Le foto del giorno – Elizabeth and The Crown

Confesso che nel fine settimana le tragiche notizie internazionali mi hanno un po’ sopraffatta, e non vi nego che in questi casi – è già successo, purtroppo – il dubbio se continuare a parlare di frivolezze davanti a tanto orrore si fa molto forte. Poi mi sono imbattuta in questa foto, che francamente non conoscevo, e forse per la serena fermezza della mai troppo rimpianta Queen, forse per l’abito modello caftano che mi ha fatto stabilire un legame ideale con l’area della tragedia, ma ho deciso di proporvela, cogliendo l’occasione per una piccola informazione.

(Ph: Getty Images)

La foto è del 12 maggio 2006, ed è stata scattata alla cena del Royal Windsor Hore Show, uno dei concorsi ippici che amava di più. Notevole il caftano, in un tessuto che sembra ciniglia, o velluto. Un modello insolito che lei, fresca ottantenne, indossa con la solita grazia. Interessante la demi-parure di zaffiri, che non conoscevo.

(Ph: Getty Images)

Secondo l’informatissimo blog The Royal Watcher dovrebbe trattarsi di un dono proveniente dal Medio Oriente, indossato a partire dal 2002 – anno del Golden Jubilee – per varie occasioni importanti tra cui il banchetto di stato col sovrano saudita Abdullah nel 2007. Scelta che rafforzerebbe le ipotesi sulla sua provenienza, dato che non mi sembra esattamente il suo stile.

(Ph: Reuters)

Il set comprende un collier a tre fili di diamanti fermato da un nodo centrale con zaffiro e tre elementi pendenti che terminano a loro volta con uno zaffiro. Piuttosto moderni – e non particolarmente abbinati come stile – gli orecchini, chissà che non li rivedremo su qualche royal lady. Mi permetto di dire un insieme non particolarmente entusiasmante, ma mai come stavolta vale l’espressione a caval donato…

La piccola notizia che volevo darvi invece riguarda la serie The Crown, arrivata alla sesta serie che per ora è anche l’ultima. Sarà disponibile su Netflix in due fasi: i primi quattro episodi il 16 novembre, i restanti sei il 14 dicembre. La narrazione spazierà dall’ultima fase della vita di Diana alla nascita dell’amore tra William e Catherine. Parte il conto alla rovescia!

Giovedì gnocchi! – Johnny

Lo so, non è un royal, ma chi potremmo scegliere per chiudere il nostro breve menù estivo a base di gnocchi se non lui? Quello che tutti e tutte, con auspicata familiarità, chiamano Johnny, è Jonathan Thompson, recentemente promosso da Maggiore a Tenente Colonnello del 5th Battalion Royal Regiment of Scotland.

Ha abbracciato la vita militare nel 2006 dopo una laurea in economia, e iniziato ad attirare una certa attenzione dal 2018, quando è entrato al servizio di Sua Maestà come ufficiale addetto alla sicurezza (va detto che anche noi lo abbiamo notato presto Le foto del giorno – 6 agosto).

La sua popolarità è esplosa quando è diventato Equerry, e si è trovato presente e a gestire la scomparsa della sovrana e l’ascesa al trono di King Charles, che lo ha confermato nell’incarico. Benché sia molto apprezzato con indosso il kilt, che indossa con virile naturalezza, non è scozzese; è infatti nato a Morpeth, cittadina di neanche 15.000 abitanti nel Northumberland, che con la Scozia confina. Personalmente lo preferisco in uniforme, ma fa la sua figura anche in borghese. E comunque, avercene!

Comprensibilmente, data la delicatezza del suo ruolo, è molto difficile trovare informazioni sulla vita; dovrebbe essere nato nel 1984, per cui l’anno prossimo diventerà a pieno titolo uno splendido quarantenne. Purtroppo non è single, ma sposato da ben 13 anni con Caroline, già esperta di marketing e personal trainer, che oggi offre consulenze personalizzate (se vi incuriosisce, questo è il suo sito https://www.whiteheartcomms.co.uk/). La coppia ha avuto un bambino nel 2018, la cui privacy è custodita rigorosamente, tanto che non ne conosciamo neanche il nome.

