Breve incursione ferragostana, senza distrarvi o disturbarvi, ma non possiamo passare sotto silenzio che oggi è giorno di importantissimi compleanni, royal e pure di più.
A cominciare da lui, il Grande Corso, nato ad Ajaccio esattamente 250 anni fa, qui ritratto da Ingres; Napoleone sul trono imperiale è l’opera che l’artista realizza nel 1806. Il novello imperatore (incoronato il 2 dicembre 1804 a Notre-Dame) è rappresentato come Giove Olimpico, coronato d’alloro, con una tunica bianca ricamata d’oro e un opulento mantello porpora punteggiato da piccole api e dalla N del monogramma. L’uomo che volle farsi re mostra orgogliosamente i simboli della sovranità: il Gran Collier de la Légion d’Honneur, la spada di Carlo Magno (la Joyeuse) lo scettro di Charles V e quello con la Main de Justice. Perché mi dilungo sul dipinto? Confesso, non sono particolarmente appassionata della vicenda del Bonaparte, e i miei scarni ricordi risalgono agli anni dell’università; e dato che sono laureata in Storia dell’Arte ovviamente me la cavo meglio a parlare di pittura. Però non temete, non banalizzerò un personaggio di tale importanza con un racconto sommario e sbrigativo, certa che possiate trovare narrazioni più serie e documentate. Sappiate però che questa storia del compleanno di Napoleone ha per la mia famiglia un significato particolare, perché caso volle che nello stesso giorno, 124 anni più tardi, nascesse la mia nonna materna, l’amatissima nonna Giulia.
Che resse con polso fermo veramente napoleonico e sobrietà francescana una famiglia con sette figli, un marito in America a fasi alterne, qualche cugina zitella, un padre gottoso e nervosetto, fratelli scapoli che entravano e uscivano, tutti insieme appassionatamente sotto lo stesso tetto, mentre in aggiunta faceva anche la maestra. Grazie a Dio ce la siamo goduta a lungo, avendo raggiunto la ragguardevole età di 104 anni, esattamente il doppio di quelli vissuti da Napoleone.
Di anni ne compirebbe 75 Gianfranco Ferré, l’architetto prestato alla moda (mancato nel 2007) che reinventò la camicia bianca creando capolavori di seta, organza, chiffon, o semplice cotone.
Fu anche direttore artistico della Maison Dior, scelta filologicamente perfetta; se Christian col New Look aveva ripensato i volumi e ridisegnato le silhouettes, Gianfranco, abituato alla progettazione in 3d riuscì a dare una veste couture agli eccessi degli anni ’80 creando capi dalla costruzione perfetta, riuscendo nella complessa sintesi tra rigore e opulenza.
Ne è esempio l’abito da sera a fiori con quel grande fiocco sul retro: un amore giovanile che ho finalmente trovato e ammirato nella mostra Dior Couturier du rêve, visitata a Parigi due anni fa. La mostra, con sottrazioni e integrazioni, è stata replicata a Londra al Victoria&Albert Museum; sarebbe aperta fino al 1 settembre, ma è sold out da quel dì, se vi fa piacere ve ne parlerò (la foto in cui si vede anche lo stilista l’ho scattata appunto al V&A, scusate la pessima qualità).
Restiamo a Londra per festeggiare i 69 anni della Princess Royal; Anne Elizabeth Alice Louise è la secondogenita e l’unica figlia femmina della Regina e del Duca di Edimburgo.
Nata quando la madre era ancora principessa ereditaria ha rivelato fin da piccola un carattere energico e piuttosto sbrigativo e una grande passione per l’equitazione, che l’ha portata a vincere una medaglia d’oro e due d’argento nei campionati europei, e a partecipare alle Olimpiadi di Montreal nel 1976. Oggi è presidente del Comitato Olimpico britannico e membro del Comitato Internazionale. Dopo un flirt giovanile con Andrew Parker Bowles – che poi sposò Camilla, che poi avrebbe sposato il fratello di Anne, Charles – il 14 novembre 1973 andò all’altare col Capitano dei Dragoni Mark Phillips, con un abito in stile Tudor di rara eleganza.
