Questa mattina il novantottenne Duca di Edimburgo ha lasciato Sandringham ed è arrivato a Londra dove è stato ricoverato al King Edward VII Hospital. Non si tratta di un’urgenza: la dichiarazione rilasciata da Buckingham Palace parla di ricovero programmato per una condizione preesistente, ma nulla di più si sa.
Philip non ha viaggiato in ambulanza ma a bordo di un auto, e probabilmente resterà in osservazione per qualche giorno. Qualche ora dopo la regale consorte ha fatto il percorso inverso: di rosa vestita è partita come suo solito dalla stazione di King’s Cross e in treno è arrivata a King’s Lynn.
Da qui ha raggiunto la tenuta di Sandringham, dove trascorrerà le vacanze natalizie e come da tradizione si fermerà fino al 6 febbraio, anniversario della morte del padre e della sua ascesa al trono.
Sembra che Sua Maestà abbia ingannato il tempo del viaggio dedicandosi all’amata enigmistica.
Mese: dicembre 2019
Re-Opening of Parliament
Per la seconda volta in poco più di due mesi, Her Majesty ha solennemente inaugurato il Parlamento, riunito per la prima volta dalle elezioni di giovedì scorso.
Immutata, immutabile e sempre affascinante la complessa liturgia, ma se lo scorso 14 ottobre la sovrana aveva indossato lo sfarzoso abito cerimoniale, con la sola variante del capo coronato dal George VI Diadem al posto della pesante Imperial State Crown, rimasta come oggi sul cuscino accanto a lei(questo il post Le foto del giorno – State Opening of the Parliament ), oggi la sovrana era in abito da giorno.
La scelta non è una sorpresa, dato che Downing Street aveva reso noto che in caso di conferma del Prime Minister Johnson l’inaugurazione si sarebbe svolta with reduced ceremonial elements, come accaduto nel 2017, quando la regina si presentò con una mise blu con dettagli giallo oro, che a molti sembrò evocare la bandiera UE ( La foto del giorno – 28 ottobre ).
Questa mattina Sua Maestà, accompagnata dal solo Principe di Galles, è dunque giunta in pardessous color tiffany con cappello in tinta (Rachel Trevor Morgan) col preziosissimo tocco della favolosa Cullinan V Brooch, la spilla composta da uno dei diamanti ricavati dal Cullinan, il cui maggiore risplende nello scettro. Ora, è vero che la royal dresser Angela Kelly ha appena pubblicato un libro sui segreti del guardaroba reale, ma alcune scelte della sovrana andrebbero indagate in maniera più approfondita, perché accade che la mise sia riciclata, e sapete qual è l’ultima volta che l’abbiamo vista? Lo scorso 3 giugno, quando la regina ha accolto a Buckingham Palace Mr. Trump e signora, in vista ufficiale.
Una dichiarazione di intenti? Il suggello di un nuovo ed esclusivo patto tra le due sponde dell’Atlantico? Il colore più adatto ad armonizzarsi col biondo pannocchia? Tutte domande destinate a restare senza risposta, almeno per ora. Il discorso – l’unico che la sovrana non scrive da sé, ma viene redatto dal Primo Ministro – ha illustrato un ambizioso programma decennale; chissà nel 2029 che scenario e che protagonisti ci saranno, francamente l’unica su cui scommetterei è proprio The Queen.
Nota a margine: interessante il panciotto nero del Principe di Galles; a onor del vero lo indossava nell’inaugurazione del 2017, e immagino che lo abbia scelto per sottolineare la sacralità dell’occasione. La cosa interessante è che questa è la versione che si indossa ai funerali: è il panciotto nero, in luogo del classico grigio, a trasformare un morning suit (l’abito da giorno) in un mourning suit (l’abito da lutto).
Le foto del giorno – 18 dicembre
Oggi Queen Elizabeth ha riunito com’è tradizione tutta la famiglia, figli nipoti pronipoti cugini e loro discendenza. Domani inaugurerà il nuovo Parlamento e poi finalmente potrà raggiungere Sandringham, dove l’aspetta il marito Philip per celebrare il Natale. Vi risparmio l’interminabile serie di fotografie degli invitati, che si intravvedono a bordo delle auto, ma ecco ciò che ha catturato la mia curiosità. I Cambridge sono arrivati su due macchine: William con George (seduto davanti e senza seggiolino),
Catherine con Charlotte, Louis e la tata Maria Borrallo.