Pur essendo uno di quegli uomini che secondo me migliorano con l’età era bellino pure da giovane (qui trentenne coi gradi da capitano).

Il fisico asciutto e muscoloso è naturalmente frutto dell’addestramento militare coniugato con l’attività sportiva, sempre di moda e purtroppo anche benefica.

Si dimostra essere un uomo per tutte le stagioni, eventualmente disponibile anche come portafiori. Mi si è giusto rotto un vaso… Il buon Dio ci conservi a lungo King Charles, e il Re ci conservi – e ci mostri il più possibile – il suo Equerry.

Se poi volete il bel Johnny sempre con voi, potete farlo; una cara amica del sofà di Lady Violet ci segnala questa shopper he contiene un piccolo gioco di parole: kilty per il kilt al posto di guilty; guilty pleasure vuol dire piacere proibito.

E se al posto del kilt mettessimo dei pantaloni? Vi dirò, non mi dispiace per niente, e pure più adatto all’autunno!

Una piccola nota

Vi avevo promesso, una piccola nota? Eccola. L’argomento è tornato d’attualità di recente: signore che a eventi di gran gala si ritrovano vestite con mise simili, se non addirittura uguali. Credo che in futuro di invitate con lo stesso abito ne vedremo in numero crescente, dato che si dà sempre più la preferenza a capi di moda, magari pure prêt-à-porter piuttosto che a creazioni su misura, e che l’acquisto ormai avviene attraverso canali diversi: a partire dalle boutiques sparse in tutto il mondo che vendono tutte le stesse collezioni, per finire al web. Penso ad esempio al recente royal wedding giordano, dove le zie dello sposo si sono trovate in questa situazione, francamente difficile se non impossibile da evitare con un parterre così ampio e internazionale. E si potrebbe fare pure un discorso sulla omologazione del gusto, ma ce lo lasciamo per un’altra volta.

(Ph: Ingemar Lindevall/Kungl. Hovstaterna)

Altro è però se le protagoniste della serata arrivano con abiti esclusivi ma dello stesso colore, tipo Silvia di Svezia e Sonja di Norvegia due settimane fa: su tre regine presenti due erano in giallo. In questo caso un minimo di coordinazione sarebbe auspicabile, sono pure parenti! E vale ancor di più per colori sgargianti: due signore in arancione faranno un effetto diverso da due signore in grigio, anzi, la ricerca di certe armonie potrebbe perfino essere un vantaggio; quanto ci sono piaciute Camilla e Brigitte in un blu praticamente identico?

(Ph: Arthur Edwards/Pool via REUTERS)

Vi sembra una sciocchezza? Certo non è un argomento che influisce sui destini del mondo ma ha un suo perché, come dimostra un famosissimo aneddoto. Che vuole Elizabeth II e il suo Prime Minister di allora, Margaret Thatcher, ritrovarsi a un ricevimento ufficiale vestite nello stesso colore. Il giorno seguente Thatcher fece contattare Buckingham Palace sottolineando l’opportunità di coordinare le proprie mise in futuro, per sentirsi rispondere di non preoccuparsi, perché la Regina non si curava di ciò che indossavano gli altri. Sbam! Da allora siamo stati sempre certi che quella fosse la realtà, vestitevi come vi pare che tanto i sovrani non se ne curano. Fino a una ventina di giorni fa, quando abbiamo scoperto questo.

Il giorno 8 di questo mese tutto il mondo ha ricordato Her Majesty nel primo anniversario della morte. Molti hanno condiviso un ricordo personale, e questo è uno di quelli. Carrie Johnson, moglie dell’ex Prime Minister Boris, ha pubblicato questo biglietto, che aveva trovato sul suo letto durante una di quelle brevi visite che i capi del governo facevano alla sovrana in Scozia durante le vacanze estive. A sorpresa, il biglietto dice: Signora, Sua Maestà indosserà un abito da cocktail color azzurro ghiaccio alla cena di questa sera.

