Oggi parliamo di quel fagottino nel marsupio, abbracciato al papà.
Si chiama Christopher – detto Wolfie – quest’anno compie quattro anni e sembra che tra tre mesi esatti avrà un ruolo da protagonista in una giornata che Lady Violet e tutte le persone accomodate sul suo sofà attendono con affettuosa curiosità.
Ma andiamo con ordine. Il giovane padre nella foto è ovviamente il fidanzato dell’anno, Edoardo Mapelli Mozzi, che pur discendendo da una nobile famiglia bergamasca è nato a Londra e vissuto sempre nel Regno Unito. Suo padre Alessandro, un passato da sciatore olimpico, ha la doppia cittadinanza; la madre Nikki è inglese e dopo il divorzio dal padre di Edo sposò Christopher Shale, personalità di spicco tra i Tories e collaboratore dell’ex Premier David Cameron. Edoardo e sua sorella Natalia sono cresciuti con lui, morto tragicamente nel 2011, ed è possibile che il piccolino porti il suo nome per ricordarlo. La madre del bimbo è l’architetto Dara Huang, americana di origine taiwanese, con cui Edo ha avuto una lunga relazione prima di Beatrice, e vedremo se sarà invitata anche lei al royal wedding di maggio, dove – ed è la notizia di oggi – dovremmo vedere Wolfie nell’impegnativo ruolo di best man.
Che noi tendiamo ad assimilare a quello del testimone – confesso, l’ho fatto anch’io – ma ha invece discrete differenze. Una è sostanziale: il primo impegno del testimone è evidentemente (e anche legalmente) testimoniare la volontà degli sposi di contrarre matrimonio. Aneddoto familiare: mio padre, in vita sua almeno un centinaio di volte testimone di nozze (non scherzo), in un’occasione fu chiamato a testimoniare in un tribunale della Sacra Rota che uno dei due sposi aveva esitato prima di rispondere, circostanza che evidentemente consentiva l’annullamento. Ecco, il best man nei matrimoni inglesi di solito (ma non sempre) firma anche il registro di matrimonio – spesso insieme con altri familiari degli sposi, a partire dai genitori – ma il suo ruolo principale è quello di assistente dello sposo: lo scorta all’altare, consegna le fedi al momento della celebrazione, tiene il famoso discorso durante il ricevimento, è fondamentale in tutta l’organizzazione (oltre ad occuparsi dell’addio al celibato). Ora, escluderei che Wolfie firmerà il registro, perché a) non essendo maggiorenne non avrebbe valore legale e b) probabilmente non sa ancora scrivere; ho qualche dubbio sul discorso. E pure su un addio al celibato “classico”, con alcool e strip–teaseuse. Ma sicuramente porterà le fedi, e definirlo best man vuol dire dargli un ruolo speciale e distinto da quello di paggetti e damigelle.
E vuol dire che Beatrice è pronta ad accogliere il bambino come fosse suo figlio: un tassello importante, e non traumatico, nel processo di modernizzazione della Royal Family.
Essendo la registrazione avvenuta agli Abbey Road Studiosi i due partners in crime non hanno potuto esimersi dal replicare la storica foto dei Beatles, scattata nel 1969 per la copertina del’album che si chiamava appunto Abbey Road. Ad aprire la fila al posto che fu di John c’è Andy Mudd, ex militare in sedia a rotelle che francamente mi sembra il più disinvolto dei quattro. Segue Bon Jovi al posto di Ringo, Susan Warner a quello di Paul, e infine Harry – imbranatello alquanto – al posto che fu di George. E niente, per quanto ci provi il Duca di Sussex non riesce a scrollarsi di dosso i fab four.
Se el Rey sceglie un principe di galles primaverile ma un po’ tristino, e ci abbina una cravattina e l’inevitabile mocassino con nappina, la Reina per contrasto goes big e direttamente dagli anni ’80 tira fuori un vestito in raso a fiori stilizzati con maniconi drappeggiati che avrebbe fatto la gioia di Pamela Bellwood, l’immortale – ancorché morta, e pure male, nel serial – Claudia di Dynasty (se negli anni ’80 non eravate nati, googlate). L’abito è di Maje Paris, e sul sito lo trovate ancora, in saldo, a 195 euro. Penso che glielo lascerò.
