Royal chic shock e boh – Pre Coronation party

È venerdì 5 maggio, ed è pomeriggio. Mancano poche ore all’incoronazione, reali e capi di stato sono arrivati da ogni parte della terra e King Charles li accoglie a Buckingham Palace per un ricevimento di benvenuto. Camilla non c’è, si prepara al grande giorno; anche Charles si ritirerà al termine del party mentre vari membri della Royal Family e altri reali ceneranno insieme da Oswald’s, club chic di Mayfair, .

Assente la prima dama del regno, è presente la seconda a farne le veci: la Principessa di Galles è ritratta con due signore di particolare rilievo. Alla sua sinistra la First Lady ucraina Olena Zelens’ka, in nero, con un modello francamente impossibile da decifrare, mentre Jill Biden indossa un abito a giacca Tom Ford come fosse una vestaglietta da casa. Da ciò che vedo, boh.

Catherine ha scelto per l’occasione un colore che ama tanto da averlo indossato anche il giorno in cui fu annunciato il fidanzamento con William. Un abito in crêpe di poliestere di Self Portrait in royal blue, caratterizzato da un grosso nodo ritorto sul petto, che insieme con le maniche dà a tutta la mise un’aria irrimediabilmente anni ’80. I dettagli in strass su spalle e polsini sono leziosamente ripresi sul cinturino delle slingback Aquazzurra in tinta. Il modello originale dell’abito presenta uno spacco aperto fino a mezza coscia, lo avrà mantenuto così anche lei? Boh.

Mi scuso per la qualità dell’immagine, ma i pochi scatti a figura intera di Catherine sono tutti così; in compenso la foto ci fa sbirciare la toilette di altre due signore presenti. Della Duchessa di Brabante parleremo a breve, ma sullo sfondo a sinistra si vede la sempre discreta Sophie del Liechtenstein, con un completo stampato a grandi ortensie bianche, un po’ anni ’50 un po’ Baviera, regione che in fondo le ha dato i natali. Che vi devo dire, boh.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Concludiamo il breve giro delle First ladies con la nostra, Laura Mattarella. Nell’unica fotografia disponibile, pubblicata dall’accout twitter del Quirinale, compare a sua volta a mezzobusto, il che non rende possibile un’attenta analisi della sua mise.

In linea di massima, ormai sapete che Lady Violet non ama (eufemismo) certe sfumature turchesi, celestine, acquamarina su signore che abbiano superato l’adolescenza, e si tiene a distanza da quei tessuti lucidi e rigidi, che tendono a raddoppiare i volumi (Laura se lo può permettere, io no). Inoltre eviterei accessori inutili tipo la stola messa in diagonale, che fa un po’ madre dello sposo. Molto bello il biondo dei capelli, il resto boh.

Sterziamo ora decisamente verso le monarchie; Rania è regina di Giordania da ben ventiquattro anni, ne aveva solo ventotto quando è salita sul trono col marito. Da allora ci delizia con le sue toilettes, ma questa volta non sono convinta. L’abito, che porta una firma importante nella storia della moda – Schiaparelli – non so perché mi fa pensare a don Abbondio. Saranno tutti quei bottoni? L’arricciatura così bassa, benché Rania non abbia un filo di pancetta, squilibra il baricentro dell’abito, forse per ripristinare l’equilibrio ci sarebbe voluta una signora più alta, sebbene la regina non sia certo bassa. Insomma, boh.

Di anni ne aveva solo 21 Jetsun Pema, quando ha sposato il re del Bhutan diventando la sua regina. Oggi ne ha quasi 33 (li compie il 4 giugno, compleanno che divide con la piccola Lilibet Diana), è ancora la più giovane regina regnante, ed è sempre dotata di una bellezza incantevole, di una grazia particolare e di uno stile unico, grazie anche alla raffinata eleganza degli abiti tradizionali che indossa di solito. In questo caso il color zafferano si abbina al fucsia e al lilla. Bellissima, abbinatissima al marito, sta bene perfino col tappeto. Superchic.

La Reina Letizia sceglie abilmente una maison britannica, e un colore insolito, una tonalità di verde che una volta si chiamava chartreuse, come il liquore dolciastro e appiccicaticcio che preparavamo i monaci certosini nella Grande Chartreuse. Letizia non è né dolciastra né appiccicaticcia, e l’abito – creato da Victoria Beckham evidentemente avendo in mente la stessa sottilissima silhouette che le due signore hanno in comune – le sta bene, soprattutto quel drappeggio piazzato in quel punto, ma non mi entusiasma. Certo è il manifesto di come sia cambiata la forma anche in ambienti superformali: abitino da party a bordo piscina, niente calze. Ma alla fine, boh. Con una postilla: se anche Felipe col suo metro e 97 inizia a girare con gli orli così lunghi stiamo freschi.