Dunque alla fine la Regina non era contraria a coordinarsi con le altre signore; come abbiamo sempre sospettato, era proprio Margaret Thatcher a starle sullo stomaco. Realmente.

Le foto del giorno – La regina bollata

Questa è una notizia piccola ma graziosa, e la diffondo con allegria. Poste Italiane ha dedicato un francobollo alla defunta Queen Elizabeth, in questo caso Regina Elisabetta II, ed è un caso straordinario, perché finora i personaggi non italiani a ricevere questo omaggio sono stati davvero pochi, e provenienti principalmente dal mondo religioso: papi, santi, beati e via così.

La Regina è ritratta in cinque profili che si riferiscono ad età diverse, e quello centrale, coronato dal George IV State Diadem, di che colore è? Viola!

Il francobollo è stato presentato ieri dai vertici dell’azienda con il ministro Adolfo Urso e l’ambasciatore britannico Ed Llewellyn, che ha twittato entusiasta la notizia. Notizia che è stata ritwittata dall’account della Royal Family, che soddisfazione!

Ora veniamo a noi, come fare per avere l’imperdibile francobollo? Sul sito delle poste trovate tutte le informazioni sulla straordinaria emissione https://tgposte.poste.it/2023/09/12/un-francobollo-per-elisabetta-ii/

Dovrebbe essere disponibile negli uffici postali delle principali città, io l’ho preso oggi alle poste centrali di San Silvestro a Roma. Potete altrimenti acquistarlo online; ma vedrete che la disponibilità è per il solo francobollo, mentre la cartolina affrancata e il folder creato appositamente (che mi sarebbe tanto piaciuto!) sono già esauriti. https://tgposte.poste.it/2023/09/12/un-francobollo-per-elisabetta-ii/

Lady Violet si accontenta, a voi buona caccia!

Un anno dopo

Lo so, oggi noi in Italia dovremmo ricordare gli ottant’anni dall’armistizio di Cassibile, che impresse una svolta alla guerra e di fatto, tanto per rimanere in ambito royal, diede inizio a quella fase che avrebbe portato alla morte del Regno d’Italia e alla nascita della Repubblica italiana. Ma scommetto che gli amici di questo blog stiano pensando a un’altra morte, e quella celebriamo. L’anno scorso in questi giorni era a Londra un’amica carissima, a sua volta nei suoi ultimi mesi, che mi aggiornava sull’aria che si respirava in città. Ora anche lei cammina nel vento, e oggi pensieri e ricordi si affollano, ma onoriamo la giornata con la sobrietà e un tocco di leggerezza che sarebbero piaciute a entrambe.

La Royal Family ha pubblicato questa bella foto, con Her Majesty in violet, ma nessuna cerimonia pubblica è prevista. Cosa che a noi può sembrare strana, ma in effetti è l’essenza della monarchia: la Regina è morta, evviva il Re. In questi mesi spesso mi sono chiesta cosa abbia reso The Queen un personaggio così rilevante, al di là dell’oggettiva importanza, sua e del suo Paese, e ho provato a darmi una prima risposta. Praticamente coetanea di mia madre – più giovane di meno di un anno – quando ero un’adolescente la Regina in qualche modo incarnava il vecchio: i cappellini, la formalità, l’etichetta, e in fondo anche l’istituzione che all’epoca mi sembrava obsoleta; ora penso invece che lei abbia incarnato la prima generazione di donne contemporanee, pienamente attive nella società ma insieme e non singolarmente, come era accaduto fino ad allora. Quando la guardo penso a quelle ragazze che – tanto per tornare all’incipit di questo post – durante la guerra hanno sostituito gli uomini nelle attività produttive, li hanno affiancati in alcune operazioni belliche, in veste di ausiliarie come lei, o in ruoli anche più rischiosi, come le nostre staffette partigiane. Penso alle nostre madri costituenti, primo esempio di elettorato attivo e passivo che finalmente avevamo conquistato. La seconda guerra mondiale ha cambiato il mondo, e secondo me Queen Elizabeth è stata l’icona di questo cambiamento: la più famosa, la più popolare, la più visibile; moglie e madre ma anche donna in carriera, amata e rispettata. E dunque appartiene anche a noi, che britannici non siamo, per sempre.

