A Royal Calendar – 12 febbraio 1951 (prima parte)

Teheran e l’Iran tutto sono in festa per le nozze del sovrano, il trentunenne Shah Mohammad Reza Pahlavi, con Soraya Esfandiari Bakhtiari. soraya wedding 6Il giovane monarca siede sul trono del pavone già da quasi dieci anni: nel 1941 Inglesi e Russi hanno invaso il paese, che ha buoni rapporti con la Germania, temendo che l’Iran, nonostante sia neutrale, possa favorire il Reich. E poi i Russi hanno bisogno del cosiddetto corridoio persiano per ricevere rifornimenti bellici dagli Alleati. E naturalmente, il sottosuolo è ricco di petrolio. Reza Shah viene mandato in esilio, e il 16 settembre è il principe ereditario a diventar Re dei Re.

C’è anche una regina: due anni prima Mohammad ha sposato la principessa Fawzia, figlia del re d’Egitto; sembra che le nozze siano state “incoraggiate” da Kemal Atatürk in persona, per favorire la stabilità dell’area. shah fawziaNasce la figlia Shahnaz ma il matrimonio non è felice; Fawzia soffre i pessimi rapporti con la suocera, da cui si sente disprezzata, e soprattutto i ripetuti tradimenti del marito (a tal proposito mi sembra di ricordare che molti anni dopo Oriana Fallaci, nel corso di un’intervista al sovrano, discusse animatamente con lui riguardo al suo atteggiamento nei confronti delle donne). Appena può, Fawzia se ne torna in Egitto, lasciando a Teheran la bambina e il titolo di regina; nel 1948 il divorzio è ufficiale.

Il re cerca una nuova moglie, e inizia un tourbillon di candidate che gli vengono presentate di persona o in foto, finché sulla scena appare Soraya. Nata a Isfahan diciotto anni prima, suo padre Khalil appartiene all’antico clan Esfandiari-Bakhtiari, che in passato è stato aspramente combattuto dal vecchio Shah; per evitargli problemi in gioventù è stato allontanato dall’Iran e mandato a studiare in Germania. Qui si è innamorato di una ragazza tedesca di origine russo-ebraiche, Eva Karl, e l’ha sposata. SorayaAge5L’evoluzione degli eventi sociopolitici degli anni ’30 e la guerra che ne segue spingono  la famiglia a spostarsi tra l’Europa e l’Iran; nel 1947 infine si trasferisce in Svizzera. Qui Soraya completa i suoi studi e perfeziona il francese, che ora parla fluentemente; non così l’inglese, ed è per questo che decide di trascorrere l’estate del 1950 a Londra.

A Teheran intanto anche la regina madre è a caccia di una sposa per il figlio – perché puoi essere Re, e pure Re dei Re, ma tua madre a trovarti una fidanzata ci proverà sempre – e chiede a una sua intima amica del clan Bakhtiari se tra loro c’è una candidata possibile. Alla signora viene in mente una nipote appena tornata dall’Europa che in Svizzera ha incontrato Soraya e ne parla entusiasticamente. La regina chiede una fotografia della fanciulla, che viene raggiunta a Londra; finalmente il ritratto c’è, però impiega un tempo lunghissimo per raggiungere l’Iran.SorayaSwitzerland Prima ancora che arrivi questa benedetta fotografia, la principessa Shams, sorella maggiore dello Shah, parte a sua volta per Londra, per incontrare altre possibili candidate. Quando conosce Soraya invia un messaggio urgente alla madre per annunciarle che la ricerca è finita; Soraya è colta, beneducata, poliglotta, ha maniere perfette: è nata per essere regina. Intanto a Teheran arriva la famosa fotografia: Soraya è anche bellissima, e lo Shah vuole conoscerla.

Cerimonia, abito e fine della storia li trovate qui: A Royal Calendar – 12 febbraio 1951 (seconda parte)

La foto del giorno

Il Principe di Galles e sua moglie sono in visita a Liverpool, dove hanno incontrato il presidente della Repubblica d’Irlanda Michael Higgins – che sembra uscito da un’opera di Tolkien e invece è un poeta – e la first Lady Sabina Coyne. charles camilla liverpoolIl principe e il presidente sono uniti nel patronage dell’Istituto di Studi Irlandesi della Liverpool University, cui entrambi riconoscono un ruolo importante nelle relazioni sociali e culturali tra i due paesi. Immaginiamo poi che l’incontro avesse anche una valenza più squisitamente politica, dato che la questione della frontiera tra l’Ulster e la Repubblica d’Irlanda è uno dei problemi principali della Brexit.

Osservando le due coppie simpaticamente assortite, tutti coloro che mi conoscono – e anche chi non mi conosce, ma considerando che Lady Violet ha un cane che si chiama Purple ha indovinato la passione per il viola in ogni sua sfumatura – devo confessare una cosa che vi sorprenderà: tra le due signore oggi preferisco Camilla. La linea morbida del suo cappotto funziona meglio del doppio petto di Sabina (nonostante la bella tonalità ametista), il colore illumina sia l’incarnato sia i capelli biondi, gli accessori neri riprendono il ricamo sui polsi e sono il  giusto mix tra stile e comodità. Menzione d’onore all’abilità di entrambe nello scegliere il perfetto underwear, cosa non scontata, che spesso rovina l’aspetto di signore anche molto più giovani e graziose.

Il tocco di classe della mise di Camilla è naturalmente rappresentato dal marito abbigliato in nuance; questo sì che è chic, altro che il recente, piuttosto ridicolo uso di abbinare il colore della cravatta alla mise della moglie. Dilettanti!

Però mi sorge un dubbio: la scelta di quel colore, universalmente noto come royal blue, sarà mica un messaggio politico ai repubblicanissimi ospiti?