A Royal Calendar – Lady Violet fa sette

Oggi sono sette anni che Lady Violet vi invita sul suo sofà. Compleanno del blog, ma anche di tutti voi che nel tempo siete venuti a sedervi, divertendovi, partecipando, anche criticando; sempre benvenuti, sempre un piacere per me incontrarvi.

In questi anni molte cose sono accadute, matrimoni nascite e abdicazioni, ma probabilmente il momento fondamentale è stato la morte dell’adorata Queen Elizabeth II, un’icona di regalità che fa parte dell’immaginario – e forse anche della vita – di tutti noi. Molte cose sono accadute anche a me a livello personale e familiare, e spesso hanno limitato le nostre chiacchiere sul sofà; spero a breve di poter riprendere il ritmo, magari anche con qualche novità.

Mi farebbe piacere conoscervi tutti, e magari prendere un tea; intanto, grazie alla famiglia reale danese, vi offro una ricettina definita “spaghetti bolognese”. Abbiamo scoperto che dopo la Royal Run Frederik Mary e i loro figli riprendono le forze con questo piattino. Lo so, non è troppo invitante; temo che la ricetta preveda di lessare la pasta e poi buttarci sopra il ragù (o quello che è). Vuol dire che l’anno prossimo festeggeremo con lo Stegt flæsk, piatto nazionale danese, a base di patate lesse e carne di maiale, l’ideale in questa stagione! La Royal Run, creata per celebrare i 50 anni dell’allora principe ereditario Frederik, è nata anch’essa nel 2018 e dunque compie a sua volta sette anni, durante i quali è diventata popolarissima. L’ideatore, ora sul trono come Frederik X, è nato il 26 maggio come me; insomma, alla fine tutto torna.

Io vi auguro buon settimo compleanno da lettori, e vi aspetto sul sofà. E grazie, a tutti.

L’arte di essere secondi

Il mese prossimo porterà con sé due importanti compleanni: gireranno la gloriosa boa dei 18 anni due deliziose fanciulle, che oltre all’età hanno in comune l’essere secondogenite, figlie cadette, insomma due spares. Il 21 aprile è il gran giorno di Isabella di Danimarca mentre otto giorni dopo, il 29, tocca a Sofía di Spagna. E se nulla si sa dei festeggiamenti per la Infanta, la Casa reale danese ha già pubblicato il programma delle celebrazioni per Isabella.

(Ph: Steen Evald, Kongehuset)

Il suo compleanno cade il giorno dopo Pasqua, e forse per questo i festeggiamenti sono stati anticipati. Venerdì 11 aprile alle 14.00 il municipio di Aarhus si aprirà ai giovani creativi: musicisti e danzatori emergenti si esibiranno per gli ospiti, studenti delle scuole professionali prepareranno il rinfresco e non mancherà una sfilata di moda sostenibile realizzata con materiali innovativi curata dai nuovi talenti della moda. Un centinaio gli ospiti provenienti da associazioni giovanili e istituti scolastici della città, cui se ne aggiungeranno altri 50 estratti a sorte.

La sera di martedì 15 aprile la principessa, i sovrani e il resto della famiglia assisteranno a uno spettacolo messo in scena al Det Kngelige Teater, il teatro reale. Anche in questo caso saranno i giovani performer ad animare la scena, davanti ai reali e a un migliaio di giovani connazionali tra i 17 e i 24 anni, che avranno la possibilità di ottenere il loro biglietto tramite lotteria. Insomma una festa di giovani, che è sempre la cosa più giusta e allegra.

(Ph: Casa de S.M. El Rey)

Classico understatement di famiglia invece per l’Infanta Sofía che sta concludendo il ciclo di studi superiori al prestigioso UWC Atlantic College in Galles, i cui progetti per il compleanno restano avvolti nel mistero. A dicembre l’altissima fanciulla ha sostenuto il suo primo impegno ufficiale in solitaria, la consegna dei premi al concorso fotografico Objetivo Patrimonio, il che ci fa pensare a un suo progressivo coinvolgimento nelle attività della Corona, modulato sulle scelte che verranno fatte nel prosieguo della sua formazione. Sofía potrebbe seguire le orme della sorella maggiore e seguire un addestramento militare, o iscriversi all’università, magari all’estero come fece suo padre. O magari ci stupirà con qualcosa di totalmente inatteso, vedremo!

