L’incombente settantesimo compleanno del principe di Galles non lascia abbastanza tempo per un Royal Calendar che richiederebbe ricerca e attenzione, ma lasciare un piccolo ricordo è un dovere e un piacere.
Oggi avrebbe compiuto 89 anni Grace Kelly, nata nella buona società cattolica di Philadelphia, transitata attraverso una carriera nel cinema degli anni d’oro, con tanto di premio Oscar e qualifica di attrice-feticcio di Hitchcock, e divenuta sovrana di uno stato microscopico, che prima di lei conoscevano in pochi (compreso suo padre, che pensava a Monaco di Baviera) e dopo di lei non sarebbe più stato lo stesso. Una che il destino se lo portava nel nome: Grace, Sua Altezza Serenissima la Grazia, un miracolo di bellezza, di eleganza, di misura, di buoni studi e buona educazione. Una delle tre ragazze del ’29 – con lei Audrey e Jackie – che hanno influenzato di più l’immagine femminile del ‘900, con una forza che resta immutata ancora oggi. Quante spose, reali o plebee, si sono ispirate all’abito di Helen Rose, dono della Metro-Goldwyn-Mayer? Quante hanno copiato il piccolo bouquet di mughetti che portò lei per prima? E quanti guardano ancora con tenera ammirazione quei lineamenti perfetti, poi leggermente appesantiti ma ulteriormente addolciti dal tempo che passava, in verità poco, per lei? Lady Violet di sicuro.