Eugenie di York compie oggi 30 anni, e l’account della Royal Family la festeggia con questa foto con nonna e nipote, scattata a Windsor l’anno scorso. Era il 18 aprile, ed era giovedì santo, giorno in cui il monarca britannico celebra il Maundy Thursday (qui trovate qualche informazione in più La foto del giorno – 18 aprile ). Immagine deliziosa, dove l’accordo cromatico tra le mise – e i bouquet – sembra evocare un’armonia e una sintonia speciali tra le due signore. Nate entrambe da un Duca di York, entrambe con una sorella, hanno entrambe sposato l’amore di gioventù, scegliendo due giovanotti di rango un po’ (o molto) inferiore. Entrambe si sono preparate scrupolosamente per la loro carriera; anche se Eugenie – laureata in letteratura inglese e storia dell’arte all’università di Newcastle – regna non su un Paese ma solo una galleria d’arte, la Hauser & Wirth. Se le analogie tra nonna e nipote sembrano finire qui, c’è secondo me qualcosa di più sottile a unirle, ed è la consapevolezza del proprio ruolo. Se Elizabeth si è seduta giovanissima sulla sedia più alta, ed è punto fermo per il suo popolo da quasi settant’anni fino a trasformarsi nell’icona stessa della regalità, Eugenie (che in comune con la nonna ha anche l’iniziale!) sta riuscendo, con grazia discreta, a mantenere la sua posizione di secondo piano. Senza sgomitare, senza battere i piedini, senza alzate d’ingegno né colpi a effetto. Il suo matrimonio con Jack Brooksbank – celebrato il 12 ottobre 2018, solo cinque mesi quello ben più atteso e mediatico dei Duchi di Sussex – è stato il suo manifesto: allegro, elegante, regalmente privo di ostentazione, col coup de théâtre della tiara inedita e sontuosa, indossata senza velo – una rarità per una giovane royal bride – in modo da rendere visibile la cicatrice di un lontano e doloroso intervento chirurgico.
Eugenie e sua sorella Beatrice, figlie di due sciagurati che hanno costellato le loro vite di disastri riuscendo però a fare bene i genitori, sono molto unite, e sembrano trarre equilibrio dalla solidità di questo legame, e la forza di affrontare le difficoltà che pure non sono mancate. Nate principesse, sono fortunatamente (soprattutto per noi) prive di quelle sindromi che colpiscono le royal ladies per matrimonio: la sonoiltopdeltop e la checifaccioqui. Hanno una sorta di intercambiabilità – ci sono caduta anch’io, partita a parlare di una sto concludendo con entrambe – che potrebbe cancellarle e invece finisce per rafforzarle.
A Eugenie gli auguri che per un decennio splendido, ci ritroviamo qui per i 40!