Cari lettori, facciamo due conti. Dal primo royal wedding di quest’anno – quello di Harry e Meghan – sono passati circa due mesi e mezzo. Al prossimo – quello di Eugenie di York col suo Jack – ne mancano circa altrettanti. Lady Violet, che vi conosce bene, sa non che potete resistere troppo a lungo in astinenza; e dunque ecco qui per voi un altro matrimonio. Piccolino, ma sufficiente per interrompere il digiuno nuziale. Non proprio un royal wedding, ma di questi tempi, si sa, bisogna accontentarsi.
La sposa
Sua Altezza Serenissima la Principessa Theodora zu Sayn-Wittgenstein-Berleburg, 31 anni, finora nota alle cronache principalmente per un increscioso episodio di cui si è resa protagonista qualche anno fa, mentre studiava alla prestigiosa università scozzese di St. Andrew (quella sui cui banchi si conobbero William&Kate). Durante un party per l’Octoberfest l’aristocratica fanciulla scavalcò una recinzione, si spogliò e manifestò la propria intenzione di “ammazzare i musulmani”. Se volesse farlo restando in désabillée, non è dato sapere. Ciò che si sa invece è che fu arrestata e portata davanti al giudice, e se la cavò con mille sterline di multa. Ciononostante si è comunque laureata in Relazioni Internazionali – una disciplina in cui effettivamente si era rivelata particolarmente portata – e ha lavorato in Giordania. Tra l’entusiasmo dei nativi, I presume. Accompagnata dal padre Ludwig Ferdinand, si è presentata all’altare con un abitino in seta avorio stile infermiera crudele, con inutili tasconi sui fianchi. In testa una piccola tiara di diamanti, già indossata da sua sorella Anna al matrimonio di Madeleine di Svezia con Chris O’Neal.
Lo sposo
Il conte Nikolaus Bethlen de Bethlen, quarantenne dirigente d’azienda di origine ungherese, laurea all’università di Durham e un passato in Morghan Stanley a Londra. È arrivato all’altare in compagnia della sorella Principessa Katalin von Wrede, bella lei e bello pure il lungo abito in seta verde. Sul frac dello sposo, tutt’altro che impeccabile, francamente eviterei di esprimermi. Vorrei solo sottolineare che si tratta del più formale tra gli abiti maschili, e va affrontato col necessario rispetto per evitale il rischio maître d’ho, sempre in agguato.
La chiesa
Il matrimonio è stato celebrato sabato scorso nella cittadina di Bad Laasphe. L’addobbo floreale della chiesa è un chiaro esempio del fatto che a volte pure Enzo Miccio avrebbe la sua utilità. E restando in tema floreale, vorrei farvi notare il bouquet della sposa modello carciofo spiaccicato, e l’imperdibile corona di fiori deposta sul cofano dell’auto degli sposi.
Una prece.