è certo che il proprio parere faccia giurisprudenza. Premessa 2: forse anche a causa della notte insonne appena trascorsa ho seriamente rischiato di addormentarmi sul divano. Eviterò di soffermarmi sui dettagli: i gioielli indossati dalla duchessa, le sue mise, o le ricette un po’ così, a partire dalla pasta con pomodorini e buccia di limone cotta direttamente in padella aggiungendo acqua dal bollitore. Si tratta di una ricetta molto simile a quella della britannica Anna Jones ( https://annajones.co.uk/recipes/kale-tomato-and-lemon-zest-one-pot-spaghetti) che peraltro riscuote un certo successo tra chi l’ha provata.

E qui consentitemi un brevissimo discorso serio: ignoro quale sia il target del programma, che immagino dedicato a un pubblico probabilmente statunitense, comunque extraeuropeo. Il lifestyle è inestricabilmente intrecciato alla cultura di provenienza, per cui pensare che uno abbia ragione e sappia “come si fa” mentre tutti gli altri no, non ha francamente alcun senso. Nessun giapponese pensa che nel resto del mondo si debba prendere il tè secondo la tradizionale suggestiva cerimonia nipponica, e naturalmente culture più antiche e complesse tendono a considerare le altre un po’ naif. Quello che invece mi ha colpito davvero è la sostanziale inutilità dell’insieme, tutto visto e stravisto; e da decenni, per quanto mi riguarda. Uso eccessivo dell’enfasi – tutto è incedibile, meraviglioso, stupendo – paragoni azzardati “i piselli come perle verdi” le candele fatte a mano (le fa anche la madre del Presidente del Consiglio, ma almeno lei lei vende nei mercati, e viva la faccia). Mi è tornato in mente che negli anni ’80, quelli dell’edonismo reganiano e della Milano da bere, le riviste femminili pubblicavano inserti dove le signore del gran mondo (o medio, aspiranti a una promozione) illustravano il loro modo di ricevere, le mise en place coi piatti “di famiglia” – magari comprati la settimana prima – le ricette della nonna, di solito di gran qualità su questo la nostra tradizione è praticamente imbattibile. Pubblicazioni piacevoli, che collezionavo prendendo qualche spunto, soprattutto per le tavole. Ma appunto, parliamo di quarant’anni fa. Insomma, mi chiedo perché persone con quella visibilità, quella disponibilità economica, quella (giusta) ambizione non si affidino a qualcuno in grado di inventare qualcosa di nuovo, più interessante, meno scontato. Non sorprende che, pur tra le tante critiche, il programma per ora abbia comunque un suo successo, quello che fa Meghan desta ancora interesse, e di questo beneficiano senz’altro, ad esempio, i prodotti usati. Quanto a me, non credo vedrò il secondo episodio; ma d’altronde non penso avessero in mente Lady Violet come pubblico di riferimento.

Le foto del giorno – Chi viene chi va chi lascia e chi resta

La prima foto e la prima notizia riguardano l’Italia, anche se di riflesso: è arrivata nel nostro Paese la più giovane delle principesse olandesi, la sedicenne Ariane, pronta per iniziare il nuovo anno scolastico presso lo UWC Adriatic, sede italiana del Collegio del Mondo Unito Adriatico, che si trova a Duino sul golfo di Trieste. Una bella scelta, che rimarca gli ottimi rapporti dei reali con l’Italia; vi ricorderete che per molti anni la sede delle loro vacanze era l’Argentario, nella villa L’Elefante Felice, poi venduta.

(Ph: RVD/ZM de Koning)

Simpatica e spigliata, molto cresciuta e già molto attenta al look sulle orme di mamma Máxima (notare i pantaloni ampi la canotta marinière e la tonalità dello smalto), a me Ariane piace tanto. Le diamo un caloroso benvenuto e speriamo si trovi benissimo.

Ad andare invece sono i sovrani britannici che no, non vanno a quel paese dove qualcuno forse vorrebbe mandarli, ma hanno finalmente riprogrammato la prima visita estera da quando sono sul trono. Visiteranno gli amici/nemici francesi, compiendo quel viaggio già annunciato e poi rimandato per le tensioni sociali che di recente hanno infiammato la Francia. Il programma deve ancora essere dettagliato, di certo al momento al momento c’è la data, dal 20 al 22 settembre, e la meta, Parigi e Bordeaux. Noi restiamo in educata attesa di vedere ciò che in fondo ci interessa di più: i gioielli che sceglierà la regina e in subordine le mise della Première Dame. À bientôt.

C’è invece un po’ di confusione sull’arrivo in Europa dei Duchi di Sussex; il 7 settembre è confermata la presenza di Harry alla consegna dei premi dell’associazione WellChild, di cui ha il patronage. Poi le cose si complicano perché il giorno dopo è il primo anniversario della morte della nonna regina, e dunque potrebbe ricordarla con la famiglia – non sono previste cerimonie ufficiali – e secondo alcuni cogliere l’occasione per chiarirsi almeno con il padre, cosa che a dar retta a certe voci entrambi vorrebbero. Il 9 il principe sarà sicuramente in Germania, a Düsseldorf, per l’apertura degli Invictus Games, che si protrarranno fino al 16; qui dovrebbe essere raggiunto dalla moglie Meghan e forse dai figli, visto che il 15 Harry compirà 39 anni. Insomma altro non so, aspettiamo e speriamo.

A lasciare, per ora solo l’account Instagram, è invece Charlène de Monaco che ha appunto chiuso il suo profilo. In questi giorni sulla stampa sono uscite notizie che vorrebbero i principi sovrani insieme solo formalmente con la princesse che risiederebbe in Svizzera e comparirebbe a fianco al marito solo in determinate occasioni. Cosa ci sia di vero per ora non è dato sapere, però va detto che la coppia è appena stata in vacanza con i due figli e sembrava in buona armonia. È certo invece che questa estate il Principato è stato agitato da uno scandalo politico (e dunque economico) con protagonista il braccio destro di Albert II, che è stato prontamente allontanato. Dato il proverbiale riserbo (chiamiamolo così) che protegge le cose monegasche al momento ho capito abbastanza poco, e non saprei dire se c’entra qualcosa con la scelta di Charlène di chiudere un profilo social; l’unica cosa che mi viene in mente è che il fratello Gareth, dilagante nel Principato, possa avere avuto un qualche ruolo, ma al momento nulla so di sicuro.