Poi sono ripartiti tutti insieme, offrendoci la possibilità di sbirciare l’abito Emilia Wickstead in tartan rosso con colletto bianco da scolaretta e purtroppo anche le maniche bouffantes.
E dandoci soprattutto l’occasione di vedere quant’è cresciuto Louis; devo dire che i geni di nonno Middleton mi sembrano i più forti.
Come Catherine, molte royal ladies si sono messe alla guida, scarrozzando figli e mariti: da Sophie Wessex con la figlia Louise assai cresciuta e Eugenie di York,
a Lady Sarah Chatto (figlia della defunta Margaret), la cognata Lady Serena, Contessa Snowdon e Lady Rose Gilman, figlia dei Duchi di Gloucester.
C’erano tutti i figli della padrona di casa: il Principe di Galles con moglie sorridente e in rosso, il Duca di York tutto solo e accigliato; sua figlia Beatrice, promessa sposa, è arrivata senza il fidanzato Edo. Non c’erano invece i Sussex, che d’altronde non erano attesi.
Intanto un account Twitter ha pubblicato la Christmas card dei Cambridge; personalmente ho deciso di pubblicare solo ciò che proviene da canali ufficiali, ma posso già dirvi che è deliziosa. Speriamo di vedere anche quella dei Sussex.
Le foto del giorno – 17 dicembre
Mentre qui si aspetta l’arrivo del santo bambino, e noi royal watchers non vediamo l’ora di deliziarci con la rassegna dei biglietti d’auguri che immancabilmente i vari membri delle royal families producono per gli auguri di fine anno, un altro bambino è già per strada.
È notizia di oggi che i sovrani del Bhutan – per cui tutti abbiamo un debole – aspettano il secondo figlio, la cui nascita è genericamente prevista “per la primavera”. All’arrivo della nuova creatura, il delizioso principe ereditario avrà compiuto i quattro anni, e assumerà il primo incarico davvero importante della sua vita, quello di fratello maggiore.
Insomma, la prossima primavera si preannuncia densa di eventi royal, e questa splendida coppia sta per donare al mondo un po’ di quella bellezza di cui c’è tanto bisogno.
Le foto del giorno – 16 dicembre
Questa sera la BBC trasmetterà l’atteso A Berry Royal Christmas, in cui la regina dei fornelli Mary Berry (potreste averla vista come giudice di Bake Off UK) ospita i futuri sovrani William e Catherine in uno show dedicato alla cucina natalizia.
Verrano rivelati alcuni segreti delle cucine di Kensington Palace? Sembra che la duchessa cucini spesso per i suoi bambini – amanti della cucina italiana – cui prepara anche la pizza (però per favore, se ci mette il rognone o l’ananas noi non lo vogliamo sapere).
William, in visita a The Passage – organizzazione per gli homeless di cui ha il patronage come sua madre – ha rivelato che George è appassionato di calcio, non tifa più per l’Aston Villa come il padre preferendo il Chelsea, e nella letterina a Babbo Natale ha chiesto regali per il suo sport preferito, o per il disegno, altra sua passione. Secondo alcune fonti potremmo vedere anche lui e la sorella Charlotte la mattina di Natale, quando la famiglia accompagnerà la regina a messa nella chiesa di St. Mary a Sandringham, che Her Majesty raggiungerà dopo avere inaugurato il nuovo Parlamento, giovedì 19. Nessuna notizia dei Sussex, per i quali qualcuno ipotizza un Natale britannico ma riservato, a Frogmore Cottage, dato che hanno declinato l’invito della regale nonna. La quale, consapevole dell’attenzione dei media, pone sempre una grande attenzione alla giornata. Angela Kelly, responsabile delle mise reali – chiamarla personal stylist francamente pare brutto – inizia un paio di mesi prima a pensare a cosa indosserà la sovrana, con una regola: non replicare i colori degli anni immediatamente precedenti. Dunque Sua Maestà sicuramente non sarà vestita di arancione, come nel 2017, né del grigio perla con dettagli fucsia indossato lo scorso anno.
Sceglierà il rosso come la nipote acquisita, in Alexandra Rich per la trasmissione con Mary Berry? Non ci resta che aspettare, pochi giorni e sapremo tutto.
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Royal chic shock e boh – Scala edition
Con imperdonabile ritardo, dovuto alla crisi tecnologica in cui sono immersa, ecco una breve rassegna delle mise che mi hanno colpita di più, di meno, o mi hanno colpita e affondata tra quelle indossate alla tradizionale serata scaligera del 7 dicembre. Ospite d’onore il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato come lo scorso anno dalla figlia Laura.
