Il 29 aprile HRH Prince William of Wales e Miss Catherine Elizabeth Middleton diventano TRH The Duke and Duchess of Cambridge; Lady Violet (in questo tripudio di titoli piazziamoci almeno una Lady), accogliendo la gentile richiesta di una lettrice, ha deciso di celebrare l’evento così, con la vostra rubrica preferita – se continua il lockdown chissà quando potremo riprenderla – e una bella rassegna delle mise delle invitate.
Partendo dal pre wedding party offerto dalla Regina alle teste coronate arrivate a Londra per assistere al matrimonio. Il party, dove brilla l’assenza degli sposi, si svolge la sera del 28 aprile nello scicchissimo Mandarin Oriental Hotel a Knightsbridge, poco lontano da Harrod’s (e proprio di fronte a Harvey Nichols, se vogliamo continuare con i department store più cool).
Le Regine Con la felicità che le si legge negli occhi, nella doppia veste di nonna dello dello sposo e padrona di casa, HM The Queen è in azzurro fiordaliso, a ramages oro chiaro di incerte forma e distribuzione, più drappeggio sul davanti che rivela la regal biancheria, e questo non è bello. Non mi entusiasma neppure la borsa dorata a doppio manico, però è interessante vederla con una demi parure in oro invece delle classiche perle. I beg your pardon Ma’am, boh.
Margrethe di Danimarca arriva da sola; i principi ereditari restano a Copenaghen con i gemelli nati da appena tre mesi (e i due bambini più grandi). Abito color block che fa l’effetto tshirt su gonnellone; l’accostamento cioccolato-glicine è interessante, ma l’insieme non mi convince. Orrenda la borsetta dorata, ma mozzafiato la coppia di brooches a sottolineare lo scollo quadrato. Insomma, boh. Sofía di Spagna è invece in compagnia dei principi ereditari Felipe e Letizia. Per lei un abbondante abito della fida Margarita Nuez in taffetà color bronzo doppiato in tulle, con corpino e maniche in pizzo che si intravvedono sotto la cappa in due tonalità di beige, cui è stata aggiunta una sciarpa color acquamarina, dovesse fare freddo. L’effetto finale è quello di una poltrona con un paio di plaid sopra. Shock.
Non esattamente una regina, ma comunque consorte di un sovrano – che è sempre un accessorio piuttosto decorativo – Maria Teresa del Lussemburgo è donna che non ha timore di osare, nemmeno il rosso sul red carpet. E fa bene, questo Saint Laurent è una delle sue migliori mise di sempre. Ulteriore tocco royal la clutch dorata appartenuta alla suocera Joséphine Charlotte, nata principessa del Begio. Chic.
Le principesse ereditarie
La Duchessa di Cornovaglia, negli scomodi pani di matrigna dello sposo, indossa un elegante abito in pizzo blu notte, che le sta benissimo. Però. Però è l’unica in corto, un po’ inopportunamente. Il dress code non era chiaro? La sua femme de chambre ha bruciato quello lungo col ferro da stiro? Camilla ci ha rovesciato dello sherry? Boh. In compenso nella foto a sinistra potete incontrare la party planner: è la bella signora dai capelli rossi e l’abito verde scuro, Lady Elizabeth Shakerley, nata a Windsor Castle da una cugina materna della Regina, Anne Bowes-Lyon (che in seconde nozze sposò un principe di Danimarca, ma questa è un’altra storia). Al contrario di Camilla Letizia, all’epoca ancora Principessa delle Asturie, sfoggia un abito da gran sera di Felipe Varela in mussola di seta e tulle di un bellissimo grigio lavanda, ricamato a tralci di vite, rose e viole. È vero, l’abito è eccessivo per l’occasione, braccia e spalle un po’ troppo ossute, ma questa è una delle mise di Letizia che preferisco in assoluto, che lei astutamente ricicla. Chic.
Mathilde dei Belgi, all’epoca Duchessa di Brabante ama l’arancio, lo indossa spesso e ha ragione, le sta benissimo. In questo caso però il modello dell’abito non la valorizza – molti commentarono che sembrava incinta – eccessivo il drappeggio, incerta la lunghezza. E poi quei piedini al’indentro… insomma, boh.
Victoria di Svezia è la Principessa Ereditaria-in-chief, perché è l’unica del gruppo a diventare regina titolare e non consorte, portando con sé sul trono l’adorato Daniel. Qui è sposata da soli dieci mesi, ancora in luna miele – ma in fondo lo è anche adesso, innamorata come il primo giorno – l’abito rosso Escada con doppio nodo in posizioni strategiche ne sottolinea la bella linea (sposare il proprio personal trainer ha i suoi vantaggi). Non sarà una mise leggendaria ma la fanciulla è così bella e felice che è un piacere guardarla, ed è in grado di offuscare tutto il resto, anche il tremendo smoking del marito, che sbaglia pure il papillon. Chic, ma solo lei.
