Royal chic shock e boh – Philip Treacy edition

Oggi è il 26 maggio, e il compleanno da festeggiare subito è quello di Frederik X: il cinquantaseiesimo di vita e il primo da quando è sul trono. Centouno anni prima di lui aveva visto la luce a Kensington Palace la Queen Mary; non sua moglie ovviamente ma la consorte di George V, nonna della mai troppo rimpianta queen Elizabeth, nata Victoria Mary Augusta Louisa Olga Pauline Claudine Agnes of Teck il 26 maggio 1867. Un anno prima del sovrano danese nasce in Irlanda Philip Treacy, destinato a diventare uno dei più genali e amati creatori di cappelli del mondo, adorato da molte royal ladies – a partire da quelle della Royal Family – da molte ladies in generale, e pure da Lady Violet. Dunque oggi per la nostra rubrica di stile vi propongo una carrellata di sue creazioni con una necessaria precisazione: data la sterminata produzione (cercate, googlate, scoprirete meraviglie) restringiamo il campo ad alcuni cappelli realizzati per signore appartenenti a famiglie reali; nei quali la favolosa eccentricità che contraddistingue la produzione di Philip Treacy (accanto alla straordinaria tecnica) risulta necessariamente limitata.

Cominciamo con quella che deve essere stata una delle sfide più interessanti della sua vita, vestire la testa di Camilla Parker-Bowles per le nozze col principe di Galles. Se per le nozze civili abbina all’abito avorio della sposa un classico cappello a tesa larga ornato ma non troppo, per la benedizione nuziale nella St.George’s Chapel di Windsor crea qualcosa di unico.

(Ph: Getty Images)

Un cerchietto – in effetti una sorta di corona – di piume dorate che evocano delle spighe di grano e trasformano la non più giovanissima sposa in una sorta di moderna Demetra. Scommessa vinta, chic.

(Ph: Getty Images)

Modello simile ma effetto finale completamente diverso per la creazione che la allora Duchessa di Cornovaglia indossa al matrimonio di Zara e Mike Tindall, il 31 luglio 2011. Al posto delle piume ci sono i fiori, per una acconciatura che rimanda a quella delle damigelle, e non è un complimento. Troppi fiori, troppo girlie, e pure troppo alto. Shock.

Camilla nella sua vita pubblica indossa quasi solo cappelli Philip Treacy: sono quasi sempre bellissimi e le donano molto.

(Ph: Getty)

Se però dovessi sceglierne uno sarebbe questo: una girandola di piume rosa per il matrimonio di Harry e Meghan. A questo punto avete capito che per indossare bene un cappello, oltre a scegliere un modello adatto al viso, al fisico e all’occasione, ci vogliono anche un certo stile e senso dell’umorismo, due caratteristiche che la Queen Consort possiede, soprattutto la seconda. Ovviamente chic.

Quanto all’altro festeggiato di oggi, non mi risulta che abbia mai indossati cappelli Philip Treacy, ma la sua bella moglie sì. Ad esempio alle nozze monegasche tra Albert e Charlène, il 2 luglio 2011, quando quest’altra Queen Mary, allora sono principessa, abbina all’abito in raso ottanio di Prada il più classico dei fascinator, che mischia la sobrietà del disco con l’opulenza del grande fiore.

(Ph: Getty Images)

Lo stesso modello lo aveva indossato anche Zara qualche anno prima. Bello ma un po’ banale, boh.

(Ph: Chris Jackson/Getty)

Per il mio temperamento drammatico molto meglio il modello scelto dalla figlia della Princess Royal per il matrimonio del cugino William. Un pezzo veramente notevole, anche se per una cerimonia di mattina avrei evitato il nero. E chi pensa ancora che ai matrimoni si dovrebbero portare cappelli piccoli e sobri per non oscurare la sposa (né la visuale altrui) ormai deve rassegnarsi, come ha fatto Lady Violet. Comunque chic.

