Si fa presto a dire corgi

Vagolando per il web approdo su Noblesse & Royauté, sempre ricco di notizie e immagini dal mondo del Gotha. Sfoglio la pagina e mi compare questa foto. Poiché da quattro anni e mezzo divido la mia vita con una corgi, posso astenermi dal commentare? No, of course.corgi mascherinaAndiamo con ordine.

  1. Personalmente detesto queste forme di antropizzazione degli animali in generale e dei cani in particolare, e voi cari redattori di N&R non avete capito chi avete davanti. Il corgi, il cane della Regina, è un essere molto dignitoso con un gran carattere e una notevole autostima per cui, se cercate di fargli fare la figura del cretino, prima vi sgriderà con un sonoro wooofff (i corgi non fanno bau, fanno wooofff), poi vi fulminerà con uno sguardo sdegnato e se ne andrà impettito in un’altra stanza, sculettando.
  2. Potrete ottenere il suo perdono in due modi: una doppia dose di pappa a cena oppure una sessione del suo gioco preferito, nel caso della mia Purple fare la (finta) lotta. Con una netta preferenza per la prima opzione, nella mia esperienza.
  3. La mascherina “indossata” dal corgi fa parte della collezione ‘Oh So Royal’ disegnata da Karen Mabon in esclusiva per Buckingham Palace. corgi scarfDisponibile in viola o turchese, è realizzata in seta e comprende anche un pigiama e un foulard. Che Lady Violet ha acquistato a Londra e indossa da vari mesi. Anzi, visto che ora c’è anche il cuscino quasi quasi…
  4. Sì, lo so, è in uscita un film animato con un corgi, che appartenendo alla Regina è stato battezzato col rivoluzionario nome di Rex. Mi interessa? Così così. Andrò a vederlo? Non saprei, dipende se Purple mi darà il permesso. Il corgi è ovviamente il soggetto ideale per questo genere di film, simpatico, cicciottello, puccioso – in una parola irresistibile – l’ambientazione sembra fatta apposta per noi royal addicted, ma la vita con uno di loro, credetemi, è un’altra cosa. Esempio: Purple, vuoi farti una bella foto che oggi la mettiamo sul blog? Risposta:

 

La foto del giorno

Sessantasette anni fa Elizabeth divenne regina mentre si trovava in Kenya, prima tappa del viaggio che l’avrebbe portata, insieme col marito, in Australia e in Nuova Zelanda. Quel viaggio si interruppe bruscamente per la morte del padre (qui tutta la storia A Royal Calendar – 6 febbraio 1952 ), ma meno di due anni dopo la sovrana compì un viaggio trionfale nei due paesi dell’Oceania, il primo di una lunga serie. queen new zealand 1977Per una di quelle coincidenze della storia che a volte capitano, oggi i cittadini neozelandesi – che sono membri del Commonwealth – ricordano la morte di re George VI e l’ascesa al trono di Elizabeth, e celebrano pure la loro festa nazionale, il Waitangi Day, che ricorda la firma del primo trattato tra rappresentanti della Corona britannica e capi Maori.

Lady Violet dedica la giornata di oggi alla sovrana, ed eccola qua, sorridente e impeccabile as usual, durante la visita in Nuova Zelanda del 1977. Sia lei sia il principe Philip indossano il tipico Kahu-Kiwi Maori, il mantello realizzato con le piume di kiwi (nel senso del pennuto simbolo del paese, non del frutto – neozelandese pure lui – che sembra derivi il suo nome da una vaga somiglianza col suddetto pennuto).

A Londra la New Zealand Society UK celebra la giornata col tradizionale Waitangi Day Ball e con una funzione religiosa nella chiesa di St Lawrence Jewry.

A Westminster Abbey d’altro canto oggi le campane suonano per celebrare l’Accession Day della sovrana, mentre salve di cannone vengono sparate dalla King’s Troop Royal Horse Artillery a Green Park e dalla Honourable Artillery Company alla Tower of London.

Per Sua Maestà invece questo è un giorno da trascorrere in privato, ricordando l’amatissimo padre.

 

A Royal Calendar – 6 febbraio 1952

Oggi sono 67 anni che la prima ragazzina a sinistra nuota tra i perigliosi flutti del trono. FB_IMG_1549436802994All’inizio del 1952 la salute di re George VI, che ha solo 56 anni, declina rapidamente a causa di un tumore polmonare. La figlia Elizabeth lo sostituisce in una serie di occasioni, tra cui l’impegnativo tour in Australia e Nuova Zelanda per cui è in partenza. Il 31 gennaio, nonostante il parere contrario dei medici, il re accompagna la figlia all’aeroporto; è l’ultima volta che i due si vedranno (in fondo al post trovate il video di quella mattina). treetops lodge queen elizabethPrima tappa del viaggio è il Kenya e i principi, dopo la tappa nella capitale Nairobi, raggiungono l’Aberdare National Park; alloggeranno al Treetops Lodge, in una sorta di casetta su un albero, ideale per godere appieno dei meravigliosi panorami del parco e di tutti gli animali che lo popolano. È il 5 febbraio, in mattinata la coppia incontra la stampa, ma il resto della giornata è dedicato ad esplorare questo luogo magico. La giovane principessa è deliziata dagli elefanti, affascinata dalla natura selvaggia, filma tutto con una piccola telecamera.

Il re, dopo aver salutato figlia e genero a Heatrow, è rientrato a Sandringham, e quel giorno partecipa a una battuta di caccia nella tenuta reale, poi va a dormire; la mattina del 6 non si riesce a svegliarlo, la regina consorte accorre e comprende immediatamente cos’è accaduto. Il re è morto, viva la regina! Viene avvisato il Primo Ministro, Winston Churchill; John Colville, suo segretario privato, lo trova nella sua camera da letto che fissa davanti a sé, con le lacrime agli occhi. E la nuova sovrana? “non la conosco” risponde Churchill “ed è solo una bambina”.

Elizabeth è regina, ma non lo sa ancora. Si gode la breve vacanza, e la mattina si è svegliata presto per vedere l’alba. philip elizabeth kenyaPiù tardi, il maggiore Norman Jarman, manager del resort, sta bevendo uno sherry con Martin Charteris, segretario privato di Elizabeth, quando riceve la telefonata del direttore del Nairobi che ha appena ricevuto la notizia. Arrivano altri giornalisti allertati dalle news da Londra, ma incredibilmente le fonti ufficiali tacciono. Il maggiore Jarman telefona a Buckingham Palace, e qualcuno, dall’altra parte del filo, resta pietrificato nell’apprendere che Elizabeth non è stata ancora avvertita. Sarà Philip, ora principe consorte, a dare la notizia alla moglie. Quando Martin Charteris raggiunge la nuova sovrana, la trova seduta eretta, consapevole del suo destino. Le chiede quale nome intende assumere “my own, of course” risponde Elizabeth II. queen elizabeth back from kenya 1952Il 7 febbraio la regina atterra a Londra; ad attenderla ai piedi della scaletta ci sono Churchill, Attlee, Eden. È l’inizio del regno più lungo della storia britannica.

Sir Harold Nicolson, politico e diplomatico, scrisse nel suo diario “la Principessa Elizabeth sta rientrando dal Kenya. È diventata Regina mentre, appollaiata su un albero in Africa, guardava i rinoceronti avvicinarsi allo stagno per bere.”

 

(Ph. dal web)