(Ph: Instagram @nicole.coste)

C’è invece altro che potrebbe aver irritato (eufemismo anche questo) Charlène, e lo vedete rappresentato in queste immagini: ieri, 24 agosto, ha compiuto vent’anni Alexandre Coste, figlio naturale poi riconosciuto da Albert, nato dalla relazione con l’allora hostess di origine togolese Nicole Coste. La quale invece il suo profilo Instagram lo tiene ben aperto, e ci ha postato le foto del party di compleanno del figlio, cui era presente anche il padre principe, seduto tra madre e figlio.

(Ph: Instagram @nicole.coste)

E la torta era quanto di più principesco e monegasco si potesse immaginare. Io ci avrei visto bene la scritta hic manebimus optime, e chi vuole capire capisca.

Le foto del giorno – Estate!

Arriva l’estate e arrivano puntuali le foto della famiglia reale olandese. Quest’anno scattate a Zuiderstrand, la spiaggia dell’Aja battuta dal vento che scompiglia artisticamente i capelli delle signore, un po’ meno artisticamente quelli del re.

Tutti e cinque hanno scelto mise casual, con le figlie vestite più da grandi della madre, che bambineggia un po’ in completino di sangallo (ToryBurch) e fermaglio in testa. La secondogenita (e neodiciottenne) Alexia si distingue dalle sorelle, riaffermando la sua natura di aspirante modella/femme fatale. In compenso il re riesce a dare una certa dignità alla giacca azzurra, nipote di quelle tremende color carta da zucchero che impazzavano negli anni ’70 (prima o poi parleremo di come il carta da zucchero e il ruggine abbiano infestato quel decennio).

E a proposito di passato, chi ricorda Willem-Alexander come un giovanotto pacioccone, non particolarmente affascinante – i capelli a elmetto biondo fragola avevano la loro responsabilità – e secondo i rumors appassionato cultore di birre non può non apprezzare l’uomo solido e affettuoso che è diventato, a dimostrazione che trovare la (o il) partner giusto nella vita non è indispensabile, ma aiuta.

Beato tra le donne, innamorato e fiero delle sue figlie, forse consapevole di essere la parentesi azzurra in una dinastia che da quasi un secolo e mezzo predilige la guida femminile: Wilhelmina, Juliana e Beatrix prima di lui, Catharina-Amalia dopo. Con le due sorelle minori che già dichiarano la loro intenzione di essere di supporto alla futura regina, quando sarà.

Le figlie crescono, le mamme imbiancano (ma anche no), le geometrie familiari si ridisegnano, e questa è la mia foto preferita: ragazze al centro, genitori ai lati. Senza dimenticare uno dei protagonisti della giornata: Mambo, il barboncino toy della regina

Mambo, kom hierl! Che ai cinofili più cinefili (e viceversa) tra voi non può non ricordare il celeberrimo Marcello, come here! con cui Anita Ekberg a mollo nella fontana di Trevi chiamava a sé Marcello (Mastroianni) nella Dolce Vita. Per godervi la regina che riacchiappa il cane, e curiosare un pochino in questa famiglia, non vi resta che dare un’occhiata al video. https://www.rtlnieuws.nl/nieuws/video/video/5393619/koninklijke-hond-mambo-steelt-show-tijdens-fotomoment-oranjes

Dai Mambo, corri!

Le foto del giorno – Compleanni e anniversari

Cari lettori, dedicheremo il fine settimana alle nozze di Alexandra di Lussemburgo, e da lunedì ci concentreremo sull’incoronazione di King Charles III e Queen Camilla, che è sicuramente l’evento clou del periodo, se non addirittura dell’anno. Il Regno Unito ancora più del solito monopolizza l’attenzione, ma essendo noi dei royal watcher a modino non possiamo dimenticare altri importanti anniversari: quest’anno infatti celebrano i 10 anni sul trono ben due sovrani: Willem-Alexander dei Paesi Bassi e Philippe dei Belgi.

Il primo ha festeggiato ieri anche il cinquantaseiesimo compleanno in quello che si chiama Koningsdag, il giorno del re. Quest’anno organizzato a Rotterdam, una grande festa di piazza cui il sovrano ha partecipato con la sua coloratissima famiglia, riuscendo con successo a non venire eclissato da tanta policroma esuberanza.

Assente la secondogenita Alexia, impegnata in una sessione di esami nel liceo internazionale che frequenta in Galles, il sovrano è apparso felice come non mai tra la consorte Máxima, l’erede al trono Catharina-Amalia e la piccola di casa (si fa per dire, coi tacchi raggiungono tutte il metro e novanta paterno) Ariane. E noi possiamo astenerci dal commentare le loro mise?

Tailleur pantalone avorio per Ariane, con top, scarpe borsa e bandeau cobalto, una delle interpretazioni più fresche e piacevoli di un classico primaverile, il bianco e blu Il completo è Max&Co, in envers satin, gli accessori invece sono rubati all’armadio della madre, cosa che secondo me vedremo spesso nei prossimi anni, visto il numero di giovani princesse in circolazione. Máxima regina dei prati con un completo composto da ampia blusa e amplissimo gonnellone (Natan che sorpresa!) con bandeau in tinta di Fabienne Delvigne, già indossato alcuni anni fa. Natan anche le scarpe non particolarmente donanti in un bianco un po’ infermieristico; bianchi il soprabito, i guanti, e la borsetta che la settimana scorsa portava la figlia minore (Royal chic shock e boh). Una mise con cui la regina ha probabilmente voluto rendere omaggio alla bandiera biancoverde di Rotterdam. Verde anche per Catharina-Amalia ma solo per la borsa: il famoso modello Le Bambino di Jacquemus – brand francese divenuto di gran moda – su completo pantaloni Marina Rinaldi in fucsia, colore che le sta benissimo.

