Il caffè del lunedì – 7 novembre 22

Questa è la settimana di The Crown 5, che arriva su Netflix mercoledì. È la prima stagione girata dopo la morte di Philip, e naturalmente la prima visibile dopo la morte di Queen Elizabeth (domani saranno passati esattamente due mesi).

Si racconteranno gli anni Novanta, a partire da quel 1992 che inizia più o meno lietamente come quarantesimo anno di regno e finisce come annus horribilis, per la rottura definitiva tra Charles e Diana e l’incendio che distrugge un’ala di Winston Castle.

Il giudizio divide chi ha avuto occasione di vedere la nuova stagione in anteprima: alcuni l’hanno trovata solo brutta, altri francamente terribile. L’accusa più diffusa quella di aver rimestato inutilmente nel torbido -raccontando ad esempio i presunti tradimenti di Philip – e aver trasformato vicende complesse e per alcuni versi tragiche in un fumettone, una sorta di Crowntiful. A uscirne peggio, neanche dirlo, Charles, allora Prince of Wales e da due mesi King Charles III, che però almeno è interpretato da un attore figo, Dominic West. Il cast, stellare come si dice in questi casi, è per me la grande incognita: Imelda Staunton che offre la propria testa alla corona della sovrana, Jonathan Pryce che è il fedifrago Philip potrebbero aggiungere spessore alla narrazione o fare la foglia di fico e rendere decente qualcosa che di suo non lo sarebbe. Temo la seconda. Alla richiesta di specificare che non di documentario di tratta, ma di opera di fantasia, Netflix ha risposto ni, accettando di aggiungere una nota non all’inizio degli episodi ma sui titoli di coda, come se li leggesse qualcuno.

Vedremo, e credo proprio ne parleremo ancora. Buona giornata, caffè!

Un pensiero su “Il caffè del lunedì – 7 novembre 22

  1. Cara lady Violet,
    sono molto dispiaciuta di questo bombardamento mediatico cui è sottoposta il re Carlo III che secondo me non lo merita e, siccome non può difendersi che con il silenzio, è anche un’azione particolarmente vigliacca, oltre che volgare e penso dolorosa per lui, perché corrisponderà anche al lancio, forse con viaggio di promozione in Gran Bretagna, del libro SPARE di suo figlio Harry.
    Credo che come monarca si trovi ad affrontare un momento difficile per il suo paese, con il Commonwealth che perde i pezzi, la gravissima crisi economica e l’instabilità politica. La regina su madre aveva il carisma e la capacità di entrare in comunicazione con la nazione ed essere un punto di riferimento per tutti in circostanze difficili: potrà farlo anche un re attaccato nella sua credibilità personale?
    Siccome non posso pensare che questa sia solo la punizione per un adulterio (e chi è senza colpe scagli la prima pietra!) o almeno che sia solo questo, mi chiedo cosa ci sia veramente sotto.
    Spero che Camilla, che ha sopportato in silenzio, almeno in pubblico, di tutto e di più, riesca a sostenerlo sufficientemente, standogli a fianco con la dignità e il ritegno che la caratterizzano.
    God save the King

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