LONDON, ENGLAND – MAY 05: Grand Duchess Maria Teresa and Grand Duke Henri of Luxembourg attend the Coronation Reception for overseas guests at Buckingham Palace on May 05, 2023 in London, England. (Photo by Chris Jackson/Getty Images)

Menzione d’onore per Maria Teresa di Lussemburgo, che pure per un invito meno formale segna il territorio e adorna il collo con un importante gioiello Van Cleef & Arpels in diamanti e smeraldi, appartenuto alla suocera Josephine-Charlotte: è una tiara convertibile, e infatti spesso è stata usata come collier, come in questa occasione. La granduchessa per ragioni imperscrutabili è in una fase-pantaloni, tanto da indossarli anche al recente matrimonio della figlia. Anche lei, che è donna di mondo, sceglie la moda British, nel suo caso Alexander McQueen, e indossa la rivisitazione di uno smoking maschile (insomma, quasi) caratterizzato da tagli arricchiti di pizzo. Bello e fresco il viso, meravigliosa la collana, ma non mi convince, forse semplicemente non è adatto all’occasione, all’orario. O forse ci voleva un indosso più rock. Anche qui, boh.

(Ph: Samir Hussein/WireImage)

Charlène de Monaco si attovaglia – verbo non scelto a caso – con un completo pantalone azzurro pervinca, caratterizzato da un top monospalla con un lungo drappo ricamato ton sur ton, pronta per un pigiama party. Non solo non mi piace, ma non è una cosa da portare in città, figuriamoci a Buckingham Palace. Se proprio non se ne può fare a meno, va bene su una terrazza dell’Hotel De Paris, per una di quelle pubblicità patinate che mi fanno sempre convinta ad andare altrove. Shock.

Passate in rassegna le sovrane, è la volta delle principesse ereditarie, magari andrà meglio.

Uhm, forse no. Mette Marit, consorte del principe Ereditario di Norvegia, probabilmente intenzionata a mostrare il proprio supporto a King Charles, si mette addosso una cosa che sembra un pezzo di bandiera inglese. E forse è proprio quella l’ispirazione, trattandosi di un capetto Alexander McQueen, una giacca color block di una collezione 2016, che evoca il tanto amato stile militare. Noi mettiamo dei fiori nei nostri cannoni, shock.

Coppia di rosa per due principesse ereditarie: tonalità bubble gum per Victoria, futura regina di Svezia. L’abito di Roland Mouret è caratterizzato da alcuni drappeggi che non esaltano la sua linea. Molto divertenti gli accessori – scarpe Gianvito Rossi e borsa Louboutin – in pelle metallica fucsia. In fondo questa mise la rappresenta, imperfetta ma simpatica. Chic di incoraggiamento. Al contrario, Mary, futura regina consorte di Danimarca, è spesso talmente perfetta da risultare noiosetta. Rosa corallo intenso per un abito che i più attenti di voi forse avranno riconosciuto: lo indossava l’anno scorso alla cresima della figlia Isabella (Le foto del giorno – Scene di famiglia), ed è molto simile a quello indossato da Salma di Giordania al matrimonio della sorella Iman, il 12 marzo scorso (Scene da un matrimonio). Una creazione Andrew Gn, chic.

Scelgono curiosamente il nero entrambe le più giovani future regine; la ventunenne Elisabeth del Belgio indossa un abito un po’ punitivo Armani. Il modello originale è lungo alla caviglia, in questo caso è stato accorciato, e l’effetto finale ricorda una tonaca. Peccato, boh. Invece Catharina-Amalia dei Paesi Bassi, 19 anni, ha trovato una mise che le piace e le sta bene – in questo caso un tailleur pantaloni di Marina Rinaldi – e la ripropone in vari colori: fucsia una settimana prima per il Koningsdag, (Le foto del giorno – Compleanni e anniversari),nero in questa occasione. Nonostante l’accoppiata con la nonna Beatrix, anch’essa in nero, rischia di essere un po’ pesante, lei risulta perfetta per la serata, chic.

In rappresentanza dei reali senza trono loro ci sono quasi sempre, anche in virtù dell’abbondante parentela e dei legami personali. Anne Marie, nata principessa di Danimarca e diventata Regina di Grecia, è quel che si direbbe una vera signora: divide con la cognata Sophia la caratteristica di essere figlia di re e moglie di re, e si vede. Molto semplice in un completo Max Mara verde scuro, che tutto sommato rispetta il suo lutto – è rimasta vedova a gennaio – senza imporlo in società. Chic. Col figlio maggiore, il Diadoco Pavlos, e la di lui moglie Marie Chantal hanno inaugurato la modalità io mammmeta e tu, che penso vedremo spesso. Marie Chantal dal canto suo sta rafforzando il legame col mondo greco, indossando come già in altre occasioni una creazione di Mary Katrantzou, stilista ateniese che vive e lavora a Londra. Abito couture écru con maniche a campana, semplicissimo, impreziosito da una collana di grosse perle. Non sono una fan della signora, ma è indubbiamente chic.

Pronti per l’incoronazione?

Le foto del giorno – La sovrana lettrice

Immagino che molti di voi abbiano già letto La sovrana lettrice, delizioso romanzo breve di Alan Bennett in cui si immagina Queen Elizabeth appassionarsi alla lettura (se per caso ci fosse ancora qualcuno che non lo conosce lo consiglio caldamente). La nuova sovrana invece è notoriamente una grande appassionata di libri, passione che durante il lockdown è diventata una pagina Instagram (@thequeensreadingroom)e poi un sito: royalreadingroom.uk.