(Ph: RVD/Z.M. de Koning)

In aprile festeggerà i 18 anni anche un’altra principessa, Ariane dei Paesi Bassi. Il suo compleanno è il 10 e non oso immaginare cosa si inventerà Máxima per la piccola di casa. La principessa olandese studia a sua volta all’UWC, United World College, ma ha scelto la sede di Trieste. Diversamente da Isabella e Sofía lei non è esattamente the spare essendo la terzogenita dei sovrani e dunque la terza in linea di successione; e si sa, più il trono si allontana più la libertà di scelta aumenta. Anche nel suo caso, staremo a vedere, ma quello che mi piacerebbe davvero è che queste ragazze interpretassero in modo nuovo il loro ruolo soprattutto, naturalmente, se dovessero avessero parte attiva nelle loro famiglie, a sostegno di fratello e sorelle sul trono. Il modello alla fine c’è, ed è una donna: la sublime Princess Royal, l’incrollabile Anne.

E a proposito di Royal Family, e di spare, alcuni di voi hanno chiesto il mio parere sulla spare’s consort e sul suo programma di lifestyle With love, Meghan, disponibile da qualche giorno su Netflix, per cui oggi ho guardato il primo episodiio. Premessa 1: non mi appassiona la tenzone Kate vs Meghan, che penso, aldilà delle intenzioni delle protagoniste sia costantemente attizzata da certa stampa e rinfocolata da chi è certo che il proprio parere faccia giurisprudenza. Premessa 2: forse anche a causa della notte insonne appena trascorsa ho seriamente rischiato di addormentarmi sul divano. Eviterò di soffermarmi sui dettagli: i gioielli indossati dalla duchessa, le sue mise, o le ricette un po’ così, a partire dalla pasta con pomodorini e buccia di limone cotta direttamente in padella aggiungendo acqua dal bollitore. Si tratta di una ricetta molto simile a quella della britannica Anna Jones ( https://annajones.co.uk/recipes/kale-tomato-and-lemon-zest-one-pot-spaghetti) che peraltro riscuote un certo successo tra chi l’ha provata.

E qui consentitemi un brevissimo discorso serio: ignoro quale sia il target del programma, che immagino dedicato a un pubblico probabilmente statunitense, comunque extraeuropeo. Il lifestyle è inestricabilmente intrecciato alla cultura di provenienza, per cui pensare che uno abbia ragione e sappia “come si fa” mentre tutti gli altri no, non ha francamente alcun senso. Nessun giapponese pensa che nel resto del mondo si debba prendere il tè secondo la tradizionale suggestiva cerimonia nipponica, e naturalmente culture più antiche e complesse tendono a considerare le altre un po’ naif. Quello che invece mi ha colpito davvero è la sostanziale inutilità dell’insieme, tutto visto e stravisto; e da decenni, per quanto mi riguarda. Uso eccessivo dell’enfasi – tutto è incedibile, meraviglioso, stupendo – paragoni azzardati “i piselli come perle verdi” le candele fatte a mano (le fa anche la madre del Presidente del Consiglio, ma almeno lei lei vende nei mercati, e viva la faccia). Mi è tornato in mente che negli anni ’80, quelli dell’edonismo reganiano e della Milano da bere, le riviste femminili pubblicavano inserti dove le signore del gran mondo (o medio, aspiranti a una promozione) illustravano il loro modo di ricevere, le mise en place coi piatti “di famiglia” – magari comprati la settimana prima – le ricette della nonna, di solito di gran qualità su questo la nostra tradizione è praticamente imbattibile. Pubblicazioni piacevoli, che collezionavo prendendo qualche spunto, soprattutto per le tavole. Ma appunto, parliamo di quarant’anni fa. Insomma, mi chiedo perché persone con quella visibilità, quella disponibilità economica, quella (giusta) ambizione non si affidino a qualcuno in grado di inventare qualcosa di nuovo, più interessante, meno scontato. Non sorprende che, pur tra le tante critiche, il programma per ora abbia comunque un suo successo, quello che fa Meghan desta ancora interesse, e di questo beneficiano senz’altro, ad esempio, i prodotti usati. Quanto a me, non credo vedrò il secondo episodio; ma d’altronde non penso avessero in mente Lady Violet come pubblico di riferimento.