Un cappello simile lo ha indossato anche Maria Teresa di Lussemburgo per la festa nazionale del 2015; l’inclinazione è diversa rispetto a Zara, ma va considerato che la granduchessa è piccolina di statura, e deve stare attenta all’armonia delle proporzioni. Io la trovo chic (ma solo il cappello).

Torniamo alle nozze dei Duchi di Cambridge, dove le signore che avevano scelto Philip Treacy si contavano a decine; tra tutte fu una sua creazione a lasciare tutti a bocca aperta.

(Ph: Pascal le Segretain/Getty)

La cugina dello sposo, Beatrice di York, arriva a Westminster Abbey con padre e sorella; indossa un bel robe manteau di Valentino, cui abbina questo straordinario pezzo di modisteria. Io lo trovo geniale, fantastico, divertentissimo, però è troppo impegnativo per Bea, col suo fisico minuto e le incertezze dei suoi ventidue anni. Per portare una cosa del genere ci sarebbero voluti maggior temperamento e sicurezza di sé. Data la reazione urbi et orbi, la principessa decide di mettere il cappello all’asta, ricavando dalla vendita una somma enorme andata in beneficenza. Autenticamente, positivamente shock.

(Ph: Samir Hussein/Getty)

Anche Eugenie sfoggia una creazione di Philip Treacy, che contribuisce ad affossare la sua mise: un insieme un po’ pasticciato e pochissimo donante della divina Vivienne Westwood. C’è da dire che questo modello stretto e appuntito (ispirato da Robin Hood?) lo portavano almeno altre due signore, Victoria Beckham e la povera Tara Palmer-Tomkinson e stava male a entrambe. Shock.

(Ph: Dave Thompson – WPA Pool/Getty Images)

Stesso matrimonio, ancora cugine dello sposo ma dal lato materno: ecco Amelia, Eliza e Kitty Spencer, figlie del fratello di Diana, in versione tre grazie con tre creazioni Philip Treacy. Loro sono giovanissime e tanto belline, ma i fascinator delle prime due, almeno in questa foto, mi perplimono assai, boh. Mentre il cappellino della terza, wow! Chic, anche se l’abito è troppo scollato.

Altro matrimonio di un cugino, quello di Peter Phillips con Autumn Kelly (ora divorziati) altra creazione: la giovanissima Beatrice sceglie un fascinator dalla collezione Butterfly, una di quelle che ho amato di più, e continuo ad amare; ci ho proprio lasciato il cuore. Chic.

A questo punto so che state per chiedermi, e Catherine? La Principessa di Galles ha indossato spesso creazioni di Philip Treacy, nessuna delle quali davvero memorabili. Diciamo che al contrario di Camilla, che predilige abiti relativamente semplici con accessori importanti, della principessa di solito valutiamo la mise in generale, di cui il cappello è solo una parte. Spesso Catherine sceglie il modello a disco volante con grande fiore laterale, per il quale non nutro una passione smodata, o fascinator con decorazioni floreali. Un po’più particolare il cappello creato come complemento per il noioso abito a pois di Alexandra Rich (ne ha diversi, e me ne piace forse uno), a comporre la mise indossata lo scorso anno per il giorno dedicato all’Order of the garter. Chic.

Ha fatto a modo suo la storia il cappello nero che Miss Middleton indossò il 15 dicembre 2006 a Sandhurst per assistere alla Passing Out Parade, prima occasione pubblica alla presenza della Regina e di buona parte della Royal Family. Il cappello è stato riusato anche dopo il matrimonio; un po’ pesante per una ragazza così giovane, ma bello. Chic.

Quanto alla cognata Meghan, anche lei nella breve stagione da working royal si era affidata a Philip Treacy, per poi scegliere Stephen Jones nelle ultime uscite (il giubileo di platino e il funerale della regina). A me era piaciuto molto questo, indossato ad Ascot poche settimane dopo il suo matrimonio. Chic.

Meno convincente quello indossato a Sandringham per la messa di Natale del 2017, suo debutto con la Royal Family quando era ancora fidanzata. All’epoca fu paragonato a un fungo, e devo dire che il colore non aiuta né a valorizzare il suo incarnato né a evitare paragoni ortofrutticoli, oltre al fatto che secondo me è troppo grande per lei. Francamente shock.