Archiviata l’incoronazione Queen Camilla è tornata a fare quello che ama di più: non solo leggere, ma promuovere la lettura. Oggi è arrivata a Bristol, nella Shirehampton Primary School, per il lancio di una nuova speciale iniziativa: Coronation Libraries, che prevede l’istituzione di 50 biblioteche o aree di lettura in altrettante scuole, con la collaborazione della casa editrice Penguin UK. Nel Regno Unito una scuola elementare su 7 non dispone di una biblioteca, e si calcola che almeno 750.000 bambini non abbiano accesso gratuito a libri di lettura.

Trovo adorabile questa foto: il mazzo di fiori scomposto, e l’abito della regina stampato a penne e piume, metà scrittore metà capo indiano.

Ieri Camilla si era concessa un bagno di folla con King Charles nella prima uscita pubblica in coppia dopo l’incoronazione. Per questo debutto hanno scelto uno dei luoghi che Lady Violet ama di più a Londra, dunque nel mondo: il Covent Garden.

Ex mercato di frutta e verdura nel centro della capitale, celebrato da George Bernard Shaw nella pièce Pygmalion, da George Cukor nel celebre film My Fair Lady, ispirato alla pièce teatrale, e perfino da Hitchcock in Frenzy, è stato riconvertito negli anni Settanta e trasformato in una delle aree più piacevoli della città, pieno di negozi, ristoranti e artisti di strada.

Ai sovrani buon lavoro, ora si comincia davvero.

Le foto del giorno – Tre principesse e una regina

Oggi partiamo con un post leggero, sperando di alleviare un po’ – per quello che può Lady Violet, cioè poco e male – la preoccupazione per la situazione tragica in cui versa metà del Pase. Dunque, la regina è una regina vera, Máxima dei Paesi Bassi, che oggi compie 52 anni. La data è ricordata dalla casa reale con questa bella e semplice fotografia, magari non tanto Máxima-style, ma che permette di apprezzarne la bellezza, se non il brio travolgente.

(Ph: MMP/Mischa Schoemaker)

Le tre principesse invece non sono proprio tali, ma le ho riunite sotto questo titolo unico per amor di brevità. La prima è sposata con un principe e ha il titolo di Duchessa di Sussex: Meghan, che ieri accompagnata da Harry e da mammà ha ricevuto a New York il premio Women of Vision della Ms Foundation for Women, creatura della celebre Gloria Steinem, che ha personalmente premiato la duchessa. La quale, probabilmente presa dall’entusiasmo e memore della precedente carriera nella decima arte, s’è vestita direttamente da Oscar (nel senso della statuetta), con un abito tutto d’oro della stilista colombiana Johanna Ortiz.

(Ph: Kevin Mazur)

Abito bruttarello, in un tessuto rigido (uno jacquard che mischia acrilico, cellulosa acetato e polyestere) che non le dona particolarmente; bellissimo sorriso, sguardo adorante un po’ forzato, terribili il segno del costume evidente dalla scollatura e, perdonatemi, anche i piedi. Insomma, come nel film di Troisi, quando c’è l’amore c’è tutto.

Le altre due fanciulle protagoniste del nostro post più che essere principesse vengono da un Principato; una è figlia di una principessa ma non ha titoli, l’altra, nata contessa, ha sposato un fratello della prima; insomma principesse per estensione. Charlotte Casiraghi e Beatrice Borromeo ieri hanno partecipato alla proiezione del film Jeanne du Barry (con Johnny Depp nel ruolo di Louis XV) che ha inaugurato il Festival di Cannes.

(Ph:BestImage)

Accompagnate da Dimitri Rassam, marito di Charlotte e produttore cinematografico, le due fanciulle hanno indossato creazioni delle maison di cui sono global ambassador. Chanel per la Casiraghi, un abito della collezione couture Autunno Inverno 2020: linea ad A, in seta blu, con una ricca decorazione di camelie tridimensionali. Bello ma non bellissimo. Beatrice invece indossa un abito Dior dalla profonda scollatura in pizzo beige e nero, che la fa sembrare la protagonista di uno di quei film tanto popolari negli anni ’70, tipo La sepolta viva. Incomprensibile la borsetta rigida, d’altra parte con questo coso che cosa si può abbinare? Le due insieme fanno un po’ quadro antico, come avrebbe detto mia madre. Personalmente mantengo le mie perplessità sul farsi trasformare in un manichino deambulante; per me scegliere delle testimonial di così alto profilo non ha un grande senso se le si veste esclusivamente con capi e accessori della maison, senza alcuna personalizzazione, alcuna interpretazione. Mah, probabilmente sono io che non capisco e non so, e penso che resterò in questa lieta ignoranza.

Coronation, ten days later

A dieci giorni dall’incoronazione Queen Camilla è scomparsa dai radar, probabilmente si è presa un periodo di riposo, magari a Ray Mill House, la sua residenza di campagna nel Wiltshire. Non lontana da Highgrove, amatissima proprietà del marito, ma comunque separata, perché mantenere i propri spazi è fondamentale in ogni matrimonio, figuriamoci in uno i cui coniugi oltre al resto dividono pure un trono.