In linea con il look modernariato l’acconciatura a boccolo pieno; ma non pensate all’hair wrap dyson o ad altre diavolerie moderne. Questi si facevano con grossi bigodini messi in verticale, e avevano la caratteristica di crollare a metà serata, per cui entravi Gilda e uscivi Morticia. Speriamo che Letizia sia stata salvata in tempo, e sia sparita a bordo del suo coche.
Catherine ha scelto un look piuttosto diverso dai soliti: un abito in tweed nero con un piccolo tocco luminoso firmato Eponine London, con accessori Jimmy Choo: pumps Romy e clutch Celeste. A me piace molto, mi piace l’idea del tweed usato di sera e acceso da tocchi di luce, e trovo che la linea princesse dell’abito – corpino aderente e gonna più ampia – sia una di quelle che le donano di più. E sfido chiunque a trovare qualcuna cui non doni lo scollo a V. Bello anche il trucco, sembra che finalmente la Caterina stia abbandonando la riga di matita nera all’interno dell’occhio, in favore di un bel cat eyeliner, ora basta domare un po’ i capelli da Maddalena pentita e siamo a posto.

Il 29 giugno 1983 i Principi di Galles sono in tour in Canada, e a Edmonton partecipano a un barbeque ispirato al Klondike della corsa all’oro. L’abito alla moda di fine Ottocento è in seta in una chiarissima tonalità di rosa pesca. La classica linea princesse presenta un bustino aderente su una gonna più ampia, caratterizzata da un drappeggio su due balze di pizzo che sul retro formano un breve strascico. L’abito fu scelto da Diana tra diversi che le aveva proposto John Bright. Il famoso costumista, premio oscar per Camera con vista (tra i suoi film anche Casa Howard, Ragione e Sentimento, Jefferson in Paris, La dodicesima notte), adattò al fisico alto e sottile della principessa un costume indossato da Francesca Annis nella serie tv Lillie, e forse Diana scelse maliziosamente di interpretare Lillie Langtry, che fu amante di un altro Principe di Galles, il trisavolo di suo marito, poi Re Edward VII. Il cappellino fu creato da Bright apposta per questa occasione.
Quattro anni dopo si replica, questa volta i protagonisti del party Klondike style sono i Duchi di York, ma l’effetto finale è un tantino meno elegante, in gran parte – ma non solo – a causa dell’abito bella del saloon indossato da Sarah.
Meglio il piccolo di casa, Edward, che nel 1984 ha vent’anni e al Raj Ball organizzato al London’s Lyceum Theatre sembra veramente il principe di Cenerentola (anche se la giubba è un po’ abbondante).
Grace de Monaco l’abbiamo vista con abiti splendidi e costumi altrettanto splendidi durante gli anni da attrice prima di diventare principessa. Ma quando la sera del 17 marzo 1969 compare al Casino di Montecarlo per un Diner de Têtes con un’acconciatura da dea cinese avrei veramente voluto esseri lì. Sublime.
Nel 2017 il diadoco Pavlos compie cinquant’anni, e la prima dei suoi cinque figli, Olympia, ventuno. Per cui la moglie dell’uno e madre dell’altra, Marie-Chantal, organizza nella campagna inglese un party in maschera: Prince and Revolution. La padrona di casa si presenta in shocking pink con un’acconciatura stellata stile Miss Liberty. Quasi sobria rispetto ai suoi standard Máxima d’Olanda con diadema di enormi orchidee su un abito in raso stampato che sembra una creazione dell’olandese Escher.
In attesa del suo royal wedding ecco la sposa dell’anno Beatrice di York
Concludiamo con un’immagine veramente storica: è il 1943, c’è la guerra, e le principesse Elizabeth e Margaret sono al sicuro tra le mura di Windsor Castle. Per passare il tempo si organizzano delle pantomime, ed ecco a voi Aladdin e la principessa Jasmine.
I reali svedesi non sono certo avari con le foto dei figli, cosa che il piccolo di famiglia non sempre accetta con piacere: il suo faccino imbronciato è diventato proverbiale. Ora devono averlo persuaso a sorridere all’obiettivo, e nell’ultimo ritratto di famiglia, diffuso all’inizio di febbraio, convinto a dire cheese!
Oppure la madre gli stava facendo il solletico?