Dopo la nascita di due figli, Peter e Zara, e un tentativo di rapimento sventato per miracolo, per il coraggio della scorta e di alcuni passanti e per il sangue freddo della principessa, il matrimonio finì tra tradimenti reciproci, e nel 1992 Anne sposò il Comandante, oggi Ammiraglio, Timothy Laurence, purtroppo senza replicare lo chic delle prime nozze.
Il suo stile è rimasto assai rigoroso, a volte anche troppo semplice, ma è nota per continuare a indossare senza difficoltà mise che hanno molti anni, e a volte decenni. Oggi è nonna di quattro deliziose nipotine, bellissime biondissime e sveltissime; nel 1987 la madre le ha conferito il titolo di Princess Royal, che onora con un’attività costante e molto intensa in rappresentanza della Royal Family il che l’ha resa – con una certa sorpresa dato il carattere un po’ scostante – uno dei personaggi più amati. A parte Her Majesty, of course.
Perché è vero che non abbiamo un sovrano che per sua natura rappresenta bene (di solito) l’unità del paese, è vero che qualche volta (io spesso) per ciò invidiamo i sudditi di Elisabetta. Ma è vero pure che pensando a chi ci toccherebbe al Quirinale, erede logorroico compreso, oggi non possiamo che gioire davanti alla sobria umanità del Presidente. Sul cui comportamento in politica ciascuno avrà giustamente le sue idee – e questo è il bello della repubblica – ma che dimostra sempre più, accanto all’equilibrio che senza dubbio da lui ci aspettiamo, una sensibilità e una capacità di empatia, semplice e diretta, che forse non ci saremmo aspettati da un vecchio signore siciliano abituato al pudore dei sentimenti.
Oggi anche Andrew ha lasciato la Scozia, a bordo dello stesso aereo privato (e si è portato via anche i cani con cui era arrivato, come si vede dalla foto). Ha voluto raggiungere Sarah, o (più probabilmente) l’affaire Epstein si sta complicando? Il duca, amico del finanziere morto sabato mattina nella cella dov’era recluso per reati sessuali, è accusato di avere avuto almeno un rapporto con Virginia Roberts – c’è una foto che li ritrae insieme – all’epoca diciassettenne, il che configurerebbe un reato negli USA ma non in UK. Più volte è stata ribadita la totale estraneità di Andrew, accusato anche di aver palpeggiato un’altra ragazza nel corso di una delle feste organizzate da Epstein nelle sue case in giro per il mondo. Nel frattempo l’agenda del finanziere ha rivelato, tra il migliaio di numeri presenti, anche quelli di molti personaggi britannici di primo piano, da Tony Blair a Mick Jagger, a Richard Branson (boss della Virgin), a Charles Spencer (fratello della defunta Diana), alla stessa Sarah Ferguson, cui Epstein avrebbe saldato un conto di 15.000 sterline. Il condizionale in questo caso d’obbligo dato che le informazioni vengono dalla stampa britannica, di cui non posso garantire accuratezza e obiettività, ma certo si tratta di una brutta brutta storia.
Non ha rinunciato però alle amate passeggiate a cavallo, e in buona compagnia: quella del figlio minore Edward Conte di Wessex e della di lui figlia Louise.
Il figlio di Edward, il Visconte James Severn, ha preferito passeggiare con la madre Sophie, e imparare la pesca con la mosca; se bisogna rinunciare alla cacciagione allora in tavola ci sarà pesce!
La foto è una delizia, e potrebbe essere usata con successo per le campagne contro l’abbandono estive, non credete? Purple un giro su quella bicicletta se lo farebbe volentieri, e non sarebbe la sola, credo.
La regina era in auto col terzogenito Andrew e la nipote Beatrice, e la presenza della fanciulla potrebbe far pensare a una riunione familiare per prendere alcune decisioni, magari proprio quella riguardante un eventuale fidanzamento. Al momento non è dato sapere se anche Edoardo Mapelli Mozzi, boyfriend di Bea, sia in Scozia, in ogni caso non gli toccherebbe certo un passaggio sulla royal car, dato che qui è ancora valida la regola no ring no bring.
Invece la presenza del duca accanto alla madre assume un particolare significato alla luce dello scandalo Epstein, il finanziere americano suo amico trovato morto ieri nella cella del penitenziario di New York dov’era rinchiuso accusato di pedofilia e reati sessuali nei confronti di diverse ragazzine. Jeffrey Epstein intratteneva rapporti con molti degli uomini più potenti del pianeta, a partire da Trump e Clinton, che potrebbero in qualche modo comparire nelle 2000 pagine di documenti in mano ai giudici che avevano portato al suo arresto.