King Charles domenica mattina è stato visto, da solo, andare a messa nella chiesa di St Mary Magdalene a Sandringham. Era in auto – all’andata era lui al volante – dunque non sappiamo se anche in questa occasione portava con sé il suo ombrello preferito, quello montato su bambù intero opera del genio napoletano di Mario Talarico. Il quale ci informa che si sono presentati alla sua bottega nei pressi di via Toledo per acquistarne uno uguale Don Pedro e il figlio Don Jaime de Borbon, pretendenti al trono delle Due Sicilie (se esistesse ancora): dunque quello è ormai ufficialmente l’ombrello dei re. Se dovete fare – o farvi – un regalo piuttosto importante potete pensarci, tenendo che, giustamente, non è proprio a buon mercato.

(Ph: Instagram @mario_talarico_since_1860)

I principi di Galles sono nel vortice di una continua attività, hanno iniziato ospitando il secondo garden party a Buckingham Palace e non si sono fermati un attimo. D’altronde, guardando la fotografia che riunisce i working royal si nota come l’età sia piuttosto alta e, almeno al momento, in rappresentanza della generazione più giovane ci sono solo loro. Al contrario di altri – gli eredi al trono di Danimarca, Svezia, Norvegia (ma solo lui) Paesi Bassi (in compagnia dei genitori) – i principi non hanno ancora confermato la loro presenza al royal wedding giordano (secondo alcune voci sembra che il dress code preveda black tie, cioè smoking, per i signori e abito lungo ma senza tiara per le signore).

Intanto William ha annunciato quale Paese ospiterà quest’anno il suo Earthprize: Singapore. Mentre Catherine, dopo aver deliziato il pubblico dell’Eurovision col suo cameo al pianoforte, ha rivelato a un gruppo di ragazzi adoranti di stare ancora studiando da royal; insomma, l’operazione down to earth (in tutti i sensi) è iniziata.

In tutte queste frenetiche attività Lady Violet non è ancora riuscita a postare i suoi chic shock e boh (abbiate fede!). Intanto ecco la risposta a una domanda che molti di voi mi hanno fatto, riguardo i gioielli indossati all’incoronazione dalle due Queen’s Companions.

Se aguzzate la vista (o allargate le foto) vedrete che le due signore hanno appuntata una spilla di diamanti che rappresenta il monogramma di Queen Camilla, che mi sembra un meraviglioso e assai opportuno presente per marcare e ricordare la giornata. In aggiunta, Annabel Elliot ha abbinato un collier di diamanti, mentre Lady Lansdowne una grande spilla a forma di fiore, che ha attirato l’attenzione di molti. Quanto a Lady Violet, la sua più che attenzione era proprio invidia!

La foto del giorno, anzi il video

Dedicate cinque minuti di questo sabato piovoso di primavera alla visione del video sul weekend dell’incoronazione appena pubblicato dai Principi di Galles.

Approfittate dell’occasione per notare qualche dettaglio che magari vi era sfuggito, per sbirciare un po’ dietro le quinte (si intravvede qualcosa della loro residenza di Kensington Palace). Ma soprattutto regalatevi la possibilità di dare un’occhiata alla monarchia britannica come sarà negli anni a venire, con un vestito moderno, sempre pop, molto cool, ancora più glamour, e non piuttosto cinematografico,. A me il video è piaciuto, l’ho trovato divertente e soprattutto istruttivo, spero che anche voi possiate gradirlo. Loro sono pronti, anzi già in cammino.

Trovate il video intero qui https://t.co/qesQ6ICcuj

Breaking News! Tre Re

Ecco qui: presente, futuro prossimo e futuro remoto della monarchia britannica nella foto che in molti aspettavamo.

(Ph: Hugo Burnand)

Il Re, il Principe Ereditario e il suo erede. Charles, William e George. Il primo è stato incoronato, il secondo gli ha giurato fedeltà lealtà e dedizione compiendo il gesto più semplice e commovente dell’intera cerimonia: il bacio sulla guancia, gesto consueto e privato, ricevuto con un pizzico di pudore e quel ringraziamento sussurrato: thank you William. Il terzo ha aiutato il nonno, col mantello e con l’impegno, concentrato e tenero.

Miei cari royal watcher andate a dormire tranquilli: abbiamo anni, decenni davanti a noi.

(Ph: Hugo Burnand)

Questa sera sono state diffuse due immagini, la seconda è questa, con i sovrani, le due Queen’s Companions e gli otto paggi. Interessante la posizione di George rispetto agli altri. Poteva essere diversamente?

Il sole anche di notte

Prima di rituffarci nei fasti della Coronation facciamo una piccola pausa e un salto a Oslo. Dove il nostro Presidente Mattarella accompagnato dalla figlia Laura ha compiuto una visita di stato di due giorni, 11 e 12 maggio.

(Ph: Lise Åserud, Det kongelige hoff)

Assente giustificato il sovrano norvegese – Re Harald, la cui salute impensierisce da un po’, è ricoverato in ospedale – il Presidente è stato ricevuto dalla Regina Sonja e dal sempre prestante Principe Ereditario Haakon, accompagnato dalla moglie.

