Il caffè del lunedì – Pasticci

Qualche giorno fa mi è capitato di leggere una frase attribuita a Umberto Galimberti, tratta da Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica (Milano 1999); non è una citazione diretta, dunque non prendetela come oro; d’altronde non sto scrivendo un testo scientifico, cerco solo un incipit! La frase recita: Con la tecnica gli uomini possono ottenere da sé quello che un tempo chiedevano agli dèi.

Considerando i pasticci che ho fatto col blog negli ultimi tempi io invece penso che giusto agli dei mi posso rivolgere. Il punto è banalmente questo: ogni tanto – per me sempre troppo spesso – wordpress aggiorna il sistema e scompagina tutto. Per l’ennesima volta sono scomparsi molti vostri commenti; alcuni li ho proprio persi, altri li ho recuperati ma non ho potuto rispondere. Perdonatemi, ma sappiate che mi fa sempre piacere se commentate.

In fondo anche la nostra musa Lady Violet, la contessa vedova di Grantham alle prese con uno dei primi telefoni si chiedeva: è uno strumento di comunicazione o di tortura? Invochiamo dunque la benevolenza di Clio, musa della storia (e delle storie) incrociamo le dita e andiamo avanti.

È però grazie alla tecnologia che ho seguito, come immagino molti di voi, la quinta serie di The Crown, e sempre la tecnologia mi ha permesso di isolare un dettaglio veramente imperdonabile. Che non è la narrazione soapoperistica, la regina costipata di Imelda Staunton o l’intera puntata dedicata alla famiglia Fayed. È il momento in cui Diana/Elizabeth Debicki si prepara per il party della Serpentine Gallery mentre il marito dichiara urbi et orbi in televisione il suo amore per Camilla, sceglie l’abito nero di Christina Stambolian che passerà alla storia come revenge dress e si allaccia al collo il famoso choker di perle. Che nella serie televisiva viene rappresentato come il pezzo di bigiotteria che ovviamente è stato usato nella finzione, quattro fili allacciati da una catenella, pure piuttosto cheap, sulla nuca.

Nella realtà si trattava invece di un pezzo favoloso, ereditato dai figli ma mai più visto dalla scomparsa della principessa. Sette fili di perle chiuse da un fermaglio composto da un grande zaffiro circondato di diamanti, in origine una spilla ricevuta come dono di nozze dalla nonna del marito, la Queen Mother.

Non si fa! Però prenderò spunto per un paio di post, stay tuned e buon lunedì.

Se volete iniziare la settimana con un ripasso sullo stile di Diana, seguite i link Style file: Diana Principessa di Galles (prima parte) Style file: Diana Principessa di Galles (seconda parte) Style file: Diana Principessa di Galles (terza parte)

4 pensieri su “Il caffè del lunedì – Pasticci

    • Cara Sabrina, Clio è una delle nove Muse, figlie di Zeus e di Mnemosine, dea della memoria, perché per i Greci erano la cultura, le arti, le scienze, a preservare la memoria di un popolo.

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  1. Il choker originale usato da Lady D era assolutamente fantastico, soprattutto considerando che la chiusura a fermaglio diventa il punto forte dell’intero gioiello, grazie a quel zaffiro intenso. Dal vivo dev’essere strepitoso.

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