Cappellino simile lo ha indossato Máxima per il Prinsjesdag del 2019 (Le foto del giorno – 17 settembre); a lei sta sicuramente meglio che a Meghan, d’altronde se c’è qualcuna che ha personalità da vendere e un fisico che si presta è proprio la sovrana olandese. La mia perplessità resta tutta, sostenuta anche dalla bizzaria della mise, però la manifattura è molto interessante. Boh.

Bellissimo, e perfettamente in equilibrio tra la solennità dell’occasione, l’abilità del creatore e il gusto della signora che lo indossa il cappello bianco sfoggiato all’incoronazione di King Charles. Perfetto, chic.

E a proposito dell’incoronazione, a Philip Treacy è stato affidato un incarico delicato: sostituire il velluto e adattare le corone alla testa dei sovrani; il riconoscimento definitivo alla sua abilità alla sua sensibilità, alla sua cultura.

(Ph: Robbie Reynolds)

Happy birthday!

Ascot chic shock e boh.

D’accordo, a Ascot va fortissimo lo shock, piazzato il boh, e staccato di parecchio lo chic, ma se avrete la pazienza di arrivare in fondo potreste avere qualche sorpresa. Ecco dunque una rassegna, necessariamente ristretta, di ciò che si è visto nella settimana appena trascorso al concorso ippico più famoso del mondo.

Trotta trotta cavallin ascot 19 horsesAscot è il regno dei cavalli, no? Boh ascot 19 horses 2Lui il cavallo ce l’aveva, eppure ad Ascot c’è andato in treno, il pigrone! Shock

Due cuori e un cavallo, più un cavallo, più un cavallo, più un cavallo… Shock 

Flower power

Il tema è piuttosto scontato, lo svolgimento meno, e Doña Ines Hernandes, dalla Repubblica Dominicana si veste da gerberona lime e shocking pink. Shock ascot 19 flowersNon mi ricordo dov’è che devo andare… boh ascot 19 flowers 2Si può essere eccessive in puro stile Ascot, piazzarsi in capo una rosa gigante, ed essere comunque chic.

Preferite la primavera o l’estate? Ma poi, quanto peseranno queste composizioni? Boh. ascot 19 flowers 3Rose rosa in testa, rosa addosso, rosa nel nome (Rosie Tapner, modella); avrei evitato i sandali alla schiava, ma la trovo piuttosto chic. ascot 19 flowers 6Delizioso e aereo il cappello che evoca un cestino di fiori; peccato per quegli occhiali ma ciò che si vede della mise rosa antico sembra adeguato, e poi ha i guanti! Chic

Viva viva viva l’Inghilterra

Ci sono sempre, non mi piacciono mai; quest’anno sono brutti sia i cappelli sia gli abiti. Shock

Pennacchi&Piumini ascot 19 piumini&pennacchi 2.jpg 5Altro grande classico dell’occasione. C’è la signora che ha sterminato una voliera, e sarebbe stata anche elegante, ispirandosi alla scena di My Fair Lady che si svolge proprio ad Ascot ma si sa, Audrey è difficilmente replicabile. Boh. ascot 19 piumini&pennacchi 4Ogni anno c’è sempre anche quella che si riempie il capo di swiffer, poi piove e non sa che fare, che notoriamente lo swiffer bagnato s’ammoscia. Ma siamo sicuri che il cartone sia impermeabile? Shock.

Quest’anno sono andati fortissimo anche i pompon: mi incuriosisce cosa abbia spinto la signora in rosa shocking a piazzare pure un fiocco sulle scarpe, temeva un’eccessiva sobrietà? Shock. La signora in giallo è elegantissima ma il cappello mi perplime assai, non in sé perché lo trovo eccessivo il giusto, ma per come le sta. Insomma, boh. ascot 19 piumini&pennacchi 3Poi c’è anche chi rispolvera i ricordi di astronomia, e coi pompon ci fa un sistema solare. Non avrei messo assolutamente quegli orecchini, ma mi piace assai. Chic.