(Ph: Lise Åserud/NTB)

Sempre chic la sovrana, graziosa e insolita Laura con una cappa bordeaux e una simpatica cloche coordinata, un po’ penalizzata Mette Marit dal combinato mantella più sombrero. La principessa omaggia la moda italiana con l’abito di Valentino e la clutch Miu Miu, ma si lascia ingoffare dal mantellone disegnato da Natan (come ti sbagli? e sì ce l’ha anche Máxima)per Alicia Audrey, maison belga specializzata in capi reversibili (questo è grigio da un lato, verde dall’altro).

Dopo un’accoglienza regalmente spettacolare a Palazzo Reale, Mattarella ha incontrato il Presidente dello Storting (l’Aassemblea Nazionale) Masud Gharahkhan e il Primo Ministro Jonas Gahr Støre. E pian piano, tra l’omaggio al monumento nazionale, la visita al nuovo museo Munch e al Museo Nazionale, e la navigazione nel fiordo a bordo di un traghetto elettrico (le energie del futuro sono uno degli scopi del viaggio) è giunta la sera, e con essa l’appuntamento clou: la cena di gala.

(Ph: Javad Parsa/NTB)

Adorabile la sovrana con una mise albicocca esaltata dalla fascia dell’Ordine al Merito della Repubblica. Molto interessante la scelta della tiara, una delle due più grandi in suo possesso ma meno conosciuta di quella adorna di smeraldi. È la tiara di diamanti di Josephine, caratterizzata da uno splendido intreccio di motivi floreali e serti d’alloro. Un gioiello antico, indossato in un ottocentesco dipinto dalla regina Josephine di Svezia e Norvegia, potrebbe provenire addirittura dal forziere di sua suocera: la regina Desideria, al secolo Désirée Clary di napoleonica memoria, consorte di quel Maresciallo Bernadotte che ottenne di sedersi sul trono di Svezia e Norvegia, all’epoca riunite.

Visto che il marito dava il braccio a Laura Mattarella, Mette Marit di è accontentata del terzo posto, e di accompagnare la principessa Astrid, sorella maggiore del suocero. 91 anni di pirotecnico splendore esaltato dalla mise color arancia di Sicilia, le insegne dell’ordine familiare reale di ben tre sovrani – il nonno Haakon VII, il padre Olav V e il fratello Harald V – e l’originale tiara-bandeau in oro giallo perle e pietre colorate. Più sobria in nero la Principessa Ereditaria, che rende onore al Paese ospite con un abito in pizzo e ricami di Emilio Pucci, che già le abbiamo visto in bianco (Royal chic shock e boh – Novembre 2021 ). Sui biondi capelli la delicata tiara di ametiste, che come potete immaginare Lady Violet adora.

Ancor più sobria nella rigorosa mise nera – di cui purtroppo non ho trovato altre immagini – Laura Mattarella che speriamo abbia trovato piacevole la compagnia del futuro re seduto al suo fianco.

Almeno quanto la brillante Sonja ha apprezzato, direi ricambiata, il suo fascinoso ed elegantissimo cavaliere. Quando il sole del mediterraneo incontra l’aurora boreale il cielo si riempie di stelle.

Coronation attire, gli abiti dell’incoronazione – Ladies

Dopo aver analizzato gli abiti maschili per l’incoronazione (Coronation attire, gli abiti dell’incoronazione – Gentlemen) passiamo ad occuparci delle signore della più ristretta cerchia reale. Camilla, coprotagonista della giornata, indossava come annunciato un abito creato per lei da Bruce Oldfield in peau de soie, un raso opaco in pura seta.

Un modello con scollatura a V e maniche lunghe, con un sopragonna da cui parte un breve strascico, con un un inserto sulle spalle (che a dire il vero ricorda un po’ gli spallacci di uno zaino). L’aspetto più interessante è naturalmente la ricca decorazione a ricami in oro e argento in elegante equilibrio. Quelli in oro, all’orlo ai polsi e sulle spalle, raffigurano i fiori simbolo dei quattro paesi che formano il regno: la rosa inglese, il cardo scozzese, il narciso gallese e il trifoglio nordirlandese.

Nella parte centrale della gonna, al di sopra dell’orlo, fanno bella mostra di sé due animaletti, la cui presenza ha mandato in brodo di giuggiole ogni canaro del globo terracqueo: sono Beth e Bluebell, i due amatissimi Jack Russell presi al canile di cui la regina ha il patronage: il Battersea Dogs and Cats Home.

I ricami in argento sono più piccoli e delicati, in forma di ghirlande stilizzate con i fiori della campagna inglese tanto amata da entrambi i sovrani. Nascosti tra le volute anche cinque nomi: Tom Laura Eliza Freddy Gus Lola e Louis. Sono quelli dei due figli e dei cinque nipoti; Eliza è stata una delle damigelle al matrimonio dei Principi di Galles, mentre i tre maschi hanno aiutato la nonna durante l’incoronazione reggendole il mantello.