Ne avete abbastanza di colore? Si passi al bianco e nero! Come la foto che ritrae Rajwa Al Saif nel giorno in cui la futura principessa di Giordania compie 29 anni. Il fidanzato Hussein le fa gli auguri sui social, auspicando di vivere con lei una vita di amore compassione e impegno. Lui i 29 anni li compirà tra due mesi esatti, il 28 giugno; in mezzo il loro attesissimo matrimonio. Foto bellissima di una ragazza altrettanto bella, che personalmente preferisco in versione semplice, come questa.

E a proposito di bianco e nero: non è un compleanno, non è un anniversario, ma non ho potuto resistere. A una settimana dall’incoronazione William e Catherine sono nel Galles del sud per un tour di due giorni. Oggi hanno visitato Aberfan, villaggio dove nel 1966 una valanga di materiale di risulta scivolò a valle ingoiando le vite di 116 bambini e 28 adulti (la storia è raccontata anche nell’episodio omonimo della terza serie di The Crown). L’occasione richiedeva una certa sobrietà, per cui la principessa ha scelto un cappotto nero di Catherine Walker con accessori in tinta, su un abito bianco e nero di Zara.

A disegno principe di galles. La Principessa di Galles. In Galles. Sublime. (L’abito era stato indossato in precedenza, ma allora Catherine era Duchessa di Cambridge… Royal chic shock e boh – Ottobre 2021)

Royal chic shock e boh – Stile e design

Si è appena chiusa la Milano Design Week che ha attirato un pubblico multiforme, comprendente addirittura una regina in attività e una in pectore. La prima ad arrivare è Mary, Principessa Ereditaria di Danimarca, che sceglie una mise non particolarmente apprezzata da molti, che – gusto a parte – è molto meno banale di quanti sembri.

Mary indossa una gonna plissé a blocchi di colore sulle tonalità del blu, simile a qualcosa che avevamo già visto (e criticato: Un matrimonio e un compleanno), che la principessa aveva già usato in precedenza. Qui la scelta ha un particolare significato, e vi spiego perché. Il padiglione This is Denmark ospita le principali aziende creative danesi, concentrate sulla creazione di un design sostenibile e senza tempo. Questa filosofia è interpretata a perfezione da Designers Remix, brand di moda del Paese scandinavo che punta su minimalismo, semplicità e rinnovabilità; infatti la gonna è in un tessuto particolare ottenuto dal riciclo delle bottiglie di plastica. Mi piace? Non particolarmente, anche perché trovo che il plissé si apra troppo, però approvo l’intenzione. E la moda che gioca un ruolo nei cambiamenti sociali, anche piccoli, a me piace sempre. Chic.

Sulla mise serale probabilmente saremo tutti d’accordo. Di solito non amo le giacche di taglio maschile sui vestiti leggeri, ma in questo caso, davanti alla sinfonia di viola tra l’abito Prada e le scarpe Gianvito Rossi (le classiche Gianvito 105, di cui Mary ha una vera collezione) la giacca neanche la vedo. Non particolarmente innovativa, ma chic.

Parte Mary e arriva Máxima. L’obiettivo è lo stesso, sostenere il design del proprio Paese; lo strumento pure, usare gli abiti per lanciare un messaggio; ma l’effetto finale è totalmente diverso. La regina olandese si è presentata con un trench di Claes Iversen che definire clamoroso è poco. Mi fa venire in mente Oscar Wilde, o si è un’opera d’arte o la si indossa. Ora, magari definirlo opera d’arte può essere esagerato, ma è sicuramente un oggetto notevole. Questo è il suo pregio e il suo limite, perché un capo di abbigliamento non è solo un oggetto da guardare ma qualcosa con una, anzi più funzioni. Dunque identifico due problemi: da una parte le creazioni di Claes Iversen sono talmente concettuali da rischiare di non adattarsi perfettamente al corpo che devono vestire (e ripetiamolo, è l’abito che deve adattarsi al corpo, non il contrario). Il secondo problema è Máxima, che prende qualsiasi cosa che ci aggiunge qualsiasi altra cosa, secondo il suo stile. In questo caso pantaloni ampi, turchesi, con risvolto altissimo, capelli al vento, pure una clutch dorata! Insomma tanto di tutto, troppo di tutto, ma il trench oblato io lo adoro! Chic no, ma che importa?

Secondo incontro, un ricevimento, secondo Claes Iversen già indossato (Royal chic shock e boh – Giugno 2019). Non mi era piaciuto allora e non mi piace ora, per le ragioni sopra elencate: l’abito ha una linea che si adatta con difficoltà al corpo, e Máxima ci mette troppo di suo, un gran pasticcio, Shock.

Si torna in patria e iniziano le celebrazioni per i dieci anni sul trono; primo appuntamento, un concerto a Rotterdam, cui partecipano anche la ex sovrana Beatrix, la principessa Laurentien e due delle tre figlie dei sovrani (la secondogenita Alexia studia all’estero).

L’erede al trono Catharina-Amalia si ispira al total black della nonna Beatrix, che però risulta più giovanile. Per lei total blue, con un abito in crêpe LK Bennett sotto il cappotto Natan (per carità, fermati finché sei in tempo!). Sarà la mise seriosa, saranno i sandali argentati, saranno le calze catarinfrangenti ma più che una giovane principessa sembra la madre dello sposo. Boh. Più semplice Ariane in tailleur pantaloni nero, senza giudizio perché minorenne.

Tanto sobrie le figlie, quanto pirotecnica la madre, e non è una novità. Ora, va bene l’abito di chiffon a balze, creazione di Rebecca de Ravenel, brand di nicchia molto chic ma pensato più pomeriggi al mare con sandali flat – passi l’inutile cintura con nappina appesa come un impiccato, passino pure i sandali con tacco e superfluo plateau (Gianvito Rossi) ma la calza nera col puntale in bella vista no, non si può accettare. Shock, uno dei più grandi e convinti mai assegnati.

