Abbiamo visto solo ieri la famiglia reale spagnola arrivare a Palma de Mallorca per le vacanze estive (l’avete mancata? è qui La foto del giorno – 30 luglio ) e le signore sono già impegnate nell’operazione simpatia. Ecco le due reine – l’emerita e quella in carica – più le infante Leonor e Sofía a passeggio nel cuore della città, visitare addirittura il vecchio mercato del pesce. Paella in vista? Non sappiamo, ma ciò su cui non abbiamo dubbi è che la Casa Real sia al lavoro per ricostruire l’immagine di un rapporto cordiale tra suocera e nuora, dopo la brutta pagina della messa di Pasqua avvenuta proprio nella cattedrale dell’isola. Mentre Letizia non è proprio credibilissima nel ruolo di Cannavacciuola – e la piccola Sofía si è prudentemente inserita tra madre e nonna onde scongiurare il rischio che finisca letteralmente a pesci in faccia – la reina emerita vince gioco partita e incontro mostrando un garbato ittico interesse (Doña Sofía è una vera professionista). Ma soprattutto cercando frescura non già con un artistico abanico come ciascuno si aspetterebbe da una gran señora iberica, bensì con un ben più prosaico miniventilatore a pile. Scelto naturalmente in pendant con la blusa. Quando si dice la classe.
Giorno: 31 luglio 2018
A Royal Calendar – 31 luglio 1920

Il royal calendar di oggi non è dedicato alla regalità del sangue ma a quella dell’intelligenza, del talento, della cultura, dello humour, del garbo, dell’eleganza.
Il 31 luglio 1920 nasce a Milano Franca Maria Norsa, per tutti Franca Valeri, nome nato per caso, suggerito da un libro di Paul Valéry. Signora del teatro, regina della commedia, imperatrice dell’umorismo intelligente raffinato e un po’ crudele, Franca appartiene a una famiglia della buona borghesia meneghina, madre cattolica e padre ebreo. Nella sua biografia il Liceo Parini e le leggi razziali, gli amici intellettuali e la passione per la recitazione, i primi spettacoli coi Gobbi, il matrimonio con Vittorio Caprioli e la relazione col maestro Maurizio Rinaldi, due grandi seduttori che l’hanno abbondantemente tradita. E i cani, tanti cani, amatissimi, che non l’hanno tradita mai. Senza dimenticare l’amore per la musica – a quattro anni e mezzo, vestita di fucsia, la sua prima volta alla Scala per Il Trovatore di Verdi – nella sua lunga e multiforme carriera è stata anche regista di opere liriche.

Franca non solo attrice ma autrice teatrale, Franca e suoi mille ritratti femminili. Uno su tutti la signorina snob, creata da ragazza guardando con occhio perfidamente divertito le sciure milanesi e le loro figlie. Consegnata al piacere della lettura – Il Diario della Signorina Snob è il libro delizioso scritto a quattro mani con Colette Rosselli, l’immortale Donna Letizia regina del saper vivere – e consacrata al cinema nel mitico ruolo di Giulia Sofia, la proprietaria della villa caprese che in Totò A Colori racconta all’amica Maria Giorgia: «c’è la Patrizia che è una ragazza piuttosto bene. sai, non è nobile ma ha il cane scozzese!» e «abbiamo un francesone, che bello! ce l’hanno mandato da Cap d’Antibes, un tipo molto Napoléon»

O Lady Eva, baronessa Bolasky, “polacca per parte di madre” – in realtà Filomena Cangiullo – che nel film Piccola Posta narrava alle lettrici della rivista Adamo ed Eva delle sue visite al mercatino rionale come una promenade al Bois de Boulogne dove il carretto della spazzatura diventa il tiro a quattro di Olga Alexandrovna, la sirena vestita da cosacco, come ebbe a chiamarla scherzosamente lo Zar il motofurgone del veterinario di cui si invaghisce, la sua Hispano-Suiza in cui il cuoio della sorella Bulgaria si intrecciava alla renna della cugina Finlandia.
Sublime Franca, che porta con soave eleganza anche la pesantezza degli anni e della malattia, con l’eterno caschetto creato per lei dai Vergottini nel ’64 e il favoloso guardaroba firmato Capucci, senza perdere un grammo di quello charme con cui regna su questo paese senza corona praticamente da quando Elizabeth salì sul trono di San Giacomo.
Che meraviglia, queste ragazze degli anni ’20!