Giovedì la bellissima Jetsun Pema, Regina Consorte del Bhutan, compirà trent’anni e per l’occasione sono state diffuse nuove immagini della famiglia reale al completo, compreso il piccolino nato lo scorso 19 marzo.
Le fotografie sono state scattate il 29 maggio nei giardini della residenza reale della capitale Thimphu, Lingkana Palace. Lo splendido sfondo fiorito (credo quelli alti e viola siano i fiori del lupino ornamentale, ma vi prego di correggermi se così non fosse) non fa che esaltare la bellezza, la grazia, l’eleganza di questa famiglia.
La regina dà un senso nuovo al termine incantevole, ma pure i suoi ragazzi non scherzano per simpatia, charme e diciamolo pure, una notevole prestanza fisica (soprattutto il più grande). Il tutto esaltato dagli abiti tradizionali – non faccio questo commento perché lei è in violet, giuro! – e anche la raffinata panchina rivestita.
Il piccolo è veramente una meraviglia, gli manca giusto il nome, che verrà annunciato a breve, nel frattempo si gode le coccole di mamma e papà, e le attenzioni del fratello maggiore, il quattrenne Gyalsey (titolo che definisce il Principe Ereditario), che come tutti i bambini all’arrivo di un nuovo fratellino marcano un po’ il territorio. E di quel tappeto adagiato sul prato ne vogliamo parlare?
Con tanto splendore la mia tazza – una Royal Doulton degli anni ’20 del secolo scorso – non può competere. L’ho scelta per il suo decoro: rose per la mamma regina e un nastro blu per il piccolo principe; e per aggiungere un tocco esotico al tea ho preferito un infuso alle spezie orientali con addolcite dalla rosa e rinfrescate dal finocchio.
Cara Lady Violet, sono digitalis, fiori svettanti che amo da sempre come tutte le piante che donano verticalità ai mix border.
Quanto ai buthanesi che dire, ci sono abbinamenti cromatici che in oriente mi lasciano sempre incantata.
Il paese di Bengodi a quanto pare esiste
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Carissima, confesso che speravo tu intervenissi a chiarire il mio dubbio, grazie! Dopo aver corretto il testo sono andata a cercare immagini di questi fiori, splendidi davvero. Uno sfondo incantevole, con un gusto raffinato che sembra però sempre molto naturale, ottenuto senza sforzi.
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Il giardino è solo apparentemente luogo di incanto senza sforzi. È un luogo di fatica, un esercizio di pazienza e tolleranza, una palestra di attesa, ma se uno non si ferma agli aspetti grossolani (status symbol) ogni singolo giorno regala un sussulto di gioia, un profondo senso di pace, una briciola di paradiso. Non c’è nulla come assistere a ciclo naturale, dalla germogliazione al riposo vegetativo, dalla vita alla morte e viceversa, che sia in grado di restituirci un riassetto del nostro equilibrio interiore. Altro che psicanalista
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Ne sono consapevole, e al di là del piacere che potrebbe darmi sono proprio questi aspetti che mi affascinano: da un lato la mutevolezza costante della natura, dall’altro il contrasto tra il lavoro faticoso e il risultato delicato e impalpabile (almeno per i fiori).
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