Per raffreddare il mio sdegno ci vuole un clima scandinavo, ed esempio l’Elle Fashion Gala a Stoccolma, alla presenza di Carl Philip e consorte. Sofia indossa un completo di Lisa Yang, brand svedese che produce esclusivamente cachemire, in ogni forma e colore. E noi dal colore partiamo: come potete immaginare io lo adoro, ma un total lilac è piuttosto rischioso, soprattutto con quell’incarnato. Il top non è della sua misura, la gonna è bella ma troppo lunga. In generale trovo che i completi di cachemire siano bellissimi ma difficili da portare. Penso che per indossare queste mise ci voglia un’eleganza naturale e una nonchalance che Sofia non ha. E quella pochette verdone (Bottega Veneta) bella eh, ma che c’entra? Boh.

Ladies&Gents, it’s official, abbiamo una pink lady! Non nel senso della mela ma della Reina Letizia, che adotta il rosa sempre più spesso e in tutte le sfumature. Tonalità salmone per il completo Hugo Boss indossato alla consegna dei premi nazionali dello sport: gonna di pelle con spacco moderato e camicia in seta. Non mi fa impazzire (e non ho simpatia per il brand: facevano le uniforme per le SS) ma non posso dire che non sia chic, anche grazie alla cravatta salmonata del Rey; alla fine sono coordinati pure alla signora in seconda fila!

Rosa baby (o barbie) per il giacchino di tweed del brand spagnolo Mirto indossato durante la visita alla base aerea madrilena dei Cuatros Vientos, per celebrare il centenario della prima evacuazione medica aerea del Paese. In abbinata un paio di pantaloni bianchi molto ampi, troppo per il giacchino così corto, un insieme di proporzioni che non mi convince, boh.

Il 23 aprile 1616 a Stratford upon Avon moriva William Shakespeare, e a Cordoba lo scrittore peruviano Garcilaso de la Vega, detto El Inca. Il giorno prima si era spento a Madrid Miguel de Cervantes, la cui scomparsa è stata assimilata a quella degli altri due, facendo scegliere all’UNESCO la data del 23 aprile per celebrare la giornata internazionale del libro (e del diritto d’autore). In Spagna è il giorno dedicato alla consegna dei Premi Cervantes, e dopo la cerimonia i sovrani solitamente offrono un ricevimento a Palazzo Reale. E che colore ha scelto per la sua mise la Reina?

Indovinato! L’abito è una creazione di Lady Pipa, brand molto di moda tra le giovani spagnole. Il modello si chiama Antonia, è in viscosa, e costa pure poco, solo 190 euro. Trovo le stia d’incanto, chic.

Nel Regno Unito incombe l’incoronazione di King Charles, ma i working members della Royal Family continuano a portare avanti una serie di impegni. In visita a Birmingham col marito William, la Principessa di Galles indossa un abito color merlot (come il vino) Karen Miller; la parte superiore imita un trench, poi ci ripensa e finisce in una gonna plissé, ma che c’entra? Boh.

Oggi – per noi è festa ma per il resto del mondo no – la Duchessa di Edimburgo ha visitato il Portal Centre for Social Impact presso il London College of Fashion di cui ha il patronage. Sophie ha scelto un abito di ME+EM, in satin con un bellissimo disegno a tulipani stilizzati in viola e arancio su fondo crema. Vale lo stesso discorso per l’abito rosso di Máxima: sono modelli pensati per essere indossati in occasioni e con modalità più easy, ma a me la fantasia di questo tessuto piace troppo. quindi chic. E buon 25 aprile!

December chic shock e boh (parte seconda)

L’Epifania tutte le feste si porta via, e con esse le mise che hanno infiammato il dicembre reale. Ma udite udite, data l’abbondanza degli eventi vi aspetta anche una terza parte!

Regno Unito

Primo appuntamento natalizio della Royal Family il concerto Together at Christmas, organizzato per il secondo anno consecutivo a Westminster Abbey dalla Principessa di Galles. La serata avrebbe potuto chiamarsi anche “festival del bordeaux”, colore ampiamente preferito in varie sfumature dalle signore presenti.

Compresa l’adorabile Charlotte, en pendant con la madre (e la cravatta del padre). La padrona di casa si infila in un lungo coat dress – quel capo che le nostre madri chiamavano robe-manteau – di Eponine London color burgundy con accessori in tinta e orecchini supercheap (di Accessorize)in tinta pure quelli. Catherine ha un fisico che le permette praticamente tutto, ma questi modelli così stretti e lunghi a me non piacciono. Sono consapevole che l’estetica della nostra cultura prediliga le forme sottili e allungate, ma quando si veste così mi fa pensare a un tubetto di mascara, quindi boh.

(Ph: Getty Images)

Stesso colore per la sorella Pippa Matthews che, meno legata al protocollo, fa spesso scelte più interessanti. Per lei un cappotto di Karen Millen in una tonalità definita fig, fico, ma non chiedetemi perché. Il modello è a doppio petto con baschina in vita e nasce piuttosto aderente ma devo dire che a me piace di più l’indosso oversize di Pippa. Chic.

(Ph: Kirsty O’Connor – Pool/Getty Images)

Stesso brand, Karen Millen, stesso tessuto (italiano, in lana), il cappotto di Zara Tindell è invece definito merlot e francamente non saprei dire se sono davvero nuance diverse o cambiano in nomi per non farci appisolare. Anyway, la sportiva Zara, amazzone e pure un po’ cavallona, ha scelto un doppiopetto semplice e chic. Ci piace.