In suo, in loro onore, e nonostante il caldo afoso, oggi a casa Violet si riprende ufficialmente la stagione dell’afternoon tea, per ora leggerissimo e pieno di limone – lo so, in UK rabbrividiscono, ma pure loro stanno fronteggiando un caldo anomalo – e accompagnato solo da un po’ di frutta, ma verranno tempi migliori e soprattutto più freschi.

Inauguriamo pure questa bella tazza, realizzata da Buckingham Palace in sua memoria; e perdonate le pieghe della tovaglietta, ma fa troppo caldo per stirare.

E a proposito di tovagliette – magari stirate – e di pasti informali, adoro questa foto di Sua Maestà con la cugina e amica Margaret Rhodes; nel 2011 le due signore fanno uno spuntino nella tenuta di Balmoral. Non proprio una di noi, ma quasi.

Last but least, Sarah di York, che col marito on-off Andrew si prende cura di Sandy e Muick, i due corgi sopravvissuti a Her Majesty, ci informa che un anno dopo le creature stanno bene, il che riempie di gioia Lady Violet, e in fondo pure la sua Purple.

Still in our hearts. Qui tutto bene, Ma’am, davvero.

Incoronazioni e riflessioni

Una piccola, piccolissima riflessione. Mentre nel Regno Unito le ore del Coronation Weekend scorrono – oggi è stato il giorno del grande concerto a Windsor e degli street party in città paesi e comunità varie – mentre qui da noi l’eco tende ad affievolirsi (non temete, ne parleremo ancora a lungo) vi racconto una delle mie sensazioni nell’assistere a quella incredibile cerimonia. Per essere in tema, benché naturalmente fossi a casa, ieri ho indossato questa spilla. Trifari, popolarissimo brand di bijoux americani (ovviamente fondato da un italiano) aveva proposto già negli anni Quaranta una spilla a forma di corona, disegnata da Alfred Philippe, suo designer di punta. Si pensò di riproporla nel 1953 in occasione dell’incoronazione di Queen Elizabeth insieme ad altri soggetti allegorici, come la spada.

Osservando la complessa liturgia della cerimonia di Westminster Abbey ho ripensato alla Regina. Non alla donna matura che ho conosciuto nella mia gioventù, né alla formidabile anziana degli ultimi anni. Nemmeno alla sua scomparsa e a quell’altra straordinaria liturgia celebrata coi suoi funerali. Ho pensato invece alla sua incoronazione, a cui ovviamente non avevo assistito; e ho realizzato che in fondo mi mancava qualcosa. Ieri ho rimesso a posto i pezzi, le tante tantissime immagini, le fotografie, i filmati visti in tutti questi anni in cui lei è stata sempre una presenza discreta. Ecco, ora so come funziona un’incoronazione, ho scoperto il significato di alcuni simboli, imparato cose che non sapevo. Ora il cerchio è chiuso.

La Regina è morta, evviva il Re!

La foto del giorno – Gone but not forgotten

Scomparsa ma non dimenticata, per tutti sempre e solo The Queen, la Regina.

Oggi avrebbe compiuto 97 anni, invece questo è il primo compleanno senza di lei. Ricordata ovunque dalla Family e da quella grande famiglia composta da tutti coloro che l’hanno ammirata, apprezzata, guardata con simpatia o perfino – uso una parola forte – amata. Tanti gli omaggi pubblici e privati, ma il più bello è quello che le ha fatto Catherine, Principessa di Galles dal giorno in cui lei ha chiuso gli occhi. Fotografia scattata a Balmoral questa estate quando ormai, ora lo sappiamo, la vita si contava in giorni, in ore.