Quello cremisi indossato all’arrivo, detto Robe of State, è lo stesso usato da Queen Elizabeth per raggiungere Westminster Abbey, dove sarebbe stata incoronata; mentre al termine della cerimonia Camilla ha indossato un altro mantello, questa volta in velluto viola – detto Robe of Estate – creato appositamente per lei da Ede and Ravenscroft e ricamato dal Royal School of Needlework, altro patronage della regina.

(Ph: Hugo Burnand)

Oltre al monogramma di Camilla i ricami rappresentano fiori scelti per il particolare significato, come l’alchemilla, il suo preferito, che simboleggia amore e consolazione o il fiordaliso, simbolo di amore e tenerezza ma anche dotato della fondamentale capacità di attrarre api farfalle e altri insetti impollinatori; quelli stessi che compaiono per la prima volta in un ricamo di questa importanza. Non mancano il delphinium che oltre ad essere il fiore di luglio, mese di nascita della regina è anche il preferito di Charles, e il mughetto, omaggio a Queen Elizabeth che lo amava particolarmente; .

Al collo di Camilla brillavano gli enormi diamanti del Coronation Necklace, creato per Queen Victoria nel 1858 e da allora indossato da ogni regina, fosse monarca o consorte, il giorno dell’incoronazione. Quanto alla corona, una volta deciso di evitare quella indossata dalla Queen Mother per le possibili polemiche legate alla presenza del diamante Koo-i noor, considerato simbolo del passato coloniale, si è preferita quella della Queen Mary, rimuovendo quattro degli otto archi e aggiungendo i diamanti Cullinan III IV e V, parte della collezione privata di Queen Elizabeth, che tanto spesso ha indossato come spille.

Ad assistere la regina nella complessa liturgia le sue due Companions, la sorella Annabel Elliott – il cui nipotino Arthur è stato il quarto paggio di Camilla – e l’amica Lady Lansdowne (la signora con la grande spilla). A me sono piaciute molto, e mi è piaciuto particolarmente che vestissero abiti nello stile di quelli che Camilla indossa di solito; infatti sono stati creati dalla sua couturière di fiducia, Fiona Clare. Se poi vi state domandando come mai i suoi paggi avessero uniformi differenti, Lady Violet ha pronta la risposta: sono quelle dei reggimenti di cui la sovrana è Colonel-in-chief: i Grenadier Guards (con la giubba rossa) e i Rifles.

(Ph: Yui Mok – WPA POOL/Getty)

Fermiamo solo un momento la dissertazione sugli abiti; osservate le espressioni dei fratelli e della sorella del re al suo ingresso, e traete le vostre conclusioni.

Le working royals, cioè le signore che lavorano per la corona ricevendo un appannaggio, non indossavano tiara mettendo fine a un’altra lunghissima querelle che ipotizzava ne sarebbero state prive per lasciar brillare solo Camilla; la quale peraltro è arrivata a sua volta a capo scoperto e così è rimasta fin quasi alla fine, quando è stata rapidamente incoronata. Al posto della tiara le royal ladies indossavano un cerchietto con foglie, fiori, perline, cristalli e minutaglia varia. Diciamo che sulla settantaseienne Duchessa di Gloucester l’effetto era un po’ troppo girlie, e infatti la cugina Principessa Alexandra di Kent deve essersi rifiutata, e si è presentata fresca di parrucchiere e a testa nuda.

La Princess Royal ha dribblato il rischio assumendo il ruolo di Gold-Stick-in-Waiting, antica figura di provata lealtà a guardia del sovrano. Infatti Anne, indossata l’uniforme di gala dei Blues and Royals, ha cavalcato dietro la carrozza che trasportava fratello e cognata beccandosi un’acquazzone, cosa che avrà sicuramente preferito ai fiori in testa. Nell’abbazia ha aggiunto il mantello di velluto verde dello scozzese Order of the Thistle, e ha confessato lei stessa il sollievo per non dover pensare a cosa indossare.

La Duchessa di Edimburgo invece il cerchietto se l’è messo, asimmetrico, opera di Jane Taylor, composto da foglie di raso e cristalli Swarovski con piccoli elementi in argento. Sophie non ha pescato nei forzieri reali, ma ha indossato gioielli che immagino di sua proprietà: orecchini in diamanti e zaffiri con bracciale en pendant della maison londinese Graff, famosa per la qualità delle sue pietre.

(Ph: Instagram @jtmillinery)

Sotto il mantello la duchessa indossa una creazione couture di Suzannah London: un abito in seta avorio con un breve strascico che, come la parte alta del corpino, è ricamato in punto irlandese ad opera di Jenny King Embrodery. Il soggetto, i fiori della campagna inglese ispirati al lavoro della ceramista Rachel Dein.

(Ph: Suzannah London)

Personalmente lo trovo un po’ carico, ma francamente chi si è mai vestita per un’incoronazione? E poi Sophie, con la sua grazia, indossa bene quasi tutto.