(Ph: Getty Images)

Scelgono il bianco due delle signore più importanti del regno, Her Majesty The Queen Consort e la cognata Contessa di Wessex. Camilla indossa un cappotto color panna della maison preferita, Fiona Clare Couture, con accessori neri, tra cui la clutch Tosca di Launer, brand very British (ma i modelli hanno quasi tutti nomi italiani, di solito legati alla lirica) divenuto famoso per firmare le borse della defunta Regina. Sotto si intravvede un abito maculato, ormai considerato un neutro buono per tutte le stagioni; non la più classica delle mise natalizie, ma chic. Menzione speciale per la splendida spilla déco di topazi brown e diamanti appartenuta alla Queen Mother.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Sophie ricicla un cappotto doppiopetto Max Mara – che è un investimento e quindi va sfruttato – su un abito di maglia (Reiss). Il total white è interrotto dagli accessori: stivali color caramello e la Lunatic clutch firmata Sophie von Habsburg. Quando ero ragazzina mi capitò di leggere su un giornale una fase che suonava più o meno così: una bella donna bionda in bianco vince sempre. Sono ancora assai d’accordo. Chic.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Le sorelle York si sono date ai quadri (ma non quelli della galleria diretta da Eugenie!). Beatrice è una di quelle creature cui il matrimonio dona: è più bella, più elegante, più consapevole. Bellissimo il cappotto di Temperley London a riquadri bianchi e grigi; nonostante il cappotto sia chiaro e fermato da una cinta – una combinazione ad alto rischio – e Beatrice non sia particolarmente alta, trovo che le stia benissimo. Chic.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Purtroppo non mi suscita lo stesso entusiasmo la sorella Eugenie; anche per lei un modello a vestaglia, in un tessuto plaid compreso di orlo sfrangiato. Nonostante il cappotto sia Max Mara, non fa una gran figura e non le dona affatto. Perché a volte conviene evitare come la peste i riquadri così grandi, peggio se fermati in vita. Va detto poi che a guardare la sua figura arrotondata e la cintura annodata in alto la principessa sembra incinta. Dunque my dear riguardati e non ti raffreddare, che all’eleganza pensiamo un’altra volta. Sorry, shock.

Non mancavano le signore in verde: Carole Middleton ha una bella figura e un certo stile, e il cappotto a redingote (di Hobbs London, più British di così non si può) le sta molto bene, oltre a mantenerla comodamente in quel low profile che si è data qualche mese e qualche gaffe dopo il royal wedding della figlia. Chic.

(Ph: James Whatling)

Last but not least, la Duchessa di Gloucester. Moglie di un cugino della defunta Regina, la signora è di origine danese; a me è simpatica e mi sembra una donna in gamba, ma diciamo che riunisce in sé la summa di quel certo cattivo gusto anglosassone. Il soprabito di velluto è passabile ancorché datato, ma lo stivaletto mozzacaviglia… Mettiamola così: poteva andare peggio, poteva piovere. E lei si sarebbe messa le galosce. Shock.

Madre e figlie

Quanto ci siamo lamentati delle royal Christmas card con fotografie che sprizzano poca atmosfera natalizia? Bene, nei Paesi Bassi ci hanno ascoltato ed ecco a voi gli Orange in tutto il loro festivo splendore, compreso canetto, dall’espressione a dire il vero piuttosto perplessa. Dopo aver notato che William-Alexander si sta imbelloccendo (mai dire mai!) passiamo ad ammirare le signore e il loro amore per il mopnospalla. Lo indossano le due figlie minori: Missoni a pois per la quindicenne Ariane, nero e drammatico (Zara) per la diciassettenne Alexia. Essendo le fanciulle ancora minorenni le guardiamo con simpatia ma non le giudichiamo; Lady Violet però ama sempre osservare le sperimentazioni delle giovanissime. Monospalla anche per la Regina: un Elie Saab in tulle plissé color argento nuovo di zecca. L’abito mi sembra bello, un po’ eccessivo per l’occasione; bizzarri gli accessori: al collo quello che sembra il favoloso bandeau di diamanti grossi come nocciole della regina Emma, trisavola del sovrano, in braccio il delizioso cagnolino, ma fargli un bagnetto pareva brutto? Boh. Aspettiamo un indosso che valorizzi di più quel bell’abito, siamo certi che Máxima non ci deluderà.

Accanto al padre l’erede al trono Catharina-Amalia, che ha dovuto lasciare la residenza universitaria ad Amsterdam a causa di minacce di rapimento e aggressione. La fanciulla mi sembra dotata di carattere e sicuramente saprà affrontare e superare il momento difficile. A diciannove anni sta ancora cercando il suo stile, com’è giusto che sia, coniugando età struttura fisica e titolo. A me l’abito Asos piace, mi piace che sia semplice e in un bel verde bosco di Natale, mi piace come le sta e mi piace che non abbia imitato la scelta frufru di madre e sorelle. Chic di incoraggiamento.

E in Belgio…

Può mancare il rosso a Natale? Che domande, e infatti per il tradizionale concerto natalizio a Palazzo reale la Reine Mathilde sfodera un vestitone scarlatto percorso da un filo di lamé oro, naturalmente firmato Natan. Collo alto, maniche a 3/4, gonna a campana ed ecco la bella sovrana trasformata in una cloche de Noël.

Un giorno qualcuno studierà l’incredibile abilità di Edouard Vermeulen, lo stilista della maison, nel creare abiti così poco valorizzanti. E non è per Mathilde, splendida cinquantenne con quattro figli; se guardate la foto dalla sfilata l’abito è brutto pure su una filiforme modella adolescente. Shock.

Insieme con i sovrani sono il principe Laurent, fratello minore del Re, con la simpatica moglie Claire, che dev’essere la donna più paziente dell’universo. Per lei un completino begiarello senza lode ma con un po’ d’infamia, da segretaria quasi perfetta. Lei mi piace tanto, ma raramente indovina una mise. Shock.

Assente il primo dei figli maschi, Gabriel, ma presenti entrambe le fanciulle: la piccola Eléonore, quattrodici anni, sceglie Diane von Furstenberg ma abbonda un po’ con la stoffa fiorata, però è così carina che le si perdona tutto. E alzi la mano chi non ha pensato alla faccia di Miranda Priestly mentre sussurra: floral? for Christmas? groundbreaking!

Adoro la sorella maggiore ed erede al trono Elisabeth in Diane von Furstenberg pure lei (ma che differenza!) color blue royale – noblesse oblige – collo montante, maniche accennate, e un lungo drappeggio laterale che si apre in un lungo spacco. Non è natalizio, non è classico, non è già visto, non è troppo serio, praticamente perfetto. Chic.

(Ph: RUT/SplashNews.com)

Ma quanto ci piace questa ragazza?

Se vi siete persi la prima parte, o non resistete al desiderio di rileggerla, la trovate qui December chic shock e boh (parte prima)





Royal chic shock e boh

Che ne dite, riprendiamo la rubrica domenicale? Lady Violet è convalescente e va ancora un po’ a rilento, ma in questi giorni ci sono state occasioni interessanti che sarebbe un peccato non commentare insieme.

