E finalmente parliamo del matrimonio di sabato scorso. No, non mi riferisco a quello stranoto di Noto ma a un meno noto e assai più royal. Sabato 1 settembre nella romantica Eglise au Bois a Sankt Moritz il principe Konstantin di Baviera ha sposato Deniz Kaya.
Lui, 32 anni, è un quotato dj (col nome di Koko Bayern), vive a Londra e quando ha cercato un designer d’interni per la sua casa si è trovato davanti la bellezza esotica e charmante di lei. Konstantin è figlio del principe Leopold, e tra i suoi antenati ci sono Ludwig I, Franz Joseph, Sissi, Isabella II di Spagna e George II d’Inghilterra (il che ne fa l’ennesimo lontano cugino della Regina, ma escluso dalla successione in quanto cattolico); lei è borghese e di origine turca. Raffinata la sposa in Valentino, graziose le blasonate damigelle in abitino a fiori, ma incomprensibile il dress code. Le signore in lungo, e va bene, ma gli uomini? Perché lo sposo e suo padre sono, correttamente, in tight mentre la gran parte degli ospiti è in smoking, che ai matrimoni non si porta mai? Mistero. E dunque ecco i genitori degli sposi nel corteo di uscita dalla chiesa.
Leopold di Baviera, primo a destra, dà il braccio alla neoconsuocera in rosso; alle loro spalle sua moglie Ursula è accompagnata dal padre della sposa, molto soddisfatto in uno smoking che sarebbe andato bene 12 ore dopo a un altro tipo di occasione. Sono una sorpresa il colletto duro e il papillon con nodo finto? Ahimé no. Visto però come cadevano i pantaloni spero che si sia rifiutato di pagarlo.
Molti gli ospiti di sangue blu zaffiro, ma gli unici rappresentanti di una Casa Reale ancora sul trono erano loro: Sofia e Carl Philip, che tra i padrini di battesimo annovera anche il padre dello sposo.
Lui in uno smoking che ha pure una bruttissima allacciatura, lei con un abito color cielo che avrebbe fatto la felicità di ogni fatina che si rispetti, da quella di Pinocchio a Maria Giovanna Elmi. E siccome faceva freddino ci ha piazzato sopra una giacca di astrakan nero che anche la nonna di Lady Violet, classe 1893, avrebbe lasciato nell’armadio.
Qual è stato il principale trend dell’evento? Sicuramente il monocromo con carattere.
Oltre al celeste pallido di Sofia, oltre al rosso cerise della madre della sposa c’era il rosa – cipria o fuxia, con paglietta tirolese scialle di nonna e platform silver, sennò non si notano – ma anche il verde bottiglia (quanto sarebbe piaciuto ai Platters questo tuxedo?) e il melanzana dell’allegro giovinotto in giacca da camera, pardon dinner jacket.
E se non era tinta unita erano fiori.
Fiori stilizzati su fondo nero con pashmina grigia, uno dei pochi colori non presenti sul vestito, della mise di Maria Astrid del Liechtenstein, fiori tappezzeria con giacca tirolese della sua amica, fiori arruffati pronti per guadare il fiume. Ma siamo sicuri che in caso di guado i sandali di velluto non si rovinano?

Diciamo la verità, è evidente che facesse più freddo di quanto ci si potesse aspettare – in fondo Sankt Moritz è alta montagna, 1800 metri – per cui la bella Mafalda d’Assia, nipote della sfortunata Mafalda di Savoia, si è presentata direttamente in cappottone con collo di pelliccia. Purtroppo nel tragitto deve avere beccato un temporale che le ha spianato la messa in piega. E il suo accompagnatore, l’artista Rolf Sachs, non le ha nemmeno prestito il cilindro. Che mondo!
(ph. Getty Images)
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