(Ph: HRH The Princess of Wales)

Elizabeth è seduta al centro di un divano capitonné verde salvia; alla sua destra Mia Tindall tiene in braccio il fratellino Lucas (sono la prima e il terzo figlio di Zara); alla sua sinistra Savannah, figlia di Peter Phillips. Nella fila dietro ci sono Lena, seconda figlia dei Tindall, i principi George e Charlotte, Isla Phillips, sorella minore di Savannah, e il principino Louis. In ultima fila Lady Louise e il fratello James, figli di Edward e Sophie, ora Duchi di Edimburgo.

Al momento della sua scomparsa la Regina aveva 8 nipoti e 12 pronipoti; nella foto sono presenti solo i due nipoti più giovani – con James che come tutti gli adolescenti vorrebbe essere altrove – mentre tra i pronipoti mancano Archie e Lili, figli di Harry e Meghan, August, il bambino di Eugenie di York, e Sienna, la bimba di sua sorella Beatrice.

(Ph: Annie Leibovitz/Getty Images)

Alzi la mano chi di voi non ha ripensato a quest’altra foto, scattata da Annie Leibovitz per i 90 anni della sovrana; era il 2016, e i pronipoti allora erano solo cinque, tra cui la deliziosa Mia Tindall, che si era appropriata della borsa di nonna.

O magari a questa – sempre scattata da Catherine – con l’amato Philip e il piccolo Louis sulle ginocchia.

(Ph: HRH The Duchess of Cambridge)

E l’eleganza della gonna scozzese, quella sì eterna davvero.

La foto del giorno – Father & son

La foto di oggi non può essere che questa: il Re e il suo erede, piantano l’ultimo albero in conclusione del Queen’s Green Canopy, che ha accresciuto il patrimonio boschivo del Paese di oltre tre milioni di piante. Charles e William insieme hanno messo a dimora un acero nei giardini di Sandringham.

Il progetto era stato lanciato a maggio 2021, in vista del Platinum Jubilee che Queen Elizabeth avrebbe celebrato l’anno seguente. Nel messaggio che ha accompagnato la chiusura dell’iniziativa, King Charles ha sottolineato che da quel giorno a Windsor in cui fu piantato il primo albero alla presenza della Regina sono passati due anni. E molte cose sono accadute, mi permetto di aggiungere. Allora la famiglia iniziava a fare i conti con il lutto per la scomparsa del Duca di Edimburgo; in mezzo la pandemia, il giubileo della sovrana, la sua morte, l’ascesa al trono del nuovo Re. E un nuovo Duke of Edinburgh.

A me sembra che il confronto tra le due fotografie racconti meglio delle parole i cambiamenti avvenuti in un lasso di tempo lungo e breve: ieri lei in loden e foulard Hermès, lui nell’elegante cappotto di cammello da cui sbucano i pantaloni grigi di un completo, la vanga tenuta in mano come un bastone da passeggio, più spettatori – oggi si direbbe testimonial – che attori. Oggi col figlio la formalità lascia il posto a una maggiore semplicità: Charles in pantaloni di fustagno (o velluto) e giaccone Barbour, da cui fa sobriamente capolino la cravatta, non perde la sua eleganza e sembra il re dei gentiluomini di campagna. Molto più casual e meno chic William: più che un gentleman impegnato nel giardinaggio sembra qualcuno cui s’è allagato il garage. La posa però suggerisce che i due hanno lavorato insieme, e il futuro della Corona è tra le mani di chi non teme di sporcarsele.