Gruppo di famiglia n°1

Sabato 15 maggio il quindicenne Christian di Danimarca, secondo in linea di successione dopo il padre Frederik, ha ricevuto la cresima. La cerimonia si è tenuta nella chiesa del Castello di Fredensborg, ed è stata l’occasione per vedere tutta la famiglia riunita: un’immagine veramente bellissima, col festeggiato e la sua famiglia in bianco e blu, e la nonna Margrethe in rosso. Elegantissima la sovrana in una mise color papavero che le illumina l’incarnato; che meraviglia queste signore agée vestite di colori brillanti, dovrebbero ispirare tutte le loro coetanee, tristi fidanzatine dei toni neutri. Sulla sua spalla brilla la spilla a forma di margherita che indossa in tutte le occasioni più importanti (l’aveva anche sull’abito da sposa). Chic.

Completo blu per i tre uomini di casa, tailleur pantaloni bianco per la quattordicenne Isabella, stile bon ton – gonna a pois e giacchina di tweed – per la piccola Josephine, 10 anni. Mise supersobria per Mary, che immaginiamo sia la regista di questa perfetta messa in scena: abito midi in seta a micropois firmato Iris&Ink, scarpe nude nella stessa tonalità della pelle (strategia infallibile per allungare le gambe) fascinator blu scuro, Più il tocco che dimostra come Mary abbia imparato a perfezione il linguaggio dei gioielli reali: sull’abito ha appuntato la Connaught Sapphire Brooch, una spilla composta da uno zaffiro contornato da diamanti con un piccolo festone di perle; diamanti e una perla anche nell’elemento pendente. Il gioiello fu donato alla principessa prussiana Luise Margarete in occasione delle sue nozze con Arthur, Duca di Connaught e Strathearn, settimo figlio della Regina Victoria. La loro figlia Margaret portò con sé la spilla andando sposa dell’erede al trono di Svezia, e alla sua morte prematura fu ereditata dall’unica figlia Ingrid, in seguito Regina Consorte di Danimarca e madre dell’attuale sovrana Margrethe II. Mary indossava la spilla il 21 gennaio del 2006, il giorno in cui Christian fu battezzato. Che vi devo dire, l’abito è un po’ triste e non mi fa impazzire ma tutto l’insieme, come avrebbe detto mia madre, mi è piaciuto molto. Chic.

Gruppo di famiglia n°2

Il 17 maggio Máxima d’Olanda compie cinquant’anni; nell’impossibilità di organizzare un gala comme il faut la pirotecnica sovrana si è dovuta accontentare di un concerto al Teatro Carré di Amsterdam, che sarà trasmesso in televisione. Con Máxima e Willem Alexander c’erano la ex Regina Beatrix (che dopo l’abdicazione ha ripreso il titolo di Principessa) e le tre figlie: l’erede al trono Catarina-Amalia, che a dicembre compirà 18 anni; Alexia, che ne avrà 16 il mese prossimo, e la quattordicenne Ariane. Tutte e tre altissime sembrano più grandi della loro età; come tutte le ragazze sperimentano per trovare il loro stile e perciò sospendiamo ogni giudizio; però sono certa che in futuro ci daranno grandi soddisfazioni, o almeno grande allegria. Vestite ognuna a modo suo – una fantasia oscura e un po’ punitiva per Amalia, stile gypsy per Alexia e effetto camicia da notte per Ariane – non potrebbero fornire un’immagine più diversa da quella della famiglia danese, ma in fondo è giusto che ognuno mostri le sue peculiarità.

(Ph: Patrick van Katwijk/WireImage)

La bionda regina ha scelto, come fa spesso, la creazione di uno stilista olandese, in questo caso la giovane Iris van Herpen. I cui abiti sono anche interessanti, ma rischiano di perdere molto del loro fascino quando scendono dalle passerelle. In questo caso si tratta di un fourreau color carne, ricoperto di tulle con un pattern azzurrognolo che sembra un ologramma, o un disegno in 3d.

Francamente lo trovo orrendo, o quanto meno non adatto alla gioiosa fisicità di Máxima. Nonostante l’impressionante demiparure di smeraldi, shock.

Gruppo di famiglia n°3

Martedì scorso Her Majesty accompagnata dal figlio Charles, poi relegato in postazione laterale, ha inaugurato il Parlamento. Di lei e della sua mise, elegantemente riciclata, abbiamo già parlato (Le foto del giorno – State Opening of Parliament 2021) ma c’è un dettaglio che rende la scelta di Sua Maestà teneramente significativa: l’abito a fiori grigi e gialli che completa l’insieme è stato indossato dalla sovrana nella fotografia che la ritrae con Philip per il suo novantanovesimo compleanno. Imbattibile.

La Duchessa di Cornovaglia, terzo e ultimo membro della Royal Family presente, pur rispettando il dress code che prevedeva una mise da giorno, ha scelto di vestire in bianco, colore tradizionalmente usato quando per l’occasione si indossa l’abito cerimoniale.

Bellissimo il cappello Philip Treacy, interessante il soprabito, giocato in due tonalità di bianco – la parte inferiore e una fila di rombi sono in un color ostrica, mentre la parte superiore e la fila di rombi a contrasto sono off white – anche se il tessuto piuttosto rigido non rende impeccabile il fitting. Perfetti gli accessori, rigorosamente in tinta, a partire dalle décolleté bicolori Chanel. Anche Camilla ha appreso a perfezione il linguaggio dei gioielli reali, e indossa una spilla appartenuta alla Queen Mother, un pezzo déco in cristallo di rocca circondato da diamanti, con diamante centrale; la trasparenza del cristallo di rocca rende il gioiello diverso a seconda del colore su cui viene appuntato; sul bianco è veramente favoloso. Chic.

Non è comparsa insieme alle altre, ma la Duchessa di Cambridge è sicuramente una delle royal ladies protagoniste dell’ultimo mese; per la grazia con cui ha affrontato il funerale del principe Philip, per la semplicità con cui ha festeggiato i dieci anni di matrimonio in famiglia, per il garbo e l’empatia con cui affronta i suoi impegni.