Domenica, pigrizia e chiacchiere

Non è un gran periodo per nessuno, e Lady Violet non fa eccezione, dunque questa domenica la dedichiamo alla pigrizia in attesa di tempi – e notizie – migliori. Con qualche piccolo consiglio, sperando che possa farvi piacere.

Forse ricorderete che un mesetto fa vi avevo annunciato un evento online dedicato agli abiti da sposa della Royal Family (Royal wedding dresses). Il 10 febbraio Lady Violet l’ha seguito per sé e per voi, facendo la conoscenza di Caroline de Guitaut, Vice Soprintenente di The Queen Works of Art, e Justine Picardie, esperta di moda già redattrice di Harper’s Bazaar.

(Ph: RCT/Screenshot/Fair Use)

Conoscevo di fama Justine Picardie, che ha scritto con grande cognizione di causa (leggi: non parliamo di Signorini) un paio di libri su Mademoiselle Coco, che sono nella mia lista dei desideri: Coco Chanel: The Legend and the Life e Chanel: Her Life, firmato a quattro mani con Karl Lagerfeld; nessuno dei due, per quanto ne so, tradotto in italiano. Nel corso della chiacchierata Picardie – donna di un certo interesse, madre di un chitarrista indie e sposata in seconde nozze con Philip Astor, della celebre famiglia – ha annunciato l’uscita di Miss Dior: A Story of Courage and Couture, che al momento risulta disponibile solo come e-books. La Miss Dior del libro è Catherine, sorella minore del divino Christian, che ebbe un ruolo centrale nella resistenza francese per cui fu arrestata, torturata e internata nel campo di concentramento di Ravensbrück, da cui riuscì a uscire viva. Se ve lo state chiedendo la risposta è sì, il celebre profumo Miss Dior è dedicato a lei. Catherine e il fratello, che lei chiamava Tian, compaiono brevemente nell’ultimo libro che vi consiglio: The Gown: A Novel of the Royal Wedding di Jennifer Robson. Di questo c’è anche la versione italiana, che sto leggendo; il titolo è Le ricamatrici della regina, un romanzo che immagina la vicenda di due giovani ricamatrici che crearono l’abito da sposa della principessa Elizabeth. Non è certo un capolavoro né racconta una storia vera, ma è una lettura piacevole e poco impegnativa, che alleggerisce un po’ il peso di questi giorni e regala uno sguardo interessante nell’Inghilterra post bellica.

Last but not least, da qualche giorno pensavo di proporvi qualche ricetta legata al mondo royal, oltre la classica e ormai un po’ abusata Victoria Sponge. Questa mattina apro i social e mi imbatto nel post di una carissima amica che cucina da dea, e quando ha tempo scrive anche sul suo blog. E che ricetta propone? La Battenberg Cake! Della quale Lady Violet ha sentito parlare senza averla ancora mai assaggiata. E insomma, io il link ve lo metto, se volete provare poi fatemi sapere; personalmente sono certa che sarà buonissima https://mammachebuono.wordpress.com/2015/02/28/nei-panni-di-una-nonna/

Le foto del giorno – Un principe in cucina

Parabole della vita: si parte delle olivolì Saclà e si arriva allo street food.

Avete presente il food truck, il camion-ristorante fratello maggiore del camioncino col porchettaro che affolla le nostre sagre? Bene, ve ne presentiamo uno realmente speciale, “il primo a servire piatti di pasta gourmet all’Italiana”. Tutto azzurro – proprio il colore delle casacche della nostra Nazionale – con lo stemma sabaudo, croce bianca in campo rosso, l’inevitabile corona e anche il tricolore, che quando si parla di cibo acchiappa sempre. Ladies&Gentlemen ecco a voi il Prince of Venice, del pirotecnico Emanuele Filiberto.