Non solo cavalli

Va bene che Ascot è il regno dei cavalli, ma gli altri animali ce li vogliamo scordare? Nel dubbio scegliete: meglio il nugolo di farfalle shocking pink su abito in tinta e (brutti) accessori neri, o l’apecheronza con spacco malandrino? Shock + shock. ascot 19 chicIo il mio campione, che coniuga mirabilmente il rigore dell’eleganza a quello del servizio, l’ho trovato. È lui, cane guida con cilindro, assolutamente chic.

Insieme è meglio ascot 19 workPerché andare da soli? In gruppo ci si diverte di più! Anche se queste signore sono ad Ascot per lavorare: fanno infatti parte dello staff. Mi piace molto l’abito arancio, anche se avrei scelto un modello più adattabile a fisici diversi, non mi fa impazzire il bolerino nero. Insomma, bohascot 19 gruppi 3Abbiamo detto arancio? Magari una bella sfumatura mandarino? C’è. Chi sono queste signore, e che cosa ci fanno qui? Shock. ascot 19 gruppi 4Ma poi perché scegliere un colore solo? Buttiamoci sulla palette dei pastello! Mettiamola così, la foto è divertente, alcune signore sono meglio di altre, ma se devo dare un parere cumulativo non può essere che shock. Però sappiate che tutte coi guanti m’avete commossa.ascot 19 gruppi 2Sarà che io amo i colori brillanti e li preferisco decisamente ai pastello, sarà che gli abiti etnici li trovo sempre eleganti (la quarta signora è splendida), questo gruppo mi è piaciuto subito. Ma la signora col cappello giallo e quei guanti orrendi sappia che da sola l’avrei bocciata. Insieme però sono chic. ascot 19 gruppiFacciamo una cosa, buttiamoci sul bianco e sono sicura che saremo tutti d’accordo. Le signore sembrano essersi ispirati alla mise Givenchy indossata lo scorso anno dalla Duchessa di Sussex e hanno fatto bene, molto belli i dettagli – cappelli e borse – che evitano l’effetto collegio, brave! Chic.

Sobrietà  ascot 19 sobria 2A questo punto vi starete chiedendo se ad Ascot bisogna essere eccentrici per forza. Ovviamente no, ma naturalmente l’eccentricità viene fotografata di più. Però ve lo dico, sobrietà non è per forza sinonimo di eleganza, come dimostra Lady Kitty Spencer: senz’altro bello l’abito in pizzo Dolce&Gabbana (anche se gli abiti di pizzo francamente hanno stufato), però non mi piacciono gli accessori neri, e anche il cappellino Philip Treacy ha una forma che su di lei non mi convince. Boh.

La modella Georgia Fowler è sicuramente molto graziosa, e l’abito rosa antico le sta assai bene, ma non è una cosa da indossare per un pomeriggio alle corse. Anche l’altra signora è deliziosa, difficilmente si potrebbe dire che è vestita male, ma questo look da scolaretta per Ascot è veramente troppo triste. Boh per entrambe. ascot 19 sobria 3Non so chi siano, ma sono veramente la quintessenza dello stile British: un’immagine che rimanda dritti ai libri di Agatha Christie. Li trovo sublimi, compresso il dettaglio superchic del cestino da picnic di Fortnum&Mason. Chic e grazie per esserci.

Varie ed eventuali ascot 19 varie jodieChiudiamo come ogni assemblea che si rispetti, quando si è un po’ indecisi sull’argomento da trattare. Indecisi come la supermodel Jodie Kidd, che non sapendo quale cappello scegliere ha risolto così. Boh. ascot 19 varieE se piove? Niente paura, abbiamo l’ombrello! Bohascot 19 varie 2E se invece fa caldo? Ovvio, un bel ventaglio e passa tutto. Nonostante il viola, shock. ascot 19 danteLa lunga settimana di Ascot finisce qui, e alla fine del viaggio vi lascio con le parole il Divino Poeta: E quindi uscimmo a riveder le stelle. Shock (sono certa che Dante mi perdonerà).