Tre giorni fa, in compagnia del marito, è stata a Wolverhampton, dove ha visitato tre organizzazioni che si occupano di bambini e ragazzi in difficoltà. Impeccabile il look da lavoro in total blue: sotto il cappotto lungo dei pantaloni ampia vita a lta (Jigsaw) e una blusa a pois con colletto smerlato (Tory Burch), che non mi fa impazzire ma almeno dà quel necessario tocco di luce. In più il dettaglio raffinato e very British della mascherina in tessuto Liberty. Chic.

Il 7 maggio aveva attirato l’attenzione di molti durante la visita al Royal London Hospital, seguita da quella all’archivio della National Portrait Gallery. In questo caso la scelta è caduta su un cappottino, della collezione 2018 di Eponine London, di un bellissimo rosso arancio foderato di blu elettrico. Si saranno ispirati al classico cappotto casentino? L’abbinamento col beige caramello spegne un po’ l’insieme, ma non mi dispiace. Deliziosa la borsa, la Nano Montreal di DeMellier. Anche questa volta chic.

Le foto del giorno – Le tre sorelle

No, non parliamo di Ol’ga Maša e Irina, le protagoniste del dramma di Čechov, ma di Catharina-Amalia, Alexia e Ariane, le tre figlie adolescenti dei sovrani olandesi, di cui oggi sono stati diffusi i nuovi ritratti.

(Ph: RVD – Martijn Beekman)

L’erede al trono, la Prinses van Oranje, succederà al padre sul trono; nel frattempo ha raggiunto e superato la madre in altezza, e svetta oltre il metro e ottanta. Il prossimo 7 dicembre compirà 17 anni, e dunque penso che la vedremo sempre più spesso. A me piace molto, trovo abbia un viso davvero interessante: delle tre è naturalmente quella più esposta alla pressione per il suo ruolo, ma negli ancora rari video di famiglia ho avuto l’impressione di una giovane donna natura e disinvolta. Vive con genitori e sorelle nel palazzo Huis ten Bosch a L’Aia, e frequenta il Christelijk Gymnasium Sorghvliet. Ama andare a cavallo, l’hockey e il pianoforte.

(Ph: RVD – Martijn Beekman)

Alexia è la secondogenita e la seconda anche in linea di successione, ha quindici anni e sembra determinata a diventare la star di famiglia; che soffra un po’ della sindrome del figlio di mezzo? Volendo evitare la psicoanalisi da salotto – nel caso di Lady Violet, da sofà – tralascerei ogni interpretazione che non sia ciò che raccontano le foto: una graziosissima fanciulla che sta per sbocciare ma come spesso accade a quell’età si vede già grande, evidentemente affascinata dalla moda e dal glamour. La principessa frequenta la stessa scuola della sorella maggiore, e secondo il sito della Casa Real ha anche gli stessi hobby, il che presenta innegabili aspetti di praticità.

(Ph: RVD – Martijn Beekman)

Ariane è la piccola di casa, ha tredici anni e può lasciare alle sorelle maggiori l’incombenza di essere la più brava o la più bella, perciò sorride beata rivelando quello che è un vero must per ogni tredicenne del mondo occidentale: l’apparecchio per i denti. Non solo frequenta anche lei la stessa scuola delle sorelle, ma ha anche gli stessi hobby, cui fortunatamente aggiunge il disegno, il che allontana l’ipotesi di una scarsa fantasia dei genitori, o di una certa pigrizia dei compilatori del sito.

Se queste fotografie hanno un che di familiare la ragione è presto detta: sono state fatte a luglio, durante la tradizionale seduta fotografica con cui la famiglia reale olandese si congeda prima delle vacanze estive. Infatti Catharina-Amalia indossa il camicione azzurro di Self-Portrait e Ariane quello bianco di Maje visti in quella occasione (Royal chic shock e boh). Alexia invece si è cambiata, come conviene a una it girl, sostituendo una mise più formale a quella casual firmata Tommy Hilfinger.

Royal chic shock e boh

Con o senza mascherina, le royal ladies stanno intensificando le loro attività, per la gioia dei loro sudditi e dei nostri occhi. Si riparte!

La Reina Letizia

Riprendiamo da dove ieri avevamo lasciato, Los Reyes a Santiago di Compostela per la festa del Santo. Abbiamo già detto che i sovrani stanno attraversando la Spagna in lungo e in largo, e sempre li abbiamo visti indossare la mascherina (la più semplice, quella chirurgica) togliendola solo in momenti particolari; nessuna eccezione nemmeno in questo caso. Letizia ha scelto un fresco chemisier, quest’anno di gran moda, in beige chiaro con fantasia di foglie e palmizi, dello spagnolo Pedro del Hierro. Lo ha accessoriato con un paio di slingback nude Carolina Herrera e una clutch di rettile verde bosco che – nell’improbabile caso ne avessi una – avrei lasciato nell’armadio. A me non piace particolarmente, ma non si può negare che sia una mise adeguata. Banalmente chic.

The Duchess of Cambridge

Niente mascherina, ma abito chemisier anche per Caterine – ve l’ho detto che va di moda – impegnata con il marito in un incontro all’aperto della Royal Foundation, che durante la pandemia ha finanziato per 1.8 milioni di sterline le dieci principali organizzazioni che si occupano di salute mentale. L’abito bianco a piccoli disegni, di Suzannah, dà davvero l’idea delle freschezza indispensabile per luglio, e come sempre la classe è nel dettaglio, in questo caso la bella linea della gonna e la manica al gomito. I piedini della duchessa non si vedono, ma sono calzati in un paio di quelle espadrillas con zeppe e laccetti alla caviglie molto amati da varie royal ladies, e perfetti per l’occasione. Senza dubbio chic.

Beatrice Borromeo Casiraghi

Nessuna mascherina, e neanche il minimo distanziamento sociale per la bionda Bea e il marito Pierre, che sabato 18 hanno partecipato a un charity dinner a Cannes in favore della Naked Hert Foundation, creata per i piccoli in difficoltà dalla ex supermodel Natal’ja Vodjanova dopo la tragedia di Beslan. Beatrice si ispira spesso alla nonna mai conosciuta del marito, la divina Grace, e nemmeno questa volta fa eccezione: scollo all’americana, infradito flat, capelli raccolti in una treccia.