La first daughter sta imprimendo una svolta interessante al suo stile, ed era in Armani nero. Un abito che ha destato qualche perplessità a causa del nodo in vita; non ho trovato foto a figura intera dunque non mi sono fatta un’opinione precisa; sicuramente alcune creazioni di Re Giorgio caratterizzate da linee rigidamente geometriche non sono facilissime da portare, ma per me Laura è chic, e continui così.
Armani anche per l’ammiratissima first sciura Chiara Bazoli, che sublima la propria magrezza con un lungo tubino nero dalla profonda scollatura a V sobriamente sparkling. Très chic.
Altro Armani nero nel palco reale quello indossato da Michela Di Biase in Franceschini, moglie del Ministro della Cultura Dario. Il semplice abito strapeless è un classico modello dello stilista, e Michela lo porta spesso; approvo molto la scelta superminimal di evitare i gioielli, ma mi piacerebbe che la signora osasse di più. Chic.
Sempre Armani – che quest’anno ha fatto man bassa – ma pantaloni, anzi tailleur pantaloni per Maria Elena Boschi, per una volta elegante oltre che bella, una lieta scoperta. Chic nonostante il tocco anni ’80 del nastro di velluto a fermare la ponytail.
Ancora Armani e ancora pantaloni – in questo caso probabilmente una tuta – per Evelina Christillin, che al contrario del marito Gabriele Galateri di Genola esibisce un orlo perfetto. Lei chic, lui rimandato dal sarto.
In Valentino Emma Marcegaglia con un abito stampato a papaveri, scelta insolita per dicembre che avrebbe potuto essere divertente, magari addosso a qualcun altra. Boh.
Bellissima Vittoria Puccini in blu notte Etro. Perfetta la sua scelta: abito da vamp con scollatura a cuore, bustier di perline e spacco infinito, abbinato a un soprabito che si ispira a certe sontuose vestaglie maschili; l’insieme sfiora il sublime. Per me, la più chic.
Accade a volte di rimanere prigionieri del proprio personaggio; è quello che sembra essere accaduto a Enzo Miccio, che ha piazzata sullo smoking impeccabile un cordone di raso, divertente ma inutile. Che sia una conseguenza della frequentazione con la ministra Bellanova, notoriamente appassionata del superfluo nelle sue mise? Boh.
Inqualificabile Marcello Foa, presidente della RAI, il cui papillon non solo è di quelli col nodo già fatto, ma è pure storto. Una cosa che non si vede più manco sui camerieri di Checco allo Scapicollo. Shock.
Un trend che si è affermato negli ultimi anni è la fatina, molto amato dalle ospiti provenienti dall’estremo oriente, come la signora abbigliata in stile Botticelli a Hong Kong. Quest’anno un adeguato contraltare è rappresentato dalla signora in tulle bianco intessuto di led – una specialista in medicina estetica a me sconosciuta – praticamente pronta per l’albero di Natale. Cioè, a interpretarne uno. Shock.
Assai natalizia, nel senso di addobbo, anche Milly Carlucci, col blazer paillettato ormai abbandonato pure da Elton John. Accanto a lei la divina Raina Kabaivanska le dà una lezione di stile (e sembra anche più giovane, nonostante i vent’anni che le separano). Shock e chic.
Interessante il variegato gruppo delle incoronate. C’è quella che si ispira allo stile jeune fille en fleur, la fata turchina d’antan e la sirenetta presa nella rete.
Però da Giovanna Salza in Passera non me lo sarei mai aspettata. Boh o shock fate voi.
Le foto del giorno – 13 dicembre
Oggi, 13 dicembre, è Santa Lucia che nel nome si porta l’evocazione alla luce e il desiderio che il buio della notte invernale passi presto. Per questa ragione la festa è particolarmente sentita nei paesi scandinavi, che sono quelli che soffrono di più la riduzione di luce solare.
In Svezia è tradizione che la più giovane della famiglia venga incoronata con un serto arricchito di candele, e da quando l’erede al trono Victoria è diventata mamma ogni anno in questo giorno ci delizia con le foto di famiglia, in cui Estelle – che un giorno sarà a sua volta regina – ha il ruolo principale, con l’appassionata partecipazione del fratellino Oscar che le fa da assistente, e spesso in queste occasioni sfoggia simpatici sorrisi, di cui è solitamente parco durante l’anno.
