La Queen en rose

L’ultima volta che l’abbiamo vista in pubblico (più o meno) era il 17 luglio, giorno del matrimonio della nipote Beatrice con Edoardo Mapelli Mozzi, quando aveva anche ricevuto nel cortile di Windsor Castle l’eroe di guerra e filantropo Capitano Tom Moore, per investirlo del titolo di Sir.

Temevamo di non vederla ancora a lungo, e di doverci accontentare di qualche fotografia rubata, magari durante una delle amate cavalcate nel parco di una delle sue residenze, e invece Her Majesty oggi ha sorpreso tutti, comparendo scortata dal nipote William per una visita al Defence Science and Technology Laboratory (Dstl), dove ha inaugurato il nuovo Energetics Analysis Centre.

Social distancing rispettato più o meno rigorosamente, ma con sorpresa di tutti nessuno portava la mascherina. Buckingham Palace ha precisato che tutti i presenti erano stati sottoposti a test covid e risultati negativi, ma le critiche sono piovute abbondanti. Dall’alto delle sue royal connections ha voluto generosamente offrirci il proprio illuminato parere anche Omid Scobie, autore di Finding Freedom storia del gran rifiuto che fecero i Sussex: secondo lui vedere la sovrana mascherata avrebbe avuto un “forte impatto”. Lady Violet confessa la propria perplessità ma ormai è fatta, magari capiremo di più nei prossimi giorni; intanto godiamoci l’espressione di divertito interesse con cui Sua Maestà ha osservato la dimostrazione di uno dei cani antiterrorismo.

Per la sua rentrée la Regina si dimostra una vera trend setter, con un cappottino di Stewart Parvin in quel rosa polvere che è proprio uno dei colori della stagione, con cappellino en pendant di Rachel Trevor Morgan, decorato con un mazzolino di assai autunnali fiorellini. Il tutto già indossato, perché lei è troppo avanti!

Se pensate che questa mise abbia un che di romantico, date un’occhiata alla spilla appuntata sul soprabito; è la Grima Ruby Brooch, creata dal gioielliere Andrew Grima, nato a Roma da famiglia italomaltese e cresciuto nel Regno Unito, autore di molti lavori per la Royal Family. Realizzata in oro, rubini e diamanti, è un dono che il marito Philip le fece nel 1966. Tra cinque settimane esatte la coppia reale festeggerà insieme, a Windsor, 73 anni di matrimonio; direi che Sua Maestà è già pronta. Troppo avanti!

La foto del giorno – Le colpe dei padri

A questa fotografia è destinato un piccolo posto nella storia, dunque ho pensato si meritasse un post tutto suo.

È stato reso noto che il Re dei Belgi Philippe ha incontrato per la prima volta la sorellastra Delphine, nata nel 1968 da una relazione del padre Albert con Sybille de Selys Longshamps. Al termine di una lunga battaglia legale il Re Emerito ha dovuto suo malgrado ammettere la paternità, e due settimane fa a Delphine è stato riconosciuto per legge anche il titolo di principessa reale (Breaking News! – Une nouvelle princesse).

L’incontro è avvenuto la scorsa settimana, e al termine i due hanno rilasciato una dichiarazione comune: «Venerdì 9 ottobre ci siamo incontrati per la prima volta al Castello di Laeken. Il nostro incontro è stato affettuoso. Abbiamo avuto l’occasione di iniziare a conoscerci grazie a un lungo e ricco scambio che ci ha permesso di di parlare delle rispettive vite e degli interessi che abbiamo in comune. Questa relazione continuerà a svilupparsi in un ambiente familiare. Philippe & Delphine»

Tre piccole riflessioni: 1) sembra proprio che questa volta le colpe dei padri non ricadranno sui figli, con buona pace di Sofocle. 2) Philippe non scatenerà deliri da rockstar ma si sta rivelando una persona seria e per bene, caratteristiche fondamentali per ogni uomo, a maggior ragione se è seduto su un trono. 3) quando ero piccola dal Belgio arrivavano spesso voci spiacevoli su Paola di Liegi e le sue presunte distrazioni extramatrimoniali. Quando si dice la Legge del Contrappasso…