L’abito è Dior, e fa il suo dovere. Chic.

La famiglia reale olandese

Battendo sul tempo tutte le altre royal families i sovrani olandesi si sono sottoposti ben dieci giorni fa alla tradizionale seduta fotografica che precede le vacanze estive. In questo caso si tratta ovviamente di congiunti in un ampio spazio aperto, ma c’è da dire che – in accordo con le indicazioni governative – la mascherina l’hanno comunque indossata di rado. Ecco i sovrani con le tre belle ed altissime figlie, tutte e tre in abito camicia: azzurro con dettagli in pizzo (Self-Portrait) e un cinturone che non la valorizza la futura regina Catharina-Amalia; il più bello dei tre, firmato Tommy Hilfinger, a righine bianco/azzurre di per la diva famiglia Alexia; bianco e campagnolo (Maje) per la piccola Ariane. A questo punto sorgono alcune domande: come mai Máxima, solitamente abbinatissima, indossa un completo bianco da working girl? Com’è possibile che nonostante Willem-Alexander sia alto 1,93 i pantaloni gli si ‘siedono’ sulle scarpe? È un caso che i colori scelti siano il bianco e l’azzurro, i colori della bandiera argentina, Paese d’origine di Máxima, invece che il blu/bianco/rosso di quella olandese, o l’arancione degli Orange? Un grande boh.

La Reine Mathilde e la Princesse Astrid

Finora è andata piuttosto bene, che la pandemia abbia influenzato positivamente sul royal style? Poi arriva il 21 luglio, Festa Nazionale belga. Si comincia la sera prima con il Concerto di gala. Mathilde, star delle regine mascherate, spesso è tutta en pendant, viso e abito. E infatti il fido, sciagurato Natan le realizza un vestito con mantella fucsia e mascherina abbinata; peccato non abbia abbinato anche gli elastici, smaccatamente bianchi. Un pipistrellone shocking pink. Shock.

Le mascherine scompaiono per la foto di gruppo con i fratelli del re: il Principe Laurent, informale in completo spezzato, e accompagnata dal marito Lorenz d’Asburgo-Este la Principessa Astrid in completo pantaloni modello acqua in casa, con l’aggravante che è pure firmato Gucci. Che shock!

Martedì 21 è il gran giorno, e si inizia col solenne Te Deum in Cattedrale. L’abito blu a disegni beige, anche questo un Natan, invecchia alquanto la bella Mathilde e le allarga il girofianchi in maniera impressionante, né l’aiuta il cappello di paglia (è il modello Louisa di Fabienne Delvigne). Come sapete sono deliziata dalla presenza dei guanti, ma per il resto boh.

Segue la festa vera e propria con la parata militare e le autorità del Paese. E qui avviene il prodigio della trasformazione in camicione informe di un abito di Dries van Noten, stilista colto, rigoroso e concettuale come pochi. Sono i colori che adoro, ma l’insieme col turbante viola (sempre Delvigne) e la mascherina nello tessuto dell’abito è veramente too much. Shock.

E la Principessa Astrid? Lei riesce a ingarbugliare e sporcare anche il pattern più pulito che c’è: le righe. Divertenti gli accessori gialli, che non riescono a sollevare il tono della mise, peggiorata dal cappello con grande fiocco lezioso. Altezza, scelga un tema e segua quello, che va più sul sicuro. Sorry, shock.

Piccole principesse crescono

Veramente a vista d’occhio crescono le principesse olandesi, ritratte con i genitori nella tradizionale sessione fotografica estiva, davanti al palazzo Huis ten Bosch dell’Aja, oggetto di una recente, profondissima e costosissima ristrutturazione. orange girls 2Sembrano più grandi della loro età – 12 anni Ariane, 14 Alexia e 15 e mezzo l’erede al trono Catharina-Amalia – e sono già altissime, cosa che non sorprende considerando l’altezza di entrambi i genitori. orange girlsIn effetti la primogenita sembra aver già superato il ragguardevole metro e 78 materno, come si vede nella foto in stile Tutti insieme appassionatamente, posa che dev’essere proprio una delle loro favorite, dato che non mancano mai di riproporla ad ogni nuovo ritratto familiare. Ed è interessante come già da ora si riesce ad intuire qualcosa della loro personalità: Catharina-Amalia la futura regina, Alexia la diva, Ariane la piccola di casa (e, ci scommetterei, la cocca di papà). Tutto piacevole e simpatico come sempre quando si parla della famiglia reale olandese, peccato per quella gonna baiadera della regina, che interrompe la romanticità bucolica degli abiti a fiorellini indossati dalle ragazze con un tocco à la Carmen Miranda. Máxima, come si fa a non amarla?

Assai più grande e definitivamente sbocciata Eugenie di York, che compare in questo post non tanto per l’abito a fiori di Alice&Olivia, che ne sottolinea la vita sottile e il décolleté – fiorente anch’esso – ma per l’attività umanitaria in cui è sempre più impegnata. eugenie anti-slavery eventDue anni fa la principessa ha fondato con l’amica Julia de Boinville The Anti-Slavery Collective contro ogni forma di moderna schiavitù, e qualche giorno fa ha accompagnato  a Westminster Abbey John Cotton Richmond, Ambassador-at-Large per la lotta al traffico di esseri umani del Dipartimento di Stato USA. eugenie anti-slavery event 2Insieme hanno visitato la tomba di William Wilberforce, l’uomo grazie al quale nel 1807 la House of Commons decretò l’abolizione del commercio degli schiavi. Il 26 luglio 1833 Wilberforce riuscì nel progetto più ambizioso: l’abolizione della schiavitù nelle colonie britanniche; morì tre giorni dopo e da allora riposa nel transetto nord dell’Abbazia. Lady Violet non può nascondere la propria ammirazione per Eugenie, che ha scelto di impegnarsi con serena determinazione in un campo brutto sporco e cattivo.