In questa fotografia si apprezzano meglio gli abiti delle signore e, cerchietto a parte, questa volta ho trovato molto elegante la Duchessa di Gloucester, con un abito di linea semplice con collo montante e quelli sembrano bottoni. Sembrano, perché in effetti sono tre spille di diamanti, eredità di Queen Mary. Al collo una favolosa doppia rivière di grossi diamanti eredità della suocera Alice, da cui pende una croce, anch’essa di diamanti, anch’essa eredità di Queen Mary. Ah, la fortuna di avere avuto una nonna innamorata dei gioielli, la mia era terziaria francescana…

Come accade spesso, se non sempre, ad attirare gran parte dell’attenzione è stata però la Principessa di Galles. Per lei un abito Alexander McQueen che ha causato un piccolo giallo: mentre nella foto ufficiale a Buckingham Palace lo scollo appare una V che si arrotonda verso le spalle, durante la cerimonia sembra invece un semplice girocollo. L’arcano è stato svelato da Alastair Bruce, illustre commentatore di Sky: durante la cerimonia, e fino al saluto sul balcone, l’abito era completato da una mantellina per proteggerlo dal peso del cordone e dal collare del Royal Victoria Order. L’ipotesi è suffragata dal fatto che tra l’affaccio al balcone e il ritratto ufficiale sono passati pochi minuti, non sufficienti a cambiare vestito – come pure ipotizzato – ma abbastanza per rimuovere la mantellina e indossare il collier, il favoloso Festoon Necklace, fatto realizzare nel 1950 da King George VI per la giovane figlia Elizabeth.

Alle orecchie di Catherine gli orecchini in diamanti e perle appartenuti a Diana; non credo assolutamente che volesse evocare la presenza della defunta principessa, penso al limite sia gesto di affetto verso il marito.

L’abito, in seta avorio, è decorato allo scollo (compresa la mantellina) ai polsi e all’orlo da un ricco ricamo in argento che come per Camilla rappresenta i quattro fiori simbolo del regno – rosa, cardo, narciso e trifoglio – in fondo è o non è la futura regina? Sul capo né tiara né coroncina di fiori, ma anche lei come Sophie un cerchietto di foglie con argento e cristalli, anche se più d’impatto: il ranking si vede anche in questi dettagli. A me ha ricordato il quadro di Jacques-Louis David che ritrae l’incoronazione di Napoleone – sarebbe il colmo! – ma potrebbe essere anche ispirato alle damigelle delle matrimonio della defunta Regina, o a un ritratto della giovane Queen Victoria. La cosa interessante è che Sarah Burton, fashion director di Alexander McQueen lo ha realizzato in collaborazione con la modista Jess Collett, e lei ha iniziato la sua attività 25 anni fa grazie a un prestito del Prince’s Trust. Alla fine tutto torna.

Anche l’incolpevole Charlotte è stata abbigliata con abito, mantello più mantellina in seta avorio, e dagli stessi stilisti della madre: Alexander McQueen e Jess Collett per il cerchietto. Deliziosa as usual, ma il tutto mi fa un po’ effetto orfanella.

La mattina dopo l’incoronazione sulla tomba del milite ignoto – che come sapete si trova sul pavimento all’ingresso di Westminster Abbey – su incarico della Regina è stato deposto un bouquet. Non uno qualunque, lo stesso che portava Elizabeth Il il 2 giugno 1953, quando fu lei ad essere incoronata. Come dicevamo, cose così le fanno solo loro, e solo loro le sanno fare.

Coronation attire, gli abiti dell’incoronazione – Gentlemen

Premessa: cose così le fanno solo loro, e solo loro le sanno fare. Avvertenza: vi aspettano diversi post sull’incoronazione, perché gli spunti sono tanti, il materiale tantissimo e il tempo poco; d’altra parte, quando ci ricapita? Iniziamo dunque, esaminando gli abiti indossati dai signori della Royal Family, re in testa.

E cominciamo proprio dalla testa, anzi ancora più su, dalla corona. O meglio dalle corone, perché sabato ne abbiamo viste tre. Al momento dell’incoronazione sul capo di Charles è stata posta la St. Edward’s Crown, poi sostituita dalla Imperial State Crown. La prima, usata esclusivamente per le incoronazioni -la rivedremo in testa a William – risale alla metà del XVII secolo, la seconda, che invece compare anche in altre cerimonie come l’annuale apertura del Parlamento, è stata realizzata nel 1937 per l’incoronazione di George VI.

(Ph: AFP

La terza è quella posta sul capo di Camilla, già usata nel 1911 per l’incoronazione di Queen Mary. In tutti e tre i casi le corone sono state adattate alle nuove teste che avrebbero cinto, e come potete immaginare i berretti di velluto viola sono stati sostituiti. Sapete chi ha lavorato per riadattare questi storici pezzi insieme ai gioiellieri Mark Appleby e Martin Swift di Mappin and Webb? Lady Violet è qui per rivelarvelo. È stato Philip Treacy, re dei cappellai britannici, autore di quasi tutti i copricapi della nuova regina e anche di quelli di molte signore presenti. Treacy ha lavorato in collaborazione anche con Ede and Ravenscroft, il più antico laboratorio di sartoria del regno (fondato nel 1689), specializzato in abiti cerimoniali, che ha creato la tunica indossata dal re (e vari altri capi).