Banale il giusto Marie Chantal, moglie del diadoco e dunque principessa ereditaria del non più esistente regno di Grecia, in abito beige rosato, firmato Vuitton come la clutch. Brutto il corpino con un incrocio drappeggiato, ulteriormente penalizzato dall’esiguità del décolleté, imperdonabile il segno chiaro del costume. Darling, mica sei a Mykonos. E stai attenta che Pavlos ti pesta lo strascico. Shock.
Le altre Rosso anche per la Contessa di Wessex, zia dello sposo, imbustata in un rigido abito di Bruce Oldfield che pare un cono di plastica, di quelli che sulle strade delimitano il restringimento di corsia (sembra si chiami “cinesino”, fonte La Settimana Enigmistica). Al vertice, una sorta di origami (che però è giapponese) a tre strati, che per di più evidenza il ciccetto dell’ascella. Anche Sophie mi cade sul segno del costume, neanche fosse la grigliata di ferragosto. Favoloso il collier, ma avrebbe meritato ben altro habitat Shock.
Le principesse York, cugine dello sposo alla prima uscita davvero importante della loro vita, non indovinano proprio tutto: Beatrice arriva al party prenuziale indossando lo Zaza Dress della stilista australiana Rachel Gilbert, la quale recidivamente continua a proporlo in collezione. Diciamo che la principessa, che ama sperimentare, ha deciso di partire dalla gavetta, ma mi chiedo come sia entrata in quest’orgia di zigzag strassati; con un calzascarpe? E Bea, almeno il braccialetto a boule sfaccettate lo potevi lasciare sul comò. Shock. La riscatta la sorella minore Eugenie, in nero Vivienne Westwood che le sta d’incanto, esaltando la sua linea a clessidra; un modello vagamente gothic che a una ragazza di soli 21 anni è senz’altro consentito, anche in una occasione del genere. Per me, una delle più chic.
La bellissima Tatiana Blatnik è da pochi mesi principessa di Grecia, avendo sposato Nicholaos, il terzogenito degli ex sovrani Costantino e Anne-Marie. Per lei Giorgio Armani allunga un abito couture pensato per arrivare sopra la caviglia, in uno splendido punto di blu. Anche la clutch fatta a fiocco stilizzato è di Re Giorgio, che se avesse visto quell’orchidea piazzata in testa l’avrebbe disintegrata con lo sguardo, ma tant’è. Comunque chic.
Alla fine arriva lei – se non ricordo male arrivarono davvero in ritardo, e Albert attribuì la colpa al parrucchiere – Miss Charlene Wittstock è l’unica del gruppo priva di titolo, che acquisirà sposando il Principe di Monaco nove settimane più tardi. Tutti si aspettano di vederla in Armani, che l’aveva già vestita in precedenza e le stava realizzando l’abito da sposa, invece lei sceglie il primo di una lunga serie di Akris, maison svizzera che non è certo all’altezza di Re Giorgio (d’altronde chi lo è?). Un abito in seta dupioni, con quell’effetto lucido che trovo un po’ cheap, arricchito da petali tagliati al laser, in organza come la stola. Lei all’epoca era davvero bella, e come avrebbe detto mia madre “nell’insieme fa la sua figura” ma per me resta un mistero come si possa preferire ad Armani questa roba. Boh.
(Ph Getty Images)
Stay tuned per la seconda parte, con le mise indossate dalle ospiti alla cerimonia.
Il post sull’abito della sposa lo trovate qui Due compleanni, un anniversario e un’onorificenza tutta nuova
Grazie, Lady Violet, ci hai regalato un raggio di sole e di leggerezza in questo periodo così cupo, e per un delizioso momento ci hai fatto dimenticare le difficoltà della vita quotidiana; oltretutto questi abiti io personalmente non li avevo mai visti, e mi ha fatto molto piacere poterli ammirare, chi più e chi meno.
Non avrei mai voluto essere nei panni della mia simpatica Camilla quando ha visto tutte le altre invitate in lungo, mentre lei era in corto, una crisi di nervi sarebbe stata il minimo che mi sarebbe capitato; per sopportare una situazione del genere ci vogliono dei nervi d’acciaio, ma d’altra parte, si questo fronte, credo che lei non sia seconda a nessuno.
Aspetto con ansia la seconda parte, ed ancora grazie.
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Grazie a te per l’idea, francamente non ci avevo pensato! E devo dire che a me Camilla pare anche un po’ divertita.
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Lady Violet ,Grazie !!!…per questa inaspettata sorpresa ….!Eh si ,questa rubrica ha il “potere” di portar piacevolezza e leggerezza !Propongo altre revival edition!
