Buckingham Palace ha appena reso noto che la Regina è stata ricoverata mercoledì pomeriggio per accertamenti. La sovrana ha passato la notte in ospedale, è stata dimessa oggi ed è già rientrata a Windsor. Il ricovero giunge dopo che i medici personali di Sua Maestà le hanno consigliato di cancellare alcuni degli impegni previsti nei prossimi giorni, a partire dalla visita in Ulster, nonché dopo il conferimento dell’ormai famoso premio alla Persona Anziana dell’anno, respinto con ferma cortesia, sottolineando che ciascuno ha gli anni che si sente.
Fedele al suo stile e al suo spirito, Her Majesty oggi, al momento della dimissione, è apparsa in good spirits, felice di tornarsene a casa.
Lady Violet Sofa 
Di sicuro il suo spirito non corrisponde alla sua età! Nei video del ricevimento a Windsor di ieri aveva uno sguardo vispo e curioso di una ragazzina che vuole conoscere tutto e scoprire tutto. Ma 95 anni sono tanti per il fisico e mi sembra pure normale che abbia bisogno di fare controlli o che si affatichi più velocemente di prima. A quell’età immagino che le forze possono cambiare in modo repentino anche da una giorno all’altro, per mille motivi. Ho letto molti messaggi e titoli di giornali in cui la invitavano a prenderla con calma, altri invece sono infastiditi perché il Palazzo non ha dichiarato subito la necessità di passare una notte in ospedale. Mi sembra poco logico. La Regina è prima di tutto un Capo di Stato e non ho mai visto nessuna Nazione, né monarchia né repubblica, dichiarare ai quattro venti i problemi di salute della persona che la governa. A livello di immagine, peso politico ed economico sarebbe un contraccolpo non indifferente! Se poi si tratta di una figura tanto simbolica come Elisabetta ancora peggio.
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Ma infatti alcune reazioni sono state piuttosto scomposte, e anche piuttosto irrispettose. Ormai è pieno di gente che si sente in dovere di insegnare al Papa come si fa il Papa, e alla Regina come si fa la Regina. Direi che sul senso del dovere e sulla lealtà di Her Majesty al suo popolo non c’è da questionare.
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