A Royal Calendar – 8 febbraio 1587

Si chiude nel modo più cruento, a 44 anni, l’avventura terrena di Mary Stuart regina di Scozia. Una vita complessa e tragica la sua; tre mariti, un figlio, 19 anni di prigionia di cui è responsabile la cugina Elizabeth I che vuole tenerla lontana dal trono inglese, sul quale Mary vanta diritti ereditari – sua nonna Margaret Tudor era sorella di Henry VIII – sostenuta da una larga fazione cattolica, in patria e all’estero, che non riconosce la legittimità di Elizabeth non considerando valido il matrimonio dei suoi genitori. Alla fine Mary viene accusata del coinvolgimento in una congiura per uccidere la sovrana inglese, e condannata a morte.

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Francesco Hayez. Maria Stuarda sale al patibolo. 1827, olio su tela, Milano

Il giorno dell’esecuzione arriva al patibolo rivelando sotto il mantello scuro un abito rosso, il colore del martirio per i Cattolici. Si inginocchia, poggia il capo sul ceppo e allargando le braccia (il gesto consueto per avvisare il boia di essere pronti) e in latino dice: in manus tuas Domine commendo spiritum meum. Vi risparmio i dettagli, ma non sarà una morte rapida. Quando il boia alza il capo mozzato di Mary per mostrarlo agli astanti, questo rotola a terra; si scopre allora che la povera regina portava una parrucca per coprire i corti capelli ingrigiti. Il corpo è abbandonato a terra, ma qualcosa si muove: dal fondo dell’abito rosso sbuca il piccolo skye terrier che Mary era riuscita a portare con sé nascondendolo sotto la gonna.

Elizabeth regnerà ancora per 16 anni, ma morirà nubile e senza figli. Dopo di lei sarà James, il figlio di Mary, a salire al trono unificando i regni d’Inghilterra, Scozia e Irlanda. Da lui – da Mary – discendono tutti i sovrani britannici che da allora si sono succeduti fino a oggi, alla nostra adorata Elizabeth II.

(se vi siete persi il post sui gioielli di Mary, lo trovate qui Gioielli per una regina )

La foto del giorno – 8 febbraio

Se c’è un’immagine in grado di sintetizzare l’abisso insormontabile tra la natura femminile e la maschile è questa. Oggi la principessa ereditaria di Svezia, Victoria, completa di marito Daniel e bambini Estelle e Oscar, ha assistito alla gara della Coppa del Mondo di Sci Alpino che si è tenuta nella località svedese di Åre. crown couplesAlla famigliola si sono aggiunti i principi ereditari di Norvegia, Haakon e Mette-Marit. Lasciati i bambini in mani sicure (voglio sperare) sci ai piedi, arriva il momento di fare la foto di rito. Ed eccoli qui tutti e quattro, con le due signore belle e allegre che guardano sorridenti l’obiettivo. E i loro mariti? Anche! Forse. Perché hanno pensato bene di non togliersi la maschera da sci. Riportando così alla memoria di Lady Violet un vecchio personaggio dei cartoni di non particolare successo: la mosca atomica.

Meghan in black and white

Ieri avete dato retta a Lady Violet e avete sostituito (parte di) Sanremo con la diretta dei Duchi di Sussex tempestivamente postata? Lo so che non l’avete fatto, non dite bugie che poi vi cresce il naso e molti di voi non ne hanno proprio bisogno! Se aveste dato un’occhiata avreste visto Meghan très chic in black&white. Meghan EFA 2Stessa scelta cromatica l’aveva fatta anche lo scorso anno per la medesima occasione, gli Endeavour Fund Awards, ma il completo pantaloni nero con camicia bianca che si era attirato anche qualche critica – troppo nero, troppo metropolitano, troppo poco royal – stavolta è stato sostituito da qualcosa di senz’altro più adatto al pancione che cresce a vista d’occhio. Vestita Givenchy, una della sue Maison di riferimento, quest’anno ha invece optato per gonna lunga nera e camicia bianca.

 

Ora, so di non essere obiettiva, ma io ho un debole per le camicie bianche, meglio ancora se con le maniche arrotolate. versace jeans e setaD’altro canto ho anche un debole per le camicie indossate la sera; ricordo che negli anni ’90 Versace aveva vestito le supertop (che peraltro aveva inventato lui) con semplici camicie di jeans abbinate a gonne sontuosissime in quelle meravigliose sete stampate che erano uno dei suoi marchi di fabbrica. Dunque non sarete sorpresi se oggi promuovo la duchessa senza se e senza ma. Poi certo, la camicia è tutt’altro che impeccabile – temo che dovremo dimenticarci la perfezione dell’accoppiata Audrey-Hubert – certo, la linea della gonna, soprattutto se vista di profilo, lascia un po’ perplessi, però nella fase finale della gravidanza è un peccato veniale. Bellissime le scarpe di Aquazzurra, senza infamia e senza lode la clutch nera sempre Givenchy.

Insomma, ottima Meghan, molto meglio di Sanremo!

Abiti, dicevamo?

Non facciamo in tempo a parlare di abiti che ecco da Londra arrivare un’interessante notizia. Vi ricordate l’abito da sposa di Eugenie di York, che tanto c’era piaciuto?eugenie wedding bouquetDomanda retorica, certo che ve lo ricordate. Bene, questa meraviglia – insieme col tight dello sposo – sarà in mostra al castello di Windsor nei prossimi mesi di marzo e aprile. E chi andrà per voi a vederlo per poi raccontarvi tutto? Altra domanda retorica.

Nel frattempo, per rinfrescarvi la memoria, ecco il post dedicato a Eugenie splendida sposa: Royal Wedding! La Sposa

Se poi, Brexit permettendo, state pensando di fare un salto in Albione e non vi dispiacerebbe una gita fuori porta al castello, qui trovate tutte le informazioni: https://www.rct.uk