Contrariamente a quanto si pensava non ha indossato l’uniforme militare; come previsto, Charles non è apparso in polpe, con calzoni al ginocchio e calze di seta come il nonno George VI. Ma alla giubba indossata dal nonno nel 1937 è ispirata la casacca color cremisi con dettagli dorati che abbiamo solo intravisto, indossata su pantaloni dell’alta uniforme della Royal Navy che hanno anch’essi banda dorata sul lato esterno. La tunica è realizzata con il raso usato per i mantelli dell’Order of the Bath, una scelta interessante visto che il “bagno” cui si riferisce il nome dell’ordine è quello cui in epoca medioevale si sottoponevano per purificarsi coloro che stavano per essere creati cavalieri. Sotto, una camicia in seta con colletto alla coreana realizzata da Turnbull & Asser, camiciai di fiducia. Ai piedi un paio di scarpe in vernice nera con grossa fibbia dorata realizzate da Gaziano&Garling; effetto finale un po’ Gianduia (il personaggio della commedia dell’arte) ma vestirsi da incoronando non dev’essere facile.

All’arrivo a Westminster Abbey il re indossava un mantello di velluto cremisi, detto Robe of State, che è lo stesso indossato dal nonno George VI.

Una volta incoronato il sovrano ha indossato un’altra tunica; uguale il modello, diverso il colore. In questo caso viola, in accordo con il viola del secondo mantello, detto detto Robe of Estate; anche questo indossato nel 1937 dal nonno. Il re del riciclo!

Quando sono apparsi i primi working royals con i mantelli degli ordini cui appartengono l’ho trovata una mossa geniale: ha dato al tutto un tocco veramente royal, distinguendo nel contempo chi lo indossava, e dunque sarebbe stato anche sul balcone, e chi no. Andrew il mantello sì (concessione del fratello, perché la madre glielo aveva vietato), ma balcone no. Mantello sì ma balcone no anche per Michael di Kent, però lui è il classico cugino che si invita a pranzo quando si scopre che sennò si è in 13 a tavola. William, l’unico a giurare inginocchiandosi davanti al Re, ha indossato dunque il mantello in velluto di seta blu dell’Order of the Garther con il collare fermato dai fiocchi di seta bianca; sotto l’alta uniforme delle Irish Guards, come già al suo matrimonio.

I due fratelli del Re, Edward Duca di Edimburgo e Andrew Duca di York erano vestiti allo stesso modo: sotto il tight, sopra il mantello dell’Order of the Garter. E qui finisce la somiglianza, perché come sappiamo uno fa parte del gruppo A, l’altro del gruppo B.

A indossare il collare e la stella dell’Order of Garter erano anche due ex Primi Ministri, entrambi cavalieri dell’ordine: John  Major e Tony Blair (che proprio il 6 maggio ha compiuto 70 anni).

Morning suit senza mantello – altrimenti gli sarebbe toccato quello del Royal Victorian Order, unico cui appartiene – per il Duca di Sussex, che indossava un tight di Dior, come si è affrettata a farci sapere la maison. Non saprei dire se gli sia stato offerto o lo abbia acquistato, è pratica comune delle maison postare le fotografie di reali che indossano le proprie creazioni, e i reali di solito pagano tutto. Ma le condizioni dell’abito, con una quantità di pieghe indecente, non mi sembra un’ottima pubblicità. A meno che non sia una citazione dell’abito della nubenda di Diana, la sposa più stazzonata della storia.

Come suo padre anche il principe George, secondo in linea di successione, ha avuto un ruolo speciale: è stato uno dei quattro paggi d’onore del nonno. Per lui e i suoi colleghi una lunga giubba scarlatta con polsi di velluto blu, camicia in seta bianca, panciotto dorato e lunghi pantaloni neri con banda, dorata pure quella. È una uniforme creata durante il regno dei Queen Elizabeth, e rimodernata per l’occasione. Last but not least l’adorabile Louis, per la prima volta impegnato in una occasione ufficiale. Per lui una tunica Hainsworth Garter Blue Doeskin con piccoli ricami in nero al collo, alle maniche e sul davanti; i pantaloni neri con banda blu e soprattutto lunghi, mai visti su di lui in occasioni formali. Sembra che la Duchessa di Edimburgo Sophie abbia manifestato a Catherine il suo stupore mentre la famiglia era schierata sul balcone di Buckingham Palace. Ma con tutte le smorfie, gli sbadigli, i balletti, non è certo per i pantaloni che ricorderemo Louis all’incoronazione!

Breaking News! – La foto ufficiale

Ecco in tutto il suo splendore King Charles III nella sua prima fotografia ufficiale dopo l’incoronazione.

Il sovrano, assiso sul trono, ha sul capo la State Imperial Crown. Regge in una mano lo scettro con la croce (e il favoloso diamante Cullinan, il più grande al mondo) nell’altra il globo, simbolo del potere.

Anche se oggi il web è invaso dalle immagini dei principini Wales impegnati a lavorare in un campo scout – l’ultimo giorno del Coronation weekend è dedicato al volontariato e alla solidarietà, tante iniziative e attività nel progetto The Big Help Out – noi diamo a Cesare quel che è di Cesare. E ad Archie quel che è di Archie: durante il ricevimento che ha seguito l’incoronazione il nonno re ha alzato il calice e brindato al nipotino lontano.

La foto è stata scattata a Buckingham Palace da Hugo Burnand