Buckingham Palace ieri ha smentito categoricamente ogni coinvolgimento del duca, mentre la stampa britannica fa notare che per le differenze nel codice penale tra USA e UK, una eventuale relazione sessuale con una diciassettenne nel Regno Unito non è reato, essendo più bassa l’età del consenso. In ogni caso una brutta storia, che andrebbe chiarita al più presto.
Alla funzione di questa mattina hanno partecipato anche i Duchi di Rothesay – che è il titolo con cui in Scozia ci si riferisce a Charles e Camilla – arrivati su un’auto guidata lui. Hanno voluto anche loro mostrare solidarietà a Andrew? C’è da dire che, problemi familiari a parte, la situazione politica starebbe impensierendo molto Sua Maestà, che alcune voci vorrebbero dismayed (costernata) dall’incapacità a governare platealmente rivelata dai politici britannici a partire dal referendum sulla Brexit. Quello che è certo è che la situazione è quanto mai incerta, e la regina potrebbe essere chiamata a giocare un ruolo particolarmente attivo, caso in cui la presenza dell’erede al suo fianco sarebbe fondamentale.
La prima in effetti non è una notizia, più che altro una conferma: Sarah di York giovedì è atterrata ad Aberdeen con un volo British Airways e ha poi raggiunto Balmoral Castle, dove trascorre qualche giorno di vacanza ospite della regina ed ex-suocera. È da sola? Certo che no, perché due giorni prima l’ex-consorte Andrew era arrivato in Scozia a sua volta ma con un volo privato, in compagnia di cinque cani.
Non è escluso che la coppia possa essere raggiunta da una – o entrambe – le figlie, e che si unisca al gruppetto anche Edoardo Mapelli Mozzi, boyfriend di Beatrice. Insomma, l’azione s’è spostata nelle Highlands, e magari in questi giorni di relax si prenderanno quelle decisioni che anche noi aspettiamo. Fingers crossed!
È noto l’amore per la vela del Rey Emerito di Spagna; ebbene, a 81 Juan Carlos è Campione del Mondo nella classica categoria 6 metri. Nelle acque della cittadina finlandese di Hanko, a bordo del suo Bribón, ha battuto 33 equipaggi di 14 diverse nazionalità, e immaginiamo tutti ben più giovani e in salute di lui. L’ex-sovrano non è nuovo a questi exploit: due anni fa a Vancouver vinse con la stessa barca il suo primo trofeo mondiale. Oggi con lui a godersi il trionfo c’è anche la prima figlia Helena.
Con tutti i suoi limiti, senza dubbio un fuoriclasse; e la dimostrazione che anche a una certa età non è necessario limitarsi al golf.
A parte l’imbarazzo iniziale alla fine Kate l’ha presa sportivamente ricevendo con un gran sorriso l’immancabile cucchiaio di legno: l’importante – mai come in questo caso – è partecipare!
Il trofeo è stato creato nel 1920 da Re George V, che qui vediamo in una immagine di quattro anni più tardi; impossibile non ammirare lo chic del sovrano in total white, con cappello da marinaretto.
Il suo giovanissimo omonimo, con la sorellina, ha seguito i genitori impegnati nella regata in compagnia dei nonni Middleton,
ma neanche lo sguardo severo di nonna Carole ha impedito alla scatenata Charlotte di fare linguacce, attività che esercita spesso.
A questo proposito, Hello magazine ha realizzato un piccolo compendio delle linguacce reale (bisogna capirli, in agosto i royals scompaiono, e le notizie latitano). Divertitevi!
È una creazione Reiss, brand piuttosto abbordabile, e per di più ora è anche in saldo a meno di metà prezzo: 65 sterline invece di 135 (trovate il link in calce). Date un’occhiata, che questo color cannella è très chic, e sarebbe perfetto pure per l’autunno.
l’altra figlia, Eugenie, e la festeggiata compare solo nell’immagine in alto a sinistra, in veste di sorella maggiore. Addirittura c’è una foto col duca che accompagna la figlia all’altare! Ma come, noi siamo qui in ansiosa attesa dell’annuncio di un prossimo royal wedding e voi ci tirate questo scherzo? Non si fa!