Fu il coronamento di una grande storia d’amore non priva di qualche travaglio, dato che il re non era troppo dell’idea di accogliere in famiglia un personal trainer. Carl Gustav alla fine si convinse, l’amore trionfò e sembra ancora forte come allora. E a guardare le foto direi che mantiene anche giovani, gli sposi sono praticamente identici dopo undici anni!
Ho deciso, per il prossimo compleanno anche Lady Violet organizzerà un Afternoon Tea, e il dress code prevederà l’abito lungo.
Ebbene sì, Ladies&Gentlemen, perché in quest’opera pop che sta diventando la fuga per la libertà dei Sussex abbiamo appena assistito alla scena in cui Mountbatten-Windsor Principe Enrichetto e la sua signora Markle Rachele Meghania vogliono insegnare a Nonna Lilibet a fare la regina. E prima di cambiare nome al loro sito (Lady Violet suggerisce HarryMeghangalactic), e contravvenendo alla regola aurea del never explain ma soprattutto never complain hanno pubblicato un temino dal titolo SPRING 2020 TRANSITION che vi invito ad andare a leggere, anche solo per osservare le sottolineature
Naturalmente non sono mancate le foto ufficiali e indovinate? L’Imperatore è seduto sullo stesso divano, nella stessa stanza che fanno da ambientazione ai ritratti dell’Imperatrice (
Però la corbeille è diversa! In questo caso si tratta di fiori bianchi rosa e lilla, elegante contrappunto all’abbigliamento di Naruhito, nei toni del blu, abbinatissimo a quello di Masako nella foto che li ritrae insieme. Immagini con un’aria di naïveté anni ’60, che trovo irresistibile.
Non compare con i genitori la diciottenne Aiko, che in aprile inizierà gli studi di letteratura giapponese alla Gakushuin University, prestigioso ateneo della capitale dove studiano i membri della casa imperiale. E se il mese di aprile marcherà l’ingresso di Aiko nel mondo degli adulti, segnerà anche la fine delle speranze (forse più nostre che sue) di vederla un giorno sul Trono del Crisantemo al posto del padre. Infatti il 19 l’antica cerimonia detta Rikkoshi-Senmei-no-gi investirà ufficialmente – e definitivamente – il fratello minore del sovrano, Akishino, del titolo di Principe Ereditario. Non è ancora giunto il tempo del regno di un’Imperatrice.
…però stanno considerando l’ipotesi di trasferirsi in Australia, magari quando Zara concluderà la carriera da amazzone. Ora parliamoci chiaro, questa fuga dal Regno Unito sta prendendo i connotati di una nuova colonizzazione. Altro che Commonwealth, continuando così questi rifanno l’impero!
Poteva mancare qualcosa di tipicamente italiano – ancorché non esattamente lombardo – a questa scappata sulle nevi del Bel Paese? Certo ce no, quindi via col limoncello!
È il primo figlio maschio di Jigme Singye Wangchuck, che all’epoca siede sul trono del Bhutan da otto anni; sua madre è Ashi Tshering Yangdon, terza moglie del re. Il sovrano è succeduto al padre all’età di soli 17 anni, e ha sposato quattro sorelle, appartenenti a un’importante famiglia del Paese; tutte e quattro hanno diritto al titolo di Regina – ora di Regina Madre – e capita anche che partoriscano quasi in simultanea. Alla fine i figli saranno dieci, sei principesse (il loro titolo è Ashi) e quattro maschi; al più grande spetta il trono, agli altri tre il titolo di Dasho.
Il 2011 è un anno d’oro per i royal wedding: il 29 aprile si sposano i Duchi di Cambridge; 1 e 2 luglio la doppia cerimonia con cui Albert II di Monaco impalma la bionda Charlène; infine il 13 ottobre l’aitante sovrano bhutanese si unisce in matrimonio con la ventunenne Jetsun Pema, sua lontana cugina, che diventa la più giovane regina della terra, e anche la più bella. Lui decide di rinunciare alla poligamia: lei sarà l’unica (e noi da questa parte del globo ci innamoriamo definitivamente). Da quel momento il loro compito sembra essere incantare il mondo, cosa che fanno con grazia discreta. Quattro anni fa arriva anche l’erede al trono, un bimbo irresistibile che sembra avere ereditato il meglio da ciascuno dei suoi genitori; tra qualche settimana la regina partorirà per la seconda volta, e vedremo se questa volta sarà una piccola principessa.