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Sono lieta ti sia piaciuta, e ora che siamo partite chi ci ferma più?
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Ci sarebbero dei fondotinta a prova di bomba che servono a mascherare imperfezioni e che potrebbero essere spalmati per mitigare i segni del costume, mi son sempre chiesta quanto resistano e quanto si trasferiscano sugli abiti.
Certo è che se una ama gli abiti scollati deve scegliersi o il costume in funzione dell’abito o l’abito in funzione del costume.
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Hai ragione, e che io sappia molti di quei fondotinta sono no transfer. Poi non so se l’avrei usato nei panni di Marie Chantal con l’abito così chiaro però insomma una soluzione migliore si poteva trovare.
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Bella l’idea! Il mio preferito, in assoluto, è l’abito di Letizia. Importante, femminile ma niente affatto zuccheroso. Ed è sempre un piacere vederlo.
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Grazie, l’idea in effetti è di Maria Teresa, che trovi più in alto nei commenti. L’abito di Letizia è veramente splendido, senz’altro uno dei suoi più belli.
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Questa rubrica è talmente graziosa che aguzza gli ingegni! (faccina sorridente)
Anche io considero l’abito di Letizia il più bello, per stile e per colore, il grigio, in tutte le sue tonalità, è sempre stato il mio colore preferito insieme al glicine.
Un unico suggerimento: date le spalle non proprio perfette perché, secondo me, piuttosto ossute, io avrei aggiunto uno scialle trasparente e leggerissimo (un solo velo) dello stesso tulle del vestito, in modo da realizzare quel “ti vedo non ti vedo” che non nasconde niente ma che scherma le imperfezioni.
Comunque il vestito era perfetto anche così.
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Sono assolutamente d’accordo. E anche io amo il grigio (oltre al viola, of course)
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Mi associo ai ringraziamenti, questo blog è delizioso, sfizioso ma anche ricco di spunti colti. Grazie !!
PS. Il look di Letizia è uno dei suoi più belli di sempre, perfetto così com’è. Ma Eugenie è stata una piacevole sorpresa, non ricordavo quell’abito che le stava d’incanto . Peccato per la mise del giorno successivo…
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Grazie a te! E sono d’accordissimo sulle due dame. Stay tunes per la seconda parte.
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Grazie cara Lady per questo post ricchissimo, e solidarietà a Sophie di Wessex, anche io combattevo il Ciccio all’ascella, e insisto che con abiti fatti su misura il problema non sussiste più, come mai loro spesso non sembrano ricorrervi?
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La cuccetta sotto l’ascella trasforma una ragazza in una donna 😉 quanto all’ambito di Sophie, io penso che a volte semplicemente un vestiti è brutto, mal riuscito, o semplicemente non sta bene a chi lo indossa. E purtroppo nessuna è immune.
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Grazie lady Violet per questo post meraviglioso! Pur avendo seguito molto di quel matrimonio, non ricordo di aver visto questi abiti, a parte quello di Letizia, Come mai il ricevimento è stato fatto in un Hotel per quanto prestigioso e non in una delle tante ” magioni” di Elisabetta?E come mai la party planner , parente di Elisabetta è nata nel castello di Windsor? Un sacco di gente é nata li, solo perche amici o parenti della regina! Non me lo spiego
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Grazie! Penso che la scelta dell’hotel fu dettata dal desiderio di un certo understatement, dovuto al fatto che William un giorno sarà sul trono, ma al momento non è il principe ereditario, dunque immagino ci fosse l’intento di sottolineare la circostanza, senza scavalcare Charles. Lady Elizabeth, la party planner, è figlia di Lord Anson e di Anne Bowes-Lyon, che era figlia di un fratello della regina madre, dunque cugina di primo grado della Regina. Penso fosse ospitata a Windsor con le cugine per tenerla al sicuro dalla guerra durante la gravidanza. Partorì la bimba nel giugno del 1941.
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Lady Violet, grazie mille, sei sempre gentilissima e ti invidio un po per la tua conoscenza anche di fatti poco noti per noi comuni mortali!
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Grazie a te! La miaè più che altro una combinazione di curiosità e memoria 😉
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Cara Lady Violet,!Questa apparizione fiordaliso mi ha affascinato ! the Queen mi e’ sembrata ,pur con quel drappeggio in un punto strategico che rivela la “regal lingerie “ ,un apparizione di gran fascino,Lei non ha bisogno di stilisti di gran nome .!
Quando si decide per una scollatura il problema dell eventuale ”segno” va considerato ; spero che sia un po’ anche il gioco di luci delle foto ,anche se su Sophie il gioco …. e’ un gioco “macabro’!!!
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Non potrei essere più d’accordo. Però chi crea e realizza questi abiti potrebbe stare più attento 😉
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