Da un po’ di tempo food truck come questo percorrono le vie di Los Angeles e dintorni; causa covid al momento si sono fermati, ne potete però trovare uno al 1091 di Broxton Avenue nel distretto di Westwood, che comprende il campus dell’UCLA e il Westwood Village. Nel menù c’è principalmente – ma non solo – pasta: al ragù bolognese, amatriciana, carbonara, con tartufo, ma anche altre ricette tipicamente italiane tipo pasta al pollo e curry, e non mi dite che nonna non ve la faceva perché non ci credo.

Manca per fortuna il piatto “italiano” che impazza nel mondo anglosassone, quei macaroni cheese che nessuno ha mai mangiato al disotto delle Alpi, però ci sono i buccatini, con due C e con polpette. Una cosetta leggera, ma alla fine è un pasto completo; per 15 dollari che vuoi di più?

Poi certo la pasta che avete scelto la dovete mangiare nel bicchiere di cartone, però è decorato col ferro di prua della gondola, très chic.

Partner in crime del principe in questa avventura è un aristocratico piemontese, il Visconte Paolo Lasagna di Montemagno, e trovatemi voi un nome più adatto a un business.

Business che, confesso, mi era completamente sfuggito; l’ho scoperto grazie a una foto sull’autorevole blog http://www.noblesseetroyautes.com/ e una piccola ricerca ha rivelato che esiste da almeno tre anni, niente male!

A questo punto ho un unico dubbio: il loro tiramisù sarà fatto coi savoiardi?

(le foto sono tratte dalla pagina fb e dal sito http://www.princeofvenicefoodtruck.com)

Le foto del giorno – Festeggiate con Máxima!

Oggi Máxima dei Paesi Bassi compie 49 anni e, forse ispirata da quanto accaduto per il compleanno di Elizabeth II lo scorso 21 aprile, ha deciso di rendere pubblica una ricetta di famiglia per festeggiare con lei. FB_IMG_1589740078434Anzi – con tutto il rispetto – ha fatto di più, perché si è messa lei stessa in cucina e ha preparato questi dolcetti di cui si dichiara ghiotta. FB_IMG_1589740064214Si chiamano alfajores al dulce de leche e si tratta in pratica di una coppia di biscotti, farciti col classico dulce de leche argentino e poi rotolati nel cocco. FB_IMG_1589740092776Una cosa del genere la facevano anche le zie di un mio cugino, cuoche di paese brave e raffinatissime; in quel caso però i biscotti erano più piccoli, farciti di crema al burro e rotolati nella granella di mandorle. E si chiamavano assai opportunamente deliziose. FB_IMG_1589739613039Solo Máxima invece può festeggiare in monospalla di lamé bronzo, lunghi orecchini (di diamanti?) spettinata il giusto e col vassoio in mano.

Il prossimo anno questa splendida signora raggiungerà i 50, non vedo l’ora di vedere cosa si inventerà, mi aspetto festeggiamenti clamorosi.

PS se vi incuriosisce la ricetta degli alfajores, che è quella della madre della regina, la trovate qui https://www.facebook.com/280838772065151/posts/1640154519466896/

Le foto del giorno – 16 dicembre

Questa sera la BBC trasmetterà l’atteso A Berry Royal Christmas, in cui la regina dei fornelli Mary Berry (potreste averla vista come giudice di Bake Off UK) ospita i futuri sovrani William e Catherine in uno show dedicato alla cucina natalizia. cambridges & berryVerrano rivelati alcuni segreti delle cucine di Kensington Palace? Sembra che la duchessa cucini spesso per i suoi bambini – amanti della cucina italiana – cui prepara anche la pizza (però per favore, se ci mette il rognone o l’ananas noi non lo vogliamo sapere).