La corona con le candele (prudentemente fornita di luci a led) piazzata sul casco da equitazione del piccolo principe è veramente notevole, e anche lui sembra piuttosto soddisfatto. Deliziosa Estelle nella tripla veste di amazzone, sorella maggiore, e Santalucia, col tocco immancabile del rosso natalizio, esteso anche alla cavalcatura.
Rosso Natale è stata anche la scelta della madre dei due pupi, Victoria, che alla cena offerta dai sovrani ai premiati del Nobel si è presentata così.
Evidentemente il mantra del suo stile in questa stagione è more is more, e confesso che dopo averla vista il mio pensiero è andato alle milionate di bachi seta soppressi per realizzare quelle maniche. Poi ho notato il dettaglio rosa shocking delle scarpe e della clutch e allora ho capito.
Ladies and Gentlemen, a new Máxima is born!
Il giorno dei Nobel
Alfred Nobel, chimico e filantropo svedese, morì (a Sanremo) il 10 dicembre 1896, ed è questa la data scelta per la consegna dei premi a lui dedicati.
Di mattina a Oslo quello per la Pace – attribuito quest’anno al Primo Ministro etiope Abiy Ahmed Ali, per l’impegno nel risolvere il conflitto con la vicina Eritrea – con i sovrani e gli eredi in posa col premiato per la foto ricordo, schierati in ordine d’importanza certo, ma anche d’altezza, come in Tutti insieme appassionatamente.

(Ph. Terje Pedersen, NTB scanpix)
Per Mette-Marit (in Valentino) è la prima uscita pubblica dopo la rivelazione dei suoi incontri con Jeffrey Epstein, per cui la principessa si è scusata pubblicamente con sudditi e vittime dell’imprenditore accusato di pedofilia e crimini sessuali.
Qualche ora dopo la scena si è spostata a Stoccolma, e qui la consegna dei premi alla crème de la crème dei cervelli è un’occasione di gran gala, uno degli eventi clou del calendario svedese. Presente naturalmente re Carl XVI Gustav accompagnato dalla sua aria perennemente infastidita, e la famiglia reale quasi al completo: mancava solo Chris O’Neal, marito della figlia minore Madeleine, che dev’essere rimasto a Miami coi tre pupi.
La regina Silvia, che compirà 76 anni tra un paio di settimane, ha riciclato un Elie Saab, più sobrio e parco di pizzo delle classiche creazioni del couturier libanese, e l’ha completato con la tiara delle Nove Punte, detta anche della Regina Sofia (la moglie di Oscar II, nata Sophia di Nassau). Confesso che nonostante l’abbondanza di diamanti – più di 500 – non mi fa impazzire, ma Silvia è dotata di un’eleganza innata e di una bellezza solo appannata dall’età, per cui fa sempre una gran figura. 
La futura regina Victoria ha molte qualità, ma non ha ereditato lo chic materno, e questa vota bene ha pensato bene – cioè male – di affidarsi allo stilista eritreo-svedese Selam Fessahaye, che se non è quotato come Armani una ragione ci sarà. Lui per ringraziamento l’ha affogata in un quintale di tessuto bianco e nero (no, non è vero che sia una scelta sempre vincente), che le regala pure qualche chilo, come se non bastasse il Natale imminente. Tremenda la manica/spallina scesa, un dettaglio che si addice più a un boudoir che a un consesso i scienziati e letterati. Per fortuna l’occhio può distrarsi perdendosi tra il collier di diamanti e la Baden Fringe Tiara, esemplare svedese del modello che brilla praticamente in ogni regal forziere.
A proposito di tiare: Sofia, moglie del principe Carl Philip, ha un’interessante variazione sul tema del diadema ricevuto come dono di nozze dai sovrani suoceri; finora ha indossato non sempre ma quasi solo quello, sostituendo le pietre colorate: oltre agli smeraldi della versione originale, l’abbiamo visto con le perle e oggi coi turchesi, immagino per adattarlo all’abito. Creazione della svedese Emelie Janrell, riprende lo stile Elsa di Frozen prediletto dalla principessa; ma quelle maniche sono certa che avrebbero fatto la felicità di Alexis, la cattiva di Dynasty.
