È venerdì 1 dicembre 2000 quando da uno degli incantati regni del Nord arriva la notizia: il Principe sposa Cenerentola.

Lui è un vero principe, si chiama Haakon, è l’aitante e simpatico figlio del re di Norvegia, e un giorno il trono sarà suo. Lei è Mette-Marit Tjessem Høiby, ha gli occhi azzurri e i capelli biondi come ogni Cenerentola che si rispetti, e ha perfino fatto la cameriera. Ha però qualcosa che alla Cenerentola originale manca: un bambino biondo come lei, bello come lei, che si chiama Marius. Il pupetto ha quasi quattro anni, ed è il figlio di Morten Borg, che non è esattamente un principe, ma uno spacciatore. E la stessa Cenerentola ha un certo passato di party girl nei locali di Oslo, che non sarà Copacabana ma un po’ di vita notturna c’è anche lì. Famiglia borghese (il padre è giornalista, la madre lavora in banca), studi superiori completati da un anno in Australia, qualche corso universitario senza conseguire titoli, la vita di una ragazza come tante complicata da ribellioni, brutte frequentazioni, e la maternità a ventitre anni. Insomma, non il prototipo della perfetta sposa reale. Haakon e Mette-Marit iniziano a frequentarsi nel 1999 grazie ad amici comuni; hanno entrambi ventisei anni e non potrebbero essere più diversi, ma è subito amore. Ed è chiaro che per lui sarà lei o nessuna. Il Paese non reagisce benissimo, e nemmeno all’interno della famiglia reale sono tutti felici: la principessa Ragnhild, sorella maggiore del Re, manifesta un energico dissenso, e ancora anni dopo il matrimonio dichiarerà di augurarsi di morire prima di vedere i due sedersi sul trono. Sarà accontentata.

Prima delle nozze i due fidanzati si attirano altre critiche andando a vivere insieme, in un appartamento della capitale, ma alla corte di Norvegia hanno una certa pratica con gli amori contrastati, come sanno bene i sovrani, considerati i Giulietta e Romeo dei loro tempi (ricordate la loro storia? la trovate qui Harald e Sonja, una favola a lieto fine (parte prima) e qui Harald e Sonja, una favola a lieto fine (parte seconda)) per cui è deciso: quello di Haakon e Mette-Marit sarà il primo royal wedding del secolo, e del millennio.
Suggello di questo legame un gesto di grande romanticismo: la sposa riceve un anello di diamanti e rubini: è l’anello di fidanzamento della nonna dello sposo, la principessa Märtha. Quando gli attuali sovrani si sono fidanzati Sonja ha ricevuto da Harald l’anello della madre scomparsa e ora lo ha dona alla futura nuora, rendendo inequivocabile l’accettazione della famiglia. Gesto ancora più importante; dopo le nozze Haakon adotta il figlio di sua moglie, naturalmente senza diritti sul trono.

Tre giorni prima del matrimonio, nel corso di una conferenza stampa, Mette-Marit confessa il proprio movimentato passato e l’uso di stupefacenti, e chiede scusa. È la mossa giusta, i Norvegesi apprezzano, e accolgono con gioia la nuova principessa.
La sera del 24 agosto 2001, la sposa commossa, in un abito di seta azzurro ghiaccio al braccio del suo sposo riceve gli ospiti di sangue blu.

Un’ospite in particolare sarà al centro dell’attenzione, ma per sapere tutto dovete aspettare la seconda parte.