Le foto del giorno – Auguri a tutti

Oggi è il 19 marzo, festa di San Giuseppe e giorno in cui festeggiamo papà. Ma è anche la terza domenica di marzo, che nel Regno Unito vuol dire una cosa: festa della mamma. Per cui percorrendo il web, da una parte è pieno di babbi – spesso giovani ed energici, in foto invecchiate al posto loro – dall’altra di madri, a partire dalla defunta Queen Elizabeth, anche lei in versione giovanile come nell’immagine scelta dal Re (la trovate in fondo al post).

(Ph: Matt Porteous)

In questo momento però impazza una foto di una madre ancora giovane, non ancora madre della nazione (se mai lo diventerà), che tiene tra le braccia e fa roteare il figlio minore. Sono Catherine e Louis in uno scatto tenero e simpatico di Matt Porteous. Naturalmente ce n’è anche una con la neo Princess of Wales circondata dai figli, tutti seduti tra le fronde di un albero. Notate nulla? La blusa di sangallo della principessa vi ricorda qualcosa? Esatto è la stessa seduta fotografica da cui è uscita l’immagine usata dai Wales per gli auguri di Natale, tutti insieme appassionatamente nella campagna del Norfolk (La foto del giorno – Christmas is coming).

(Ph: Matt Porteous)

Ora, sappiamo bene con qualche diligenza i principi – soprattutto lei – si attengano alle direttive del Sovrano, che sta imponendo una certa sobrietà alla Royal Family in ogni sua manifestazione, ma qui veramente si sfiora la perfezione: in una seduta sola si fanno tutte le foto che servono nell’anno, la parola d’ordine è ottimizzare! A questo punto sono curiosa di vedere la foto che il 18 giugno festeggerà William per il giorno del papà, e/o quella per il suo compleanno, tre giorni dopo.

A voi e ai vostri padri, vivi nei vostri giorni o nella vostra memoria, auguri.

Il caffè del lunedì – Dolori e gioie

Questo lunedì è iniziato prestissimo e con un po’ di tristezza, perché mi è tornato in mente che proprio il 20 febbraio dello scorso anno arrivava la notizia che Her Majesty era risultata positiva al covid (Breaking News! – Anche lei!). E molti di noi, partire da me, avevano iniziato a realizzare che prima o poi l’avremmo persa, magari dopo i festeggiamenti per il Platinum Jubilee, come infatti è accaduto. Ora, mentre pian piano una giornata molto pesante si avvia a conclusione, leggo una notizia che mi regala un po’ di allegria. A due mesi dalle nozze di Alexandra, unica figlia femmina dei Granduchi di Lussemburgo, la Cour granducale ha reso nota la scaletta per sabato 22 aprile, giorno delle nozze civili della principessa con Nicolas Bagory.

I cittadini del Granducato sono invitati ad affollare la Place Guillaume, al centro della capitale, per festeggiare gli sposi che arriveranno con le loro famiglie alle ore 15.00. La cerimonia nuziale è prevista alle 15:30 all’Hôtel de Ville, proprio sulla piazza; qui Nicolas e Alexandra, ormai marito e moglie, saluteranno la folla alle ore 16.00, per poi raggiungere il Palazzo attraverso la rue de la Reine. Dove alle 18.00 famiglie, ospiti e autorità lussemburghesi parteciperanno ad un ricevimento. La coppia si sposerà con rito religioso una settimana dopo, il 29 aprile, in Francia. E chissà se Alexandra sarà già diventata di nuovo zia del bebè atteso dalla cognata Stéphanie. In primavera nasceranno tanti piccoli royal o giù di lì, e non solo in Lussemburgo; nel Regno Unito è atteso il secondogenito di Eugenie di York e Jack Brooksbank, a Monaco la bimba di Louis e Marie Ducruet, e forse – non c’è ancora la conferma ufficiale – anche Charlotte Casiraghi è incinta, per la terza volta.

In fondo non è questa la vita? Nascita e morte, arrivi e partenze, gioia e dolore. A voi non resta che decidere se prendere un altro caffè o, data l’ora, un tea o magari una bella tisana.