Se proprio ci si deve ispirare a qualcuno perché scegliere un cartone animato? Dunque, indossato un modello anni ’50 shocking pink del venezuelano Ángel Sánchez, Madeleine ha deciso di evocare la Marilyn di Gli uomini preferiscono le bionde. E dato che come si sa i diamanti sono i migliori amici di una ragazza ci ha piazzato i favolosi orecchini Diamond Epaulette, coronando il tutto col kokoshnik di famiglia, che oltre ai diamanti ha anche cinque enormi esemplari di acquamarina. La tiara arrivò probabilmente alla Corte svedese con Margaret di Connaught, sposa di Gustav VI Adolf, che la lasciò alla nuora Sibylla, madre dell’attuale sovrano. Ereditata dalla principessa Margaretha, sorella maggiore di Carl Gustav, è scomparsa alla vista per un bel po’; Madeleine l’ha indossata in varie occasioni, tra cui il tea party che offrì a Palazzo a dei bambini ammalati, in cui apparve vestita da principessa per la gioia dei piccoli ospiti.
Anche oggi il coup de théâtre è il suo: osservandolo da dietro l’abito rivela la presenza di un tulle trasparente che mette al sicuro la scollatura, su cui si arrampicano i bottoncini nello stesso tessuto dell’abito. Sulla rozzezza di quel sole piazzato tra le scapole di sua cognata invece mi taccio.
Le foto del giorno – 10 dicembre
Oggi Masako festeggia il cinquantaseiesimo compleanno, che è anche il primo da imperatrice. Per quei pochi distratti che non l’avessero capito io li adoro, e dunque trovo adorabile anche la foto ufficiale, identica a quella della figlia Aiko, che nove giorni fa ha compiuto diciotto anni ( Le foto del giorno – 1 dicembre ).
Stesso fondale neutro, stesso divano di broccato bianco, stessi cuscini in seta gold, disposti con puntigliosa geometria – due di qua, due di là – diversa invece la piccola corbeille di fiori sul tavolo basso, che partecipa alla sinfonia di bianchi e gialli cui si iscrive anche l’imperatrice col tailleur dorato e le splendide perle.
In alcuni scatti, naturalmente, compare anche il marito imperatore, e bisogna dire che nonostante la formalità del loro ruolo appaiono sempre affiatati e complici. Probabilmente non faranno rimpiangere gli Imperatori Emeriti, e probabilmente è vero ciò che qualcuno dice, cioè che nei lunghi anni della depressione di Masako Naruhito ha saputo starle accanto, e ha trovato il modo per sostenerla nel percorso di guarigione.
A Royal Calendar – 8 dicembre 1542
Confesso, il post previsto per oggi era un’edizione speciale della rubrica chic shock e boh dedicata alla soirée scaligera di ieri; avevo però sottovalutato il fatto che la presenza del Papa in piazza di Spagna – a pochi metro da dove scrivo – avrebbe potuto causare anche problemi di connessione dovuti alle misure di sicurezza, come infatti è accaduto. Utilizzo dunque i poveri mezzi che al momento mi sono concessi per ricordare la nascita, in questo stesso giorno del 1542, di Mary Stuart, che viene alla luce nel castello scozzese di Linlithgow, poco distante da Edimburgo.
Suo padre. James V Stuart, muore il 14 dicembre e una settimana dopo e Mary diventa regina a soli sei giorni. La madre. Marie de Guise, assume la reggenza ma quando la bambina ha sei anni decide di mandarla in Francia per sottrarla al fidanzamento con Edward, figlio di Henry VIII, che con queste nozze avrebbe riportato la Scozia sotto la Corona inglese. Educata alla corte di Henri II, a sedici anni sposa il delfino François, che muore due anni dopo. Mary torna dunque in Scozia per assumere il suo ruolo da regina, ma trova un paese dilaniato dallo scontro tra Cattolici e Protestanti, finisce prigioniera di una ragnatela d’intrighi e in più ci mette del suo, compiendo errori personali e politici. La sua vicenda si esaurisce in pochi anni, impossibili da condensare in questo breve post; nel 1567 ha venticinque anni, è vedova per la seconda volta e ha un figlio. Gli eventi precipitano, contrae un terzo matrimonio che viene consumato con uno stupro, e cerca riparo in Inghilterra dalla cugina Elizabeth, che invece la imprigiona. Quasi vent’anni durerà la sua prigioniera, che si concluderà con la crudele (e cruenta) esecuzione l’otto febbraio 1587 (qui un breve post A Royal Calendar – 8 febbraio 1587 ). Nella foto vedete la ricostruzione del suo volto creata dalla professoressa Caroline Wilkinson dell’Università di Dundee.
Qui trovate i suoi gioielli Gioielli per una regina