La foto del giorno – 18 giugno

Lady Kitty Spencer, oltre al casato importante e evocativo, è dotata di notevole bellezza che ha messo a frutto in una carriera da modella. Testimonial di marchi del lusso, soprattutto made in Italy, oggi era ad Ascot di bianco vestita D&G, mentre qualche sera fa a Capri ha prestato la sua venustà a Bulgari per la presentazione collezione di haute joaillerie Cinemagia. kitty spencer bulgari capriPurtroppo per i famosi gioiellieri romani, ho come l’impressione che non siano le loro pur splendide creazioni ad attirare per prime l’attenzione di chi guarda la nostra foto del giorno.

La foto del giorno – 21 settembre

È periodo di Fashion Weeks. A Milano la moda ha sfondato il perimetro del classico quadrilatero e dilaga in tutta la città, dopo aver invaso nei giorni scorsi le vie di Londra. Uno degli appuntamenti da non mancare assolutamente nella capitale britannica – per i fortunati che avevano ricevuto l’invito, ovvio – è stata la riapertura dello store Tod’s in Sloane Street, a Chelsea. Lo spazio preesistente è stato totalmente ristrutturato dalla architetto e designer iraniana India Mahadavi, che ha trasformato il precedente negozio del brand marchigiano in una sorta di ‘home from home’, ribattezzandolo The Sloane Apartment. kitty tod'sParterre ricchissimo di stelle, vip e aristocratici, su cui brillava la sfolgorante bellezza di Lady Kitty Spencer (qui tra i padroni di casa Andrea e Diego Della Valle), già testimonial Dolce&Gabbana e Bulgari, che si sta affermando come una delle più seducenti ambasciatrici del Made in Italy.

Conoscete Sloane Street? Parte da Knightsbridge, poco lontano da Harrods, e sbocca in Sloane Square. La strada e la piazza sono da più di un secolo il palcoscenico dove si muovono i londinesi ricchi, giovani, possibilmente eleganti, magari pure famosi. Il Cadogan Hotel, dove fu arrestato per sodomia Oscar Wilde, è proprio qui.

Negli anni ’70 questa comunità uniforme per modi e mode, famiglie e scuole, fu identificata come una vera e propria tribù, e i suoi appartenenti ribattezzati Sloane Rangers (o semplicemente Sloaneys). E chi era una delle più famose Sloaney? la zia di Kitty, Diana Spencer. Che a sua volta fu testimonial di Tod’s attraverso la borsa la D bag, che i Della Valle le dedicarono e lei portava spesso (ne abbiamo parlato qui Style file: Diana Principessa di Galles (terza parte) ). La bella Kitty riceverà lo stesso omaggio?

P.S. Kitty in cappotto giallo croco è la dimostrazione che non è vero che il giallo sta male alle bionde. Per il décolleté invece bisogna attrezzarsi autonomamente.

Nipotine royal o giù di lì

Va bene che la settimana scorsa c’era il Royal Ascot, va bene che non volevamo perderci nemmeno uno dei royal cappelli, ma questa a Londra è la fase più intensa della stagione mondana, la famosa Season.

serpentine pavillon

E lo scorso 19 giugno è andato in scena uno degli appuntamenti più cool del mese, il Serpentine Summer Party, dove i mondi di moda cultura cinema e design si incontrano per festeggiare l’inaugurazione del Serpentine Pavillon, all’interno dei Kensington Gardens, progettato quest’anno dalla messicana Frida Escobedo.

All’appuntamento non mancano mai le principesse di York, ed ecco che anche quest’anno le due sorelle hanno aggiunto un tocco royal allo scicchissimo parterre (il party era sponsorizzato da Chanel, non so se mi spiego).