William, in visita a The Passage – organizzazione per gli homeless di cui ha il patronage come sua madre – ha rivelato che George è appassionato di calcio, non tifa più per l’Aston Villa come il padre preferendo il Chelsea, e nella letterina a Babbo Natale ha chiesto regali per il suo sport preferito, o per il disegno, altra sua passione. Secondo alcune fonti potremmo vedere anche lui e la sorella Charlotte la mattina di Natale, quando la famiglia accompagnerà la regina a messa nella chiesa di St. Mary a Sandringham, che Her Majesty raggiungerà dopo avere inaugurato il nuovo Parlamento, giovedì 19. Nessuna notizia dei Sussex, per i quali qualcuno ipotizza un Natale britannico ma riservato, a Frogmore Cottage, dato che hanno declinato l’invito della regale nonna. La quale, consapevole dell’attenzione dei media, pone sempre una grande attenzione alla giornata. Angela Kelly, responsabile delle mise reali – chiamarla personal stylist francamente pare brutto – inizia un paio di mesi prima a pensare a cosa indosserà la sovrana, con una regola: non replicare i colori degli anni immediatamente precedenti. Dunque Sua Maestà sicuramente non sarà vestita di arancione, come nel 2017, né del grigio perla con dettagli fucsia indossato lo scorso anno. cambridges & berry 2Sceglierà il rosso come la nipote acquisita, in Alexandra Rich per la trasmissione con Mary Berry? Non ci resta che aspettare, pochi giorni e sapremo tutto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Io mammeta e tu

(Scusate, non ho resistito) meghan together 3 Come annunciato qualche giorno fa ( Cucinare, insieme ) oggi è uscito Together, il libro di cucina etnica patrocinato dalla Duchessa di Sussex, ed eccola, con mamma e marito, partecipare al lancio del volume.

Cappottino bluette su total black – gonna plissé + top – capelli al vento, décolleteés di camoscio con  idoneo tacco squadrato, Meghan è sembrata giustamente godersi la bella iniziativa, la sua prima da membro della Royal Family. meghan together 2 Particolarmente a suo agio mamma Doria – che è maestra di yoga, dunque la self-confidence è roba sua – in una sinfonia di beige: pantaloni gaucho, pullover, scarpette mary jane, più una pashmina che fa un po’ tombolata a Santo Stefano, ma non stona col suo stile décontracté. Menzione d’onore per i capelli rasta.

Disinvolto e divertito Harry, che ha lasciato la scena alle signore, e ne ha approfittato per allungare le mani e agguantare un paio di samosa (fagottini tipici della cucina indiana) pensando di non essere notato, l’illuso! meghan together 4 Meghan ha anche preso la parola, con un intervento a braccio di ben tre minuti! Occasione soprattutto per noi utile a convincerci che la duchessa per ora non è incinta, contrariamente a quanto afferma certa stampa del nostro Paese, che tira in ballo addirittura presunte confidenze del principe Charles. meghan together Per completezza di informazione, teniamo a farvi sapere che la chiaroveggente Sally Morgan, intervenuta martedì al programma televisivo Loose Women, si è detta certa che la tanto attesa gravidanza sarà annunciata entro fine anno.  La presenza di Doria invece sembra confermare le voci di un suo trasferimento a Londra per supportare la figlia in questa prima fase del matrimonio, decisione di cui potrebbe giovarsi anche Harry, al quale – come accaduto per il fratello – la stabilità familiare non può fare che bene.

Cucinare, insieme

La notte del 14 giugno dell’anno scorso un incendio devastò la Grenfell Tower, grattacielo di 24 piani nel quartiere londinese di North Kensington. La tragedia colpì al cuore anche l’Italia per la morte dei giovani Marco e Gloria, due delle settantadue vittime.

L’edificio era un’ampia comunità multietnica, e ora un gruppo di donne appartenenti alle diverse culture di quella comunità ha scritto un libro insieme, Together, che riunisce una cinquantina di ricette tipiche delle loro tradizioni.

Autrice della prefazione e madrina dell’iniziativa – i cui proventi saranno interamente devoluti in favore delle famiglie residenti nell’edificio – è la più multiculturale dei membri della Royal Family, la Duchessa di Sussex. Che, ricordiamolo, ha ricevuto la proposta di matrimonio mentre cucinava un pollo. Il libro uscirà giovedì prossimo, e Lady Violet ne acquisterà sicuramente una copia perché, voi mi capite, mai dire mai!