Princess-Beatrice serpentine summer party

Beatrice è comparsa tutta impavonata in un abito della stilista greca Mary Katrantzou che ve lo dico subito, a me è piaciuto. La stampa è divertente e pure strategica; l’effetto ottico delle piume di pavone – che partono piccolissime e poi si allargano sul fondo – combinato col taglio alto della vita slancia parecchio la Bea, che abbiamo già visto come dia il meglio di sé con gli abiti anni ’50. Poi certo il chiodo di pelle appoggiato sulle spalle è un po’ meno rock, ma per questa volta passi. Segnalo agli appassionati il bauletto con scritta antibullismo: è la versione nera di quello rosa sfoggiato ad Ascot.

eugenie serpentine party

Accompagnata dal fidanzato Jack l’altra party sister e futura sposa Eugenie ha optato per un top asimmetrico (troppo) di Roland Mouret, con pantaloni in pelle e stivaletti Gianvito Rossi. Per il commento di Lady Violet basta una parola sola. No. L’insieme la ingoffa e il monospalla schiaccia il décolleté invece di esaltarlo. Il make up lo prendiamo come una citazione degli anni ’80.

Menzione speciale per i due giovanotti di peonie vestiti, che hanno evidentemente interpretato alla lettera il concetto di garden party.

 

 

kitty serpentine party

Poteva mancare la leggiadra Lady Kitty Spencer, nipote dell’indimenticata Principessa del Galles? Ovviamente no. Vestita Dolce e Gabbana as usual – è testimonial della griffe siculomeneghina – risultava assai botticelliana con un abito lungo tutto tempestato di fiori in rilievo.

L’abito sembra bello, e lei è abbastanza giovane e bionda da indossarlo; dal canto suo Lady Violet è lieta di non avere più l’età per vestirsi da aiuola.

 

 

Inutile negarlo, la nipote, benché acquisita, di cui si parla oggi è però la neo Duchessa di Sussex, che con marito e nonna acquisita ha partecipato a Buckingham Palace al ricevimento per gli Young Leaders Awards.

maghan in prada

Meghan era in Prada rosa cipria, un colore che indossa spesso e le dona. Bello il corpino, inutile il falpalà sul lato destro della gonna; brutte le calze, ma immagino che debba ancora trovare la tonalità adatta a lei, per cui suggerisco visita da Fogal.

Cosa pensa Lady Violet? la scelta di uno stile minimal può essere quella giusta, mi perplime un po’ la scelta di temi simili: colori chiari, scollatura a barca, bottoni, forme pulite ma spesso oversize; non è la ripetizione ossessiva degli stessi elementi che fa lo stile. E devo dire che un po’ poco convinta mi sembra pure la bella Duchessa. Cui consiglierei di far pace coi capelli – se li vuol tenere lunghi e sciolti benissimo, ma eviti di toccarli in continuazione – e, please, il contouring così marcato lasciamolo alle Kardashian.

Un ultimo consiglio: eviti se possibile, in presenza di Her Majesty, di accavallare le gambe. E’ vero che è un gesto che abbiamo visto fare anche a Diana, ma se non ricordo male la Principessa di Galles non era più un’Altezza Reale. Ora che è duchessa è meglio adottare il Duchess slant, cioè incrociare solo le caviglie. Anche perché lei non puoi saperlo, ma per i 60 milioni di cittadini di una Repubblica del Mediterraneo, le gambe incrociate così fanno tanto Sophia (Loren) o Daniela (Santanché).

Harry & Meg – Matrimonio di Celia McCorquodale

Se penso che ho criticato Givenchy…

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Al matrimonio campagnolo di Celia, figlia di Sarah MecCorquodale (la sorella maggiore di Diana) la Duchessa di Sussex si è presentata così. L’abito è firmato Oscar de la Renta, giuro. Naturalmente non è una creazione di mano del maestro, che è morto qualche mese fa. E direi che ciò spiega molte cose. Vabbè, almeno un elemento dello stile di Meghan è chiaro: capelli sempre spettinati. Ci rivedremo ad Ascot.

In compenso Lady Kitty Spencer, cugina della sposa (e di Harry), ha deciso di diventare la star della famiglia. E al matrimonio ha indossato un notevole abito con fantasia di peonie e accessori rosso magenta che le dona persino di più della mise verde sfoggiata al Royal Wedding.

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